L'opera di Stefano Cagol Novus Atlas
L'opera di Stefano Cagol Novus Atlas
La storia dell'opera di Stefano Cagol
Appena si entra nell'Istituto Martino Martini si può ammirare un'imponente opera d'arte di cui, a un primo impatto, non è facile capire il significato. Quest'opera si ispira al Novus Atlas Sinensis, il primo atlante della Cina redatto proprio dal gesuita Martino Martini.
L'opera intitolata Novus Atlas è stata realizzata da Stefano Cagol che, nel 2012, vinse la gara nazionale indetta dalla provincia di Trento per l'abbellimento dell'Istituto Martino Martini a cui avevano partecipato 60 artisti locali e nazionali.
Nella sua opera Stefano Cagol riprodusse la disposizione delle 15 regioni cinesi dando poi vita, grazie a dei pannelli piramidali, a un'opera tridimensionale.
L'opera ha una grandezza di 300x900x50cm ed è costruita interamente da acciaio inox. La scelta del materiale, legato alla contemporaneità, è stata selezionata da Cagol per creare uno stacco dalla mappa antica del Novus Atlas Sinensis e dare una visione che si proiettasse verso il futuro.
In origine la scultura era illuminata da led di colore arancione e blu che servivano per simboleggiare il ciclo della giornata con il passaggio dalla luce alla notte, ma anche a rappresentare il legame stretto che Martino Martini ha saputo instaurare tra occidente (con il blu) e oriente (con l'arancione); ora i led sono spenti per risparmiare energia.
L'opera di Stefano Cagol Novus Atlas
L'artista Stefano Cagol è nato a Trento l'11 settembre 1969.
Ha studiato all'Accademia delle Belle Arti di Brera e alla Ryerson University di Toronto.
Si è specializzato negli ambiti dell'arte Concettuale, arte ambientale, Eco Art e Land Art, riflettendo su confini, virus, bandiere, energia e questioni climatiche.
Attualmente lavora e vive in Italia, Germania e Norvegia.
Link al suo sito: http://www.stefanocagol.com