La Voce del Martini

Buone vacanze dalla Redazione!

Alla fine di quest'ultimo anno di "Voce del Martini" vi salutiamo "calorosamente" aspettando cosa succederà il prossimo anno scolastico!

La Redazione (presenti e assenti)

MESCOLIAMO   LE   CULTURE…

Articolo di Anna Bonato

Quante volte ogni adolescente italiano che cerca di aprirsi al mondo e capire la realtà attraverso la propria curiosità ha fantasticato su come sarebbe la propria vita se abitasse in un altro paese, magari negli Stati Uniti? E tutti quegli adolescenti che invece non vivono la quotidianità italiana, avranno mai fantasticato su un loro modello di vita da italiani?

Contattati dalla Voce del Martini, due alunni del Liceo Martini fanno chiarezza su tutto questo: Ariadna Makarova, della classe 3AE, e Davide Chemello della classe 4AE.


Ariadna, che preferisce essere chiamata Arina, spiega che ha scelto di visitare l’Italia per "capire la realtà della cultura italiana, senza continuare solo a immaginarla; amo viaggiare e ballare e sono venuta qui anche per fare ciò che mi piace di più”.

Di sedici anni e di nazionalità russa, Arina aggiunge anche di essere sempre stata affascinata dalla cultura e dalla lingua italiana, ma fin da quando è arrivata a destinazione ha notato molte differenze tra la Russia e l’Italia. La differenza più evidente tra i due paesi è secondo lei il sistema scolastico, ma sotto molti punti di vista ritiene si possa parlare proprio di “due mondi diversi”

Sulla scuola Arina precisa che per lei affrontare sei ore di scuola al giorno - quanto, cioè, durano le lezioni in Italia - le risulta un po’ stancante, considerando anche il fatto che è prevista una sola pausa: stare attenti così tante ore di seguito sembra dunque una vera e propria sfida. Nello specifico ambito delle lingue, la ragazza ritiene che le ore che gli studenti passano in media a studiare francese, tedesco e inglese a scuola siano abbastanza per avere una buona base linguistica e riuscire a fare una conversazione adeguata.

Arina è rimasta molto affascinata dal fatto che, nonostante tutto, al liceo Martini ci sono molte attività extrascolastiche e, anche se lei non partecipa a nessuna di queste, le reputa comunque delle belle opportunità per aprire la mente e scoprire nuovi mondi; tutto ciò, Arina vorrebbe che avvenisse anche in Russia. Inoltre Arina pensa che si potrebbero introdurre anche molti progetti durante le lezioni: per esempio educazione sessuale, che ai ragazzi serve molto.

Lo stress di cui le numerose ore di lezione possono caricare gli studenti è sembrato ad Arina il lato negativo più importante del sistema scolastico italiano, assieme alla scarsa interazione tra professori e studenti durante le lezioni.

Nonostante tutto, Ariadna consiglierebbe a tutti di fare, come lei, un’esperienza in Italia, perché - afferma - “la cultura italiana è proprio al top; per non parlare del cibo, che è di un altro livello”.


In un percorso opposto a quello di Ariadna Davide Chemello ha deciso invece di passare dall’Italia agli Stati Uniti: precisamente da Zané a Spencer, nel Wisconsin. “Amo viaggiare - afferma Davide - provare nuove esperienze e avere l’opportunità di immergermi in una cultura completamente diversa sono aspetti ai quali non sono riuscito a resistere”.

Una domanda quasi scontata da porre a Davide è perché abbia scelto gli Stati Uniti: lo studente ha risposto che la vita nella federazione statunitense, la considerazione che i locali dimostrano di avere per lo sport, la cultura locale sono tutti aspetti che lo hanno sempre colpito e che da sempre avrebbe voluto sperimentare: quindi ha colto l’occasione appena è arrivata. Davide ammette anche che, sebbene preveda altro per il suo immediato futuro, rifarebbe di certo tutto quello che sta vivendo.

Le differenze che si possono individuare tra le diverse culture sono tante e gli Stati Uniti sembrano un mondo diverso soprattutto in quest’ambito perché oltreoceano i professori appaiono davvero gentili e amichevoli: è come essere in classe con un gruppo di amici, piuttosto che con degli insegnanti veri e propri e tutto questo rende davvero divertente la scuola.

Un altro aspetto peculiare è il cibo: “non per criticare - dice Davide ridacchiando - ma la quantità di cibo qui lascia un po’ a desiderare: la carne, in particolare, si mangia ad ogni ora del giorno”

Un pregiudizio diffuso sulla scuola statunitense vorrebbe che il livello delle lezioni sia nel complesso più scadente rispetto alla controparte italiana,, ma le cose sono in realtà diverse: “non si può giudicare una cosa che non si è mai provato a vivere - chiosa Davide - e tutto dipende dalle materie che si scelgono di seguire; si segue ciò che appassiona di più”. 

La giornata scolastica negli USA comincia all’incirca alle otto del mattino; a differenza che in Italia le lezioni finiscono però al pomeriggio verso le 15:30: 


“nove ore di scuola - precisa Davide - e immagino che se tutto questo avvenisse in Italia, l’unico pensiero che gli studenti avrebbero sarebbe “quanto manca alla fine della giornata?” Negli Stati Uniti non è così perché tra le varie lezioni si hanno tre o quattro minuti di pausa: tempo perfetto per fare una chiacchierata tra amici mentre si cambia aula. In più c’è la pausa pranzo che dura una mezz'ora o poco più”. 


Riguardo le lingue, la loro importanza dipende negli Stati Uniti dalla scuola in cui ci si trova: ci sono quelle che danno loro più importanza e quelle che invece ne danno meno.

Ad esempio, la scuola di Davide - che, da come lui la descrive, sembra abbastanza piccola - dà poca rilevanza alle lingue straniere. 

Circa, poi, le attività extrascolastiche, il sistema scolastico statunitense conferisce a queste una posizione di rilievo nel programma complessivo, ma può accadere che uno studente non riesca a parteciparvi dato che le ore di scuola giornaliere sono molte. Davide ha fatto parte della squadra di basket della scuola, ma la stagione è ormai finita, quindi ha deciso di passare ad atletica. 

Una cosa che porterebbe qui in Italia dall’America, in ambito scolastico, sarebbero gli armadietti lungo i corridoi, che alleggeriscono lo zaino, e poi le fontanelle d'acqua: sembra una sciocchezza, ma è comodo poter riempire la bottiglia direttamente in giro per la scuola, senza dover correre al bagno ogni volta.

Ovvio che in ogni angolo di mondo ci siano sia lati positivi che negativi e uno di questi ultimi nelle scuole statunitensi è il continuo cambio di aula e compagni di classe, tale da rendere difficile la creazione di un legame davvero solido con i propri compagni di studi.

Studiare all’estero è quindi come un'avventura che permette di crescere sotto ogni punto di vista e nella quale si diventa anche più indipendenti e autosufficienti perché bisogna proprio cavarsela da soli: è un ottimo allenamento per la vita e se piace viaggiare, è un'esperienza mozzafiato che cambia davvero chi la vive. 

Ariadna Makarova

Davide Chemello

INTERVISTA
A FATIMA SADKAOUI

di Hanan Igmire e Firdaous Lahrach


Il 13 maggio 2024 Fatima Sadkaoui, studentessa del Liceo artistico Martini di Schio, ha ricevuto a Roma l’attestazione d’onore di alfiere della Repubblica: un merito che il Presidente italiano conferisce - come si legge nel sito del Quirinale - “per premiare quei giovani minorenni che, per comportamento o attitudini, rappresentano un modello di buon cittadino”. Fatima ha raccontato alla Voce del Martini ciò che le ha permesso di ricevere questa onorificenza. 

Ciao, Fatima. Come hai fatto ad avere la possibilità di essere tra i candidati ad alfiere della Repubblica? 

Mi ha candidata la mia ex professoressa di italiano delle medie perché l’anno scorso ho aiutato un compagno che era appena arrivato dal Senegal e aveva difficoltà nella lingua italiana. L’ho aiutato con quello che sapevo della lingua francese, traducendogli e facendo da collegamento fra lui e gli insegnanti. Gli ho dato una mano con quello che ho potuto e anche gli altri compagni hanno dato il loro contributo.


Era un tuo compagno di classe? Lo aiutavi nell’orario scolastico o anche al pomeriggio?

Sì, era un mio compagno di classe e lo aiutavo solo durante le lezioni, non al pomeriggio. 


Perché sei stata candidata proprio tu dal momento che tutti i compagni hanno dato una mano? 

Perché ero io che gli traducevo dal francese quello che veniva detto in classe e lo aiutavo ad imparare la lingua italiana tramite il francese, che io sapevo un po’ dal mio paese, che è un paese è nordafricano e quindi ero anche un po’ vicina a lui. 


Quando hai saputo di essere tra i premiati? 

Una settimana fa. 


Come ti sei sentita alla notizia? 

Felice perché mi sono sentita un esempio per gli altri. Poiché anch’io sono un immigrata e ho tutt’ora difficoltà nella lingua italiana quindi come i miei compagni mi hanno fatto con me spero che anche altri abbiano l’iniziativa di aiutare compagni che vengono da altri paesi e che hanno bisogno di aiuto.


Il tuo compagno ha saputo di questa candidatura? 

Non ho saputo ancora la sua reazione a questa notizia. Però è stata una cosa bella.


La tua famiglia è stata orgogliosa che la figlia sia stata riconosciuta come una giovane mediatrice? 

Sì, molto. Sono tutti felici e fieri di me


Questo potrebbe motivarti per una scelta futura? 

Sì, desidero dedicarmi a cercare di creare un ponte culturale e riavvicinare i vari punti di vista di persone provenienti da diverse parti del mondo, di modo che nessuno si senta diverso in maniera negativa.


Cosa ti ha spinto a farlo? L’hai fatto senza sapere che saresti stata premiata, senza un doppio obiettivo, ma l’hai fatto con il cuore, giusto?

Sì, mi identificavo in lui e lo capivo. So esattamente come ci si sente a trovarsi in un paese completamente nuovo e non sapere la lingua nè niente… conosco quella sensazione, e come i miei compagni non mi hanno fatta sentire esclusa e diversa ma, anzi, mi hanno aiutata e mi hanno offerto il loro sostegno, anch’io l’ho aiutato con tutto quello che potevo. 

Schio Legge. Festival di Letteratura per giovani lettrici e lettori! Terza edizione: 18, 19, 20, 21 aprile 2024

INTERVISTIAMO INSIEME BENEDETTA BONFIGLIOLI

della Classe 2^AU


Nella mattinata di domenica 21 aprile, al Lanificio Conte di Schio (VI), alcuni alunni dell'Istituto Martini (Liceo delle Scienze Umane e liceo Artistico) hanno intervistato Benedetta Bonfiglioli, autrice di numerosi libri per adolescenti: Incorporea (nuova uscita dell'autrice), Senza una buona ragione, Dove abitano i mostri, Zucchero e sale, ecc.

L’intervista è stata frutto di un lavoro di gruppo da parte degli studenti delle classi seconde che hanno letto tutti il libro “Senza una buona ragione” e alcuni altri libri sempre della stessa autrice e si sono confrontati con il fine di “creare” alcune domande che sono state poste in seguito all’autrice. 

L’incontro si è svolto in mattinata con un confronto durato circa un’ora con grande partecipazione da parte di Benedetta, dei ragazzi e, inaspettatamente, anche dal pubblico.

La mattinata si è conclusa con la disponibilità dell’autrice a incontrare i suoi lettori e le sue lettrici attraverso la firma e le dediche personali ai libri e lo scambio di alcune battute.  

L’ appuntamento si è concluso con grande soddisfazione ed entusiasmo che hanno già convinto i ragazzi a riproporre nuovamente l’esperienza.

Alla prossima!! 

Gli studenti del Martini.


Con due targhe l’Istituto Martini ricorda due docenti del recente passato.

Il 22 marzo 2024 il Liceo “Martini” ha ricordato le due ex docenti Francesca Primon e Silvia Mendo, alle quali sono state dedicate due targhe.

La targa alla prof.ssa Primon si trova negli ambienti della rinnovata biblioteca del Liceo delle Scienze Umane, mentre quella della prof.ssa Silvia Mendo è stata collocata poco distante a fianco dell’aula podcast, che quindi ora porta il suo nome.

In una apposita cerimonia nella quale le due targhe sono state svelate, la dirigente Linda Smurra e la vicepreside Angela Cervera, in presenza della commissione biblioteca e dei rappresentanti di istituto Francesco Cosaro e Edoardo Viero intervenuti per l’occasione, hanno ricordato le colleghe, la passione e l’impegno da loro profusi negli anni da queste trascorsi al Liceo.

Diversi ambienti dell’istituto, in entrambe le sedi, sono stati nel tempo dedicati a figure prestigiose della storia istituzionale del “Martini”: alcuni docenti e il preside Girolamo Covallero.

Inaugurata la nuova biblioteca del Liceo delle Scienze Umane 

di Hanan Igmire e Alice Vittoria Valente.


La sede del Liceo delle Scienze Umane "Martini" ha una nuova biblioteca. 

Venerdì 22 marzo 2024 la dirigente scolastica, prof.ssa Linda Smurra, ha inaugurato i locali rinnovati negli arredi e nelle acquisizioni. 

Nei primi mesi dell’anno la biblioteca è stata arricchita di una trentina di volumi donati soprattutto in virtù dell’iniziativa nazionale Io leggo perché, che un’apposita commissione ha poi riordinato insieme ai libri già in possesso dell’istituto; durante il riordino è stata anche data maggiore visibilità ad alcuni volumi storici della collezione, dei quali la poetessa scledense Romana Rompato è stata autrice ai primi del Novecento. 

Una sezione della biblioteca è stata infine dedicata alla prof.ssa Francesca Primon, docente di scienze umane che anni fa ha lasciato alla scuola una parte importante dei testi da lei posseduti; in nome della docente è stata svelata una targa.

Come ricordato dalla stessa dirigente alla Voce del Martini, il rinnovo degli ambienti della biblioteca non rappresenta l’unica novità di quest’anno in fatto di libri: l’istituto “Martini” ha infatti aderito alla piattaforma MLOLScuola, attraverso la quale tutto il personale studentesco, docente e ATA può prendere a prestito e-book, riviste virtuali e audiolibri.

LA MUSICA, UNA POESIA

di Lucia Peron e Anna Bonato

Al giorno d’oggi la musica si valuta soprattutto sulla base della reazione emotiva che può suscitare nell’ ascoltatore. 

Gli adolescenti spesso vedono la musica come una specie di rifugio, un mezzo per rilassarsi e un modo semplice e piacevole per estraniarsi nei momenti di solitudine e lontananza dai problemi della realtà.

Quindi la musica è relax, riposo e serenità, ma anche rumore, divertimento e spensieratezza: basti pensare ai momenti di festa.

La musica è sempre stata presente nella tradizione, nella vita degli uomini, nel corso della storia e conta diversi generi i quali dipendono da vari fattori: per esempio l’area geografica o l’epoca in cui la musica stessa è stata composta.

Dal punto di vista di un adolescente, la musica è una forma d’arte tra le più profonde e una tra le quali meglio questo si rispecchia; infatti, quante volte è capitato di ascoltare una canzone e riconoscervi se stessi? E’ proprio questo il potere della musica: arrivare dritta al punto e suscitare emozioni che sono nascoste nella parte più intima di ogni individuo. Proprio per questo spesso si dice che la musica è parte degli esseri umani.

Da un'indagine dell'IFPI (International Federation of the Phonographic Industry), è emerso che, nei giovani, i generi più ascoltati sono: il pop e il rock anni ‘80-’90. 

Per la Generazione Z, le nuove tecnologie possono rendere più facile scoprire canzoni e artisti, ma non saranno mai in grado di sostituire la creatività umana.

Ad esempio, su Tik Tok in canzoni molto famose la voce originale dell’autore viene sostituita da una replica dell’intelligenza artificiale; è questo un gioco che si basa principalmente sulla sostituzione e sulla capacità dell’IA di sostituire artificialmente le voci. Il processo di creazione, del resto, è andato via via semplificandosi, permettendo a numerosi profili social di specializzarsi sulla  pubblicazione di cover musicali basate sull’intelligenza artificiale.

A Washington Dc è stato eseguito un esperimento, dove il violinista  Joshua Bell suona in incognito in una stazione metro, per vedere l’effetto che la musica fa sulle persone. Joshua Bell si è esibito in incognito come se fosse un semplice musicista di strada; dopo 43 minuti di esibizione ha raccolto un totale di 32.17$ e tra le mille persone che sono passate dalla stazione quella mattina solo una è stata in grado di riconoscere il violinista, mentre meno di un centinaio - e per lo più bambini - sono stati quelli che si sono fermati ad ascoltare qualche secondo continuando poi per la loro strada dopo aver lasciato una moneta. L’idea era di capire attraverso un semplice esperimento se le persone avrebbero notato che stava accadendo qualcosa di speciale. L’esperimento fa presumere che molti passanti fossero immersi nella frenesia della vita quotidiana e quindi che non siano riusciti a cogliere la bellezza della performance; al contrario, ogni volta che un bambino passava davanti a Bell, cercava di fermarsi a osservare e ascoltare, e il genitore lo allontanava poi in tutta fretta.

La musica, inoltre, può essere utilizzata a scopo terapeutico, perché mette in azione tutta la sensorialità umana: oltre a suscitare, infatti, un ampio spettro di emozioni, questa a livello fisico suscita sensazioni che molte persone descrivono  con espressioni come “avere i brividi” oppure “avere la pelle d’oca”. Esiste in questo senso una vera e propria terapia: la musicoterapia, che in certi contesti educativi può essere impiegata come risorsa complementare aggiuntiva. La World Federation of Music Therapy descrive la musicoterapia come “l’uso professionale della musica e dei suoi elementi da parte di un musicoterapeuta qualificato con persone che cercano di migliorare la loro qualità di vita e la loro condizione fisica, sociale ed emotiva”. E’ presente una corso triennale di qualificazione professionale in musicoterapia a Thiene, dove si sono formati alcuni musicoterapisti dell’alto vicentino. 

Una ricerca ha voluto spiegare il rapporto tra musica e personalità e come i fattori caratteriali e psicologici influenzino le nostre scelte musicali, ad esempio, è risultato che persone con forte preferenza per musica classica e jazz tendono ad avere tratti della personalità associati con apertura, creatività, fantasia e capacità verbale. Chi volesse scoprire  il  punteggio sulle proprie abilità musicali, preferenze e personalità, può farlo tramite un apposito test.



Pubblicato il bando della borsa di studio per l’anno scolastico 2023/2024.

di Alessandro Eberle

C’è tempo fino alle ore 12.00 di lunedì 22 aprile per presentare la domanda per la borsa di studio dell’anno scolastico 2023/2024. 

Il bando presentato dalla Regione Veneto si rivolge ai locali studenti delle scuole superiori senza richiedere alcun particolare requisito di merito scolastico, ma solo un reddito familiare ISEE 2024 di poco inferiore ai 16.000 euro. 

La borsa di studio, compresa tra un minimo di 150 euro e un massimo di 500 euro a individuo ancora da stabilire con precisione, è destinata a spese in ambito scolastico o culturale. 

Gli studenti del liceo “Martini”, che, se minorenni, dovranno avvalersi dell’intermediazione di un genitore o un tutore maggiorenne, potranno presentare la domanda on line utilizzando il qr code presente nella circolare “Borse di studio per l’a.s. 2023-2024”.


Corsa campestre, medaglia d’argento per il “Martini”.

di Alice Vittoria Valente

Un secondo posto e due posizioni in top ten è quanto hanno ottenuto i quattordici studenti del Liceo "Martini" nella gara di corsa campestre svoltasi il 22 febbraio 2024 a Tezze sul Brenta, Vicenza. 

Tre le categorie in gara:  corsa maschile, corsa femminile e corsa inclusiva a coppie, anche quest’ultima maschile. Tommaso Zorzin di 1AE e Yasser El Manssari di 2BU hanno ottenuto il secondo posto nella corsa a coppie, Gaia Zordan di 5AU è arrivata sesta nella corsa femminile, noni Tommaso Busellato di 2AA e Alessandro Zanatta di 2AE, sempre nella corsa a coppie. 

In totale, tra le varie scuole, hanno partecipato alla campestre 116 ragazzi e 59 ragazze.



I partecipanti del “Martini” con i prof. Paolo Alberton, Luciana De Gregori e Sofia Frigo

La scelta

Concorso “Emozioni tra le righe”, Sezione B

Racconto di Giulia Z., alunna di 3AU, seconda classificata

A fatica riesco ad aprire gli occhi, e mi ritrovo ancora nello stesso posto, le onde si infrangono sul gommone, sento i lamenti dei bambini farsi strada nella mia testa e le madri che continuano a ripetere, come una cantilena: “Andrà tutto bene”. -> Continua a leggere

Ti piace leggere? 


Clicca sul link e rispondi al questionario; i dati raccolti saranno utilizzati per la stesura di uno degli articoli del prossimo numero del giornalino online “La Voce del Martini_Up to You”. 

Ma  quale sarà il tema del prossimo numero? La lettura?! 

Aspetta e vedrai… ops!… leggerai. 


Grazie per la collaborazione.

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScZUzAvD3J-TN3lOdfaaGzPFaI2vsj7hlqspi_hCjLbwTxIvQ/viewform?usp=sf_link

Podcast del Martini

Un lavoro delle classi 4AU e BU con la prof.ssa Dal Santo Giovanna, Scienze Umane

Una delegazione del Martini a Strasburgo (Novembre 2023)

 Il liceo delle scienze umane A. Martini di Schio ha aderito ad un’iniziativa organizzata dall’ ADEC, CIRFDI in collaborazione con il  PES  (Parlamento Europeo degli Studenti): un viaggio di formazione alle Istituzioni Europee a Strasburgo. Siamo stati selezionati noi sette studenti e, dopo alcuni incontri online di preparazione, siamo partiti per la Francia insieme ad altri ragazzi dell’Istituto Pasini di Schio, Istituto de Nicola di Piove di Sacco, Istituto DIEFFE di Spinea, Liceo Curiel di Padova e cinque ragazzi dell’ERASMUS provenienti da Polonia e Spagna. Siamo stati accompagnati da componenti del PES, insegnanti e membri organizzativi dell’iniziativa. Durante il viaggio abbiamo preso parte a dei “laboratori on the road”, discutendo sui diritti umani guardando dei documentari inerenti al tema; iniziando anche a prendere confidenza con il gruppo.

Leggi tutto l'articolo di Anna Apolloni 3AU

Foto di gruppo con il PES, il presidente dell'ADEC e quello del CIRFDI e tutte le altre federazioni nell’Aula della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

Foto del parlamento europeo, dove abbiamo partecipato ad un incontro con Pietro Bartolo, un medico e membro del Parlamento europeo.

Foto dell’ingresso del Consiglio d’Europa, dove troviamo le 46 bandiere dei paesi membri

Foto della federazione del Martini insieme al funzionario Stefano Montanari, successivamente all’incontro tenuto con quest'ultimo riguardante specialmente la migrazione e i diritti delle donne.

Foto dell’esterno della Corte Europea dei Diritti Umani, dove abbiamo tenuto un incontro con Margherita Tommasini.

Foto del campo di concentramento Natzweiler, operativo dal 1941 fino al 1944, dove abbiamo visitato: le camere a gas, i forni crematori, le stanze dove avvenivano gli esperimenti, e i pochi altri resti che non erano stati bruciati dagli stessi nazisti prima di andarsene.

QUALI SONO I DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI?

Il 20 novembre è la Giornata Mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti, ma è grazie a chi? Quali sono gli obiettivi futuri per migliorare le loro condizioni? 


Leggi l'articolo intero di Anna

Un logo per le Pari Opportunità

Lavoro di Ferretti Angelica, 5A Artistico. Lo scorso anno, con la classe 4AA, ha partecipato al concorso "Crea il logo per il Comitato per le Pari Opportunità" indetto dall'Ordine dei Dottori Commercilaisti e degli Esperti Contabili di Vicenza (ODCEC di Vicenza) e Angelica si è classificata quarta.

La premiazione sarà  martedì 5 dicembre 2023, alle ore 10,00, presso la Sala Maggiore del Teatro Comunale Città di Vicenza.

Complimenti!

Prof. - attori in erba

Il 2 novembre 2023, il giorno prima della chiusura delle scuole per allerta meteo, un gruppo di prof. del nostro Istituto sono andati a Bassano per partecipare al progetto DigComp Highlights.

Quali sono le competenze digitali richieste dall'Unione Europea? Com'è messa la scuola italiana? Che cosa sta facendo la nostra scuola?

Abbiamo realizzato un video di prova. Prossimamente dovremo elaborare dei piccoli video sulle competenze digitali da inserire nella piattaforma nazionale dedicata.

Alla prossima!

I 100 ANNI DI DON LORENZO MILANI


Intervento di Marta Martini presso l'Istituto Einaudi di Bassano


Giovedì 19 ottobre dalle 17 alle 19 l’istituto Einaudi di Bassano ha ospitato un evento per commemorare la memoria e l’eredità di don Lorenzo Milani e la sua innovativa didattica, rivoluzionaria per i suoi tempi. Una didattica centrata sull’amore che lui nutriva per i suoi ragazzi, improntata al motto I CARE “mi stai a cuore”. 

Oggi la realtà di don Milani, nato cento anni fa, sembra confinata nel mito. Ci può ancora dire qualcosa? L’incontro cercherà di rispondere a questa domanda, intrecciando il passato di don Milani con il futuro delle nostre scuole sempre più digitalizzate e informatizzate: sanno ancora educare?

Ecco la riflessione portata da una nostra compagna, Marta Martini di 4CU

A tutti nella vita sarà capitato almeno una volta di vivere un’esperienza che abbia lasciato una traccia importante.

L’anno scorso, esattamente il 7 aprile, ho avuto l’opportunità di andare a visitare la scuola di Barbiana, che fu voluta da don Lorenzo Milani.

Per me, che frequento il Liceo delle Scienze Umane, aver visitato questo luogo ha significato mettere piede nella casa di colui che apportò innovazioni scolastiche ed educative nella scuola; un vero punto di riferimento per il suo tempo e anche ai giorni nostri

Sicuramente l’esperienza merita di essere ripetuta con la disponibilità degli ex studenti a raccontare le indimenticabili esperienze fatte alla scuola del “Priore di Barbiana”.

Per me è stato molto emozionante ed importante l’esperienza vissuta perché sono convinta che don Milani sia ancora in grado di parlare ai nostri giorni e di indicarci la via migliore per fare scuola. 

A Barbiana, don Milani accoglieva i figli di coloro che appartenevano ai ceti meno abbienti, ovvero coloro che prima di andare a scuola lavoravano per la famiglia.

La sua opera più celebre, scritta collettivamente con i suoi studenti: “Lettera ad una professoressa” mirava a denunciare la scuola italiana come una scuola classista: infatti, in essa, chi era povero raramente riusciva a superare gli esami di Stato. 

Don Lorenzo si prese a cuore questa questione, offrendo la possibilità di istruirsi ai figli dei contadini che non godevano dei vantaggi di cui, invece, godevano i figli dei più ricchi. 

Il motto di don Milani era proprio: “Bisogna dare di più a chi ha meno”.

Allora ci possiamo chiedere: “E’ ancora attuale il messaggio di don Milani?”

“La scuola italiana oggigiorno non è un ascensore sociale, ma un tapirulan sociale, non rimuove le disuguaglianze ma le fotografa", non a caso, secondo i dati recenti la maggioranza di coloro che scelgono di abbandonare la scuola è costituita dai figli di coloro che non hanno proseguito gli studi oltre la licenza media, mentre in minima parte riguarda i figli di laureati.

Ancora oggi i Licei sono frequentati in maggioranza dai figli della classe medio-alta, mentre i professionali dai figli di chi fa lavori manuali. 

La scuola italiana di oggi ancora non riesce pienamente ad inserire nel suo modus educativo lo stile e la missione di don Milani, anzi, sembra ribaltare il motto (enunciato precedentemente) e “da di meno a chi ha di meno”. Un esempio concreto lo si puo’ constatare nel fatto che mentre nei Licei del centro la maggior parte dei professori sono di ruolo e garantiscono quindi una continuità didattica, negli Istituti Professionali e nelle scuole di periferia la maggior parte degli insegnanti sono precari.

Concludendo, credo che la figura di don Milani rimanga una voce profetica di grande attualità proprio in quanto testimonia come “solo una scuola meno diseguale e più giusta possa costruire una società meno diseguale e più giusta".

Per rendere concreta questa osservazione potremmo pensare ad un incentivo economico per i professori che decidono di insegnare dove ci sono ragazzi più fragili e promuovere una scuola non pensi a falsificare le valutazioni, per promuovere tutti, bensì garantisca delle ore di recupero al pomeriggio per aiutare chi viene da contesti sociali-economici più difficili. 

Un'ulteriore attività che si potrebbe promuovere nella linea del pensiero di don Milani è la famosa lettura del giornale, perché, come ebbe a dire lui stesso: “una parola non imparata oggi è un calcio in c**o che prenderai domani”. 

Marta Martini