La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
Iniziale sede del Comune divenne poi il luogo dove il Podestà e i suoi funzionari amministravano la giustizia locale. Dell’originario palazzo duecentesco, completamente rinnovato in epoca rinascimentale, rimane solo l’antica torre dell’Arengo la cui campana suonava per richiamare i cittadini alle adunate politiche o in caso di incendio.
Il piano terra è occupato dal cosiddetto voltone del Podestà. Una sorta di strada coperta che unisce i vari palazzi dell’isolato: il Palazzo del Podestà, il Palazzo Re Enzo e il Palazzo del Capitano del Popolo. Il voltone era sede di molti eventi della vita pubblica bolognese, compreso l’antico mercato e le esecuzioni capitali. All’incrocio del voltone sono collocate le quattro statue dei protettori di Bologna: san Petronio, san Francesco, san Domenico e san Procolo. All’interno della campata centrale si innesca un particolare fenomeno sonoro: se si parla a voce bassa con la faccia rivolta a uno dei piloni dell’incrocio del voltone, chi sta sul pilone opposto sente distintamente le parole pronunciate dalla persona che parla dall’altro lato.