Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Cuore politico, sociale e religioso della città, Piazza Maggiore fu costruita nei primi anni del Duecento quando Bologna divenne un Comune libero e i cittadini sentirono il bisogno di un ampio luogo dove riunirsi per prendere le decisioni pubbliche. I molti edifici popolari, tra cui case e botteghe, che sorgevano nella zona furono acquistati dal Comune e poi abbattuti. È una delle primissime piazze ad essere costruita in Italia dopo la caduta dell'impero romano, quando le "piazze" erano le basiliche e i fori. È proprio in questo periodo che in Italia si ritorna al concetto di "piazza" come luogo pubblico d'incontro e aggregazione.
Sulla piazza si affacciano i più importanti monumenti cittadini.