Idealmente un lavoro di approfondimento dovrebbe essere in gran parte originale. Ovviamente questo non è facile, anche perché risulta molto comodo e utile rifarsi al lavoro già fatto da altri hanno, che spesso è facilmente reperibile in rete.
Va ricordato che:
utilizzare il materiale creato da altri non è proibito, ma va fatto con misura. Inoltre è essenziale dare il giusto riconoscimento agli autori del materiale (per esempio introducendo una sezione "fonti" o "bibliografia" o "sitografia");
il riconoscimento del lavoro altrui ricade tra le competenza di cittadinanza;
non citando le fonti si rischia di essere accusati di "plagio" (appropriazione di idee di altri). Questa accusa è considerata molto seria in alcune culture (specialmente quella anglosassone), e può portare a conseguenze importanti, come la perdita dell'impiego o la richiesta di dimissioni da un incarico pubblico, anche a distanza di molti anni;
spesso per chi esamina il materiale è facile capire che c'è stato un "plagio". Esistono inoltre software sviluppati appositamente a questo scopo, studiati per individuare il plagi anche in presenza di modifiche del materiale originale. Questi software vengono per esempio usati dalle università per determinare la percentuale di originalità delle tesi di laurea/specializzazione.