Attraverso forme di progettazione che riscoprono luoghi dimenticati e risemantizzano paesaggi urbani e naturali, l’obiettivo finale del progetto è la schedatura di architetture minime en plein air, modulari e sostenibili, dal forte impatto sociale e capaci di integrare il pragmatico con l’esistenziale, la pertinenza con l’audacia, la creatività con il buonsenso, costruite dal 2000 in poi da studi di architettura italiani. Oltre a fornire modalità e strumenti esportabili da poter impiegare nei luoghi della cultura italiana e che possano essere strumento per la formazione di una nuova generazione di progettisti, la ricerca vuole dimostrare le vaste possibilità progettuali dell’intervento minimo, in grado non solo di modificare il disegno e la percezione di uno spazio vuoto, dismesso, o dimenticato, ma soprattutto di stimolare le capacità di interazione tra coloro che lo vivono. La proposta apre il campo a ricerca sperimentale ponendo al centro lo spazio pubblico come laboratorio en plen air per ripensare la città, il paesaggio e il pianeta e prefigurando una nuova era geologica, quell’Aerocene già immaginato da Tomas Saraceno, sempre più partecipativa e inclusiva .
Through forms of architectural design that rediscover forgotten places and resemantise urban and natural landscapes, the project’s primary objective is to create an atlas of open-air, modular, and sustainable architectures. While this architectural approach, predominantly implemented by Italian architectural firms since 2000, emphasises a strong social impact, it seeks to seamlessly integrate practicality with existential elements, relevance with audacity, and creativity with common sense. The research intends to provide exportable methods and tools applicable in Italian cultural settings, that will contribute to the training of new generations of architects. The primary focus is on showcasing the extensive design possibilities of minimal intervention. This approach not only transforms the design and perception of vacant, unused, or forgotten spaces but, more importantly, encourages interaction among their inhabitants. The proposal advocates for experimental research, positioning public spaces as en plein air laboratories to rethink cities, landscapes, and the planet. It envisions a new geological era, reminiscent of Tomas Saraceno’s Aerocene, characterised by increased participation and inclusivity. Overall, the project aims to stimulate a shift towards a more engaged and collaborative approach to shaping our environments.