Intervista al Dirigente

Fare il preside di una scuola molto grande come la nostra non è semplice, per questo lo studente Federico Blaj ha deciso di intervistare il nostro preside, Luca Damiani.

Il dirigente ha voluto inoltre farci un augurio: "Mi fa piacere che nasca in questa scuola l'idea di un giornalino, è un punto di arrivo importante avere uno spazio di confronto per gli studenti. Auguro che questo giornalino si possa affermare e che diventi un punto di riferimento per poter parlare, discutere e condividere. Questo è un Istituto Tecnologico, ma ciò non vuol dire che ci debba essere solo ciò. E' importante prendere in mano la vita e le cose che vengono incontro, e potrebbe essere un antidoto all'isolamento".

Di seguito le domande e le risposte

Da quanti anni fa il preside e cosa faceva prima di assumere l’incarico?

Sono Dirigente Scolastico dal 1 Settembre 2012, quindi da circa 10 anni. Lavorai come docente al Liceo scientifico Meucci di Ronciglione per più di 20 anni. Ero insegnante di italiano e latino . Trovai lì un ambiente molto accogliente e molto piacevole. Ronciglione stessa sia per dove è situata e sia per la sua cultura e bellezza la porto nel cuore. Fu bandito successivamente il concorso per dirigenti scolastici e lo vinsi passando dalla cattedra alla dirigenza, inizialmente a Orte, per 3 anni, prima di venire qui. Proprio oggi ho incontrato una mia ex alunna di Ronciglione che adesso ha suo figlio che frequenta questa scuola.


Cosa l'ha spinta a scegliere questa professione?

Mi ha spinto dopo tanti anni un po' la voglia di cambiare. Stando lì per tanti anni capii che il profilo dello studente stava cambiando e con esso anche i rapporti visto il crescente divario di età. Inoltre ero già da molti anni collaboratore del Dirigente . Volevo evitare il rischio di ripetitività dovuto a quel tipo di lavoro, ma tutt'oggi mi manca ancora l'insegnamento. A volte riprendo in mano i vecchi libri di testo anche soltanto per andarmi a guardare qualche dettaglio un po’ annebbiato, come un canto di Dante o un passo di Cicerone;  comunque non tornerei indietro, mi piace il lavoro di dirigente.


Qual è stato il momento più difficile come preside?

Non c'è un episodio in particolare, ma le decisioni per dare un'impronta alla scuola si prendono quotidianamente. E' un mestiere che comunque ti potrebbe causare conflitti e disaccordi, ma anche se complicato il dirigente può comunque contare su fidati colleghi come la segreteria e gli altri docenti del suo staff. Se deve esserci stato è accaduto forse durante i primi giorni da dirigente, cosa dovuta  più che altro alla novità degli eventi.


Si è trovato bene in questa scuola?

Mi trovo bene, anche nelle figure del direttore amministrativo ho sempre trovato  persone competenti e collaboratrici. Con i docenti ho sempre cercato la mediazione, per questo  non ho mai avuto forti divergenze e anche gli alunni non sono mai andati troppo fuori dalle righe. Quando arrivai qui non sapevo nulla di tecnologia, poiché comunque io venivo dall’istruzione classica,  tuttavia leggendo vari libri e aggiornandomi sono comunque riuscito a fare mia questa scuola e ad aprirmi ad un nuovo mondo culturale.


Dove ha frequentato le superiori? Era un bravo studente?

Ho frequentato il liceo Ruffini. Lì ero un bravissimo studente esemplare  e sono uscito con il massimo dei voti senza mai prendere note;  poi andai all’università a  Firenze per studiare Lettere insieme ad altri compagni di scuola e anche lì non ebbi problemi.

La sua materia preferita a scuola?

All'inizio non avevo una vera e propria materia preferita poiché, come già detto, ero bravo in tutto. Il professore di matematica mi voleva spingere a prendere indirizzi di studio come fisica, ma fu durante l'ultimo anno che mi colpì la passione per le lettere. Per questo scelsi di andare  a Firenze, per poter studiare la letteratura italiana proprio nella sua culla.

Che rapporto ha con gli studenti? Cosa pensa di loro e di noi giovani in generale?

Il rapporto con gli studenti è fortemente positivo, con rispetto da entrambe le parti. Ne ho un'idea positiva anche se con qualche criticità, soprattutto per gli atteggiamenti più acritici e superficiali che a volte assumono . Fino a poco tempo fa usava mandarsi dei messaggi di testo, ma ultimamente si passa più all'uso di brevi parole e immagini  via chat che portano a pensieri più meccanici e meno riflessivi. Anche se avverto la  differenza di età, tengo sempre un atteggiamento di ascolto verso di loro. È un rapporto che si evolve e si costruisce ogni giorno. Vorrei essere più presente nelle aule  di  questa scuola, ma sono costretto dalla mole di lavoro a rimanere sulla sedia e poi non sono comunque un tipo che si espone troppo. Essere più coinvolgente e affiliativo è una delle cose su cui voglio lavorare di più. Chi vuole venire nel mio ufficio di  Presidenza comunque troverà sempre la porta aperta e chi ha bisogno di ascolto troverà sempre un sorriso e l’attenzione dovuta.

Federico Blaj  - Alessandro Bigherati