Situazione nel confine Ucraina-Romania

La frontiera e i confini del territorio ucraino sono un tema chiave per quello che stiamo vivendo. Le donne e i bambini ucraini sono costretti a fuggire dalla guerra, e si riversano   verso le numerose frontiere presenti, tra queste, anche quelle rumene. Ho raccolto e registrato la testimonianza di Ciprian, un familiare molto caro volontario alla dogana di Siret, nonché osservatore fedele degli eventi che accadono al confine tra Romania e Ucraina.


È appena trascorso l’ottavo giorno che mi trovo qui a Siret, e ho caricato la mia Volkswagen Touran con acqua minerale, bottiglie da mezzo litro (per farle tenere facilmente ai bambini), cioccolata, cornetti, dolci, caramelle, succhi naturali anche con cannuccia, alimenti, coperte, calzettoni, e sono partito. Oggi tra l'altro è proprio l’8 Marzo, festa della donna. 

Purtroppo la maggior parte dei rifugiati arrivano infreddoliti, tremanti, spaventati, con lacrime agli occhi e molto impauriti. È un momento orrendo, la guerra non porta altro che distruzione. Io personalmente sono in contatto con l’agenzia Kairos, scuola di missione multiculturale di Suceava, che ha trasformato repentinamente la propria attività in aiuto per i rifugiati ucraini, trovandosi oltretutto a 40/50 km dal confine. Il personale è registrato e legittimato ai soccorsi ma ora come ora, abbiamo bisogno di macchine ai fini di una logistica più efficiente ed efficace . Le Chiese e le ONG ci danno un enorme aiuto nel prenderci cura dei rifugiati.

Stanotte ad esempio sono partito alle 3:00, poichè avevo ricevuto un messaggio dell’arrivo di un gruppo di 9 persone, che non conosceva nessuno, privo di contatti o aiuti. Li ho incontrati, ho garantito loro una struttura ricettiva, da mangiare, cartelle SIM rumene, e l’aiuto di un mediatore culturale che sapesse tradurre. Per ora, vogliono riposarsi 2-3 giorni, per poi stabilire dove stabilirsi in attesa della fine del conflitto. Quotidianamente ho a che fare con persone provenienti da Kiev, oltre a città più vicine a noi (come Cernivci) o zone più devastate. Fuggono con quello che hanno, qualche conoscenza di inglese e arrivano trovando beni di prima necessità, traduttori, da mangiare, dove dormire, intermediari per acquistare biglietti d’aereo. Ho personalmente accompagnato individui  per comprare biglietti di treno e aereo a Suceava, e le ho condotte anche in centri di accoglienza importanti e proprio in questo ambito le Chiese hanno dato un grande contributo. Ho incontrato uno studente al quinto anno di medicina, un ragazzo di nome Ahmed, sorpreso molto dall’accoglienza e con uno zio proprio in Italia. Ahmed è del Cairo, Egitto, rimasto talmente felice e stupito dall’accoglienza che mi ha chiesto amicizia sul profilo facebook per tenerci in contatto, con l’intenzione di aggiornarmi sulla sua vita futura. Ho contribuito affinché Ahmed andasse in Italia da suo zio lontano dalla situazione in cui si è ritrovato. Fortunatamente le persone acquisiscono fiducia, si rilassano, sorridono, alcuni chiedono selfie e amicizie social appunto. 

La guerra porta distruzione purtroppo, noi siamo qui per dare una mano e spero di rimanerci il più possibile: c’è bisogno di aiuto. Tra poco dobbiamo tornare alla dogana io e altre 2 macchine. Prego affinchè si risolva tutto, che ci sia pace, che tutto vada per il verso giusto e che non ci siano problemi peggiori, disaccordi, incidenti, e così via. La maggior parte dei profughi partono per Spagna, Repubblica Ceca, Italia, Germania, ma anche Stati Uniti, ho incontrato ieri 2 famiglie, portate a Gura Humorului presso una struttura ricettiva ed il giorno dopo sono partite per la Germania e successivamente per gli Stati Uniti appunto. È la guerra, ma non va bene. Con affetto per l’Ucraina, per la Romania, per l’Italia e per tutti noi.

Ciprian Calugaru


Chi ha la possibilità di dare una mano, è ben accolto anche grazie alla presenza di assistenti volontari italiani. Su internet è possibile recapitare altre testimonianze e informazioni della situazione a Siret:


Corriere della Sera Milano:
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/22_marzo_02/ucraina-l-esodo-piedi-il-campo-profughi-siret-romania-gestito-fondazione-arca-ponte-milano-7e4809f8-99ff-11ec-a66e-5cad27f47546.shtml


AGI:
https://www.agi.it/cronaca/news/2022-03-06/perfetta-organizzazione-rumena-profughi-confine-ucraina-15893206/


Per altre foto:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3180476808936069&id=100009213431682


La fondazione italiana AVSI è in collaborazione con l’associazione rumena Kairos citata:
https://www.avsi.org/it/campaign/emergenza-ucraina-helpukraine/88/


Link all’associazione Kairos:
https://www.agentiakairos.ro/


Filmato:
https://fb.watch/bFSTbjZFKE/


La posizione di Siret

L'interno di una chiesa locale

Lo sguardo dei bambini

La macchina in questione

Fuori dalla dogana