Un ponte per la biodiversità: Italia e Svizzera unite per la testuggine palustre europea
Un ponte per la biodiversità: Italia e Svizzera unite per la testuggine palustre europea
La testuggine palustre europea (Emys orbicularis) è molto più di un’antica abitante dei nostri fiumi: è un indicatore chiave della salute degli ecosistemi d’acqua dolce. Dove lei prospera, prosperano anche zone umide ricche di vita, capaci di offrire rifugio a numerose specie e di garantire servizi ecosistemici fondamentali. Ma oggi, lungo il fiume Ticino, questo rettile è diventato raro e il suo ambiente frammentato, minacciato dalla perdita di habitat e dalla competizione con specie aliene invasive, come la testuggine palustre americana (Trachemys scripta) che gli contende risorse alimentari e territorio. Tutelare Emys orbicularis significa prendersi cura dell’intero ecosistema fluviale e farlo in modo efficace richiede una visione che superi i confini amministrativi, come dimostra Iniziativa Ticino, il programma transfrontaliero Italia–Svizzera dedicato alla tutela del paesaggio fluviale e alla riconversione ecologica del bacino.
In questo contesto si inseriscono le due giornate di scambio tecnico che si sono svolte in ottobre in Svizzera, con la partecipazione di alcuni partner dell’Interreg ECO4TICINO, il progetto incluso nel programma Iniziativa Ticino e dedicato alla tutela del paesaggio fluviale dell’omonimo fiume. Hanno preso parte all’evento Elena Dan, Daniele Seglie, Paolo Eusebio Bergò e Giovanni Soldato della Società Cooperativa Eleade, che gestisce il Centro Emys Piemonte, insieme ai responsabili del Centro — anch’essi membri della Cooperativa — Silvia Fiore e Riccardo Cavalcante. Per Istituto Oikos, capofila del progetto, ha partecipato Martina Spada; per Oikos Swiss era presente Marco Nembrini, mentre per la Fondazione Bolle di Magadino hanno partecipato Lorenzo Giollo e Nicola Patocchi.
© Riccardo Cavalcante
Durante l’incontro, gli specialisti italiani e svizzeri hanno condiviso esperienze e strategie per la gestione e il rilascio in natura della testuggine palustre europea. Lo scambio di informazioni si è concentrato in particolare sui requisiti ambientali della specie e sulle condizioni necessarie allo sviluppo di stazioni di allevamento, oltre che sull’idoneità degli ambienti e sugli eventuali accorgimenti richiesti in vista dei futuri rilasci in natura. L’approfondimento di tali aspetti è stato condotto principalmente da ELEADE, la cui esperienza decennale sul campo ha prodotto risultati significativi nei programmi di rilascio e nelle attività del Centro Emys. Nel corso delle giornate, gli esperti hanno potuto visitare alcuni siti chiave per le future azioni del progetto: lo Stagno Cugnoli Curti, area con un buon potenziale per la creazione di una zona di rinaturalizzazione e per la formazione di gruppi riproduttivi di E. orbicularis, il Parco del Piano di Magadino, dove sono stati realizzati interventi di valorizzazione finalizzati al miglioramento degli ambienti umidi e alla tutela delle specie che li popolano, le Isole di Brissago, dove attualmente è ospitata una piccola popolazione di E. orbicularis, e infine la Riserva Naturale delle Bolle di Magadino, ove ambienti umidi di grande valore ecologico offrono un habitat ideale per la specie
L’osservazione diretta di piccoli nati in natura, in uno stagno proprio delle Isole di Brissago, ha rappresentato un segnale particolarmente incoraggiante. Lungo il corso del Ticino la testuggine palustre europea è infatti sempre stata presente, ma oggi è piuttosto rara: le popolazioni rimaste sono distribuite in modo discontinuo, localizzate soprattutto nella zona centro-meridionale del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Durante la visita a un canale rivitalizzato sul Piano di Magadino, è inoltre emerso come gli interventi realizzati abbiano favorito la creazione di ambienti potenzialmente idonei a Emys, con prospettive di colonizzazione futura
© Silvia Fiore
I prossimi passi verso la conservazione prevedono la creazione di una stazione di allevamento sul Piano di Magadino, destinata ad accogliere parte degli individui provenienti dalle Isole di Brissago. Tale iniziativa sarà accompagnata dall’identificazione di potenziali siti di rilascio e dal consolidamento della collaborazione transfrontaliera.
L’incontro ha rafforzato il legame tra le due sponde del Ticino, confermando che la tutela della biodiversità non conosce confini. La testuggine palustre europea, con la sua storia millenaria e la sua fragilità attuale, diventa così simbolo di un impegno comune per la salute dei nostri fiumi e delle comunità che da essi dipendono.