#noidelgarrone

COVID-19 FASE 2
#Contrastiamo il virus

Il saluto del prof. Sabatini - presidente emerito dell'Accademia della Crusca

Il prof. Francesco Sabatini (presidente emerito dell’Accademia della Crusca) e il giornalista de ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’ Giuseppe Dimiccoli salutano la comunità scolastica, augurando un futuro brillante a tutti i maturandi e alla studentessa Mariagrazia Losurdo, vincitrice nazionale per ben due volte delle Olimpiadi di Italiano.

La sera dei miracoli: la strada per la maturità

A La notte prima degli esami di Venditti preferisco La sera dei miracoli di Dalla. “Roba da vecchi!” penserete immediatamente, cari maturandi del 2020. Certo, noi prof siamo di un’altra generazione e queste sono le nostre coordinate. La verità è che è sempre un miracolo vedervi oltrepassare quella soglia, una sorta di rito di iniziazione e all’improvviso siete giovani adulti. Sembra un ossimoro e invece è proprio così. Uscite da qui, dalla nostra scuola, che per 5 anni vi ha accolto come la vostra casa, abbiamo cercato di fare del nostro meglio per renderla a vostra misura, per calibrare i nostri interventi didattici affinché siate più corazzati fuori, ora che siamo costretti ad aprire quelle porte e a lasciarvi andare.

Ascoltare le parole del prof. Francesco Sabatini, accademico della Crusca, linguista, filologo e lessicografo che ha premiato Mariagrazia Losurdo, vincitrice delle Olimpiadi di italiano per ben due volte nel 2019 e nel 2018 per la categoria degli istituti professionali, studentessa della nostra scuola, è stato motivante. Il prof. Sabatini, grande appassionato della lingua italiana, ha rivolto delle parole di incoraggiamento a tutti i maturandi della nostra comunità scolastica e ha ricordato che l’esame di Stato è una prova di maturità e che, superando la prova, quella maturità in un certo senso resta dentro.

L’ansia della notte prima degli esami, indelebile nella memoria di ciascuno di noi, si imprime questa notte nella vostra mente e va giù dritta nel cuore. I prof, la commissione, il presidente… tutti là, tutti insieme! I dubbi, le paure: “riuscirò a dare il meglio di me? troverò le parole giuste?… spero di non bloccarmi!”. È tutto qui. Come in ogni fiaba che si rispetti, raccontata ad ogni latitudine, il rito iniziatico consiste nel passare attraverso il bosco e superare le avversità, combattere e vincere il proprio antagonista. E se il tuo nemico fosse solo l’insieme delle tue paure? Lo dice anche Kavafis, nella sua meravigliosa Itaca:

“Né Lestrigoni o Ciclopi
né Poseidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.”

Allora via le paure, vanno solo affrontate con coraggio.

Cari i nostri maturandi del 2020, lo sapete ormai che siete unici!

Sono stati mesi difficili quelli che abbiamo superato insieme: covid-19, didattica a distanza, distanziamento fisico più che sociale. Perché noi ci siamo cercati sempre, siamo finiti tutti nei riquadri di hangouts meet pur di farci compagnia e, se i rapporti sono autentici, ci cercheremo ancora nel futuro in un ricordo, con un messaggio, con un “ciao, prof!” gridato per strada.

Domani finisce tutto, ma il bello è che inizia tutto. Questi anni insieme sono stati ricchi di tappe e di colori, tanti elementi da decodificare per arrivare ad una scelta e scoprirsi. Il prof. Sabatini ha concluso così il suo videomessaggio: “Auguri per il dopo, in gamba, siate forti, capaci, attenti e impegnati”. Noi tutti, dirigente dell’I.I.S.S. “N. Garrone” prof. Antonio Diviccaro e professori ti rivolgiamo questo augurio e ti spalanchiamo le porte del tuo futuro. Allora sei pronta/o per prendere la tua strada?

Maria Pia Filannino

Il mio esame di stato

Video tutorial

Declamare... che passione!

A fine anno con emozione.

Video realizzato dalla classe 1^C Servizi commerciali - Grafica per la comunicazione visiva, pubblicitaria e web

5 anni di scuola, 9 mesi di studio per l'esame che un tempo ti dava la maturità, 30 giorni agli Esami di Stato e nel mezzo una pandemia e 60 giorni di quarantena!

Come si sopravvive a tutto questo? Se vuoi scoprirlo, guarda il racconto della nostra 5^E - indirizzo socio-sanitario!

E in bocca al lupo a tutti i ragazzi che si stanno preparando all'esame di Stato 2020!"

Il Garrone è anche voce.

Il corona virus ci ha tolto tanto ma ha dato profondità alle nostre voci. Dedicato agli studenti di quinta del Garrone Young Team

Riflessioni degli studenti della IVB Sede Associata di Canosa di Puglia

Contrastare il virus, risulta noto ormai essere obiettivo prioritario di tutte le politiche governative dell’intero mondo. Ormai il virus è diventato nemico comune dell’intero genere umano, infatti paradossalmente divide ogni essere umano da ogni altro suo simile, ma al contempo tale distanziamento sta accelerando quel processo di globalizzazione già avviato con l’ingresso del ‘digitale’ nella singola vita pratica e quotidiana di tutti noi. Il 4 maggio ha rappresentato lo spartiacque tra la fase 1, caratterizzata dallo stare a casa, e la fase 2 dove ci viene chiesto e al contempo imposto, empaticamente e non in maniera assolutamente totalitarista, di allentare le misure restrittive. Resta invariato, il divieto di assembramento, la distanza di almeno un metro tra le persone, l'uso delle mascherine diventa obbligatorio nei luoghi chiusi, soprattutto accessibili al pubblico. Inoltre sono consentiti spostamenti all’interno della regione e fuori regione solo in casi di estrema necessità e sempre con le dovute autocertificazioni. Per andare al lavoro ad esempio, in caso di controllo, basterà informare le forze dell'ordine su dove si sta andando, esibendo il tesserino aziendale, si possono celebrare inoltre i riti funebri, chiaramente in presenza di un numero di parenti limitato, sono ammesse le passeggiate e le attività motorie sempre rispettando le regole di distanziamento. Si tratta di disposizioni che non devono essere assolutamente fraintese, in quanto il virus è purtroppo ancora presente tra noi, ed interpretare le nuove disposizioni in maniera errata, quindi come un via libera per tutti, significherebbe riaccendere focolai epidemici e riattivare la pandemia, mandando all’aria tutti i sacrifici fatti sino ad ora da parte di noi tutti. Lo stop al lockdown quindi non è assolutamente un invito a considerare il problema superato; certo che il miglioramento c’è stato ma dobbiamo continuare a rispettare le regole per la nostra salute e per la salute di tutti, anzi per la salute dell’intero genere umano. Uscire solo quando è necessario continua ad essere il messaggio che il governo italiano e tutti i governi del mondo continuano in maniera pedissequa ad inviare ad ogni singolo cittadino. Quindi, se vogliamo che tutto torni alla normalità, perché è questo quello che vogliamo, dobbiamo attenerci al rispetto delle regole. Rispettare le regole risulta essere fondamentale affinché tutti possiamo sentirci liberi di muoverci con sicurezza in un ambiente ormai contaminato da un nemico invisibile, quindi duro da contrastare. Il covid 19, definito causa di pandemia dall'OMS, sta mettendo drasticamente a dura prova la vita di molte persone e dei lavoratori che continuano a non lavorare; ad esempio, nella nostra città, Canosa di Puglia, molte categorie di lavoratori stanno manifestando davanti al Palazzo di Città per cercare di ottenere il permesso di riaprire le loro attività ormai chiuse da molto tempo. SI tratta di lavoratori che meritano tutta la solidarietà e tanto assoluto rispetto, da parte di tutti noi, perché non è giusto che al giorno d’oggi possa essersi determinata una situazione tanto precaria ed ardua dal punto di vista sanitario tale da non essere stati in grado di bloccarla e fronteggiarla sul nascere. Cosa ha determinato tutto questo ancora non è chiaro; certo è che la nostra vita è cambiata, ed in tutto questo la natura pare continui a guardare in maniera stoica, con i suoi paesaggi verdeggianti a suon di primavera, e paradossalmente a ripulirsi dall’azione incessante e al contempo inquinante dell’uomo, con le acque dei mari divenuti all’improvviso cristallini e con i cieli depurati dallo smog. Ciò evidenzia la condizione dell’uomo che pare essere così fragile da non riuscire, mediante la scienza, ad abbattere e sconfiggere un dramma che, in primis, risulta essere di natura sanitaria ma soprattutto ormai risulta essere sfociato in un dramma di natura prettamente economica e al contempo sociale. A questo punto le parole conclusive di Italo Svevo, in uno dei suoi romanzi, sembrano evocare e rappresentare la situazione che stiamo vivendo in questo particolare periodo. Svevo conclude in questi termini, così come è giusto concludere degnamente questo testo il cui scopo consiste nell’indurre a riflettere chi lo leggerà: ’Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Ci sarà una esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata in forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie’.

Parole profetiche? A noi posteri l’ardua sentenza!

Classe IV B Servizi Socio Sanitari sede di Canosa
Michelangelo Iuliano, Adriana Leone, Vanessa Patruno, Martina Sciannamea, Domenico Sorrenti

Supporto psicologico a distanza per gli anziani

Il PCTO della 4B della sede associata di Canosa di Puglia

L'importanza di un abbraccio.

Gli studenti della 2A della Sede associata di Canosa di puglia

Intervista sulla vita degli adolescenti durante la quarantena

Giochiamo con la matematica

Istruzione e relazioni internazionali con i Learning Games

La vita sottosopra.

Le riflessioni di Di Biase Pierluigi e Capurso Claudia della 4^ A della sede associata di Canosa di Puglia.

#iomiallenoacasa

Nel rispetto del DPCM, con attrezzi non convenzionali, gli studenti del Garrone si allenano a casa.

Quando la scuola diventa famiglia... noi del socio-sanitario

Il 5 Marzo non ci ha fermato.

La nostra didattica a distanza.

La studentessa Mariagrazia Losurdo emoziona con la sua lettera al Garrone

Caro Garrone,

In questi giorni ti ho pensato spesso. Ho pensato ai tuoi corridoi, alle tue aule, ad ogni tuo singolo centimetro così brulicante di vita e di emozioni. Mi sembra impossibile che ora tu sia vuoto. Non riesco proprio ad immaginarti così: senza suoni, ovattato, sospeso in una dimensione che non ti appartiene, quasi fossi stato costretto ad indossare un vestito che ti sta troppo stretto.

In questi ultimi 5 anni sono diventata parte di te e tu sei diventato parte di me. Io ti appartengo e tu appartieni a me. Appartieni a ciascuno di noi. Ora che tutto sta per finire mi sento incredibilmente distante da te. Avrei voluto aggrapparmi a te finché l’ultima campanella non fosse suonata, avrei voluto imprimere negli occhi quanto più possibile prima di lasciarti andare.

Il cortile, le scale, i corridoi, le nostre aule, la palestra per cui tanto abbiamo lottato, la nostra ISOLA felice. Mi manca proprio tutto di te. Sono certa che manchi a tutti noi. A quelli come me che lottano dallo scorso settembre con un nodo alla gola che li assale quando pensano che di fatto queste sono i loro ultimi mesi con te. E anche a quelli che stavano ancora imparando a conoscerti quando è arrivato quel 4 marzo. E lo so, manchi anche agli insegnanti. Lo vedo nei loro occhi attraverso la webcam. Vedo lo sguardo di chi vorrebbe passare attraverso lo schermo per raggiungerci, condividere ancora tutti gli sguardi possibili, tutti gli attimi rimasti. Ma siamo qui, in questa realtà che ci costringe alle distanze. Paradossalmente però, Garrone mio, ripensandoti tra queste parole, mi accorgo di esserti vicina.

Perché, nonostante la distanza, nonostante il tempo che sto passando lontana da te, nonostante tutti gli attimi che ci sono stati rubati, mi è rimasto quello che mi hai insegnato. E per prima cosa mi hai insegnato a fare tesoro di ogni esperienza, anche di questa.

Caro Garrone, questi 5 anni con te mi hanno cambiata. Chiunque venga risucchiato dalle tue mura sempre in movimento, dal tuo entusiasmo colorato, cambia. Inevitabilmente. Una comunità, quasi una casa. Mi sorprendo a conoscere i tuoi angoli, a ricordare nel dettaglio i segni particolari delle persone che ti regalano un pezzetto della loro vita permettendoti di farla tua.

Sei una scuola nel senso più bello del termine. Una scuola fatta da pezzetti di persone straordinarie, dal sorriso caldo e colorato. È proprio quel sorriso che ora mi avvicina a te. Quel sorriso che prima mi raggiungeva in classe, in palestra, tra i profumi dell’ISOLA e che oggi invece arriva attraverso uno schermo mentre sono seduta alla mia scrivania cercando di trovare tracce di te in questo nuovo modo di fare scuola.

Il Garrone non si ferma. È questo che tutti ci ripetiamo, questo che ci consola. Questa una delle poche certezze che ci resta in una situazione di precarietà, di instabilità. Ed è la verità. Tu non ti fermi. Perché non ti sei mai fermato. Non davanti alle tristezze, alle difficoltà, alle paure. E anche questa volta non ti fermerai. Come sempre andrai avanti, continuerà il tuo vortice di sorrisi e di voci che ogni giorni in questi ultimi 5 anni mi hai regalato. Continuerà perché tu, Garrone, hai dalla tua parte lo straordinario. Una straordinaria forza, una straordinaria resilienza, una straordinaria capacità di reinventarsi e uno straordinario coraggio.

Questo è ciò che mi hai insegnato. Questo è ciò che, nonostante la distanza e la tristezza, resta di te.

Spero tanto di poterti salutare nel giorno dell’esame che aspetto con ansia e, lo ammetto, anche con impazienza. Spero di tornare da te, ancora nella mia classe per un’ultima volta e poterti salutare con quell’emozione che non potrà mancare.

Se questo non sarà possibile, non tenere, ti porterò con me.

Con affetto
Una tua studentessa

Mariagrazia Losurdo

Anniversario di Gianni Rodari
(collegamento al sito istituzionale)

Il dirigente scolastico e due nostre studentesse ospiti durante una puntata televisiva di «The Master Class», il rotocalco di approfondimento giornalistico sulle vicende di cronaca dalla Puglia nato dalla collaborazione tra Amica9 Tv (canale 91) e La Gazzetta del Mezzogiorno.

Riflessioni a distanza sulla Pasqua e su questa strana situazione che ci ha imprigionati.

I nostri ragazzi della 3^ B Liceo Artistico.

Consegna, con prenotazione oraria, dei dispositivi (tablet e portatili) per la didattica a distanza da parte della scuola ad alcuni studenti. Ovviamente tutto si è svolto in totale sicurezza, con mascherine e distanza di almeno un metro.

Ed è proprio in un momento delicato come questo che bisogna mostrare che nulla si è fermato e che gli strumenti ci sono per continuare a rendere possibile la didattica a distanza.

La scuola continua e continuerà a lavorare sodo.

#ilGarroneNonSiFerma