Una storia di eroi - Discorso della Dirigente scolastica Maria Vittoria Amantea, in occasione della Cerimonia per lo svelamento della teca dell’automobile della scorta del giudice Giovanni Falcone all'IIS Falcone-Righi di Corsico in data 9 aprile 2016E’ un grande onore per me poter essere tra i protagonisti di questa giornata ed è una grande emozione. Come rappresentante dell’IIS Falcone-Righi ma soprattutto come rappresentante della scuola mi interessa evidenziare gli aspetti educativi che un evento del genere può avere.
Oggi siamo tutti qui: scuola, genitori, politica, forze dell’ordine, vittime della mafia. Tutti insieme davanti ai nostri studenti, insieme davanti al futuro!
Perciò quello che stiamo facendo non è solo la celebrazione di grandi eroi moderni ma è una promessa: oggi, qui, tutti insieme stiamo mostrando ai nostri ragazzi la volontà di cambiare, di girare pagina, di mettere al centro la scuola per un progetto di società futura migliore.
Un futuro che può scaturire solo dalla collaborazione fra tutte le componenti della società.
Perché mafia non è solo una triste parola, mafia è cultura mafiosa, mafia è un atteggiamento. Tutte le volte in cui cerchiamo scorciatoie per raggiungere i nostri obiettivi, tutte le volte in cui forziamo la volontà altrui, compiamo atti di prepotenza o ignoriamo le regole, tutte le volte in cui banalizziamo il male o spostiamo sempre più in là il confine tra lecito e illecito o troviamo alibi per giustificare le nostre azioni peggiori o, peggio ancora, quando portiamo alla ribalta dell’informazione squallidi personaggi o permettiamo che nelle scuole entrino docenti indagati per mafia noi compiamo atti mafiosi che ci screditano e ci rendono simili a loro!
E invece noi abbiamo l’arma più potente per combattere la mafia: la cultura. Noi abbiamo l’obbligo di educare i nostri figli, i nostri studenti alla cultura della legalità, della disponibilità verso gli altri, del rispetto, al senso del limite e della reputazione, alla riscoperta dei valori più autentici della vita. I veri eroi, oggi come nel più antico passato, non sono quelli che hanno i superpoteri, quelli dei cartoni animati, i veri eroi, e l’epica che si studia a scuola lo insegna, sono coloro che incarnano i valori positivi di una civiltà. I nostri eroi sono le persone che come il giudice Giovanni Falcone o come Antonio Montinaro e le altre vittime di mafia hanno semplicemente fatto il proprio dovere. Fino in fondo… Perché credevano in ciò che facevano. Erano persone semplici, pulite, integre, cittadini per bene, padri, madri e figli di famiglie normali e oneste.
Ecco perché quello di oggi è un atto simbolico e perché iniziare le celebrazioni della strage di Capaci in un istituto scolastico è un gesto importantissimo.
Perché è da qui che tutto deve ricominciare. Perché se si lascia sola la scuola che crea i cittadini onesti e se si lasciano soli i cittadini onesti che combattono il male si compie il più atroce dei delitti: si fa morire la coscienza critica dei giovani e si mettono a tacere i cittadini.
Invece ciò che io auguro ai miei studenti, ciò che auguro ai loro genitori è che abbiano la forza e il coraggio di essere uomini e donne semplici, semplici cittadini, eroi della normalità, paladini dell’onestà e ringrazio qui, pubblicamente, tutti i docenti che giorno dopo giorno combattono questa battaglia per fare scoprire ai giovani la bellezza della cultura, la gioia della semplicità, la trasparenza e la forza dell’onestà e del pensiero critico. E lo fanno con dedizione e lealtà, senza mai arrendersi, sperando di avere instillato in ciascuno di loro, anche nel più ribelle, il seme della dignità e la forza di dire NO. Ma per essere più efficace la scuola ha bisogno di tutti! Tutti dobbiamo fare la nostra parte, le diverse componenti del territorio devono offrire ai giovani opportunità, dimostrare loro, concretamente, che un lavoro legale si può e si deve ottenere per impedire che i nostri ragazzi vadano a rinforzare le fila dei lavoratori dispensatori di morte.