L'Agnese va a morire
Anno: 1976
Durata: 135 min
Regia: Giuliano Montaldo.
Soggetto: Renata Viganò (romanzo omonimo).
Sceneggiatura: Nicola Badalucco, Giuliano Montaldo.
Zona ambientazione: Bassa ferrarese.
Fatto storico: non specificato.
Trama
Sul finire della seconda guerra mondiale, in una regione dell'Italia centrale ancora occupata dai nazisti. Agnese, donna umile e mite, si offre di sostituire il marito Palita, prelevato dai tedeschi, nel compito di tenere i collegamenti tra le varie formazioni partigiane. Si trova così, repentinamente, al centro di azioni di guerriglia e di morte che le erano del tutto estranee.
Dapprima viene tollerata con fastidio, ma presto fa ricredere tutti: silenziosa, efficiente, prende spesso, senza parere, le redini delle situazioni intricate, conducendole a buon fine. L'ordine degli alleati di sospendere le operazioni nell'inverno mette in crisi il gruppo, al quale si sono aggregati anche dei soldati alleati.
La repressione tedesca è sempre violenta e incalzante, e durante un trasferimento avviene un'autentica carneficina. Agnese, una dei pochi scampati, riceve l'ordine di trasferirsi altrove per riordinare le file dell'organizzazione. A un posto di blocco un ufficiale la insegue, la riconosce. Per Agnese è la fine.
[rif. Archivio del cinema italiano]