Autrice: Noah
Intervistatore: Buongiorno Harry Potter, è davvero incredibile averti qui tra noi miseri “babbani”. Suona come uno scherzo di Carnevale, grazie per avere accettato l'invito.
Harry Potter: A dire il vero, quando il mio gufo mi ha recapitato la tua lettera d’invito e ho visto che proveniva dall’Italia, ho tanto sperato che si trattasse di una chiamata formale della signora Maria De Filippi. Quando l’ho aperta e ho visto che invece eri tu, ahimè, a dirla tutta ho provato una grande delusione! La signora De Filippi ha dato la precedenza a Daniel Radcliffe, mettendomi in secondo piano. Ero davvero arrabbiato con lei, però tu, cara “babbana”, hai insistito così tanto che non sono riuscito a opporti resistenza! Vorrà dire che quando la signora De Filippi vorrà invitarmi, non avrà più l’esclusiva, il privilegio è stato il tuo.
Intervistatore: Allora Harry, dimmi, da ragazzino avresti mai sospettato di essere un mago, voglio dire prima di compiere gli 11 anni?
Harry Potter : Mi sono accorto che quando pensavo intensamente a una cosa, poi questa accadeva veramente, come quando ho catapultato mio cugino Dudley oltre la vetrata e si è ritrovato a fare compagnia al serpente. D’altro canto facevano una gran bella coppia. Ma il serpente non la pensava allo stesso modo ed è fuggito.
Intervistatore: Come hai conosciuto i tuoi amici Ron ed Hermione?
Harry Potter: Sul treno per Hogwards, ma sono stati loro a riconoscere me, la mia cicatrice era già una leggenda. Ron si è mostrato subito gentile e simpatico, mentre con Hermione ci è voluto un po’ più di tempo; all’inizio era così antipatica, la “signorina so tutto io”! Sempre la prima della classe, da fare invidia. Conosceva già un mucchio di incantesimi e formule magiche, mentre io ne ero ancora completamente all’oscuro. Ma col tempo siamo diventati inseparabili.
Intervistatore: Ricordi di scuola: quale dei tuoi professori stimavi di più e perché? E quale hai odiato di più?
Harry Potter: Ho stimato quasi tutti i miei insegnanti, dalla Professoressa McGranitt al Preside Albus Silente, ma anche Malocchio e il professor Piton, l’insegnate di pozioni. Inizialmente non mi era troppo simpatico. Sempre insoddisfatto di noi e pronto ad ammonirci, anche senza una giusta causa, così austero e severo, come il suo nome del resto. Da uno che si chiama Severus, non puoi pretendere allegria. L’unica insegnante che ho realmente odiato è stata la professoressa Umbridge, talmente perfida da infliggere su noi studenti punizioni gravissime come la maledizione crociatus, assolutamente vietata dall’ordine dei maghi. Le piaceva farci provare dolore, non sarà stato per via del suo nome, Dolores? E ovviamente quando uno è perfido riesce a fare carriera: era persino diventata preside di Hogwarts, dando il benservito a Silente. Ma io e i miei amici siamo riusciti a cacciarla e rimettere ogni cosa, e ogni insegnante al suo posto.
Intervistatore: E lo studente più antipatico?
Harry Potter : Non ci sono dubbi, Draco Malfoy. Voleva essermi amico, ma ho capito subito di che pasta era fatto. Un serpe verde non può essere amico di un Grifondoro.
Intervistatore: La tua prima volta con tu sai chi… hai avuto paura?
Harry Potter: Certo, tutti temevano tu sai chi, così tanto da non osare nemmeno proferire il suo famigerato nome: Voldemort. Solo io ho trovato il coraggio di pronunciarlo e persino di sfidarlo. Non gli ho mai perdonato l’assassinio dei miei genitori e alla fine sono riuscito ad avere la meglio sulle sue forze oscure.
Intervistatore: I tre oggetti magici di cui non potresti mai fare a meno.
Harry Potter: La mia bacchetta magica, è indispensabile per la riuscita delle magie. Poi torna sempre utile il mantello dell’invisibilità. Il terzo oggetto? Sono indeciso tra la spada di Grifondoro, ma quella si materializza solo in determinate situazioni, o il mio primo boccino conquistato al quidditch. Però, ora che ci penso, potrebbe ritornare utile anche il ferma tempo di Hermione, eh sì. Però anche la mia scopa volante! Dilemma!
Intervistatore: Ora ancora una domanda: un ricordo di tua madre.
Harry Potter: Sai sono fortunato perché ho due madri: mia madre naturale Lily, ma di lei ho solo ricordi sbiaditi. E quella che mi ha creato, la scrittrice J.K. Rowling. Senza di lei, senza il suo estro, il suo genio, io non esisterei. Come del resto senza di me forse nemmeno lei sarebbe diventata una celebrità. Diciamo che siamo due facce della stessa medaglia, siamo un connubio indissolubile, come il giorno e la notte, la spiaggia e il mare, il sole e la luna, siamo indispensabili l’uno all’altra.
È stato un vero piacere averti qui con me, torna pure a trovarci quando vuoi, mi piacerebbe chiederti ancora qualcosa, magari la prossima volta.