Shatter me trama e recensione Emanuel Campagna

264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo perché Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona può ucciderla. A tenerla prigioniera è la Restaurazione un gruppo militare che intende usarla come arma… Scappare è impensabile, finchè nella cella di Juliette entra Adam un soldato semplice che è immune al suo tocco. Tra loro scoppia la scintilla, si accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perchè la vita li chiama, oltre i muri della prigione. Shatter me è una trilogia di libri distopici, scritto da Tahereh Mafi e pubblicato nel 2011. Il primo libro ‘’Shatter me’’ parla della storia di Juliette, di come il suo dono le ha rovinato la vita, e di come è diventata prigioniera della Restaurazione. Il secondo libro parla di come ella riesce a scappare dalla Restaurazione con Adam, mentre il terzo di come assume confidenza con il proprio potere. 

RECENSIONE

Questa TRILOGIA è una delle mie preferite perché sia la trama che il modo in cui è scritta è eccellente. La consiglio a chi è appassionato a libri distopici e di avventura..

LA STORIA DI MALALA 

(libro trattato nel progetto “Libriamoci”)

Malala Yousafzai è nata il 12 luglio 1997 a Mingora, in Pakistan. E’ un’attivista e una blogger pakistana ed è la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace. Da giovane, viveva insieme a sua madre, suo padre e i suoi due fratellini nel suo paese. Lei amava la scuola e ne frequentava una fondata da suo padre, un uomo molto colto. Sua madre, purtroppo, non era una donna acculturata poichè non aveva frequentato la scuola. Il suo paese era comandato dai talebani, degli uomini che dettavano le leggi e negavano ogni libertà e ogni diritto alla popolazione. 

Un giorno, i talebani vietarono alle ragazze di andare a scuola ma Malala continuò a frequentarla di nascosto. Lei scrisse un blog dove esprimeva la sua opinione contraria al regime dei talebani. Un giorno, mentre tornava a casa da scuola con il pulmino, l’autista venne costretto a fermarsi ed entrarono alcuni uomini armati. Spararono a Malala e le sue amiche molti colpi e Malala svenne. Suo padre la fece curare in un ospedale in Inghilterra. Da quel momento lei visse lì con la sua famiglia. Questo libro è stato molto toccante poichè vedere una ragazza a cui è stato vietato imparare e apprendere, ci rattrista. Molte persone sottovalutano il valore della scuola e non la considerano importante mentre dovrebbero pensare ai nostri coetanei a cui è stato tolto uno dei diritti più grandi: lo studio. Malala infatti diceva: “Un libro, un bambino, una penna e un’ insegnante possono cambiare il mondo”. 

IL GIOVANE FAVOLOSO  trama e recensione

Figura tra le più significative dell'Ottocento italiano, Giacomo Leopardi (1798-1837) ha ispirato "Il giovane favoloso", il film diretto da Mario Martone che ricostruisce il percorso biografico e letterario del poeta basandosi sui suoi scritti. La chiave di lettura proposta dagli autori della sceneggiatura è lontana dall'immagine tradizionalmente trasmessa di Leopardi: non un poeta infelice perché ammalato, ma una personalità ribelle, ironica e socialmente spregiudicata che trasfigura la malinconia in potenza creativa e il cui pensiero si proietta ben oltre il secolo in cui è vissuto. Spinto dalla voglia di vivere e dall'ambizione letteraria a lasciare Recanati e la "dipinta gabbia" della biblioteca paterna, Giacomo non esita a provocare la rottura con l'amatissimo padre e con l'opprimente conformismo della sua epoca. Nel racconto sono presenti tutte le figure che hanno accompagnato gli anni della sua adolescenza e poi del suo peregrinare, da Firenze a Roma e infine a Napoli: i genitori, il fratello Carlo e la sorella Paolina, cui è legato da grande complicità; il letterato Pietro Giordani che per primo ne intuì la grandezza; Fanny Targioni Tozzetti, oggetto di una passione mai dichiarata; Antonio Ranieri, che l'ebbe compagno nella vita, e la sorella di quest'ultimo Paolina, che lo accudì fino a Torre del Greco, dove Leopardi compose il suo ultimo capolavoro, "La ginestra".

Questo libro che abbiamo ascoltato dalla lettrice nell’attività didattica Progetto“Libriamoci” ci ha colpito tanto; facendoci quasi entrare nella vita di Leopardi, un poeta di cui la vita non è mai stata semplice. Con questo libro noi abbiamo ascoltato i pensieri di Leopardi e visto i posti in cui è stato grazie ad una semplice descrizione. E’ stato un libro interessante che non ci ha mai annoiato poichè è sembrato come un breve viaggio nella mente di un poeta straordinario che ancora oggi merita di essere ricordato.

                                                                                                                                                                          S. Rahmoune e M.L. Voto

IL MITO DI ECO E NARCISO

Eco era una ninfa dei boschi come le altre. Viveva nei boschi e faceva il bagno nel fiume come le sue amiche, solo che ella aveva una dote affascinante : poteva intrattenere le persone parlando per ore ed ore senza mai fermarsi e senza che le persone che la stavano ascoltando si stancassero. Un giorno Zeus, Il dio del fulmine e marito di Era, notò la dote strabiliante che possedeva questa ninfa e decise di sfruttarla a proprio piacimento per far distrarre la moglie molto gelosa di lui. Mentre egli corteggiava le ninfe del bosco, Eco distraeva la moglie nel palazzo. Un giorno Era scoprì l’inganno e maledì Eco, con la maledizione di poter pronunciare solo le ultime parole che udiva. Eco, affranta, si incamminò nel bosco, quando ad un certo punto vide un giovane attraente dai ricci biondi, Narciso, famoso per la sua bellezza tra le ninfe.

Ella cercò di parlargli, ma Narciso non capendo cosa volesse la ninfa e siccome non riusciva a parlargli, la mandò via spaventato.

Eco, dopo giorni di tentativi, capì che non c’era alcun modo di attirare il ragazzo così lo maledisse facendolo innamorare di una persona che non avrebbe mai potuto avere. Un giorno come gli altri, mentre il giovane Narciso stava camminando nel bosco, si fermò per bere ad un laghetto, ma quando egli si chinò  vide nel riflesso dell’ acqua un essere bellissimo che lo guardava. Egli tanto meravigliato si innamorò di questo essere e continuò a guardarlo affascinato per interi giorni senza curarsi di mangiare e bere così pian piano morì disintegrandosi e diventando un bellissimo  fiore: il Narciso.

 S. Rahmoune e M.L. Voto