The TridenTimes

Piazza Loggia, Manlio Milani:

i cittadini non si sono mai arresi

“Bomba esplosa in piazza Loggia alle ore 10:12”. Così recitavano molti articoli relativi alla strage del 28 maggio 1974 in piazza Loggia a Brescia..  Il 15 maggio scorso  Manlio Milani, responsabile dell'associazione Casa della memoria e presidente dell’associazione familiari delle vittime, ha incontrato le classi terze della scuola Tridentina, mentre Diletta Colosio, membro della fondazione Trebeschi ha parlato della strage alle seconde.

Colosio, professoressa di lettere, quel giorno era in piazza insieme a suo marito: “Doveva essere una manifestazione gioiosa, doveva essere sentita da tutte le forze democratiche -  racconta -. Tutti vi dovevano partecipare,  dai lavoratori agli alunni, per farsi riconoscere indossavano tutti dei cappellini fatti con il giornale”. 

Purtroppo quella manifestazione, organizzata contro i movimenti neofascisti che allora agivano in Italia, si trasformò in una tragedia. Non appena lei e suo marito riaprirono gli occhi dopo l’esplosione della bomba, si ritrovarono diversi corpi ai loro piedi, tra cui quello di Giulietta Banzi Bazoli,  una cara  amica e  collega.

Anche Manlio Milani era lì in prima persona con la moglie Livia. La sera prima si era trovato a mangiare fuori con lei e altri suoi amici, entusiasti di andare la mattina seguente a protestare contro i fascisti. Il 28 maggio era partito presto con Livia per andare in piazza Loggia, lì incontrò i suoi amici che erano intorno al famigerato cestino in cui era stata collocata la bomba.. Si avvicinarono zigzagando tra la folla e qualcuno chiamò Manlio.

A quel punto lui e la moglie si divisero: Livia per raggiungere gli amici e Manlio dall’altra parte. All’improvviso il rumore ciclopico di un’enorme esplosione riempì  l'intero spazio.  Milani racconta di aver fatto  un pensiero egoistico che  ancora oggi  si rimprovera: “Fai sì che Livia sia viva, fai sì che sia successo a qualcun altro.” Ma purtroppo sua moglie e due dei suoi amici (Clementina Calzari Trebeschi e Alberto Trebeschi) erano stati colpiti dalla bomba. 

Dopo l’attentato  ci furono molti depistaggi: ai vigili del fuoco, ad esempio, venne chiesto di pulire la piazza, cancellando diverse  prove.

Milani, dopo la morte della moglie, ha continuato a protestare contro i fascisti insieme al resto della società e a lottare per la ricerca delle verità: “Neppure per un istante i cittadini si arresero”, commenta oggi che la verità processuale sulla strage è stata in parte stabilita con la condanna di Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, mentre nuovi procedimenti sono in corso a carico di Marco Toffaloni e Roberto Zorzi. Anche se la ricerca è lunga, verità e giustizia sono necessarie per la città, per la nostra storia, ma anche per le otto vittime della strage, di cui ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario.  Con i loro nomi, con i nomi di chi è rimasto ucciso in piazza Loggia il 28 maggio 1974, vogliamo concludere questo articolo..


 Sara T., Maddalena G., Arianna C.
5 Giugno, 2024

Marocco, un legame oltre il mare

D’estate vado quasi sempre in Marocco per trascorrere le mie vacanze. Generalmente parto il 19 giugno e al mio arrivo trovo tutti i miei parenti. Affronto il viaggio solo con mia mamma e le mie due sorelle, visto che mio papà rimane in Italia a lavorare e ci raggiunge in agosto. Partiamo dall'aeroporto di Bergamo e facciamo tre ore di volo e arrivo all'aeroporto di Casablanca dove ci sono mio zio e mia zia che ci aspettano. Casablanca ha oltre tre milioni di abitanti ed è a nord del Marocco, che confina a est con l’Algeria e a sud con il Sahara occidentale. Quando sono lì, durante il giorno aiuto mia nonna a cucinare e nelle faccende di casa. In famiglia parliamo marocchino, un “dialetto” dell’arabo. La sera di solito ci mettiamo tutti insieme nel salotto  per guardare la tv mangiando qualcosa, per esempio chebakia ( un dolce a base di mandorle e miele) o delle torte. Mi piace anche mangiare il cous cous, oppure un altro piatto che si chiama Tajin. Quando esco sotto casa, gioco con i miei cugini, i miei amici e le mie sorelle. Mi piace un  sacco uscire a giocare con i miei cugini e amici perchè mi diverto molto. A Casablanca c’è la famosa moschea di Hassan II che è il monumento più importante dello Stato, è costruita sul mare ed è stupenda. Da sola merita il viaggio in Marocco, fidatevi!

Quando sono lì sono felicissima mentre quando torno in Italia mi sento più triste perché non vedrò più i miei parenti per nove mesi e quindi so che mi mancheranno tantissimo. 

Alaa B.

5 Giugno, 2024

Passeggiate, giochi e famiglia: ecco la mia Londra

Ogni estate vado a Londra, una città molto gettonata dai turisti. Io ci torno tutti gli anni perchè mio papà, la mia matrigna, i miei due fratellini e la mia sorellina abitano lì. Per circa un mese, di solito a luglio, passo con loro le mie vacanze. È la capitale del città del Regno Unito, oltre che la città più popolosa con 8,982 milioni di abitanti! La mia giornata tipo è molto tranquilla a parte il risveglio: siccome la scuola là finisce a metà luglio, la mattina è un continuo litigio tra i miei fratelli, quindi sono costretta a svegliarmi presto! Il resto della giornata lo passo con mia sorellina, che ancora è piccolina, e mio papà. Il pomeriggio di solito andiamo a passeggiare per le vie di Londra. La sera si cena tutti insieme e i miei fratelli mi raccontano tutto quello che hanno fatto a scuola, mi sorprende tantissimo la memoria che hanno! 

Non sempre ci capiamo benissimo perché come lingua in comune abbiamo il rumeno, ma loro iniziano a parlare sempre di più in inglese. 

La sera di solito giochiamo tutti insieme a qualche gioco da tavola, ci sono vere e proprie gare essendo tutti  molto competitivi! 

Il panino all’uovo con ripieno di bacon e i muffin sono tra i miei cibi preferiti di Londra . Adoro camminare tra le vie, ma quelle dove ci sono solo le casette, tutte uguali e generalmente con un pezzo di giardino e alcune hanno anche la porta colorata con colori accesi. Però la cosa che mi piace di più è andare alle feste di fine anno o di Natale nelle scuole inglesi, sono fantastiche!, Mettono le giostre, sia per grandi che piccini, i gonfiabili, bancarelle con cibi provenienti da tanti paesi del mondo e tanto altro ancora!

Mi sta a cuore un parco, che è stato il primo che ho visto.  Il  Diana princess of Wales memorial playground,  mi ha colpito subito perché sembrava un po’  l'isola di Peter Pan. Quando sono lì mi sento molto bene, gli inglesi non sono conosciuti come le persone più simpatiche al mondo, ma quando io vado là  i ragazzi e le ragazze inglesi provano a parlare con me, anche se non conosco alla perfezione la loro lingua.

Sara T.

5 Giugno, 2024

Sicilia

In estate andiamo in vacanza in Sicilia, più precisamente ad Agrigento ed Avola,

con la nostra famiglia, per stare con i nostri parenti. 

Di solito partiamo per la Sicilia ad Agosto e stiamo lì per 10 giorni circa, anche se il tempo è poco cerchiamo di vivere insieme intensamente ogni momento.

Il viaggio è molto stancante, ma il solo pensiero di rivedere i nostri familiari ci tira su. Durante il giorno giochiamo e andiamo al mare con i nostri parenti e stiamo lì un bel po' per sfruttare al meglio il  tempo che abbiamo. Un’altra cosa che ci piace fare durante la giornata è visitare monumenti storici, come la Chiesa Madre ad Avola oppure  la Valle dei Templi ad Agrigento e molti altri che arricchiscono le bellezze storico-artistiche  di questa regione.

Nella serata, invece,andiamo fuori a cena oppure a fare una semplice passeggiata chiacchierando in dialetto.

Di solito,quando andiamo in Sicilia, ci piace mangiare un po' di cibi tradizionali, ad esempio il calzone, gli arancini o dolci come il cannolo o la cassata.

Quando partiamo per la Sicilia proviamo un sacco di emozione e di entusiasmo e anche se  non ci fermiamo per tanto  tempo, la vacanza ci riempie il cuore di gioia e quando ce ne andiamo ci viene, un po’ di malinconia,  ma ci consoliamo col fatto che torneremo presto.

Sofia M. Elisa A.

5 Giugno, 2024

Puglia

In estate andiamo in vacanza in Sicilia, più precisamente ad Agrigento ed Avola,

con la nostra famiglia, per stare con i nostri parenti. 

Di solito partiamo per la Sicilia ad Agosto e stiamo lì per 10 giorni circa, anche se il tempo è poco cerchiamo di vivere insieme intensamente ogni momento.

Il viaggio è molto stancante, ma il solo pensiero di rivedere i nostri familiari ci tira su. Durante il giorno giochiamo e andiamo al mare con i nostri parenti e stiamo lì un bel po' per sfruttare al meglio il  tempo che abbiamo. Un’altra cosa che ci piace fare durante la giornata è visitare monumenti storici, come la Chiesa Madre ad Avola oppure  la Valle dei Templi ad Agrigento e molti altri che arricchiscono le bellezze storico-artistiche  di questa regione.

Nella serata, invece,andiamo fuori a cena oppure a fare una semplice passeggiata chiacchierando in dialetto.

Di solito,quando andiamo in Sicilia, ci piace mangiare un po' di cibi tradizionali, ad esempio il calzone, gli arancini o dolci come il cannolo o la cassata.

Quando partiamo per la Sicilia proviamo un sacco di emozione e di entusiasmo e anche se  non ci fermiamo per tanto  tempo, la vacanza ci riempie il cuore di gioia e quando ce ne andiamo ci viene, un po’ di malinconia,  ma ci consoliamo col fatto che torneremo presto.

Sofia M. Elisa A.

5 Giugno, 2024

The advantages of speaking multiple languages

I can speak Italian, Bosnian, Croatian, Serbian, French and English.

Yeah! That’s a lot of languages, but for me it isn’t complicated, because I love learning new words and rules of grammar.

Compared to the past, it will be more convenient in  the future.

We travel a lot and we need to comunicate with other people.

I love discovering other cultures and populations, because it is interesting and ambitious.

In our century, languages are the basis of comunication and it is very important to know and speak them.

Sumeja S.

5 Giugno, 2024

A Cervia tra matematica e piadine

Parliamo un po’ della matematica, ma non quella che tutti noi conosciamo, quella che la maggior parte degli studenti non sopporta per i calcoli, per il fatto che i numeri diventano lettere incognite e per tutte quelle formule che ci vengono insegnate in geometria. Quante volte nella vita tutti noi ci siamo detti: “A cosa serve la matematica? Tanto nella vita non mi servirà a niente”. Eppure, senza nemmeno accorgercene, la utilizziamo  tutti i giorni, ad esempio quando andiamo a fare la spesa e dobbiamo controllare che il resto sia giusto, oppure quando fissiamo il calendario e contiamo quanti giorni mancano alla fine della scuola, in questo caso facciamo uso dei calcoli matematici. Perciò proviamo a vedere la matematica, questa materia che personalmente trovo fantastica, da un altro punto di vista, tipo il mio oppure da quello dei ragazzi che hanno partecipato alle gare individuali e di gruppo di matematica delle scuole Tridentina e Tiboni.

I docenti Bianchi, Bugatti e Soana hanno accompagnato i 14 ragazzi della Tridentina a Cervia. Per competere sono stati divisi in due gruppi, il primo composto dai primi 7 membri ha compiuto un’ottima gara, il secondo gruppo, in cui c’erano gli altri 7 partecipanti ha condotto una gara soddisfacente, conseguendo un risultato leggermente inferiore. Al netto della posizione raggiunta, sono stati tutti veramente bravi, si sono impegnati e hanno dato il massimo delle loro capacità in una competizione di così grande spessore e risonanza. 

Altrettanto è accaduto per i più piccoli, gli studenti della Tiboni, 8 in tutto hanno gareggiato nei giorni di 4 e 5 maggio, carichi di emozione e preparazione. Le maestre Sira Angeli e Sabrina Giudice hanno accompagnato gli studenti sia fisicamente sia moralmente ad affrontare questa esperienza unica. Tanta soddisfazione per tutti. Il bello è partecipare con determinazione e tanto divertimento, godendo anche di ciò che il posto offre come le mitiche piadine romagnole.

Giulia P.

5 Giugno, 2024

Il viaggio speciale di Barnaby

Nel corso dell’ anno scolastico 2023/24 nelle classi prime della scuola Tridentina è stato letto il romanzo “Che cosa è successo a Barnaby Brocket?" per prepararsi alla Gara di Lettura di giugno. Si tratta di una competizione in più fasi in cui bisogna rispondere a una serie di domande sul libro. 

“Che cosa è successo a Barnaby Brocket?"’ stato scritto da John Boyne, l’autore del “Bambino col pigiama a righe.” Il racconto parla di un bambino nato in una famiglia “molto normale” del Galles del nord in Australia. Il giovane è nato con una caratteristica insolita: se non viene tenuto, fluttua verso il soffitto.

I suoi genitori non lo vogliono, perché non lo  considerano normale. Il bambino viene per questo abbandonato da sua madre e comincia a fluttuare verso un viaggio pieno di avventure emozionanti. Diversi personaggi faranno parte della sua vita, aiutandolo o impedendogli di tornare a casa. Attraverserà così diverse parti del mondo conoscendo tante persone uniche e irripetibili, proprio come lui. 

È un libro che tratta tematiche molto importanti per la nostra vita, con le quali  tutti dovrebbero imparare a confrontarsi. 

Vi consigliamo vivamente questa lettura, soprattutto se siete in un’età adolescenziale. Questo libro fa provare emozioni che prima o poi verranno sperimentate da tutti e che dunque bisogna riconoscere.⭐⭐⭐⭐⭐         

Gioele B.  Lorenzo A. 

5 Giugno, 2024

I “Tridentini”

Il coro scolastico della Tridentina è stato creato nella Primavera del 2016 e i coristi erano veramente pochi ma tutti molto bravi. Sono super contenta dei risultati che ha portato questo progetto, non ci saremmo mai aspettati un numero così grande di ragazzi!” ci dice la prof De Ninis, orgogliosa dei progressi che ha fatto il coro durante questi anni.  

Continua la prof., “ Il coro è un progetto educativo perché insegna ai ragazzi ad ascoltarsi a rispettarsi, star bene tra di loro.” L’idea di creare un coro è partita da tutti e due i nostri professori di Musica, Bellini e De Ninis. “In precedenza esisteva già il coro scolastico e si voleva  continuare l’iniziativa interrotta, “ 

Da piccola, la nostra professoressa ci racconta che faceva parte del coro parrocchiale, ma voleva fare il medico, già, la passione per la musica è nata dopo.

”Sono molto orgogliosa dei miei ragazzi, potrei andare anche in pensione, ma non voglio, perché ho ancora desiderio di insegnare musica e fare la direttrice del coro ai miei alunni! Molti ragazzi che frequentavano il coro non hanno abbandonato il canto,  anzi, insieme a loro siamo riusciti a creare un coro di ragazzi più grandi dai 14 fino ai 19 anni.”

Il nostro coro non canta solo per la scuola, ma partecipa a dei concorsi regionali e nazionali ,come ad esempio il festival di Montecatini, un'esperienza fantastica che si tiene ogni anno ad Aprile a Montecatini Terme a cui partecipano i cori di tutta Italia . Un’altra esperienza fantastica che ha vissuto il nostro coro è stata l’esibizione al teatro Verdi di Milano: siamo stati selezionati da una giuria provinciale per rappresentare la provincia di Brescia a una rassegna regionale al Conservatorio di Milano. Insieme ad altre scuole di Brescia abbiamo partecipato alla commemorazione della strage di piazza Loggia Chiunque partecipi al coro conferma che si tratta di un’esperienza unica e di grande crescita personale.

Emma L. Sumeja S.

5 Giugno, 2024