Riserva naturale

Massimo Perugini, Cristian Sapienza 



La riserva naturale di Pietraporciana

La Riserva Naturale di Pietraporciana è nata nel 1996, su un territorio di circa 341 ettari compreso tra la Val d’Orcia e la Valdichiana, tra i Comuni di Chianciano Terme e Sarteano, nella parte meridionale della provincia di Siena. La Riserva occupa una parte del crinale tra le due valli, costituendo anche uno dei pochi punti dai quali è possibile ammirarle entrambe in gran parte della loro estensione. Il crinale prosegue a meridione fino al Monte Cetona (1.147 m), mentre a sud-est, oltre la Val d’Orcia, svetta la mole del Monte Amiata (1.738 m), ben visibile dalla Riserva e dal Centro visite. La Riserva raggiunge una quota massima di 847 metri sul livello del mare; il Centro visite si trova a 791 metri; la parte più bassa della Riserva coincide con il corso del torrente Astrone, ad una quota di 400 metri sopra il livello del mare.  La Riserva è circondata da boschi e dal tipico paesaggio post-mezzadrile di questa parte di Toscana, con seminativi e pascoli. Per raggiungerla vi sono due strade, da Chianciano o da Sarteano, entrambe con un percorso su strada bianca, in mezzo a una campagna di grande impatto paesaggistico.       
Al suo interno è ricca di sentieri, cammini, strade sterrate, sia nel bosco che nella campagna, con più aree attrezzate dove fermarsi a riposare, sia che si viaggi a piedi, in bicicletta o a cavallo. Dal punto di vista ambientale è notevole la faggeta (piante di Fagus sylvatica) che si sviluppa tra i 720 e gli 850 metri circa, con esemplari secolari e maestosi, subito a ridosso del Centro Visite. La bellezza della faggeta di Pietraporciana è una scoperta in ogni stagione, valorizzata dal comodo camminamento che la attraversa, arricchita dalla varietà di fauna e flora e dalle sue specificità geologiche. Esposta a nord, protetta e ombreggiata dalle alte rupi calcaree che la sovrastano scendendo dal pianoro dominante la Riserva, la faggeta si trova ad una quota più bassa di quanto consueto a questa latitudine ed è probabilmente il residuo di un bosco più esteso presente in epoche in cui il clima era più freddo e il faggio poteva insediarsi a queste altezze. 

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