Titolo: Io, robot
Autore: Isaac Asimov
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 1950
Numero di pagine: 265
Presentazione dell’autore
Isaak Judovič Azimov è nato il 2 gennaio del 1920 a Petrovči ed è morto il 2 aprile 1992 a New York. Asimov è stato un biochimico, divulgatore scientifico e scrittore, ritenuto uno dei padri della fantascienza. In tutto ha scritto circa 500 volumi di divulgazione scientifica e non, ma tutti i suoi libri fantascientifici sono uniti da un’ideologia chiamata da lui “le tre leggi della robotica”, create nel 1950.
Prima Legge: Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
Seconda Legge: Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non contrastino con la Prima Legge.
Terza Legge: Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.
Particolari del libro
Il libro è costituito da una raccolta di racconti fantascientifici gialli autoconclusivi, come se fossero stagioni di una serie e i vari capitoli sono episodi:
- la prima stagione ha un solo episodio: Robbie.
- la seconda ne ha tre: Circolo vizioso, Essere razionale e Iniziativa personale.
- la terza ne ha cinque: Bugiardo!, Il robot scomparso, Meccanismo di fuga, La prova e Conflitto evitabile.
Una cosa che mi ha colpito è la pertinenza tra la copertina e il contenuto del testo: il testo è caratterizzato da assenza di descrizioni, il che rende il tutto più fluido da leggere e la copertina infatti è minimalista ma centra in pieno il concetto, tuttavia questa copertina non ha un gran bell’aspetto dal punto di vista estetico, cioè io non sceglierei un libro simile perché ti fa pensare ad un romanzo noioso che è l’opposto di ciò che è.
Il romanzo è ambientato in un mondo caratterizzato da macchine, robot e viaggi interstellari, la vicenda inizia nel 1998 e dura circa 60 anni anche se non è molto specificata (capirne la durata non è semplice, ma calcolando che nel primo racconto viene detto che Susan Calvin ha 15 anni e nell’ultimo ne ha 75 si capisce la durata dell’accaduto); la narrazione della vicenda è in ordine cronologico. Il luoghi sono molto complessi da capire perché a seconda della storia il luogo varia: la prima è ambientata a New York, la seconda è ambientata in una base abbandonata su Mercurio, la terza su una base che prende energia dal sole, la quarta si trova su un asteroide usato come miniera, la quinta alla U.S. robots and mechanical men (sulla terra), la sesta su un altro asteroide, la settima finisce nell’iperspazio, l’ottava di nuovo sulla Terra e anche la nona sul nostro pianeta. In questo testo i personaggi non si possono definire malvagi perché in realtà l’antagonista non è una persona ma le tre leggi della robotica che creano problemi, l’unico racconto che non ha questo problema è quello del robot con una coscienza; invece i protagonisti variano: in Robbie il protagonista è Gloria una ragazzina di 8 anni che vuole bene al suo robot, Gregory Powell e Mike Donovan nei tre racconti successivi, Susan Calvin nei successivi quattro e infine Stephen Byerley. Altri personaggi importanti sono: Alfred Lanning, il cervello, i genitori di Gloria, i vari capi della World steel i vari robot per esempio: Cutie(QT-1), Speedy (SD-5)....
Il Narratore è esterno, parla con un registro medio e elabora frasi principalmente corte perché i suoi testi sono ricchi di dialoghi ma esenti di descrizioni, i testi sono privi di considerazioni personali il che ti fa immedesimare nei personaggi.
Trama
Il libro inizia con la storia di Robbie, un robot domestico che fa da tata a Gloria, una bambina di 8 anni a cui piace molto giocare insieme a lui, ma sua madre non lo vuole e quindi dopo essere riuscita a convincere suo marito a far tornare il robot alla fabbrica, la bambina si deprime. La madre quindi decide di fare una vacanza a New York dove visitano un'esposizione sulla robotica ma la bambina scappa dalla famiglia e va da un robot parlante, una macchina che occupa 15 metri e risponde a domande tipo il quadrato di 456; la bambina chiede a quel robot dove fosse Robbie e lui va in corto circuito. Il giorno seguente visitano uno stabilimento dell’azienda che produce robot e lì incontrano Robbie, e da quel momento non lo abbandonano più. Il secondo racconto parla di un robot che va in una spedizione e non torna più, così i protagonisti sono costretti a usare le tre leggi per farlo tornare. Il terzo parla di un robot dotato di una pseudo coscienza che inizia a credere in un proprio Dio. Il robot protagonista del quarto episodio ha un problema di ansia, perché quando gli fanno fare delle estrazioni difficili lui inizia ad andare in corto circuito. Il quinto parla di un robot che legge le menti ma non dice in realtà ciò che vede per non ferire le persone (rispettando così la prima legge). Il sesto parla di un robot che cerca di scappare dalla zona in cui lavora perché il suo capo durante un litigio gli ha ordinato di sparire. Il settimo parla di una macchina molto intelligente che porta due persone nell’iperspazio e le fa tornare. L'ottava parla di un uomo che viene accusato di essere un robot. E l’ultima parla delle macchine che vogliono controllare il mondo.
Giudizio finale
Il testo è molto leggero e rilassante da leggere perché non ha molte descrizioni che spesso rendono i libri noiosi, ma ha molti punti in cui pensi: “wow, ho appena letto una pagina e non ne ho capito niente”; I concetti di questo libro non sono molto diversi da quello che viviamo noi nel ventunesimo secolo ma la cosa stupefacente è che questo libro è stato scritto negli anni ‘50 del Novecento! I temi che ha trattato non sono completamente solo fantascientifici, sono anche gialli perché la maggior parte dei testi sono incentrati sul trovare i motivi per cui i robot si comportano in un certo modo. L’episodio più complesso è chiaramente l’ultimo perché parla di come le macchine ragionano per migliorare l’umanità e anche se sono macchinari molto più intelligenti degli uomini fanno ragionamenti molto simili, come il fatto che la Terra sia meglio se completamente unita in un unico stato e quindi decidono di cercare di unificarsi. Se dovessi consigliare la lettura di questo libro lo farei a persone tra gli 11 e 90 anni, perché penso che possa far pensare un po’ tutti sugli argomenti trattati. Una frase che mi ha colpito è stata la modifica della prima legge "Un robot non può danneggiare l'Umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l'Umanità riceva danno” questo ragionamento ti fa pensare al fatto che più i robot conoscono l’umanità più si credono in dovere di difenderla: come le persone che più potere hanno più pensano di essere superiori degli altri.
L.M., classe 3B - SSPG di Minerbe