TESTIMONIANZE
TESTIMONIANZE
"La gente non sa cosa hai fatto in mezzo a noi e noi dobbiamo qualificarci con estrema serietà», si sente dire la partigiana garibaldina Trottolina. Visto il diffuso pregiudizio sull'immoralità delle donne che sono andate in banda coi partigiani, infatti, molti pensano che sia meglio che non si facciano proprio vedere, onde evitare spiacevoli pettegolezzi e un generale discredito nei confronti dei Volontari della libertà di ambo i sessi"
"Confusamente intuivo che incominciava un'altra battaglia: piú lunga, piú difficile, piú estenuante, anche se meno cruenta. Si trattava ora di combattere non piú contro la prepotenza, la crudeltà e la violenza - facili da individuare e da odiare, - ma contro interessi che avrebbero cercato subdolamente di risorgere, contro abitudini che si sarebbero presto riaffermate, contro pregiudizi che non avrebbero voluto morire: tutte cose assai piú vaghe, ingannevoli,sfuggenti."
"Al Sud, in particolare, molti non chiedevano il riconoscimento perché, tornando a casa, si ritrovavano i fascisti ai posti di prima e non sembrava il caso di vantarsi troppo di essere stati partigiani. Se i fascisti beneficiano dell'amnistia Togliatti e tornano rapidamente a occupare posti chiave nelle questure, nelle prefetture, nei tribunali e nella cosa pubblica, chi ha fatto la Resistenza viene emarginato e trattato con sospetto.“
"Allora le altre, quelle «diverse», si fanno piccole perché hanno imparato, a caro prezzo, che se sei femmina devi stare in secondo piano, devi tacere e non avere troppe idee, altrimenti perderai l'amore della famiglia o del tuo compagno, oppure, come Lucia Canova, resterai sola come un cane. Oppure sarai attaccata ed emarginata, anche dentro al partito e al sindacato. E comunque la pagherai. In qualche modo, la pagherai. Non tutte hanno la forza di reggere questa nuova prova"