I nostri progetti educativi partono dalla considerazione del bambino come un essere attivo che costruisce, apprende la sua identità, la sua autonomia e le sue competenze nell’interazione con i pari, gli adulti e la cultura.
La programmazione, intesa come post-programmazione, parte dall’osservazione dei bambini, dalle loro indicazioni d’interesse, fino a costruire un percorso con obiettivi flessibili che rispettano e approfondiscono la crescita e lo sviluppo di tutte le intelligenze. Infatti, come sottolinea H. Gardner, l’intelligenza non è mai una sola, non è mai unica né unidirezionale. La scuola deve perciò divenire il luogo ideale nel quale tutte le aree intellettive possono essere applicate e sviluppate, nonché valorizzate, nei diversi contesti educativi.
L’idea di apprendimento non trae interesse nel cosa il bambino produce, bensì nel processo attraverso il quale si arriva alla conoscenza, alla consapevolezza delle cose, al come il soggetto ha applicato le sue competenze innate, la sua predisposizione alla scoperta e all’esplorazione, i suoi valori, le sue relazioni con gli altri.
Interdisciplinarità è la parola chiave dei nostri progetti didattici: non ci interessa solo ciò che è pedagogia ma scegliamo riferimenti in altri campi del sapere, quali l’arte, la grafica, l’illustrazione, l’architettura, l’etica e la filosofia.
Abbiamo trovato in particolare nel riferimento all’arte e ai linguaggi visivi un modo di esplorare facilmente accessibile anche ai bambini più piccoli. In un età in cui la parola scritta ancora non può nulla sono l’attività artistica e creativa a divenire ottimi strumenti di formazione ed espressione.
L’arte viene da noi vissuta come uno spazio di risonanza interiore capace di fornire un percorso privilegiato per l’espressione di idee e sentimenti