In un tempo ormai lontano, cioè intorno al 1890, quando il glorioso Capitano Pietro Cella era ancora vivo, il Comune di Bardi che apparteneva alla Provincia di Piacenza (e vi appartenne fino al 1923) annoverava non meno di 9000 abitanti e la Parrocchia del Capoluogo , costituita dalla borgata e dagli immediati dintorni, ne faceva registrare circa 2000.Allora il Comune era quasi completamente tagliato fuori dal mondo, a causa di una strada lunga ed impervia; gli abitanti del capoluogo erano prevalentemente dediti a vari mestieri indispensabili alla vita della zona.
Si sentì il bisogno di una istituzione a cui affidare, durante le lunghe operose ore della giornata i bambini dai tre ai sei anni, perché fossero custoditi e salvaguardati e nel contempo, iniziati alla educazione religiosa, scolastica e civile, secondo le abitudini e i desideri della gente sobria di montagna.
L’asilo infantile prese le mosse, sotto il patrocinio dell’Addolorata il 16 settembre 1894. In data 18 agosto 1900, il Vescovo di Piacenza Mons. Giovanni Scalabrini, interessandosi direttamente alla realizzazione dell’Opera, autorizzò l’Arciprete Don Alberto Mantegari, successore di Don Giulio Salvi, a comprare il terreno chiamato “Poggio”.
La direzione dell’asilo è sempre stata affidata a religiose. Le suore arrivarono a Bardi il 13 agosto 1902: erano del Cottolengo di Torino. Nell’ottobre 1937 le suore del Cottolengo furono sostituite dalle missionarie dell’Immacolata Regina Pacis, di Mortara. Ormai da 70 anni prestano il servizio in generosa ed umile attività.
Quando poi nel settembre 1967 il Cardinale Antonio Samorè venne a Bardi gli fu espresso pubblicamente il desiderio che si ponesse a capo di un comitato incaricato di restaurare l’edificio ormai fatiscente. Si convenne, dopo un attento esame, di non insistere sull’idea prospettata in un primo tempo di riparare la vecchia costruzione, ma piuttosto di curarne una nuova.
Eretto il nuovo edificio, che ancora adesso conserva la sua originaria bellezza, il Cardinale rimase alla presidenza della Scuola Materna fino al febbraio del 1983, quando si spense a Roma.
Sotto la presidenza del Cardinale, gli aiuti, anche grazie al prestigio della sua persona, arrivavano da tutte le parti. Negli anni si sono susseguiti diversi presidenti, fino all’attuale Maria Fecci, che hanno fatto del loro meglio per rendere attivo e al passo dei tempi la nostra Scuola Materna.