Il tabernacolo e l'altare in argento vennero realizzati per volere di Gioacchino Castelli, 57mo vescovo di Cefalù (1755-1788). I lavori iniziati nel 1764, proseguirono a più riprese e vennero finalmente ultimati nel 1776 con l'esposizione dell'opera al pubblico. Del 1777 è invece il paliotto d'argento, ultimo elemento dell'altare ad essere completato. La realizzazione costò al prelato la somma di 3000 scudi. Sorretto da un'anima lignea celata all'interno, è costituito dal paliotto sulla parte frontale, sbalzato e cesellato con testine di cherubini alati al centro, dall'altare in se composto da tre grandi gradini, interrotti da una struttura simile ad un tronetto, con all'interno il repositorio, nel cui sportello si trova l'immagine del Santissimo Salvatore. Concludono la struttura due grosse volute. Lavorarono alla sua realizzazione alcuni argentieri palermitani: Gregorio Balsamo, Antonino Marrocco, Giovanni Rossi, Giuseppe Russo e Pietro Russo.

L'altare del Santissimo Sacramento oggi.

L'altare del Santissimo Sacramento in una fotografia del 1965.