Le persone che vivono nella foresta pluviale

“La signora Senovia Rios Figueroa dal Perù protegge la foresta tropicale del suo popolo dalla deforestazione”

Fonte immagine Abenteuer Regenwald: https://www.abenteuer-regenwald.de

Per migliaia di anni, le popolazioni indigene dei paesi nei quali si trovano le foreste tropicali si sono adattate a questo universo verde. Hanno imparato a vivere dalla natura e con la natura grazie ai doni che hanno saputo apprezzare ed usare senza distruggerli. Queste persone hanno imparato quale legno è adatto per costruire le loro capanne, come chiudere bene un tetto contro la pioggia. Sanno distinguere le piante commestibili (che si possono mangiare) e nutrienti, radici e bacche da quelle velenose e conoscono l’erba giusta per curare il mal di testa, le ferite, le punture di insetti, serpenti velenosi o la febbre. E per ringraziare gli spiriti in cui credono, hanno scelto antichi alberi come loro luoghi sacri o luoghi speciali che si trovano nella foresta.

E tutto quello che hanno imparato lo hanno insegnato alle generazioni successive, ai figli e ai figli dei loro figli, di generazione in generazione.

Quanto hanno imparato e conoscono viene ancora messo in pratica, anche se sempre meno persone sono in grado di farne uso – perché le foreste tropicali attorno all’equatore stanno diminuendo drasticamente e con loro le popolazioni indigene ed il patrimonio di conoscenza che hanno accumulato per tanti anni.

C’è qualche cosa che nella tua famiglia viene tramandato di generazione in generazione? Qualche rimedio per curare qualche malattia, oppure pratica per coltivare ortaggi o frutta o nutrire le piante di casa al meglio, oppure qualche ricetta segreta o luogo speciale in mezzo alla natura nel quale andare tutti assieme per festeggiare qualche data in particolare? Pensaci, chiedi ai membri della tua famiglia e poi esprimi a modo tuo – fai un disegno, oppure scrivi un pensiero, una poesia, una canzone – quello che nella tua famiglia si conosce da generazioni, anche se fosse da una sola, ovvero qualcosa che i tuoi genitori hanno insegnato a te e tu vorresti insegnare ad altri come se fosse un dono.

Ogni popolazione indigena ha la sua cultura e la sua lingua . Nessuno sa esattamente quanti popoli indigeni abitano le foreste tropicali della Terra oggi. Alcuni parlano di due milioni di persone distribuite in circa 1.000 tribù. Altre fonti parlano di circa 60 milioni di abitanti della foresta tropicale; ma non tutti sono indigeni, ovvero che sono nativi, nati e cresciuti nella foresta. Tra i popoli nativi più famosi del Sud America ci sono gli Yanomami, che vivono nella zona di confine tra Brasile e Venezuela, gli Xingu in Brasile o gli Huaorani in Ecuador. In Africa, le varie tribù dei Pigmei abitano le profonde foreste pluviali del bacino del Congo. L’isola del Borneo, nel sud-est asiatico, condivisa tra l’Indonesia e la Malesia, si trova il piccolo regno del Brunei, i nativi si chiamano Dayak. Probabilmente sono incluse più di 150 diverse tribù.


“Un villaggio Dayak nel Borneo, le persone vivono dei frutti della foresta e della pesca”

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Gli aborigeni in Australia sono tra i più vecchi nativi che conosciamo. La loro cultura è stata tramandata per circa 50.000 anni fino ad oggi. Dagli anni ’80, su suggerimento delle Nazioni Unite, ci riferiamo alle popolazioni indigene del mondo come “popoli indigeni”. Ciò significa “nato in una terra” – quindi sono i discendenti dei primi abitanti giunti in una particolare area con le loro lingue, culture e modi di vita tradizionali e il loro rapporto con la natura. Circa 150 tribù indigene vivono addirittura senza alcun contatto con il mondo esterno. Questi includono, per esempio, gli Awá nell’Amazzonia brasiliana.

Non sai cosa sono le Nazioni Unite, o meglio l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)?

Vuoi conoscere altri nomi di popoli indigeni che vivono ancora oggi nel mondo? Come vivono, di cosa si cibano, come si curano e quali sono i loro usi e costumi? Fai una ricerca allora, scegli un paese dell’America Latina, dell’Africa o dell’Asia e vedi in che paesi del mondo vivono ancora popoli indigeni Prova a fare una ricerca da sola o da solo o facendoti aiutare dalla maestra o maestro e troverai la spiegazione usando un dizionario, un’enciclopedia o qualsiasi altro mezzo di ricerca tu abbia a disposizione.


“Adornandosi il corpo con disegni e la loro gioielleria fatta con elementi naturali, gli Yanomami contattano gli spiriti guardiani nel regno animale e vegetale”

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Purtroppo il modo di vivere e persino la sopravvivenza dei popoli indigeni è sempre più minacciato: a causa della deforestazione e quindi la perdita delle piante e animali fondamentali per la loro vita; l’arrivo di altre persone che lavorano per compagnie che tagliano gli alberi e che spesso introducono malattie contro le quali i popoli indigeni hanno poche difese. In passato, quando le aree forestali erano molto più grandi e le persone avevano più spazio, i popoli indigeni si spostavano da un luogo all’altro, erano infatti nomadi. Con il tempo iniziarono a costruire capanne più o meno solide ed iniziarono a stabilirsi in questi luoghi per brevi periodi di tempo. In seguito lasciavano le capanne per cercare cibo e piante per alcune settimane, poi tornarono con quello che avevano trovato. Sono diventati semi-nomadi (non del tutto nomadi perché hanno un luogo fisso al quale ritornare) ma il loro modo di vivere, la loro cultura si sta gradualmente perdendo a causa della deforestazione che si sta restringendo il loro territorio vitale.

“Un giovane appartenente ad una popolazione indigena accanto a suo padre in Brasile”

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Il cibo spesso non è sufficiente!

In totale, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (conosciuta come FAO), circa 300 milioni di persone vivono ancora all’interno o ai margini delle foreste di tutto il mondo. Questi includono, soprattutto, i piccoli agricoltori che coltivano i loro campi ai margini della foresta e vivono anche dei loro frutti. Ad esempio, mango e litchi, germogli di bambù, funghi, oppure cacciano piccoli mammiferi e pesci. Coltivano spesso campi di riso, mais o verdura per uno o due anni e poi si spostano quando il terreno ha perso il suo nutrimento, ovvero non è più fertile. In alcuni casi, sono tornati dopo circa dieci anni, in modo che il terreno potesse riprendersi ed essere di nuovo fertile. Ma oggi non c’è abbastanza terra nelle foreste per l’aumento del numero di persone. Ecco perché le popolazioni indigene riescono a malapena a muoversi e lo spazio per le loro coltivazioni si stanno riducendo sempre di più.

Vuoi sapere dove si trova la FAO e di che cosa si occupa? Allora prova a fare una ricerca da sola o da solo o facendoti aiutare dalla maestra o maestro e troverai la spiegazione usando un dizionario, un’enciclopedia o qualsiasi altro mezzo di ricerca tu abbia a disposizione.

Come hai letto qui sopra circa 300 milioni di persone vivono ancora all’interno o ai margini delle foreste di tutto il mondo. Vuoi sapere in quali stati del mondo vivono più o meno, oppure l’equivalente di 300 milioni di persone? Fai una ricerca allora, e trova un paese che ne abbia 300 milioni, uno che ne ha di meno e uno che ne ha di più e condividi quello che hai scoperto con la maestra o maestro, con le tue compagne o compagni, magari avete scoperto le stesse cose oppure sono diverse e potete unire i risultati della vostra ricerca in un’unica grande mappa.