Da due anni, grazie alla collaborazione con il Centro di Volontariato Internazionale – CeVI, Silvia accompagna una donna con disabilità, ospite della Cooperativa Universiis, in un percorso di avvicinamento al ruolo di vetrinista.
Non si tratta solo di un’esperienza formativa. È qualcosa di più profondo: un cammino fatto di fiducia, di piccoli passi, di ascolto autentico. È un’opportunità per dare visibilità a chi spesso resta ai margini, restituendo dignità e centralità attraverso la creatività e il lavoro.
Ogni allestimento è frutto di un gesto condiviso. Ogni oggetto nella vetrina racconta qualcosa di chi lo ha scelto, sistemato, immaginato. E questa donna, con entusiasmo e precisione, sta diventando protagonista di un ruolo che le permette di esprimere sé stessa e sentirsi parte attiva della comunità.
Con il progetto Mindfuldress, Silvia porta avanti una visione della moda come strumento di cura, inclusione e benessere.
Non si tratta solo di estetica, ma di possibilità. L’abbigliamento e il lavoro creativo legato ad esso possono trasformarsi in un linguaggio per raccontare sé stessi, costruire relazioni e ritrovare la propria autonomia.
In questa esperienza, la moda non è solo stile: è presenza, identità, appartenenza. Ogni scelta, un colore, una piega, una disposizione, è un atto di comunicazione e affermazione.
Nella nostra società, l’abbigliamento gioca un ruolo cruciale nell’esprimere l’identità.
Per le persone con disabilità, questo aspetto assume un significato ancora più profondo: essere viste, riconosciute, rispettate.
Scegliere i propri vestiti, abbinare i colori, preparare una vetrina: tutto questo non è solo attività creativa. È allenamento delle capacità cognitive, sviluppo di autonomia, rafforzamento dell’autostima.
Ecco alcuni esempi di attività previste dal metodo Mindfuldress:
abbinare i vestiti per colore e stile: stimola memoria e percezione visiva;
organizzare la disposizione dei manichini: migliora pianificazione e gestione dello spazio;
preparare la vetrina: favorisce la sequenza logica, l’attenzione e il lavoro in collaborazione;
raccontare un'idea, un'atmosfera attraverso un abito: sostiene memoria e narrazione.
Ogni attività è un tassello nel percorso verso una maggiore consapevolezza di sé e del proprio valore.
Quando questa donna entra nello spazio equosolidale CeVI Chic per preparare una vetrina, non è più solo un’ “ospite” della cooperativa. È una professionista, una narratrice visiva, una voce viva nella città.
L’inclusione si costruisce così: un gesto alla volta, uno sguardo alla volta. Non con grandi discorsi, ma creando occasioni reali, visibili, quotidiane.
E ogni volta che qualcuno si ferma davanti a quella vetrina, il messaggio arriva forte e chiaro: ogni persona ha il diritto di partecipare, di contribuire, di brillare.
Vuoi proporre un tema per una delle prossime Voci in Vetrina? Scrivici o passa a trovarci al CeVI Chic.
Mindfuldress è un progetto di Silvia Cacitti che unisce moda consapevole, benessere interiore e trasformazione sociale.