Archivio incontri

Movimento Mariano Betania Ecclesiale

Condivisioni dal Centro di spiritualità a Zagarolo

Incontro a Betania - Domenica

30/08/2020

(Catechesi di don Alfredo - Lettura di Massimo - Spiegazione di don Alessandro)

Catechesi - don Alfredo
Lettura messaggio - Massimo
Spiegazione messaggio - don Alessandro

Incontro a Betania - Giovedì

27/08/2020

(Lettura di Daniela - Spiegazione di don Fabrizio)

BETANIA (Padova)

Lunedì 23 maggio 83

(a due signore svizzere, due sacerdoti e due suore)


MARIA SANTISSIMA

Un mondo che si trova alla mia presenza (la persona strumento indica le signore svizzere). Posso portare nel cuore vostro la mia (indica la Madonna) dolcezza; voglio poter portare nel mondo la mia parola; voglio prendere questi cuori per diffondere la mia dolcezza, la mia parola prima del mio amore. Voglio gridare al mondo e nel mondo: «Figli miei!». Direttamente o indirettamente voglio arrivare nel mondo tutto.

Figli, mi è tanto gradito avervi potuto incontrare in questo luogo, in questo «modo». Voglio farvi conoscere la mia potenza, voglio farvi conoscere il mio primo interesse: voi siete miei figli. Voi mi avete trovata nella Chiesa (indica loro i due sacerdoti presenti). Figli miei, non vi potrà essere inganno: io sono nella Chiesa Cattolica, e sono sempre unita ai miei figli prediletti: è questo il primo punto che bisogna vedere per non essere ingannati.

Figli miei, non vi sono pericoli quando ci si porta alla Mamma, al suo Figlio, per mezzo dei miei figli prediletti che sono i suoi seguaci (indica i sacerdoti).

Non vi debbono essere dubbi e paure di non trovarsi nella via della Verità (indica Gesù): siamo uniti Mamma e Figlio; deve essere unito Cielo e terra. La Mamma non vi rimarrà lontano, la Mamma non si ferma sul trono in Cielo e abbandona i suoi figli in terra, in tanti pericoli. Voglio correre, voglio raccogliere i miei figli e portarli sul mio Cuore Immacolato. Mi sono del tutto dedicata per la protezione, la difesa di tutti i miei... miei... miei figli. Come vorrei che tutti si portassero al mio seguito, che tutti venissero a raccogliere il frutto dell’opera del mio amore! Figli, è il mio compito: amare, seguire, difendere i miei figli, datimi dal Padre Celeste, dal suo Figlio (gesti soavemente espressivi e grandiosi): lo Spirito Santo è la mia fortezza. Fortezza, Onnipotenza, Pienezza dell’Amore del Padre, del Figlio. Siamo uniti in Cielo con la Trinità. Voglio trovarmi unita in terra con i figli del Cielo. Figli miei, voi siete la gioia del Paradiso. Quali debbono essere i vostri passi se non questi: correre verso la via del Paradiso? La Mamma vi vuole portare nel Paradiso luminosi, perfetti, come a voi tocca e come il Cielo, il Paradiso vi vuole. Quanta gioia vi è da potervi godere per l’eternità!

Beati voi che avete capito che vi è tanto da prendere. Il Cielo è pieno di pace, di gioia, di amore; bisogna volerlo; mai sospendere di tendere la mano e di prendere, prendere con abbondanza.

Avete voi bisogno, ma avete un altro bisogno: dovete prendere di più, per poter offrire a tanti vostri fratelli che non conoscono quanto voi avete conosciuto. Avete trovato di più, sappiate aprire di più le vostre menti, i vostri cuori e prendere (indica il S. Cuore): è una sorgente che non vi è mai un solo momento di sospensione, è sempre aperta. Quanto più si vuole, tanto più si ha. Unitevi, siate forti. Avete potuto vedere come è generoso e potente il braccio della divina Misericordia. Sappiate stringere nelle vostre braccia e portare nel vostro cuore questa ricchezza che vi viene donata con tanta gioia, con tanto amore.

(Invita a cantare:) «Noi vogliam Dio...».

Lettura messaggio - Daniela
Spiegazione messaggio - don Fabrizio

Incontro a Betania - Domenica

23/08/2020

(Catechesi di don Giorgio - Lettura di Vladimiro - Spiegazione di don Loris)

Betania (Padova)

Sabato 16 giugno 1973, ore 18,50

(a sacerdoti e gruppo)


MARIA SANTISSIMA

Figli miei, com’è grande la mia gioia nel sentirvi ripetere con tanto amore «Benedetto il frutto del tuo seno Gesù». Figli miei, voglio farvi conoscere come Gesù stesso mi ripete questa parola per voi. Figli, anche Gesù mi ripete spesso queste parole: «Benedetto il frutto del tuo Cuore». Figli miei, avete mai pensato che anche voi siete il frutto del mio Cuore? Non vi siete accorti del nutrimento che io vi porto momento per momento? Vi ho nutriti con il mio amore, vi ho portato il suo amore (la persona strumento indica Gesù). Sono io la dispensatrice di tutti i vostri nutrimenti. O figli miei, se tutti volessero conoscere e riconoscere la mia opera come è grande... chi non potrebbe goderne? Chi non potrebbe essere riempito del tutto, fino all’orlo, di ciò che io vado portando in tutti i modi?

Oh quanto avrei bisogno che mi si comprendesse! Se mi si comprendesse non si potrebbe con tanta facilità respingere o trascurare queste opere.

Figli miei, come si potrebbe dire o soltanto pensare che non ce ne sia bisogno? Che cosa ho fatto prima di fare questo?... Figli miei, questo è molto meno di quanto ho già fatto per la vostra salvezza! Come si può dire di credere a ciò che ho fatto, se non si dovesse credere a ciò che sto facendo per la salvezza? Con quali parole debbo far capire che io sono la Mamma, che a me è stato affidato questo compito? Mamma di tutti! E come potrei trascurare uno solo, se mi sono stati affidati tutti? Dal mio amore, dal mio Cuore tutto si può prendere, mai nulla manca.

O figli, quanto vorrei e dovrei parlare se tutti avessero il bisogno, vi dico, se tutti sentissero il bisogno di ascoltarmi, almeno come voi!

Chi più ha, più cerca. Bisogna conoscere. Ecco perché chi ama ha bisogno di avere di più, perché chi ha, conosce che ciò che ha è sempre poco. Con quale parola, con quale amore se non con il suo (indica il Cuore di Gesù) io potrei amarvi, invitarvi e darvi a grandi dosi, senza misura?

O figli miei sacerdoti, quale misura esiste per misurare la vostra grandezza? Figli miei, con quali occhi, con quale luce posso io guardarvi per farvi capire la mia grande gioia nel vedervi qui ad ascoltarmi? Quale tenerezza posso io mostrarvi per farvi conoscere come siete entrati nel mio Cuore? Quale gioia mi avete data con la vostra presenza! Figli miei, che cosa vi dò se voi avete già tanto?... Non è che un supplemento. La Mamma vuole arricchire sempre di più i suoi figli. Se tanto fanno le mamme terrene per il corpo, quanto più debbo fare io, la vostra Mamma Celeste, per le vostre anime! Voglio farvi grandi, ricchi, tanto ricchi di amore, di grazia, di santità. Voi siete i distributori di questa ricchezza.

Come mi si porta, se prima non mi si prende? Come mi si prende se non mi si prende in tutti i modi che mi offro? Figli miei, com’è grande anche questo modo di offrirmi... Mamma! (chinandosi amorevolmente sui presenti) Questo è un modo che io ho voluto prendere per farmi conoscere come sono in mezzo a voi. O figli miei, quale virtù mi mancherebbe... proprio quella più grande, se non dovessi mostrarmi in questo modo: la virtù dell’umiltà.

Uomini. Quanti uomini pur credendo che io sono la Madre di Dio, non credono alla mia grande umiltà. A che cosa sarebbe stato utile a Dio, se fossi rimasta grande e Regina? Si sa, si conosce la mia risposta. E come, come figli miei, si stenta a credere che io sono, voglio essere simile a voi?

«Ecco la serva del Signore»... e come lo avrei servito se non lo avessi servito nella raccolta delle anime? E come avrei potuto raccogliere le anime se non avessi camminato al loro fianco? Dove sono stata presa da Dio? Dove sono stata lasciata? L’umile Ancella, Madre dei suoi figli.

Figli miei, come dire meglio per farvi capire? Sono stata affidata agli apostoli; gli apostoli sono stati affidati a me. Sono rimasta al loro fianco per compiere la missione di Mamma, non la missione di Regina.

Figli miei, sono grande, ma di che cosa sono grande? Sono grande perché sono piccola. Vedete perché parlo, figli miei, vedete quanto ce n’è ancora bisogno! Quanti e quanti, figli miei, sono in questo errore! Non mi credono perché mi credono grande. (Sospira con dolore) Non credono alle mie parole.

Perché. Quanti perché! Oh, meglio se non esistesse, in tante bocche, questa parola. Se si accettasse senza tanti perché... figli miei, basterebbe uno solo per tutti: perché io sono la Mamma che deve correre per salvare i suoi figli. Questo mio chiarimento basterebbe per dare tutti i chiarimenti che si vogliono conoscere. Figli miei, quali chiarimenti ci sono ancora da dare dopo di questo? Il mondo ha tanto bisogno di me... e come mai si domanda perché di questo o quell’altro modo che io vado usando per portare aiuto? (Congiunge le mani in atto di preghiera). Figli miei, voglio pregarvi molto di più, con amore molto più grande del vostro: fatemi conoscere da Mamma, non da Regina. Io cerco le anime, la santità dei miei figli, non cerco di essere collocata come Regina, non cerco di essere messa sul trono, nel pensiero degli uomini, io cerco che mi si metta nel trono dei cuori. Questo è il mio trono, questa è la mia grandezza. Fate che io sia capita da tanti, tanti, tanti sacerdoti. Sono piccola perché voglio essere grande, grande di amore.

Figli miei, figli miei, nessuno si può nascondere per non farsi vedere. Io tutti vedo, tutti cerco, ma tutti non si lasciano prendere.

Siate sempre più fedeli affinché io, in voi, sia sempre più grande.

Sono grande quando posseggo voi, quando tutto posso dare, quando tutto possono accettare. Possono accettare quando tutto ciò che mi si offre, mi si offre con tanto amore. I vostri cuori, le vostre menti, io tutto posso prendere, tutto posso dare. Figli miei, fate che io sia piena di voi e che voi siate pieni di me, la vostra Mamma.

Quanto ho bisogno di dire! Quanto ho bisogno di fare! Non mi stanco. Figli miei sacerdoti, non debbo dirvi di più per farmi capire; voi mi avete già capito perché la mia voce non è soltanto al vostro orecchio, la mia voce grida molto di più nei vostri cuori.

(Risponde ad alcune domande che uno dei sacerdoti presenti le rivolge nel segreto del proprio cuore). Tutto è bene quando tutto si fa con grande amore. Tutto per salire... (sospira dolorosamente) e per far salire.

Si vuole salire anche quando è tanto faticoso, anche quando le forze non sono del tutto sufficienti. Quanti pesi! I pesi, i vostri pesi sono i miei. Non sto a dirvi quali pesi; quelli più pesanti sono proprio quelli nascosti, nascosti agli uomini, ma non a Dio. Gli uomini buoni debbono portare tutto il peso degli uomini non buoni. Questi sono gli uomini che portano tanti pesi. Figli miei, non debbo lasciare tutto il peso sulle vostre spalle; ho bisogno di trovare quei Cirenei (indica i laici presenti) che vi aiutino. Figli miei, ancora più chiara voglio che si la mia parola: ecco il motivo della mia opera - ecco il motivo di invito a tutti. Non debbo lasciarvi soli, debbo seguirvi sulle vie del Calvario. (Indicando i laici). Ecco il vostro aiuto.

Inviti, parole e opere. Quanto ancora potrei dirvi, ma per questo giorno basta, tutto bisogna saper dividere, anche la mia parola, la mia presenza. Non si può dare più di quanto si possa prendere. Bisogna dare il nutrimento giorno per giorno; bisogna aumentare la dose a seconda di come si assimila. Un saluto con tutto il mio amore.

(Si rivolge ad un laico). Non vi è altro da fare che questo: «sì, sempre sì» a tutto ciò che Dio chiede. Tutto ciò che Dio dà, tutto basta per la vostra santità, oggi e sempre.

(Di nuovo rivolta ai sacerdoti). Come è grande per me e per voi quest’incontro! Figli miei, sono con voi.

(Fa cenno con le mani come ad invitarci al canto. Si intona «Noi vogliam Dio» mentre con uno sguardo d’amore benedice i presenti).

Catechesi - don Giorgio
Lettura messaggio - Vladimiro
Spiegazione messaggio - don Loris

Incontro a Betania - Giovedì

20/08/2020

(Lettura di Martina - Spiegazione di don Giorgio)

Betania (Seminario di Treviso)

Venerdì 26 aprile 1974, ore 20

(a un piccolo gruppo)


S. PIO X


Davanti a un’immagine di san Pio X, nella stanza in cui il santo Pontefice visse per nove anni e dove si conserva il suo primo vestito da Papa).

I doni di Dio non si dovrebbero mai far cadere nel vuoto. La mia missione non è finita nel tempo dell’umano del corpo, ma continua, perché la missione non viene compiuta soltanto per mezzo dell’umano, ma viene compiuta con l’anima. L’anima continua in Cielo ad esercitare la sua missione. Sono stato Papa, sono ancora Papa, sono ancora a guidarvi e a guidare la Chiesa di Dio. Figli miei, come Papa ho bisogno anch’io di rivolgervi una parola. Sono vostro fratello; che cosa gradirei fare se fossi in questo momento con il mio corpo? Che cosa cercherei? Quale cosa è più importante di cercare ed attuare sulla terra? La prima cosa è di cercare e ricercare l’umiltà. L’umiltà, figli!... Vorrei ancora gridare molto più di quanto ho gridato, perché ora so molto di più di che cosa si ha bisogno per arrivare alla santità. Se i prediletti tutti, quelli che hanno avuto il compito alto, quelli che hanno accettato la missione del sacerdote, dal più grande al più piccolo non si dovessero rifornire di più amore, di carità, di umiltà, di che cosa si dovrebbero rifornire? Come si potrebbe fare il Pastore, se il Pastore non intendesse scendere e camminare fianco a fianco delle sue pecore? Se il Pastore si rinchiude in un palazzo, che cosa fanno le pecore che sono per le strade? Quale libertà il lupo può avere più di questa di trovare il gregge senza Pastore? Oh! Sì, sì... so molto di più di quando ero sulla terra! Bisogna arrivare al Cielo per conoscere bene e tutto. Quanto potrebbe andare meglio il gregge se venisse sempre circondato dai Pastori! Gli uomini, fin che sono sulla terra non hanno tutta la luce, ma quante volte la luce c’è e gli uomini non la vedono!

Basterebbe fare qualche passo più lungo, qualche incontro più spesso. Quanti sono quelli che dovrebbero armarsi di più di quel bastone!... Quel bastone non deve essere messo sulla mano soltanto per farsi fare una fotografia!...

L’uomo è uomo, non può capire tutto; ecco perché Iddio non trascura i suoi contatti con gli uomini. Per chi? E come?... Attraverso quale persona? Iddio non guarda alla capacità; guarda all’amore, alla disponibilità, alla donazione. Per il Padre sono tutti figli. Il figlio più grande è quello che si stringe di più al Padre, è quello che si lascia guidare di più dal Cielo. In qual modo? Lui lo sa. Bisogna accettare con amore e con umiltà. Ciò che Dio dà, bisogna prendere. Solo lui conosce tutto, con tutta la pienezza, con tutto l’amore. Iddio è Creatore, Iddio è Salvatore, Iddio è Santificatore, lui conosce tutti i suoi tesori. Quanti tesori? L’universo... sono i suoi tesori. Gli uomini sono i suoi figli. Quale figlio potrebbe respingere la voce del Padre? Non vi dico per sempre, ma addirittura per un solo minuto, si potrebbe trascurare se l’uomo avesse un po’ più di umiltà? Non è umiltà di fronte a Dio, ma umiltà di fronte ai fratelli, alle opere di Dio. Lui sa come deve bombardare. Gli uomini bombardano con le armi per uccidere gli uomini, Iddio bombarda con l’amore nei cuori per ricostruire. Figli, fratelli, quanto manca all’uomo per potersi dirigere veramente sulla via di Dio!

Quando si dice che le mura, i conventi sono diroccati... quanto può un cuore che si offre a Dio per ricostruire! Può quanto Dio stesso può. L’uomo che porta Iddio, può nella potenza di Dio, perché è Dio che opera in lui. Quanti uomini potrebbero essere costruttori di tanti muri diroccati, ma che cosa manca loro? Manca l’umiltà, manca quell’amore, manca quella carità che viene da Dio. Se l’uomo usasse più le ginocchia che la testa, potrebbe ottenere molto di più, fino a ricostruire il mondo. Ma quali devono essere per primi, quegli uomini, se non quelli che sono alla guida? Se si ritira il grande, come può andare avanti il piccolo? Se il grande non sa guidare, come può camminare chi deve seguire la sua guida? Non può camminare e non può camminare bene perché è prima la guida che deve guidare bene e il seguito non può sbagliare quando la guida guida bene. Sono qui... voi avete visitato questo posto; che cosa vi dice questo posto? Chi è stato in questo posto? Un povero uomo che sapeva fare poco più di quanto sappiate fare voi, ma quando ci si lascia guidare dall’Amore, l’uomo non è più soltanto uomo, ma è uomo con Dio. Per quanto io mi sia sforzato di conoscere la via giusta e santa, sono rimasto sempre al di sotto del livello che avrei potuto raggiungere. Se mi si ascoltasse, sì che potrei parlare ancora come Padre, ma con molta più luce, perché solo quando si arriva in Cielo si vede bene il Cielo e la realtà di quello che è veramente la terra. Il Papa finché è sulla terra non ha il potere di vedere del tutto, tutto; ma quando il Papa lascia la terra acquista la completezza della luce, dell’amore e della missione che gli è stata affidata in terra e la continua in Cielo. Il Cielo non è in Cielo; il Cielo è in terra, al servizio delle anime. Come si potrebbero salvare le anime se il Cielo fosse... in Cielo? Vedete la necessità di questa unione: Cielo e terra? Vedete quale frutto porta quando la creatura è unita del tutto al Creatore? Vedete come si può distinguere Uno dall’altra? La creatura che è unita del tutto al Creatore non può rimanere disoccupata, non può perdere tempo, perché il tempo è poco per la conquista del Cielo, per se stessa e per i fratelli. Bisogna fare conoscere a chi accetta di conoscere, che il Cielo è molto più umile e generoso della terra. L’uomo stenta a credere al Cielo perché prende la misura su se stesso. Il Cielo è amore, non è orgoglio, il Cielo è carità, non è egoismo, il Cielo è verità, non è menzogna; il Cielo cerca e vuole per se stesso e per tutta l’umanità... Iddio si ama nelle creature. Sono le sue creature! Iddio è il primo pastore di questo gregge, ma ha voluto dare questa consegna agli uomini che si sono offerti con generosità di sostituirlo. Ecco perché è necessario apprendere tutti i suoi atteggiamenti. (la persona strumento indica il Crocifisso) Quanto è stato generoso! Dove e come si è dedicato se non a fianco ai buoni, ai suoi discepoli; ma di chi andava in cerca? Dei peccatori. «Si fa più festa per un peccatore che per novantanove giusti». Quale Pastore si dedica del tutto per andare in cerca della pecora smarrita? Bisogna stare attenti che non capiti il contrario, che non solo non si vada in cerca della pecora smarrita, ma, se ritorna da sola, che non si debba chiuderle la porta per farla ancora rimanere sola! Con un poco d’intelligenza, questa parola si capirebbe di più. Quando le pecorelle tornano nell’ovile, come si dovrebbero accogliere?...

Il Papa è Papa ancora di più quando è in Cielo che quando è in terra. Finché è in terra è anche uomo, ma quando è in Cielo ha tutta la pienezza della conoscenza. Pio X invita... invita all’osservanza perfetta del vangelo. (indica il Crocifisso) Il vangelo è lui. Maria di Magdala fu la prima che portò la notizia della resurrezione; e come mai si stenta a credere che anche ai vostri tempi vi potrebbe essere una notizia portata da una Maria di Magdala?... Non fu creduta, come oggi, ai vostri tempi. Quando si porta una buona e santa notizia, si fa tanta resistenza a crederla!

Il Papa, il fratello ha voluto esprimere un suo desiderio. Non ho voluto perdere questa occasione che Iddio ha voluto dare a me e a voi.

Vi benedico.

Lettura messaggio - Martina
Spiegazione messaggio - don Giorgio

Incontro a Betania - Sabato

15/08/2020

(Catechesi di don Alfredo - Lettura di Maria Laura - Spiegazione di don Giorgio)

BETANIA (Thiene-VI)

Lunedì mattina 12 maggio 1980

(a due sacerdoti)


MARIA SANTISSIMA

Tutto è un canto. Anche il vostro parlare è un canto... che viene intonato dall’amore dei vostri cuori di figli, figli fedeli.

Come è grande per me poter pronunciare queste parole: figli... fedeli... Potermi rivolgere alla santissima maestà del Padre e indicarli: questi figli mi sono fedeli, mi amano, mi seguono; hanno aperto il loro cuore e hanno con compiacenza e amore accolta la mia opera.

Padre, sono i miei figli fedeli. Padre, fedeli a me, significa fedeli alla tua opera, poiché io sono la tua opera.

La mia Maternità è uscita dalla tua Bontà, dal tuo infinito Amore. Mi hai donata a loro e loro si sono donati a me.

Come si illumina l’occhio del Padre! Come si apre la sua luce e come parte la sua infinita Misericordia sulla terra!

Ha ricevuto la mia preghiera. Ha voluto che io, la Mamma, avessi a poter presentare la gioia di essere stata proclamata Mamma.

Figli miei, voglio, voglio portarmi nel cuore, nella mente di tutti i miei figli, ma come... se mi si chiudono le porte?

Figli miei, io, la Mamma, voglio aprire la porta del Cielo per tutti far entrare, ma se prima non mi si aprono i cuori in terra e non si lasciano nutrire dal mio amore, come preparare questi figli e portarli alla bellezza, alla grandezza di essere degni di passare in questa porta? Passare nella porta del Cielo, significa entrare nella gloria di Dio Padre.

Datemi i vostri cuori, fate che io possa gridare con le vostre bocche e far conoscere il dono e l’opera del Padre, del suo Amore infinito, della sua Bontà perfettissima.

Ha dato quanto doveva avere: ha dato la Mamma per poter avere i suoi figli. Vuole i suoi figli nella sua gloria, ma li vuole preparati e portati sulle braccia della Mamma.

La Mamma vive nell’unione del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.

Figli miei, quanti studi! In tutte le nazioni vi sono teologi... ma quanti sono che possono studiare la grandezza del mio amore di Mamma? Come possono salire e vedere in quale posto è stata collocata la Mamma, dal Padre, dal Figlio, dallo Spirito Santo? Hanno capito che la Mamma è l’opera più grande che sia stata compiuta dall’infinito Amore?

L’infinito Amore ha voluto farsi la Mamma.

Quanti teologi hanno fatto questi studi?...

Figli miei, come si può vedere e capire se non si lascia penetrare tanta luce, tanta sapienza e non si dà il primo posto nel proprio cuore all’infinito Amore?

Parlare, gridare, dire che i primi studi devono essere questi: conoscere, amare e accettare l’opera dell’infinito Amore: la Mamma.

La Mamma ha il compito di nutrire, difendere e portare i figli al Padre.

Siate benedetti! Premurosi, generosi e aperti nel prendere e nel dare. Sul vostro cammino resterà una scia di luce e non sarà possibile a nessuno dei vostri nemici di spegnerla. Questa è luce che viene dal Cielo, non dalla terra.

Fate, dite quanto il vostro cuore vi suggerirà.

La Mamma vi presenterà momento per momento al Padre con questa parola. mi sono figli, mi sono fedeli.

Catechesi - don Alfredo
Lettura messaggio - Maria Laura

Incontro a Betania - Giovedì

13/08/2020

(Lettura di Martina - Spiegazione di don Giorgio)

BETANIA (Mantova)

Domenica Pentecoste 22 maggio 1983

(a otto sacerdoti e gruppo)


MARIA SANTISSIMA

Quale giorno è questo per me (la persona strumento indica la Madonna) e per voi! Voglio consolarmi e consolarvi.

Figli miei, sacerdoti, miei figli, come mi dà gioia potervi incontrare in tutti i momenti, in tutti i modi. Voglio difendervi, voglio proteggervi, voglio farvi salire sempre più in alto. Figli miei, io (indica la Madonna), la Mamma di Dio, la Mamma vostra, voglio mostrarvi sempre di più come mi è gradito potervi portare tutti i miei aiuti; voglio potervi parlare sì, nei vostri cuori, ma voglio parlare anche alle vostre orecchie; voglio portarvi i miei pensieri nelle vostre menti. Figli, bisogna difendersi e difendere tanti vostri fratelli. Quanto male vi circonda, quanto male vi si porta ai vostri occhi! Figli, è tanto necessario che il Cielo vi porti tanto bene ai vostri occhi, alle vostre orecchie. Quante parole vengono alle vostre orecchie, ma quante sono quelle parole che vengono dal mondo che vogliono farvi crescere nella santità? Quanti sono, figli, che vengono a proteggere i vostri occhi da tante brutture che portano tanti poveri uomini? Umani... che non vogliono controllarsi di come si debbono comportare per essere graditi all’occhio di Dio Padre.

Figli miei benedetti, voglio prendere di più i vostri cuori, voglio portarli sul mio Cuore Immacolato, voglio portarvi al vostro Rifugio, voglio allontanare dai vostri occhi il male, voglio prendere cuori disponibili che mi si donano per offrire, mostrare il bene.

O figli, i miei occhi vedono che cosa producono certe mode... mode negli abbigliamenti! Si scusano... poveri miei figli, vorrebbero scusarsi, giustificare il male con la sofferenza del caldo che porta il sole e non pensano che vi è un caldo che brucia molto di più, un caldo che brucia mille e mille volte di più e per l’eternità! (Tono forte). Figli, voglio bocche, cuori, menti che abbiano a gridare che mettersi in un modo scandaloso, porta all’inferno! Se non si ritorna in ginocchio, con il cuore affranto e pieno di dolore e di rimorso, a chiedere perdono, non ci si salva!

Figli miei, voglio gridare io (indica sempre la Madonna), voglio far gridare voi, che bisogna fuggire dal peccato per potersi salvare, santificare per l’eternità.

Figli miei, bisogna conoscere e praticare le sante leggi di Dio, bisogna conoscere la Mamma di Dio ed imitarla. Voglio chiamarvi figli, voglio chiamare «figli», tutti, ma bisogna portarsi a questo posto di figli con un sano e santo comportamento. Povera umanità, se non dovesse ascoltare questo nome che viene dal Cielo. Quale nome potrebbe ascoltare per salvarsi? Voglio toccare le menti, i cuori, voglio correre nel mondo, voglio trovare mezzi che mi portano.

Figli miei... i miei mezzi siete voi, figli fedeli. Prendetemi di più, riempitevi di più figli, di me, sono la vostra Mamma, vi voglio, vi debbo difendere, vi debbo guidare, amare per portarvi nella pienezza di un comportamento del tutto perfetto.

(Ancora ai sacerdoti). Figli, come e con quali parole farvi capire quanto siete amati da questo mio Cuore... Non vi è mai misura! Il mio amore è sempre tanto, quanto più si accetta, tanto più si può riempire il cuore. Voglio portarvi sulle mie braccia, voglio farvi compiere la vostra grande, santa missione.

Figli miei, voi siete il continuo della sua missione (indica il Tabernacolo). Voi siete i salvatori... figli, i salvatori! E come io, la Mamma vostra, non abbia a difendervi in tutti i modi, in tutti i momenti? Figli, le anime... le anime sono affidate a voi, a voi! Il Padre aspetta i suoi figli per mezzo vostro, per la vostra collaborazione! Figli, che cosa oggi si ricorda? Come è necessario ricordarsi di questo avvenimento!... Figli, gli Apostoli hanno fatto corona alla Mamma, hanno capito il bisogno di stringersi alla Mamma! Sono la Mamma del Salvatore, debbo continuare ad essere la Mamma di tutti i salvatori.

Figli miei, mi addolora quando un figlio crede di poter fare a meno della mano della Mamma. Figli miei, questa mano, questo Cuore Immacolato, prima di darlo a voi tutti, lo ha voluto lui (indica sempre il Tabernacolo); ha voluto scendere nel mio Cuore, sulle mie braccia.

Figli, quanta confusione, quanto buio... per questa poca riconoscenza a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo. Ha voluto dare la Mamma, la Mamma! Figli miei, quale nome è questo: la Mamma! Voglio che questo nome sia pieno di questa opera: opera di Mamma. La Mamma nutre i suoi figli; la Mamma porta l’amore nei cuori dei suoi figli; la Mamma porta la guida, la santa guida, la santa difesa. Come è grande il mio manto! Il mio manto è manto d’amore! Non vi può essere il male quando ci si lascia coprire con il mio manto d’amore. È tanto lungo, tanto grande, quanto è il numero di tutti gli uomini, ma quanti sono che vogliono farsi coprire? Quanti conoscono, quanti cercano di conoscere, e tra quanti conoscono, quanti praticano questa conoscenza?

Figli, ho bisogno di dire e di fare; non mi basta parlare nei cuori, voglio parlare anche alle orecchie. Quanto più aumenta il male, tanto più deve aumentare il bene: è l’aumento di bene che ferma, allontana il male; per difendersi dal male, bisogna riempirsi di bene. Il Cielo è sempre aperto per dare, ma bisogna voler prendere. Figli, ecco (indica il fatto presente), il Cielo vuole far vedere come è generoso, premuroso, come vuole scendere e vuole far vedere che non vi è distanza tra il Cielo e la terra. Iddio è vostro (indica il Tabernacolo), nei vostri cuori, al vostro fianco. Figli miei, la Mamma è in Cielo, ma non manca in terra. Figli, siate benedetti, uniti, figli, uniti! Datevi la mano l’un l’altro. Come vi si guarda, con quanta dolcezza e amore! Siate coraggiosi, siate potenti: mai paura di dire, di fare quanto vi è stato affidato! Dovete difendere le anime con tutte le vostre forze.

Figli, si deve combattere per poter vincere. La vostra arma è amore e sofferenza. Quanti sacrifici! ...Tutti vengono raccolti e ben custoditi nel mio Cuore. Il Cuore della Mamma niente lascia cadere di tanti vostri dolori: conosce la Mamma quante fatiche per farsi capire e far capire..., per tanti vostri impegni... e non vi si capisce del tutto! Avete bisogno di essere capiti, aiutati. Mai paura! Non affliggete i vostri cuori per le tante incomprensioni degli uomini, degli umani. Vi è (indica il tabernacolo) chi tanto vi comprende e tanto vi ama, e tanta sarà la ricompensa.

Fate bene sempre e a tutti come esige la vostra santa missione. Siete stati preferiti, invitati, scelti per continuare nel mondo la sua Persona. «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro». Quante parole bisogna ricordare e amare e praticare! Figli miei, posatevi e riposatevi sul mio Cuore; il mio Cuore Immacolato è vostro.

(Ora si rivolge al gruppo). Ancora la Mamma vi invita alla perfezione: siatemi vicino con il pensiero, con il cuore e con le opere sante. Voglio poter raccogliere da voi per offrire al Padre e chiedere per amore di tanti miei figli fedeli, che porti tanta misericordia in terra su tanti uomini che non si ricordano di possedere un’anima e non si interessano di difenderla e salvarla. Figli miei, venite al mio seguito e tanto potrete avere dall’infinito Amore di Dio Padre. Siate contenti, benedetti per i vostri impegni di capire, volere, cercare di più.

(invita a cantare:) «Noi vogliam Dio».

Lettura messaggio - Martina
Spiegazione messaggio - don Giorgio

Incontro a Betania - Domenica

09/08/2020

(Catechesi di don Loris - Lettura di Massimo - Spiegazione di don Alfredo)

BETANIA (Padova)

Giovedì 19 maggio 1983

(a sacerdoti e gruppo)


MARIA SANTISSIMA


Figli miei, quanto è dolce la vostra voce! Il mio parlare è la risposta al vostro dolce canto.

Figli miei, vi voglio portare un poco di Paradiso. È tanto necessario che il Paradiso non abbia a rimanere soltanto con i figli in Cielo; hanno tanto bisogno, i figli in terra, di conoscere il Paradiso. Questo è il vostro Paradiso, poter ascoltare con il vostro orecchio umano il vostro vero, santo, grande nome: «Figli miei!».

Non vi è studio, non vi può essere parola che vi abbia a fare capire l’amore della Mamma. La Mamma del Cielo, la Mamma di Dio è Mamma vostra! Vi voglio chiamare: «Figli miei». Fate che questo vostro nome, venutovi, datovi dal Cielo, abbia a scendere nei vostri cuori e farvi capire, figli, capire che siete miei figli: avrete da poter largamente accogliere le mie opere.

Figli miei, come è possibile alla Mamma, di rimanervi lontano e non darvi tutta l’assistenza, la provvidenza per la vostra santità? O figli! ...Figli! ...Ancora figli! ...Abbiate a credere a questo mio intervento. Io conosco l’urgenza... la grande necessità di mettere in moto tutte le opere che il Cielo ha il potere di operare a favore vostro e di tutta l’umanità. Umanità! ...Figli miei, quanti pericoli... Come si cammina? ...Con quale luce, se non vi fosse un aumento di luce, un aumento di luce che viene dal Cielo?

Quali sono quegli uomini, in terra, che hanno il potere di fare conoscere... far conoscere che non è stata data agli uomini l’esistenza per perdersi, ma per salvarsi? Bisogna far pure credere che nell’umano vi è un’anima, un’anima da salvare... salvare per l’eternità.

Che cosa giova all’uomo, guadagnare il mondo, se dovesse perdere la propria anima? Figli miei, quanti sono gli uomini che portano questa conoscenza, che hanno il potere di toccare il cuore, di far aprire le menti, le orecchie e gridare (con tono grave solenne): «Uomo, alzati! Sei caduto... ti sei portato del tutto in terra! Vuoi farti assorbire dalla terra!... Non pensi che a guadagnare la grandezza della terra! Non hai capito che la terra chiama alla terra, guadagna alla terra?». Bisogna alzarsi da questa caduta e rivolgere l’occhio al Cielo e chiedere: «Padre, donami la tua potenza. Voglio salvarmi, voglio portarmi al posto di figlio tuo». (Lunga pausa).

Quanti uomini... quante premure per arricchire il corpo, accomodare il corpo e non si ha premura di arricchire l’anima! Figli miei, voglio che un numero di figli fedeli, abbia ad adoperarsi per toccare, bussare a questi poveri e tanti cuori che si sono lasciati portare dalla corrente del mondo, dal furore del maligno.

Bisogna credere al santo vangelo, bisogna amarlo e praticarlo: praticarlo con pienezza. Non basta un poco, praticare un tempo; bisogna aprire il cuore, le menti, le braccia... come lui è aperto, Cuore, braccia (indica il Crocifisso). Come lui è del tutto donato per amore, per salvare, per accogliere e raccogliere gli uomini dalla terra e portarli in Cielo al proprio posto.

(Indica la Madonna). Figli, voglio potermi consolare con voi. Voi, che avete donato il vostro tempo per onorarmi, pregarmi, volermi ascoltare. Ecco la mia parola, ecco i miei desideri, ecco la mia più grande necessità: darvi luce, farvi vedere come il Cielo è a vostra disposizione, come il Cielo è sempre pronto per darvi quanto di più avete bisogno. Fate che le vostre premure, che le vostre prime necessità siano queste: cercare il Cielo, amare il Cielo, chiedere al Cielo di portarvi sulle sue braccia. Fatelo per voi e per i vostri fratelli; non risparmiatevi di dare amore, parole e opere di bene.

Figli, non mi stanco di amarvi, chiamarvi e difendervi in tutti i vostri bisogni. Mai paura e turbamento; il braccio del Padre vostro non vi abbandonerà. Abbiate fiducia! Credere all’amore del Padre! Credere alla sua onnipotenza! Credere che siete amati!

Amate il Padre con tutti i santi comportamenti di figli fedeli e mai, di niente paura: il male non vincerà!!! Il Bene è vostro (indica Gesù), avrete da poterne prendere quanto più avrete il cuore aperto di accettarlo.

(Indica la Madonna). Siate contenti e fiduciosi, sono la Mamma del Cielo, la Mamma vostra, mai vi sarò lontana. Siate fedeli alla Mamma.

Chiedete... chiedete per voi e per l’umanità tutta: chiedete la pace, chiedete l’amore, chiedete la gioia nei vostri cuori, in questa conoscenza: che tanto amore vi è da poter prendere in questo Cuore (indica il Cuore della Madonna): questo vi basta per essere gioiosi, fiduciosi per voi e per tutti i vostri cari.

(Invita a ripetere più volte, nel canto:) «Christus vincit» poi ancora «Noi vogliam Dio...».

Catechesi - don Loris
Lettura messaggio - Massimo
Spiegazione messaggio - don Alfredo

Incontro a Betania - Giovedì

06/08/2020

(Lettura di don Giorgio - Spiegazione di don Alessandro)

BETANIA (Padova)

Lunedì 18 aprile 1977

(a tre sacerdoti e gruppo)

GESÙ

Un passo dopo l’altro, diventa un solo passo, un lungo passo. Dopo tanti secoli, ancora, ecco il mio passo. Come è leggero il mio piede! Dovunque si posa lascia il segno, ma questo segno non fa paura; si conosce. Quei cuori che portano la mia luce conoscono dove si è posato il mio piede. Il mio piede non schiaccia il seme, anche quel seme che si trova sotto il mio piede. Si alza con tanta leggerezza il mio piede e quel seme germoglia.

Quale passo è il mio passo? Il mio passo è per mezzo dei vostri piedi. La mia luce passa per mezzo dei vostri cuori. Dove siete passati, quali sono i segni che hanno lasciato i vostri piedi, i vostri passi? Avete posato il piede, non avete distrutto il seme, ma l’avete nutrito con il vostro piede e ha trovato più sollecito il modo di germogliare. Vi era su questo seme troppa copertura di terra. Voi, con il vostro piede guidato dal mio amore, dalla mia luce, avete alleggerito quel peso sul seme e gli avete dato la possibilità di germogliare prima del tempo stabilito.

Fratelli miei, quali potrebbero essere le vostre parole, i vostri passi se non le mie parole portate nelle vostre menti, nei vostri cuori? Con tanto amore voi avete trovato la via della salvezza, la via che vi porta in questa opera. La mia opera è la vostra opera; è stata affidata ai vostri cuori per farvi compiere la mia opera di salvezza in voi. Io, il vostro Dio, il vostro Fratello, dovevo comunicarmi in voi e darvi tutto il mio amore, la mia luce, il mio pensiero nelle vostre menti.

Fratelli, fratelli miei, quanti, quanti potrebbero salire come voi avete accettato di salire! Io non mi sono limitato per nessuno. Le offerte che sono state date a voi sono state date, offerte a tanti altri. Vi dico «a tanti» ma posso dire «a tutti». Le mie offerte sono per tutti. Io sono venuto per offrirmi a tutti. Come mi si accetta, con questa misura mi si ha. Non sono io che do a uno e non all’altro. Quello che ha, ha perché prende; quello che non ha, non ha perché non prende.

Figli di mio Padre, luce io porto in tutti i cuori; porto la mia luce sempre e per ogni cuore completa. Quanta e quale luce portano quei cuori che da me l’accettano! Luce, luce, fratelli miei! La luce non può rimanere nascosta. Tanto più scende la notte, tanto più splende la luce. Come dovete, come, fratelli, dovete comportarvi? Non sono a portarvi un’altra luce che quella mia stessa luce. Come io ho voluto farmi conoscere, voi, voi, miei, miei seguaci, dovete farvi conoscere. Dovete farvi conoscere, dovete salire sempre più in alto; in tutti i modi dovete adoperarvi senza mai lasciarvi prendere dalla paura. Se non vi si ascolta, se non si accetta quanto voi avete da offrire... avanti ancora, gridare, non soltanto sulle vie, ma salire sul tetto. Non vi sono fratelli più grandi, più grandi di voi che abbiano a potervi dire di non aver bisogno di voi.

Io, io sono Verità. Chiunque non tende la mano e non prende ciò che gli si offre, è sempre meno. C’è sempre bisogno; uno deve prendere dall’altro.

Io ho avuto bisogno di prendere da voi, voi avete bisogno di prendere da me. Chi mai potrebbe credere di non aver bisogno dell’altro? Chi ha di più deve dare di più. Se non vi si lascia entrare da una parte, fate il giro ed entrate dall’altra. Se non vi si porge un orecchio, voi girate dall’altro orecchio. Si deve un poco forzare l’umano per far intendere la verità. Fratelli, la verità non si è spezzata, non si deve spezzare; la verità dev’essere sempre ed è sempre tutta intera e per tutti. Si vorrebbe modificare, modificare... Quanti pensieri in tanti uomini! Modificare, per il tempo. Perché non si può modificare il sole? Si vorrebbe più piccolo, più grande, a un posto, a un altro. Il sole è rimasto sempre allo stesso posto. Così è la Verità, così è l’Amore, così è la Potenza. L’Onnipotenza lascia la libertà agli uomini, ma non fino al punto di modificare la Verità, l’Amore, la Potenza. La Misericordia come si adopera fratelli miei! Tutto ciò che è stato fatto dal Cielo non si può cambiare in terra. Gli uomini possono cambiare ciò che loro fanno, non ciò che ha fatto e fa il loro Creatore. È il Creatore che ha fatto l’uomo, non l’uomo ha fatto il Creatore. Quanto viene dal Cielo bisogna lasciarlo come è. Non vi sarà mai da cambiare niente. Se si vuole cambiare si prende l’opera che viene dall’uomo, non l’opera che viene da Dio. Con quanto amore scende l’opera del Cielo in terra!

Con quanta grandezza si adopera il Cielo per portare in terra ciò che vi è di più grande! Ma come potrebbe l’uomo operare di più o al pari dell’infinito Amore? Ecco il motivo perché io, il vostro Dio, il vostro Fratello viene con tanta insistenza, con tanta perseveranza, con tanto amore, con tanta misericordia confermando ad uno ad uno: gridare, in tutti i modi, in tutte le orecchie che non vi debbono essere in terra altri comportamenti di quelli che il Cielo vi ha portato a conoscenza per farveli osservare

Le verità sono nelle sante leggi di Dio. Osservare, fratelli, gridare che per essere nella verità, nel santo comportamento, bisogna osservare i santi comandamenti. Obbedire. Il Cielo chiede in terra la carità. Obbedire, figli, obbedire al Padre, obbedire alla Mamma; questa è la salvezza di tutti i figli, questa è la salvezza che si trova nella completa grandezza. Osservare, obbedire il Cielo. Il Cielo chiede quanto è più utile per la santità. Se si manca, se si toglie una sola delle parole, se si cambia una sola delle parole, non si dà meno, si dà niente. Fratelli, questa dev’essere la vostra via, la vostra verità. La vostra verità.

Figli, sono in voi. Si voglia o non si voglia nel mondo, si accetti o non si accetti, la mia opera resta ferma e forte nel suo posto. Voi siete io. Io sono la luce del mondo in voi. Quanto più avete da prendere!... Non lasciate che vada mai perduta una sola delle mie offerte. Avrete luce per capire, avrete amore per amare, avrete forza per camminare. Il vostro Dio è nei vostri cuori. Non rifiutatevi, né di prendere neppure di dare.

Come io ho fatto, fate anche voi. Sì sì - No no. Verità, io sono Verità. Io sono verità in voi, nella vostra libertà, volontà e amore.

Quanto vedono i miei occhi! Vedo come si batte la menzogna per nascondere la verità. La menzogna sa che non può distruggerla, ma tenta e ritenta di nasconderla, di sorpassarla. E dove guarda di bussare? Bussa e ribussa, cerca le porte più grandi. Prima di bussare alle piccole porte, cerca di bussare alle grandi perché sa che se gli viene aperto nelle porte grandi, fa presto ad avere quelle piccole. A buoni intenditori!...

Vi ho dato questo esempio per far capire come vi dovete comportare anche nelle porte grandi. La verità passata, la verità presente, la verità futura, è sempre la stessa verità. Difendere le verità dette, passate e non difendere la verità presente?... Il mio passo è tanto lungo che deve arrivare fino alla fine dei secoli.

(Rivolgendosi ancora ai sacerdoti). Questo è il vostro tempo; questo è il mio passo in questo tempo.

Avanti, fermi e forti, amorosi, misericordiosi. Benedire sempre e tutti, ma prendere sempre e tutto quanto il Cielo vi offre. Pace a voi.

Fratelli, come mostrare la mia compiacenza per avermi dato questa possibilità di darvi di più, poiché quando si accetta di più, si ha di più e più si aumenta nella santità. La santità porta luce, pace e verità nel mondo. Fratelli miei, come vi aspetto? Dove vi aspetto? Dove vi porto? Nella mia grandezza per potervi far godere la mia gloria.

(Si rivolge ai presenti laici). Vi ho dato quanto avete avuto bisogno di prendere. Guardatemi, obbeditemi, amatemi nelle loro persone (indica i sacerdoti). Sono io in loro. Credere, amare, obbedire. Questa è la via che vi porta al santo giusto posto.

Il Pastore deve essere pieno per poter dare al gregge. Do al Pastore e il Pastore passa al gregge. Pace a voi.

«Inni e canti sciogliamo fedeli al Divino Eucaristico Re».

Lettura messaggio - don Giorgio
Spiegazione messaggio - don Alessandro

Incontro a Betania - Domenica

02/08/2020

(Catechesi di don Fabrizio - Lettura di Vladimiro - Spiegazione di don Giorgio)

BETANIA (Ferentino)

Lunedì 16 maggio 1983

(a sacerdote, suore Clarisse e alcuni laici)


MARIA SANTISSIMA

Come è unito questo amore! (Indica la Madonna al giovane sacerdote). Il tuo amore è uno solo con il mio amore. Come mi è gradito poterti portare nel mio Cuore Immacolato per mezzo delle mie braccia! Un figlio... che cosa è un figlio per la Mamma! ...Quale grandezza porta quel figlio che del tutto vuole possedere la Mamma nel cuore, nella mente e portarla con le sue labbra, con la sua lingua!

Figlio mio, figli miei tutti, quale necessità è questa: voglio essere portata nel mondo, voglio salvare il mondo. O figlio, figli miei tutti, non si può vedere con gli occhi umani la grandezza del mio amore. Voglio salvare, santificare i miei figli. Bisogna fermarsi, capire questa sola parola: miei figli, voi tutti siete miei figli.

Voglio che si abbia a capire di più per poter crescere di più, per poter correre di più verso la via della santità. Bisogna portarsi sulla via della santità per portarsi nella gloria del Padre Celeste. O figli miei, quanto dolore mi si porta in questo mio Cuore di Mamma! Quanto ci si occupa, ci si preoccupa degli umani e non ci si occupa e preoccupa della santità! Figli, chiamarvi figli, significa chiamarvi amore della vostra Mamma Celeste. L’umano passa, l’umano si ferma, e se non si è operato e del tutto operato per la santità, che cosa si trova alla fine dell’umano? A che cosa giova essere grandi nell’umano, se si dovesse rimanere piccoli nella santità?

Figlie, figli tutti, e che cosa si deve chiedere e cercare e possedere per salire nella santità, se non per prima cosa cercare, chiedere e possedere la pienezza del divino Amore nel cuore? Non è il posto che santifica, è l’amore, è la carità, la bontà. Figlie, deve crescere la bontà, deve salire fino a poter toccare il Cielo anche se ancora con gli umani ci si trova in questa povera terra.

Figlie, figli miei, capire e capire del tutto questa vostra grandezza donatavi dall’Eterno Padre; «figli», significa poter possedere, ereditare l’Amore del Padre Celeste! Di che cosa ha bisogno il Padre Celeste, che cosa aspetta il Padre nella sua gloria, in tutto il suo creato? In tutta la bellezza dell’universo, che cosa aspetta, che cosa vuole il Padre da questo universo? Quale è il posto, la bellezza che il Padre trova nell’universo che ama infinitamente, che vuole riempire la sua gloria, se non voi? Soltanto voi, figli, avete questo potere: dare al Padre ciò che il Padre vi ha dato.

Figli miei tutti, la Mamma non deve, non può sospendere questa grande missione di Mamma, di correre e dare ai figli aumento di luce, aumento di amore, aumento di conoscenza: bisogna amarsi di più! Non basta amare il Cielo, amare lui (indica Gesù), bisogna amare tanto, amare sempre e amare tutti; amare e soffrire. Quante sofferenze... in quanti modi!

Figlie, come si debbono usare queste sofferenze per far sì che portino quel frutto che a voi tocca? Figlie, la sofferenza portata con pazienza: pazienza con uno, pazienza con tutti! Offrire, amare e soffrire.

Poveri umani... poveri quegli umani che non sanno ben usufruire di queste tante sofferenze! Soffrire, amare, perdonare, aspettare la santa ricompensa. Figli miei, bisogna portare la propria croce, bisogna stringerla sul proprio cuore (incrocia le mani sul petto a modo di stringere la croce ed invita a dire): «Padre, perdona loro, non sanno quello che essi fanno».

(Indica la Madonna e poi il quadro di Gesù). Quanto più mi si vuole, tanto più mi si ha; il mio amore, il suo Amore, non danno mai con una misura; amore di Mamma, amore del Figlio: è un solo amore.

Figlie, vi porto quanto avete più bisogno, è un bisogno per voi e per tutti i vostri cari, portare conoscenza: amore! Amatevi di più; siatevi di aiuto a salire, mai a scendere! O figlie, si ha tanto bisogno di aiuto; per salire nella santità bisogna aiutarsi; avanti con amore e con pazienza, la Mamma è con voi, per voi, vi ama, vi aspetta al vostro santo posto.

(Si rivolge a p. Modesto). Conosci il posto? (Lui sorride). Il posto!... O figli, come è bello quel posto che vi aspetta! Ma come è necessario guadagnarselo in questo mondo! Vi è un posto bello e bello per l’eternità, ma questo posto esige un comportamento del tutto perfetto: portarsi nella conoscenza e nella pratica di figli di Dio. Figli di Dio... e figli miei (indica la Madonna): avrete da potervi godere per l’eternità l’unione con la Mamma di Dio. Con quali parole potervi far capire di più quanto siete amati, come siete grandi all’occhio di Dio Padre e della Mamma Celeste! Come vi si segue, come vi si vuole proteggere, difendere da tanti mali! Figlie, fiducia, sicurezza che siete difese da ogni male, ma prima il male delle anime, dopo quello del corpo. Tutto si può chiedere, tutto si può avere con la pienezza del divino Amore nel proprio cuore.

Amatevi di più: avrete di più! Il mondo ha bisogno del Cielo, ecco perché la Mamma corre per prendere collaboratori e portatori del Cielo in terra.

Siate contenti di avere di più, tutto è possibile con un santo comportamento di veri figli di Dio.

(Invita a cantare:) «Noi vogliam Dio».

Catechesi don Fabrizio
Lettura messaggio - Vladimiro
Spiegazione messaggio - don Giorgio