IL MAESTRO

“Il più grande del secolo, il Maestro dei Maestri, mai imitato perché impossibile per chiunque dar vita a sabbia e fuoco come solo lui sapeva fare”

(cit. Alessandra Artale)

“Ciò che mi piace di più è quello che farò domani…”

(è ciò che Archimede Seguso diceva sempre quando gli chiedevano quale opera amasse di più)

IL RICORDO

Dal 6 settembre 1999 Archimede non c’è più, se ne è andato, come diceva lui, a fare “Lampadari per il Paradiso”, dopo avere vissuto una vita lunghissima, creativa, intensamente laboriosa.

Imprenditore e maestro vetraio operante a Murano come i suoi avi nel Medioevo, ha incarnato in sé la tradizione, la tecnica, l’ispirazione, la manualità ed è stato colui che ha riscoperto la filigrana settecentesca. La sua stoffa, i suoi merletti, sono famosissimi.

Archimede Seguso, non perdeva mai di vista il momento storico in cui viveva ed era dotato di un intuito che anticipava le mode. Il maestro possedeva quella semplicità disarmante che ha reso la sua figura carismatica per i suoi caratteri accattivanti di una umanità nella quale l’ironia intelligente sfuggiva ai rischi di autocompiacimento.

Buona parte del ventesimo secolo ha visto Archimede protagonista d’avanguardia dell’arte vetraria. Nella sua opera emerge una grande ricerca tecnica, talvolta complessa, ma sempre legata alla qualità formale e quindi svincolata dal puro virtuosismo. Creatore e instancabile ideatore di forme e lavorazioni inimitabili, ha visto le sue opere presenti in molti musei del mondo e la sua arte è particolarmente apprezzata dai collezionisti.

In vita non ha mai inteso produrre opere d’arte, ma ha sempre desiderato creare bellezza, per sé e per fare felici gli altri.