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Il tardigrado (spesso chiamato anche orsetto d’acqua) è un animale di minuscole dimensioni, che variano tra gli 0,05mm agli 1,2 mm di lunghezza, ma ha una particolarità, o meglio, un superpotere: è indistruttibile.

Possono resistere per trent’anni senza cibo, acqua e ossigeno. Alcuni scienziati hanno messo degli esemplari di tardigradi a -272 gradi (vicino alla temperatura più bassa mai calcolata nell’universo, lo zero assoluto, pari a -273 gradi centigradi) e sono resistiti per 20 ore. Li hanno sfidati persino mettendoli su un razzo fatto poi decollare e tornare sulla Terra e loro erano ancora vivi. Persino dopo averli fatti bollire a +100 gradi centigradi, temperatura a cui le cellule se esposte per troppo tempo esplodono, i tardigradi erano ancora vivi. Possono resistere persino a 6000 gy (gray, l’unità di misura delle radiazioni assorbite da un corpo): per un uomo ne bastano 5-10 per fare una brutta fine...

Di solito i tardigradi sono trasparenti tanto che, tramite un microscopio, si possono vedere i loro organi interni e ciò che mangiano. Hanno quattro metameri (segmenti di corpo) formati da una zampa e due unghie. Esistono tardigradi carnivori, erbivori o addirittura cannibali, ma tutti possiedono la stessa quantità di cellule: queste, a differenza degli umani, non si riproducono ma aumentano di grandezza.

Ogni tardigrado ha la capacità di creare sostanze composte principalmente da proteine che impediscono alle loro cellule di danneggiarsi anche senza acqua, finendo in letargo fino a che l’ambiente non torni confortevole alla vita; il riposo può durare fino a decenni.

Il segreto della indistruttibilità dei tardigradi sta nel loro Dna: il biologo dell’università della Carolina del Nord (Usa) Thomas Boothby spiega che il tardigrado ha la capacità di modificare il proprio Dna inglobando quello di altri animali resistenti ad un certo tipo di temperature o in ambienti difficili. Se scoprissimo come poter modificare il Dna come fa il Tardigrado potremmo essere in grado di fare tante cose utili: ad esempio, di essiccare i vaccini per poterli conservare a lungo a temperatura ambiente e non grazie al freddissimo Azoto liquido.