Scuola Secondaria di Sumirago

La scuola della Responsabilità. Leggendo la parola responsabilità sembra di essere catapultati in un mondo dove regnano disciplina, autorità, rigidità,... tutto questo è lontano anni luce dalla nostra realtà.

Nella nostra Scuola Secondaria gli alunni sono il fulcro, la priorità è il loro benessere, si prediligono le competenze alle conoscenze.

Nell'adolescenza ogni giorno è una sfida, i nostri ragazzi hanno bisogno di insegnanti che promuovano il loro potenziale intrinseco, hanno bisogno di essere ascoltati e supportati, nella Scuola Secondaria di Sumirago gli insegnati ogni giorno si prodigano per loro.

Associazione Genitori Sumirago

Per uno sguardo diverso

La scuola secondaria di primo grado “E. Fermi” è Scuola della Responsabilità, aderisce al modello Senza Zaino e dallo scorso anno è inserita nella rete di Avanguardie Educative per la linea pedagogica di “Apprendimento differenziato”.

Dalla necessità espressa anche nei documenti ministeriali (Le Indicazioni Nazionali del 2012, I nuovi scenari del 2018) di superare la lezione frontale e il modello trasmissivo della scuola, il gruppo di docenti della secondaria di Sumirago si è interrogato su quali fossero le modalità più adeguate per fare in modo che I ragazzi, con le proprie peculiarità d'apprendimento e di vita, fossero realmente al centro. La soluzione è stata guardare bene I volti dei ragazzi che di anno in anno costellano le nostre aule; la soluzione è stata cambiare il modello e l’idea di scuola, assumendo la piena responsabilità dei desideri dei ragazzi e dei loro apprendimenti, attraverso una didattica attiva ed esperienziale.

Una visione questa difficile, forse, da attuare sempre e con costanza, perché basata necessariamente su un comune sentire, ma è quella che noi docenti abbiamo deciso di portare avanti. Abbiamo voglia di portare avanti una scuola nella quale I ragazzi siano protagonisti, dove gli adulti comprendano e costruiscano un’atmosfera relazionale equilibrata e rassicurante. Nella quale il ragazzo e l’adulto si sentano bene. Stiano bene. Una scuola che regala parole per vedere il mondo e che educa a vedere la vita che i ragazzi non hanno ancora visto. Una scuola che prova a far immaginare quello che ancora non esiste, come dice il pensatore portoghese Rubem Alves.

Abbiamo voglia di portare avanti una scuola nella quale I ragazzi siano protagonisti, dove gli adulti comprendano e costruiscano un’atmosfera relazionale equilibrata e rassicurante. Nella quale il ragazzo e l’adulto si sentano bene. Stiano bene. Una scuola che regala parole per vedere il mondo e che educa a vedere la vita che i ragazzi non hanno ancora visto. Una scuola che prova a far immaginare quello che ancora non esiste, come dice il pensatore portoghese Rubem Alves.

I nostri valori fondamentali accolgono la comunità degli alunni, dei docenti e dei genitori per un cammino educativo e formativo in sinergia, sostenuto dalla convinzione che solo un approccio globale al curricolo realizzi uomini e donne che siano pensatori liberi e creativi.

Abbiamo scelto, inoltre, di cambiare il setting d’aula e abbiamo creato delle isole di cooperazione. Le isole pongono « il mio sguardo di fronte al tuo per cooperare e costruire conoscenza e competenza». Nel confronto con l’altro mi conosco meglio e sono poi pronto a lavorare individualmente, mettendo in gioco le mie potenzialità. Il lavoro ai tavoli permette la concretizzazione delle buone pratiche in termini di differenziazione, individualizzazione e personalizzazione dei processi di insegnamento/apprendimento. L’isola crea vicinanza e collaborazione: l’aiuto reciproco valorizza le competenze e i talenti di ciascuno in un ambiente d’apprendimento ospitale che stimola la ricerca e fa vivere l’esperienza scolastica all’insegna della curiosità. L’ambiente, quindi, è soggetto che partecipa al progetto educativo. I materiali, gli strumenti, le procedure realizzati e condivisi dai ragazzi e con i ragazzi, attivi nella costruzione della propria conoscenza, delle proprie competenze e della propria crescita, potenziano il senso della responsabilità.

Abbiamo buttato via la cattedra. Senza cattedra l’insegnante è sollecitatore, guida, accompagnatore: traghettatore di senso, e l’aula diventa laboratorio di idee nel quale è sollecitata la libera crescita di ognuno dal punto di vista cognitivo ed emotivo. Portiamo avanti questa grande esperienza educativa affinché i ragazzi sentano la loro scuola come il luogo della scoperta, dell’esplorazione gioiosa, della libertà conoscitiva e immaginativa.

Un posto dove possa “risuonare” la loro personalità in crescita. Per questo motivo la nostra comunità docente che cambia, si modifica nel tempo, lavora alla ricerca di confronto di pratiche e di idee, di nuclei fondanti comuni per una didattica significativa e sempre più trasversale e interdisciplinare. I contenuti non sono il fine, ma sono una parte degli strumenti per accompagnare i ragazzi verso i traguardi di competenza da raggiungere.

Siamo, infine, fortemente convinti che per non uccidere il desiderio di apprendere la scuola debba farsi comunità in ascolto e aprirsi all’esperienza e alla bellezza. Solo allora essa sarà davvero costruttrice di «teste ben fatte», piene di desiderio di attraversare il mondo con felicità e consapevolezza.

Prof.ssa Annamaria Cozzi

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