L'AMICIZIA NELLE VARIE FASI DELLA VITA

Giorgio La Cara, Irene Lucchese , Gaia Prestigiacomo, Lilyenne Li Bassi , Giulio La Bara

L'amicizia è un valore estremamente importante nella vita di una persona che serve in tutte le fascie di età e varia in base a esse.

Crescendo i bambini riconoscono i primi amici come persone con cui stanno bene, che sono gentili e vogliono giocare insieme a loro. Imparano che è più bello non stare da soli e iniziano a condividere le cose, anche se non mancano occasioni di litigio.


Ma per un bambino in età scolare chi è un amico?

  • è chi ti vuole bene;

  • è quella persona con cui poter giocare;

  • è una persona che sposeresti;

  • è quell’individuo a cui piacciono le stesse cose che piacciono a te.


Alle elementari i bambini si capiscono sempre di più perché iniziano ad abbandonare la loro visione egocentrica: si accorgono di volere bene e di essere voluti bene, entra la dimensione affettiva e i rapporti si fanno sempre più duraturi.

L'amicizia nell'adolescenza

L'amicizia dona all'adolescente non solo comprensione ma anche protezione da quella famiglia che pretende dal ragazzo ottimi voti a scuola e un aiuto a casa. Perciò l'amicizia assolve delle funzioni che la famiglia non riesce ad assolvere. Migliora la qualità della vita e modella il senso di identità dell'adolescente.


Ma per un adolescente chi è il suo migliore amico?

  • Era quella persona a cui rivelavamo qualunque tipo di esperienza, dalle bugie ai litigi con i genitori. Era il nostro confidente;

  • Era quella persona di cui ci potevamo fidare ciecamente; non avrebbe mai svelato a nessuno le nostre confidente;

  • Eri il nostro unico amico del cuore; il nostro migliore amico non aveva altri legami di amicizia così stretti;

  • Era quella persona che ci capiva al volo, sentendo ciò che provavamo, condividendo insieme a noi problemi, sentimenti, emozioni.

Ecco perché durante l’adolescenza l’amicizia assume tanta importanza:

  • Gli adolescenti si rifugiano negli amici perché in famiglia non si sentono compresi e appoggiati appieno; l’amicizia in questo periodo assolve delle funzioni che la famiglia non riesce più ad assolvere;

  • Attraverso le amicizie gli adolescenti imparano che nelle relazioni è necessario rispettare delle regole; come ad esempio quella della fiducia, della solidarietà e del sostegno reciproco;

  • Per amicizia non si intende solo quella esclusiva tra due persone,ma anche quella di gruppo. L’appartenenza ad un gruppo crea nell’adolescente un buon senso di sicurezza e fa abbassare gli stati di ansia.

  • Avere dunque delle buone amicizie durante l’adolescenza è importante per sapere che cosa aspettarsi dagli altri, in vista di un buon futuro adattamento nella società.


L'amicizia tra adulti

Negli adulti, a differenza dei bambini e degli adolescenti, sembra più difficile fare nuove conoscenze. Anche i rapporti di lunga data possono allentarsi a causa dei cambiamenti di vita. C'è chi è troppo impegnato e non si fa più vedere, chi è sempre via per lavoro o si trasferisce, chi invece sembra improvvisamente cambiare carattere e non lo riconosciamo più come la persona che avevamo apprezzato una volta. Non è però impossibile essere amici tra adulti. La strategia migliore è quella di cercare persone con le quali possiamo stabilire una relazione basata sui nostri interessi, le nostre preferenze, la nostra visione della vita. Cioè, qualcuno con un terreno a noi comune, qualcuno di simile a noi. Avere amici da adulti non è solo possibile ma è necessario.

Amicizia tra persone anziane

Per le persone anziane il desiderio di creare nuove amicizie è un sentimento naturale, legittimo e comune a tutti. A volte infatti, per un senso di riserbo, pudore o timore di essere invadenti, si fa fatica ad avvicinarsi agli altri, a costo di sentirsi soli. È importante capire che in genere anche gli altri sentono la stessa spinta a condividere e ad avere dei legami sociali appaganti e vivono momenti di fragilità e di solitudine.

Nonostante la forte spinta all’individualismo, soprattutto in questi tempi di impoverimento culturale e di incertezze sociali ed economiche, coltivare il sentimento dell’amicizia aiuta a vivere meglio. Eppure fare amicizia è difficile, soprattutto per gli anziani. Lo confermano le ricerche Istat degli ultimi anni che hanno visto ridurre significativamente il numero delle persone soddisfatte delle proprie relazioni e dei rapporti d’amicizia.

La parola amicizia, nella sua radice latina di amicitia, amicus, è affine alla parola amare. Un rapporto di affetto reciproco che lega due o più persone tra loro. Diverso dall’innamoramento, che procura incertezza, batticuore e senso d’esclusività, l’amicizia è certezza, fiducia e multirelazionalità. Possiamo avere più amici, che a loro volta ne hanno altri. La modernità e le sue tecnologie, inoltre, ci permettono a differenza di un tempo una maggior facilità di mantenere amicizie distanti, con lunghe telefonate, email e per i più digitalizzati anche le videochiamate gratuite offerte da internet.

Filosofi e poeti si sono interrogati a lungo su quale sia il fondamento di questo rapporto: sentimento o volontà? Ogni epoca ha dato le sue risposte.

Ma su un fatto sono tutti d’accordo, che l’amicizia resta sempre uguale, dai cinque ai novant’anni e contrariamente a quanti molti pensano è distribuita in modo uniforme tra maschi e femmine, negli adulti e nei bambini, senza mai cambiare sostanzialmente la propria struttura emotiva e sociale.

Cominciando, come si è visto, fin da piccoli, in una vita intera ci si possono fare molti amici, anche se col tempo si finisce col perdersi di vista. Una ricerca inglese di qualche anno fa ha voluto contarli, partendo da un campione di 10.000 interviste. Così sembra che siano in media quasi 400 le persone con cui stringiamo amicizia nell’arco di un’intera esistenza. Questo tesoro di relazioni viene diluito nel corso degli anni, tanto che di solito non si frequentano più di 30 persone alla volta, quelli di cui abbiamo memorizzato i numeri di cellulare in rubrica. Ma anche secondo la ricerca inglese il numero di veri amici è assai più basso. Si riducono a non più di sei le persone con cui riusciamo ad avere una relazione frequente, che coinvolge pienamente anche l’aspetto emotivo e affettivo.

Quando si invecchia diventa più difficile uscire di casa, le capacità funzionali si riducono e muoversi nella città o dover camminare o fare le scale possono diventare ostacoli insormontabili, anche se paradossalmente c’è più tempo per riscoprire e recuperare i valori dell’amicizia. Come se non bastasse, poi, c’è sempre l’ombra della riduzione lenta e costante degli amici che si perdono per strada. E la perdita di un amico è uno di quei lutti che rendono la solitudine ancora più pesante.

In Italia si è spesso molto soli. Basta pensare che sul totale della popolazione una persona su cinque ha uno stato di famiglia in cui c’è solo lui o lei, dal momento che sul fronte femminile le percentuali si alzano. Tra gli over 65enni poi, vive in solitudine una persona su tre.