I vertebrati fossili

Il sito di Pirro Nord è conosciuto da numerosi anni per l’importante associazione a vertebrati composta da 20 specie di anfibi e rettili, 47 specie di uccelli e più di 40 specie di mammiferi. La fauna a grandi mammiferi è stata attribuita al Villafranchiano superiore finale (Unità Faunistica di Pirro Nord) ed è caratterizzata da un elevato numero di specie di carnivori, tra i quali vale la pena di ricordare la grande iena Pachycrocuta brevirostris, la tigre dai denti a sciabola Homotherium crenatidens, una forma arcaica di lupo (Canis mosbachensis) e il ghepardo gigante Acinonyx pardinensis. Sono inoltre presenti resti del grande istrice Hystrix refossa e, tra gli ungulati, è presente in grande numero il cervide Pseudodama farnetensis mentre compaiono per la prima volta una forma di bisonte Bison (Eobison) degiulii e di cavallo Equus altidens.

Tra i piccoli mammiferi sono presenti gli insettivori Asoricolus gibberodon e Talpa minor mentre tra i roditori si segnalano Apodemus flavicollis e Muscardinus sp. L’unico arvicolide presente è Allophaiomys ruffoi che ha permesso, assieme al confronto con le altre faune europee, di collocare Pirro Nord alla fine del Bihariano inferiore, un’età biocronologica europea del Pleistocene inferiore, più precisamente in un range cronologico tra 1,6 e 1,3 milioni di anni fa.

In Europa le più antiche evidenze di industria litica associate a reperti faunistici sono quelle di Barranco Leon 5, Fuente Nueva 3 e Atapuerca Trinchera Elefante. Anche questi siti sono riferibili alla fine del Bihariano inferiore, ma la presenza di Allophaiomys lavocati indica, per queste località, un’età leggermente più giovane di quella di Pirro Nord (1,2-1,1 milioni di anni fa).