Pirro Nord

Il sito di Pirro Nord rappresenta la prima evidenza dell’arrivo dell’Uomo in Europa all'incirca 1,6-1,3 Milioni di anni fa. I reperti litici, associati a faune del Villafranchiano finale (unità faunistica di Pirro Nord), sono stati rinvenuti all'interno di una fessura riempita da sedimenti del Pleistocene inferiore. I reperti litici hanno permesso di definire quelle che sono state le strategie di sussistenza adottate dai primi uomini che hanno colonizzato l’Europa: catene operative corte, su materie prime di origine locale (essenzialmente selce), finalizzate principalmente all’ottenimento si schegge.

Il primo ad aver ritrovato delle ossa fossili nella località di Pirro Nord è stato il ricercatore olandese Matthijs Freudenthal negli anni ‘70. A partire da questo momento, numerosi gruppi di studiosi hanno condotto ricerche e recuperato materiale nell’area (Università degli Studi di Firenze, Sapienza Università di Roma e Università degli Studi di Torino).

A partire dal 2010, per concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, l’Università degli Studi di Ferrara conduce delle ricerche sistematiche nella fessura denominata Pirro 13 situata all'interno delle attuali cave Dell’Erba.

Gli scavi vengono condotti per un mese ogni estate dall'Università degli Studi di Ferrara sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia. Durante l’inverno i materiali rinvenuti vengono studiati da un gruppo internazionale di ricercatori.

Lo scavo viene realizzato con il contributo/partecipazione di: