Scuola. Potenziare i trasporti e istituire un referente sanitario per ogni scuola Flc, Gilda e Satos: per ripartire in sicurezza bisogna che ci siano canali Covid dedicati al mondo scolastico per la presa in carico dei positivi e si aggiornino i protocolli di sicurezza

Data pubblicazione: Dec 22, 2020 10:25:21 AM

Non servono false partenze. La scuola, studenti e personale stanno già pagando a caro prezzo gli effetti dell'emergenza sanitaria, per questa ragione la ripartenza del 7 gennaio deve essere preparata in ogni minimo dettaglio. E' quanto hanno ribadito oggi le organizzazioni sindacali all'assessore Bisesti e ai vertici del Dipartimento dell'Istruzione in una serie di riunioni per fare il punto sul riavvio delle lezioni in presenza anche alle superiori, ma anche per affrontare alcuni nodi ancora irrisolti sulle questioni sicurezza e prevenzione. Primo tema posto sul tavolo è stato il trasporto pubblico. "Non è sufficiente parlare di percentuali al 50 o al 75 per riaprire il secondo ciclo. Bisogna avere la capacità di tradurre in concreto questa nuova organizzazione potenziando il numero di mezzi - sottolineano Cinzia Mazzacca, segretaria generale della Flc del Trentino, Ennio Montefusco, segretario di Satos e Paolo Cappelletti di FGU-Gilda -. Per l'ennesima volta alla scuola, in corso d'anno, si chiede uno sforzo organizzativo non semplice. Bisogna fare ricorso al maggior numero possibile di mezzi di trasporto. La soglia del 50% di capienza va rispettata per non ripetere gli errori di settembre". Per trovare soluzioni praticabili, bisogna valutare la capacità di potenziamento di Trentino Trasporti e coinvolgere maggiormente le aziende di trasporto turistico, oggi inutilizzato e con personale sospeso dal lavoro. Serve anche definire un'organizzazione dei trasporti che non può essere univoca, perché, tra l' altro, l'organizzazione scolastica della didattica è differente per i cicli e indirizzi di studio. Dal canto suo l’amministrazione, con il dirigente Ceccato e l’assessore Bisesti, ha precisato che non interverranno su scaglionamenti orari e che già ora hanno attinto al trasporto privato per ridurre la percentuale di riempimento.

Accanto al tema dei trasporti un'altra questione su cui non si possono commettere passi fasi: la prevenzione e sorveglianza sanitaria per i casi di positività tra studenti e personale scolastico. "Ci è stato fornito un quadro aggiornato dei dati sull'andamento dei contagi all'interno delle scuole. Le ultime informazioni mostrano una situazione in miglioramento a seguito della didattica a distanza per le superiori – insistono i tre sindacalisti -. Accanto ad un monitoraggio costante serve che si attivi un percorso preferenziale per i casi Covid da accertare all'interno della comunità scolastica. E serve avere un sistema di tracciamento che funzioni. Fin dall'inizio dell'anno scolastico abbiamo chiesto un referente sanitario per ogni scuola, o almeno per gruppo di scuole". Sulla questione sicurezza altro tema che preoccupa il sindacato è quello dell'adeguatezza dei protocolli. "Quanto è stato deciso a settembre va aggiornato alla luce dell'attuale situazione epidemiologica. Chiediamo la mascherina FFP2 per tutti gli insegnanti dell'infanzia e per tutti i docenti e assistenti educatori degli studenti con bisogni educativi speciali che non possono usare dispositivi di sicurezza. In generale il sindacato chiede maggiore trasparenza e, soprattutto, un coinvolgimento reale nelle scelte. “In una situazione così complessa avremmo auspicato una positiva collaborazione con l‘Amministrazione. Abbiamo sempre espresso piena disponibilità a dare il nostro contributo, ma invano. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria veniamo informati sulle scelte assunte, mai coinvolti”.

Infine il nodo personale, soprattutto per quanto riguarda Ata e assistenti educatori. "Non è più rimandabile l'apertura e il rinnovo delle graduatorie per le supplenze. L'organizzazione di quest'anno scolastico ha messo ulteriore pressione su personale già sottorganico. I concorsi attesi non sono stati ancora banditi e oggi per le sostituzioni le scuole fanno ricorso a graduatorie vecchie o a chiamate di precari fuori graduatoria con domande di messa a disposizione valutate in modo diverso da scuola a scuola. E' tempo di trovare una soluzione perché non è pensabile affrontare un altro anno scolastico in queste condizioni", concludono Mazzacca, Montefusco e Cappelletti.

Trento, 21 dicembre 2020