La storia infinita del contratto dei docenti della scuola a carattere statale

Data pubblicazione: Mar 02, 2018 3:45:21 PM

Chi spiegherà ai docenti trentini della scuola a carattere statale che, al contrario di quanto avverrà per i colleghi del resto d’Italia, la loro busta paga del mese di marzo non peserà probabilmente neppure un centesimo. E probabilmente nemmeno quella di aprile? Con quali argomenti potremo placare la loro indignazione di non vedersi riconosciuto lo stesso trattamento del nazionale, né tanto meno di assistere alla legittima valorizzazione di una professionalità qualitativamente alta, impiegata da anni in sperimentazioni d’avanguardia?

Ieri, 1 marzo, l’incontro in APRaN finalizzato al rinnovo delle disposizioni contrattuali, malgrado si sia protratto fino a sera, si è tradotto in un ennesimo flop, poiché la quadratura del cerchio stenta ad essere trovata.

Come FLC CGIL del Trentino ci siamo spesi con proposte innovative e garantiste nei confronti dei docenti: dalla maggiorazione delle assunzioni a una più capillare tutela della maternità, dal riconoscimento equo delle attività CLIL e di Alternanza a tutte le ore sommerse legate alla funzione docente, dal raddoppiamento dell’assegno di flessibilità alla rivalutazione del potere della contrattazione (anche in tema di bonus premiale), dallo stralcio economico (che abbiamo chiesto dal 2016, unici e soli) alla parità di diritti fra personale di ruolo e precario.

Ma soprattutto non abbiamo perso neppure un’occasione di scambio e dialogo con le altre O.O.S.S. e con la stessa Amministrazione, poiché la nostra modalità operativa è quella di cercare fino all'ultimo di tentare tutto il possibile per trovare una soluzione.

In tal senso, vogliamo rassicurare i nostri iscritti e tutti i lavoratori. Noi al tavolo ci siamo e ci saremo, anche al prossimo incontro previsto per il 21 marzo. Dal nostro punto di vista, presidiare gli incontri negoziali significa stare sul pezzo per portare a casa risultati in termini giuridici ed economici, per mediare, per smussare il più possibile le asperità normative.

Per la FLC CGIL essere rappresentativi significa garantire la nostra presenza costantemente, quella presenza che è il sale della democrazia.

Quando arriveremo alla fine di questa trattativa valuteremo il risultato, con il nostro Direttivo, i delegati e tutti i docenti nelle assemblee.