Emergenza Covid 19, per la scuola servono linee guida condivise

Data pubblicazione: May 20, 2020 3:41:36 PM

“Più che un progetto per far ripartire la scuola trentina dopo l’emergenza Covid 19 le linee guida presentate dal Dipartimento della Conoscenza, che immaginiamo siano condivise con l’assessore Bisesti, sembrano un’operazione per far quadrare i conti”. Così Cinzia Mazzacca, segretaria generale della Flc Cgil, che stigmatizza anche la totale assenza di un confronto con i sindacati. “Sono settimane che sollecitiamo un confronto di merito, che chiediamo un progetto e partecipiamo ad incontri solo interlocutori. Oggi arriva una soluzione definita in solitaria. Per di più non si può pensare che per la scuola possano funzionare linee guida rigide. Quindi è giusto e opportuno definire linee guida, ma non da soli. La comunità scolastica è un mondo complesso che chiama in causa insegnanti, personale amministrativo, tecnico e assistenti educatori, studenti e genitori e anche fornitori di servizi”.

Per il sindacato di Via Muredei il confronto sulla riapertura dovrà necessariamente essere molto ampio e dovrà chiamare in causa le questioni connesse all’organizzazione del lavoro, ai tempi scuola, al fabbisogno di personale. “Tutti temi che devono essere affrontati in un confronto schietto con le organizzazioni sindacali – insiste Mazzacca – facendo anche chiarezza sulle risorse che la Provincia è pronta ad investire”. Un confronto che per la Flc dovrà partire subito in vista della ripartenza di settembre. “C’è il tempo necessario per affrontare le molte questioni aperte e trovare soluzioni percorribili che mettano al centro l’interesse di bambini e ragazzi”.

Il rientro a scuola va fatto in presenza ed è chiaro che ci sarà bisogno di flessibilità per organizzare il servizio per rispondere alle esigenze di tutela della salute sia del personale sia dei bambini e degli studenti. Occorre dare una cornice generale entro cui le scuole possono muoversi e questo lo può fare solo la provincia definendo nei regolamenti dei piani di studio gli obiettivi di apprendimento minimi da garantire. In un secondo momento e sulla base di queste norme le scuole possono organizzare la didattica e l'offerta formativa. Occorre prima di tutto ragionare su un approccio didattico innovativo e formativo degli insegnanti per affermare la cultura dell’inclusione e della promozione della cittadinanza. Da qui si deve partire per arrivare poi all'organizzazione.

Quello della scuola è uno dei fronti più delicati su cui si gioca la partita della ripartenza, Flc incalza la Giunta. In questo senso il Protocollo della Giunta sulla scuola dell’infanzia ci appare riduttivo perché riguarda solo questo segmento del comparto e per di più ridisegna un servizio che risponde alle esigenze di assistenza in fase di emergenza delle famiglie che non è quello educativo che la scuola dell'infanzia deve dare. La risposta alle famiglie che necessitano di un aiuto per l'assistenza ai propri bambini deve essere data dalla Provincia distinguendola molto bene dal servizio educativo della scuola dell'infanzia

Trento, 20 maggio 2020