Aggiornamento 3

31 luglio 2020

In questa fase dei lavori sono state ultimate tutte le operazioni di restauro già avviate.

Gli intonaci, applicati su pannelli in nido d’ape d’alluminio, sono stati ricollocati in situ e ancorati al terreno per mezzo di barre in fibra di vetro.

Le aree dei pannelli non interessate dalla presenza dei dipinti sono state stuccate sottolivello con una malta composta da calce idraulica naturale, sabbia di fiume e pozzolana; la stuccatura del quadro fessurativo delle parti dipinte è stata realizzata con una malta a base di calce idraulica naturale e sabbia locale setacciata.

Per meglio contestualizzare gli intonaci, la Direzione Lavori ha suggerito la riproposizione dei muri dell’ambiente U con la medesima tecnica utilizzata per la realizzazione dei muri in origine, ossia con impiego della terra cruda.

La terra, con un’importante componente argillosa, è stata recuperata in un’area situata lungo il fiume Tordino, anche con il prezioso aiuto degli operai del Comune di Teramo.

Costruite le casseforme, rispettando le dimensioni delle mura originali che avevano uno spessore di 49 cm, si è proceduto ad impastare la terra con acqua e paglia. L’impasto è stato applicato nelle casseforme per strati di circa 20 cm e successivamente pressato.

Nel frattempo sono state ultimate le operazioni di pulitura e stuccatura dei pavimenti, cui ha fatto seguito la fase di applicazione del protettivo finale. Inoltre sono stati eseguiti interventi di abbassamento di tono delle stuccature degli intonaci dipinti per ridurne l’interferenza visiva.

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