Monache Carmelitane Scalze

Monache Carmelitane Scalze del Monastero di clausura di Monte- gibbio di Sassuolo, in una pausa di relax.

Anche oggi l’accoglienza costituisce uno dei cardini della spiritualità monastica, proprio come lo è stato fin dagli inizi del monachesimo, secondo una prassi attestata, fra l’altro, da numerosi aforismi dei padri del deserto, dall’antica Regola di san Pacomio e da quella di san Benedetto col famoso precetto del capitolo 53: “Tutti gli ospiti siano accolti come Cristo”.

Fedeli a questa tradizione e memori dell’attenzione alla persona vissuta da santa Teresa d’Avila, le Carmelitane scalze di Sassuolo, in provincia di Modena ma nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, sono sempre liete di incontrare singoli o gruppi che desiderano avere un colloquio in parlatorio o passare qualche giornata di ritiro spirituale nella graziosa foresteria. «Il nostro monastero è molto conosciuto nella zona – spiega suor Teresa, che in particolar modo si occupa dell’ospitalità – Le persone giungono da noi per confrontarsi, per conoscere la nostra vita, per pregare insieme, per ritemprarsi. Le motivazioni e le storie sono le più varie. Spesso le persone hanno delle sofferenze nel cuore, cercano un senso per il loro vissuto. A volte incontriamo drammi per cui non c’è una risposta, non abbiamo la bacchetta magica, ma possiamo metterci in ricerca insieme all’interlocutore, condividere, e ascoltare»