Supervisione

Se state pensando di chiedermi di farvi da relatore per la tesi triennale o magistrale, qui di seguito trovate alcune cose che dovete sapere.


Innanzitutto, la tempistica. Se siete studenti/studentesse della laurea triennale, il mio consiglio è di contattarmi almeno 5 mesi prima della scadenza per il caricamento in rete della tesi. Il primo obbiettivo sarà quello di definire precisamente l'argomento, cosa che generalmente richiede un mese/un mese e mezzo di tempo - periodo durante il quale prima vi darò qualcosa da leggere, poi ne discuteremo, e infine produrrete un breve schema della tesi. Approssimativamente due mesi e mezzo/tre mesi prima della scadenza per il caricamento in rete mi aspetto le prime 10/15 pagine (ossia circa un terzo) del lavoro; l'obbiettivo di questa prima consegna è di correggere problemi generali ed accertarmi che vi stiate muovendo nella direzione giusta. La consegna del lavoro completo è invece da effettuare 3/4 settimane prima della scadenza per il caricamento in rete. Nel periodo tra le due consegne siete comunque incoraggiati a venire a ricevimento per discutere dei vostri progressi.

Per una tesi magistrale i tempi si allungano. Mi aspetterò la prima consegna (circa un quinto del testo, ossia 25-30 pagine) approssimativamente 5 mesi prima della scadenza per il caricamento in rete della tesi (il numero e la tempistica delle consegne successive viene concordato caso per caso). Inoltre, la definizione del tema prende in genere più tempo. Quindi qui il mio consiglio è di contattarmi almeno 8/9 mesi prima della scadenza per il caricamento in rete.

Queste tempistiche sono, ovviamente, indicative. In particolare, tenete presente che non leggo le vostre tesi durante le vacanze (la settimana di Pasqua, il mese di agosto, e le due settimane da Natale alla Befana), il che può allungare un po' i tempi. Infine, tenete presente che - anche se sarò ovviamente contento se riuscirete a laurearvi nell'appello previsto (cosa che, lavorando seriamente, non è assolutamente difficile fare) - l'unico criterio che seguo nel confermare agli uffici la vostra presenza nei calendari di laurea è quello dell'effettiva prontezza della tesi: il pagamento di ulteriori tasse universitarie e altre cose di questo tipo non hanno nessun peso nella mia valutazione.


Il tema della tesi viene definito insieme, tenendo conto tanto dei vostri interessi quanto delle mie competenze. Voi mi spiegate a che cosa, in generale, siete interessati, ne parliamo, e io vi propongo delle opzioni - di solito consigliandovi delle letture; è di massima inutile presentarsi al primo colloquio con un tema troppo definito, ed è assolutamente inutile propormi di supervisionare un lavoro su di un argomento che vi interessa tantissimo ma di cui non avete nessuna ragione per credere che io sappia qualcosa. Per farvi un'idea degli argomenti su cui sono disposto a supervisionare tesi date un'occhiata ai miei corsi, libri e articoli su questo sito.

Un'altra condizione necessaria per scrivere la vostra tesi sotto la mia supervisione è, ovviamente, che abbiate le conoscenze di base necessarie per lavorare seriamente sull'argomento concordato. Per questa ragione, non supervisiono persone che non hanno mai sostenuto un esame con me.


Un problema che le studentesse e gli studenti che stanno iniziando a pensare alla tesi triennale incontrano spesso è che non gli è chiaro che tipo di cosa sia, di preciso, una tesi triennale. Vi do quindi tre indicazioni:

1) I libri e gli articoli che avete studiato per i vostri esami non sono, di massima, dei modelli rilevanti per la vostra tesi triennale. La ragione è che la vostra tesi non è un lavoro di ricerca, nemmeno in un senso molto minimale. Vi invito invece a pensare alla vostra tesi come ad una prova scritta su testi filosofici, un esercizio in cui cercate di stabilire un dialogo con uno o più libri e/o articoli, tentando di chiarirne le tesi e discutendone i punti di forza e di debolezza. Al momento in cui scrivo, la migliore tra le tesi triennali che ho avuto occasione di supervisionare è stata una tesi su quello che nella letteratura va sotto il nome di "monismo russelliano", una posizione sulla natura della mente e della realtà fisica che ultimamente sta guadagnando in popolarità. L'obiettivo della tesi era quello di spiegare l'idea alla radice del monismo russelliano, chiarendone le motivazioni e discutendo i principali problemi che si trova a fronteggiare - il tutto con un occhio alla preistoria della posizione, ossia a certe idee leibniziane e kantiane.

2) Scrivere la tesi triennale è un esercizio, un esercizio in cui cercate di pensare con la vostra testa a partire da uno o più libri e/o articoli. Leggere letteratura secondaria, critiche e repliche non vi aiuterà a fare questo esercizio. Vi renderà più dotti e vi eviterà di commettere certi errori, certo, ma vi impedirà di imparare quello che la tesi triennale dovrebbe farvi imparare. Mantenete quindi la letteratura al minimo e concentratevi sul leggere quello che leggete nel modo giusto, ossia chiedendovi costantemente se funziona. Gli argomenti che vengono utilizzati sono validi? Le assunzioni che vengono fatte sono vere? Ci sono controesempi che confutano le tesi che vengono sostenute? Esistono altri argomenti per quelle stesse tesi? E così via.

3) Realisticamente, l'unica persona che mai leggerà la vostra tesi triennale sono io. Detto questo, non scrivetela con me in mente. Immaginate invece di stare scrivendo la vostra tesi per un'altra studentessa o un altro studente di filosofia, una persona intelligente, interessata e con alcune conoscenze di base ma che non sa pressochè nulla dell'argomento che state trattando. Mentre scrivete, chiedetevi costantemente se quello che state producendo sarebbe chiaro per quella persona e se la aiuterebbe a capire i problemi oggetto della vostra discussione.


Alcune delle cose che ho detto qui sopra intorno alla scrittura della tesi triennale valgono, almeno in una certa misura, anche per la tesi magistrale: non è un lavoro di ricerca (nel senso che nessuno si aspetta che offriate un contributo originale alla letteratura sull'argomento), è principalemente un esercizio, e quello di cui dovete preoccuparvi è soprattutto leggere quello che leggete nel modo giusto (ossia con spirito critico) e spiegare quello che spiegate con chiarezza. Ci sono però anche delle importanti differenze; in particolare:

4) Nella scrittura della tesi magistrale vi si chiede di esibire anche una certa conoscenza della letteratura. Del lavoro di tesi fa parte quindi anche il trovare materiale bibliografico in aggiunta a quello che io vi posso consigliare per muovere i primi passi. Qui ho raccolto delle risorse che potrebbero esservi utili nella ricerca di questo materiale.


Per finire, leggete la pagina 'Laurearsi' del vostro corso di studio (qui o qui). Fate particolare attenzione alle sezioni relative al plagio: per la triennale, l'appendice della Guida e la sezione sulla verifica dei criteri di originalità nella pagina principale; per la magistrale, l'appendice alle Norme generali (che trovate cliccando su 'Scrivere la tesi di laurea') e, nel documento che trovate cliccando su 'Come si chiede la tesi di laurea?', il penultimo dei compiti di studentesse e studenti e l'ultimo dei compiti del docente. Investo considerevole energia nello smascherare i casi di plagio (sia per mezzo del software antiplagio messo a nostra disposizione da UniMi che con altri metodi più sottili) e faccio del punirli nella maniera più severa possibile una questione di principio.

Notate infine che tutto il materiale che mi presentate dovrà rispettare le norme tipografiche descritte nella guida - nonchè, ovviamente, essere scritto in un italiano corretto. Non fa parte del mio lavoro spiegarvi quando usare il congiuntivo, nè convincervi del fatto che il non mettere (mai) la virgola tra soggetto (o proposizione soggettiva) e predicato è ciò che ci distingue dagli animali; le consegne che non soddisfano questo standard minimale verranno rispedite al mittente. Tutte le consegne devono essere in formato Word, perchè anche se non è bello, è comodo.

Università degli Studi di Milano, il sottotetto del dipartimento di filosofia