L'Oratorio

L'Oratorio

In molte parrocchie italiane è viva l’attività oratoriana con grande valenza formativa, tanto che anche lo Stato è giunto a riconoscerne l’ efficienza educativa con delle leggi nazionali e regionali concedendo tributi ed agevolazioni.

Anche la Comunità di Piano di Montoro Inferiore (AV) dal dicembre 2006 si è arricchita di questa attività, che ha come associati n. 87 persone, che partecipano a diverse iniziative:

  • cineforum;

  • progetto di computer;

  • scuola di danza, recitazione, canto;

  • catechismo per ministranti;

  • catechesi ACR - Giovani e Adulti;

  • lezioni di inglese;

  • lezioni di matematica;

  • presentazione del presepe vivente

Oratorio Parrocchiale

L’ ORATORIO è l’ istituzione parrocchiale impegnata alla formazione religiosa e alla ricreazione della gioventù.

La sua istituzione risale al sec. XVI, ma l’ idea era già presente nelle “ scuole della dottrina cristiana” di San Carlo Borromeo, istituite per la formazione cristiana dei giovani dopo il Concilio di Trento.

San Filippo Neri riprese e ampliò tale istituzione, introducendovi elementi ricreativi.

San Filippo Neri (Firenze 1515 – Roma 1595). Dopo aver frequentato a Firenze i domenicani di San Marco, continuò i suoi studi fra i monaci di Cassino. Stabilitosi a Roma (1535), seguì gli studi alla Sapienza. Ordinato sacerdote (1551), costituì a S. Girolamo della Carità un oratorio, col quale diede inizio a una nuova forma di apostolato, fondata soprattutto su quotidiane riunioni, colloqui e rapporti personali con uomini e donne di ogni ceto, dai più umili popolani agli artisti , ai nobili, ai prelati. Da queste riunioni, in cui si cantavano mottetti e inni sacri, scaturì la caratteristica forma musicale dell’ oratorio.

Sant’ ALFONSO (Marianella 1697 – Nocera dei Pagani 1787). Figlio di un nobile napoletano, divenuto sacerdote nel 1726, adattò all’ ambiente napoletano l’ idea di oratorio, realizzato da S. Filippo Neri a Roma, istituendo le “ cappelle serotine” a Napoli per la formazione cristiana specialmente per i giovani.

Era, però, già attivo in Napoli prima di diventare sacerdote con le sue Cappelle serotine per diradare le nebbie dell’ ignoranza nella fede, nelle periferie e nelle campagne, e per estrarre dagli abissi del degrado morale i ceti popolari, affogati nella bruta ignoranza.

L’ oratorio raggiunse il massimo della popolarità e dello sviluppo nel sec. XIX con San Giovanni Bosco.

Imperniato sul canone educativo “ ricreazione e catechismo”, l’ oratorio mira alla formazione morale e religiosa dei fanciulli e dei giovani.

San GIOVANNI BOSCO (Castelnuovo d’ Asti 1815 – Torino 1888). Sacerdote ed educatore cattolico, fondò nel 1846 a Valdocco, in Torino, un oratorio per giovani poveri intitolato a San Francesco di Sales, che costituì il primo momento della sua pratica pedagogica attuata sempre nel segno di una personalità straordinaria la cui forza di suggestione nasceva dal grande amore per il prossimo, specie per i giovani.

Nel 1859 istituì la congregazione dei preti salesiani per l’ educazione e l’ istruzione della gioventù.

Tra i fondamentali principi educativi del santo sono la rilevanza accordata al concetto di prevenzione, contrapposto a quello di repressione; la piena valorizzazione della volontà come elemento formativo della personalità; l’ impostazione pratica e concreta del lavoro pedagogico (scuole-officine) di contro a quella retorica e umanistica. I suoi principi educativi sono esposti nel volume Il sistema preventivo nell’ educa-zione della gioventù (1877) e nei Regolamenti (1877) da lui dettati per le proprie istituzioni educativi. Scrisse anche opere di divulgazione culturale e teatrale per i suoi giovani.