Il Piacere della Lettura

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)

E’ noto che in questi anni gli adolescenti, ma anche i bambini, leggano sempre meno rispetto alle precedenti generazioni ed è un dato allarmante, se si considera il sempre maggiore incremento di smartphone e programmi televisivi interattivi.

“Leggere mi stanca”, dicono spesso i ragazzi perché la lettura richiede un comportamento attivo a cui la televisione ed il cellulare non abitua; se pensiamo inoltre che gli adulti italiani sono tra quelli che leggono con più fatica in Europa possiamo comprendere come i ragazzi siano poco invogliati a farlo, anche solo per imitazione.

A scuola, poi, i libri sono spesso oggetto di verifica ed i ragazzi spesso associano alla lettura la pressione dell'interrogazione.

L'unica ragione per cui dei ragazzi scolarizzati non leggono è che i loro professori non sono in grado di condividere con loro le proprie letture, dice il noto scrittore e professore francese Daniel Pennac.

Ed è con questo obiettivo, la condivisione scevra dall’ansia della prestazione, che il Gruppo Biblioteca dell’ Istituto ha deciso di pubblicare periodicamente sul sito della scuola la descrizione di un testo, al fine di valorizzare il cospicuo patrimonio di libri antichi della biblioteca Giuliana Bertacchi, composto da tomi che dall’ultimo anno del XVI secolo ai primi tre decenni del XIX, ma anche di spronare gli studenti alla curiosità, alla conoscenza ed all’approfondimento del vasto mondi dei libri.

Si tratterà, almeno nella prima fase, di una descrizione sintetica di testi particolarmente significativi che compongono il Fondo Antico della Biblioteca.

Una breve nota sull’autore ed immagini significative (alcune sono delle vere opere d’arte!) completeranno la scheda del libro, pronta per essere letta, apprezzata e condivisa da studenti, insegnanti, genitori o anche solo viaggiatori del Web!


Si comincia con l’ Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, pubblicata in lingua francese nel XVIII secolo sotto la direzione di Denis Diderot e con la collaborazione di Jean-Baptiste Le Rond d'Alembert.


Il nostro Istituto, all’interno della sua dotazione libraria, possiede una bellissima copia dell’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, considerata il “manifesto” dell’Illuminismo, curata da Denis Diderot (1713-1784) e Jean-Baptiste d’Alembert (1717-1783).Si tratta della seconda edizione dell’opera, pubblicata nel 1768 nella Repubblica di Lucca in lingua francese presso lo stampatore Giuntini, composta da ventotto volumi di grande formato (diciassette di testo e undici di tavole di illustrazioni o planches); si aggiungono tre tomi di supplemento, ed uno di planches, pubblicati a Livorno nel 1779.

Il titolo di Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers si riferisce ad un ambizioso progetto di sistemazione organica del sapere fino ad allora mai realizzato. Diritto, filosofia, economia, politica, scienza, arte, tecnica: ogni campo dello scibile è raccolto in questa grande opera che da un lato riflette un’esigenza di tipo classificatorio, dall’altro dà voce a quella temperie culturale che di lì a poco sarebbe sfociata nei tumulti della Rivoluzione francese.

L’opera si proponeva come fine la divulgazione di un sapere critico e libero dal dogmatismo e dall’oscurantismo imposti dalla cultura ufficiale e non poche furono le difficoltà durante la stesura, a causa delle opposizioni interne dell’Ancien Régime e della Chiesa; per questo motivo la sua pubblicazione fu spesso sospesa, ma ciò non impedì il compimento dell’impresa.

Rispetto alle “enciclopedie” medievali, espressione di una conoscenza fantastica e sottratta a ogni verifica sperimentale, l’ éncyclopédie illuminista si offriva come un progetto razionale di catalogazione e illustrazione dei diversi rami del sapere, fornendo un modello ritenuto ancora valido nei secoli successivi.

Consta di quasi sessantamila voci, tutte in ordine alfabetico, che Denis Diderot riuscì a completare grazie al contributo dei più influenti intellettuali francesi dell’epoca, tra cui anche Voltaire e Montesquieu; la parte matematica fu curata da Jean-Baptiste d’Alembert, che scrisse più di mille voci.

Nel frontespizio allegorico, di grande fattura, si può notare al centro la Verità, raggiante di luce, con a destra la Ragione e la Filosofia che le strappano il velo. Ai suoi piedi, la Teologia riceve la luce dall’alto. Ci sono poi le scienze esatte quali la Geometria, l’Astronomia, la Fisica e, più sotto, l’Ottica, la Botanica, la Chimica e l’Agricoltura.

A sinistra della Verità si vede l’Immaginazione, in atto di coronarla; sotto sono la Poesia epica, drammatica, satirica e pastorale e, su una nuvola inferiore, la Musica, la Pittura, la Scultura e l’Architettura.

Di grande pregio sono le planches, che rappresentano una preziosa testimonianza della tecnica artigiana e manifatturiera dell’epoca, del funzionamento degli atelier e soprattutto delle macchine allora in uso, con una volontà di incoraggiare il progresso e lo sviluppo delle arti meccaniche e utili, come possiamo osservare nella planche seguente, che mostra il funzionamento di una cartiera.


ENGLISH VERSION

Our school, in its book heritage, owns a copy of the Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers (in English Encyclopedia, or a Systematic Dictionary of the Sciences, Arts, and Crafts), considered the “manifesto” of the Enlightment, edited by Denis Diderot (1713-1784) and Jean-Baptiste d’Alembert (1717-1783).

It is the second edition of the work, published in 1768 in the Republic of Lucca in French by the printer Giuntini, composed of twenty eight large volumes (seventeen of text and eleven of plates or planches); three volumes of supplements, along with a volume of planches, were published in Livorno 1779.

The title Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers refers to an ambitious project of an organic arrangement of knowledge, which had never been realized up to that moment.

Law, Philosophy, Economics, Politcs, Science, Art, Technique: every area of knowledge is collected in this big work which, from one side has a classification purpose, from the other side gives voice to that cultural atmosphere that very soon will cause the French Revolution.

The book aimed at divulgating a way of thinking which had to be critical and free from the dogmatism and obscurantism imposed by the official culture.

A lot were the obstacles during the writing process, due to the internal oppositions by the Ancien Régime and by the Church; for this reason its publication was often discontinued, but these obstacles didn’t prevent the final version of the work.

Compared to the medieval “encyclopedias”, expression of an imaginative knowledge not based on the experimental method, this Enlightment Encyclopedia was a rational project of classification and illustration of the different areas of knowledge, offering an example still valid in the following centuries.

It consists of almost sixty thousand words, all in alphabetical order, that Denis Diderot succeeded in completing thanks to the help of the most influencial French intellectuals of the time, among those hired also Voltaire and Montesqieu; for Maths and Science the co-editor was D’Alambert, who wrote more than one thousand words.

On the front page, of excellent craftmanship, we can notice Truth, in the centre, shining; on her right Reason and Philosophy, that are taking her veil off. At her feet, Theology is receiving light from above. Then follow Geometry, Astronomy, Physics and, underneath, Optics, Botanics, Chemistry and Agriculture.

On Truth’s left there is Imagination, crowning her. Under we can see Epic, Dramatic, Satirical and Pastoral Poetry and, on an underneath cloud, Music, Painting, Sculpture and Architecture.

Of great value are the plates, or planches, that are a preciuos record both of the craftmanship of the time and how the ateliers and the machines worked, with the goal to encourage progress and the development of the mechanical and useful arts, as we can see in the following planche, that shows the running of a paper factory.