Il Ct1 Citicolina è bene assorbito dopo somministrazione orale, intramuscolare o endovenosa. I livelli plasmatici di colina sono significativamente aumentati attraverso queste vie. L'assorbimento orale è praticamente completo e la biodisponibilità quasi uguale a quella della somministrazione e.v.
Anni fa, si sapeva ben poco della citicolina. Era conosciuta solo nella pratica medica neurologica come un comune nutriente essenziale che assumiamo da alcuni alimenti e che si trova in ogni cellula del nostro organismo, in particolare nel cervello e nel fegato. La citicolina (cytidine 5'-diphosphocholine) è oggi venduta in tanti paesi sotto forma di varie nomenclature come integratore nootropico con particolare impronta di antiaging neurologico. Parte della citicolina può essere sintetizzata a partire dalla colina che troviamo abbondantemente in:
uova,
carne bovina,
frutti di mare,
arachidi,
cavolfiori,
broccoli.
E' nutriente "essenziale" perché l'organismo dell'uomo non riesce a sintetizzarlo,e anche consumando cibi ricchi di colina è difficile raggiungere gli apporti utili ad attivare i benefici della citicolina sull'organismo. La colina è un prezioso "mattoncino" che partecipa alla costruzione dei fosfolipidi utilizzati per le membrane cellulari ed è particolarmente importante il suo ruolo nel cervello, dove costituisce porzioni fondamentali di neuroni e altre cellule. Un ruolo fondamentale della colina risiede nella sintesi di acetilcolina, il nostro primario neurotrasmettitore eccitatorio. L'acetilcolina:
opera le comunicazioni tra i neuroni,
stimola l'attività dell'ippocampo,
agisce sulla corteccia cerebrale permettendo funzioni esecutive superiori, come la risoluzione dei problemi e la riflessione.L'acetilcolina è utilizzata per tutte le funzioni cerebrali che vanno dal processare l'informazione, alla capacità espositiva, alla contrazione muscolare, alla maggior efficienza sull'apprendimento e sulla memoria. Pensa che per far passare informazioni e ricordi dal breve termine al lungo termine serve l'acolinacetil, così come per supportare la formazione di un altro neurotrasmettitore, la dopamina, sostanza che aumenta focus, iniziativa, produttività.
Bassi livelli di dopamina hanno una sensibile influenza sull'umore, rendendoci più depressi e meno pro-attivi. La citicolina, in questo caso, può essere una via naturale per aumentare la dopamina e i recettori a livello cerebrale, fornendo più desiderio e propensione a prendere l'iniziativa. Tutto il nostro sistema nervoso periferico non potrebbe svolgere molte delle sue funzioni senza la presenza di questo neurotrasmettitore fondamentale che serve a:
trasmettere segnali tra il nostro cervello e la muscolatura cardiovascolare;
fare da ponte tra cervello, nervi, muscoli e ossa = favorisce il movimento;
a livello cardiovascolare, agisce come vasodilatatore, riequilibrando la frequenza cardiaca;
a livello gastrointestinale, favorisce la peristalsi;
nel tratto urinario è alla base dello stimolo volontario della minzione.
Infine, è da sottolineare che l'acetilcolina partecipa a un altro importantissimo processo che garantisce la nostra sopravvivenza: la percezione del dolore.
Il cervello umano ha bisogno di molta energia per effettuare le sue numerose funzioni. Circa il 20% dell' energia che che consumiamo ogni giorno viene utilazzata proprio dal cervello, così come un alto livello dell'ossigeno che respiriamo. Ma questo organo non può immagazzinare energia e necessita quindi di costante rifornimento. In linea di massima, l'energia arriva sotto forma di glucosio dalla circolazione sanguigna in loco attraverso le carotidi.
Queste due funzioni (metabolismo del glucosio e circolazione cerebrale) sono supportate dalla citicolina che, per queste ragioni, ha un'ottima considerazione e applicazione in campo medico, specialmente in Europa.
Altra via con cui la citicolina coadiuva l'aumento dell'energia cerebrale è tramite l'azione di sostegno ai mitocondri del cervello. La citicolina innalza l'energia prodotta dai mitocondri, in particolare nella corteccia frontale, responsabile del linguaggio, del pensiero, delle decisioni e della pianificazione.
Dal suo lancio in commercio,diversi anni fa, la citicolina è da sempre considerata una "sostanza nootropa",ovvero ,che il suo utilizzo risulta essere un ottimo supporto per l'attenzione, l'apprendimento, la memoria. Il suo effetto neuroprotettivo è stato evidenziato dalla ricerca che sta continuando ad approfondire i suoi campi potenziali d'applicazione. Tutto questo, senza riscontrare particolari effetti collaterali.
Ogni cellula cerebrale presenta una membrana semipermeabile, un "filtro" che lascia circolare nutrienti, acqua e ossigeno nelle cellule, lasciando all'esterno le sostanze potenzialmente nocive come scarti metabolici, metalli pesanti, tossine, agenti patogeni ecc. La citicolina svolge un ruolo protettivo sull'integrità della membrana cellulare nel cervello.
La citicolina ha ragguardevoli effetti sull'invecchiamento cellulare del cervello. Due cause .le principali ,sono il danno provocato dai radicali liberi e dall'infiammazione. Gli stessi prodotti dello stress ossidativo sono a loro volta dei driver dell'infiammazione che non fa altro che accelerare i processi d'invecchiamento cellulare. L'infiammazione cerebrale contribuisce poi a una grande varietà di disturbi, come:
morbo di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative;
ansia e depressione;
"brain fog";
perdita di memoria;
ictus.
La frenesia della vita contemporanea comporta fasi in cui abbiamo un cervello più stanco e meno performante, con il risultato di un calo prestazionale delle attività cognitive in termini di attenzione, concentrazione o memoria, non solo tra i soggetti anziani ma anche tra i più giovani. La citicolina è diventata sempre più di uso comune da professionisti di vari settori, atleti e studenti che necessitino di prestazioni mentali e focus particolarmente brillanti, senza causare alcuna stimolazione a livello cardiaco.
I dosaggi consigliati sono da 250 o 500 0 1000 mg al giorno, pari a a 1/4 . 1/2 o 1 intero misurino anche in doppia assunzione distanziata da 8/12 ore.
SERIDOLOR 600 BOSWELLIA SERRATA
CORTISONE
È stato dimostrato con test di laboratorio che i principi attivi della Boswellia serrata, presenti sotto forma di miscele di resine e oli essenziali, hanno un effetto inibitorio su particolari enzimi che presiedono alla reazione infiammatoria. In anni recenti è disponibile sul mercato un estratto brevettato di Boswellia serrata, dotato di proprietà antinfiammatorie migliorate.
Durante gli studi condotti su esseri umani non sono stati osservati effetti collaterali degni di nota, se non rari casi di reazioni allergiche cutanee, né sono note interazioni con altre sostanze o farmaci.
Non ci sono dati sul suo uso in gravidanza e durante l’allattamento.
Può essere usata in età pediatrica a partire dei 4 anni di età.
Dal tronco e dai rametti della boswellia si estrae una gommoresina ricca in acidi boswellici, acidi tetraciclici e polisaccaridi in grado di svolgere una potente azione antinfiammatoria e analgesica su diverse patologie del sistema osteoarticolare. Questa azione si manifesta attraverso una riduzione del dolore e del gonfiore, e il miglioramento delle motilità delle articolazioni.
Questi principi attivi infatti, ostacolano l'azione di un enzima (5-lipossigenasi) responsabile della produzione di sostanze che facilitano i processi infiammatori. Inoltre, sono in grado di inibire le elastasi, enzimi fortemente distruttivi, che attaccano e deteriorano la parte elastica dei tessuti nei quali è in corso un processo infiammatorio; e di impedire l'infiltrazione dei leucociti polimorfonucleati, che contribuiscono alla distruzione del tessuto connettivo.
Per questa azione antinfiammatoria, la boswellia è impiegata con successo nel trattamento dell'artrite, dell'osteoartrite e dell'artrite reumatoide, senza presentare gli effetti collaterali sulla mucosa grastrica dei farmaci dall'azione simile, impiegati tradizionalmente nella cura di questi disturbi.
Il suo utilizzo è consigliato nel trattamento di infiammazioni locali, disturbi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi, fibromialgia.
Albero ramificato solitamente non supera i 4-6 metri di altezza, con una chioma ampia e un grosso tronco molto ramificato, dallacorteccia color cenere, che si sfalda in sottili scaglie di aspetto cartaceo. Le grandi foglie composte sono caduche, in quanto la pianta va a riposo nel periodo più caldo e arido, perdendo le foglie e sospendendo le funzioni vitali, per cui si dice che va in "estivazione". I piccoli fiori profumati color bianco-crema sono riuniti in infiorescenze a grappolo dette racemi; il frutto è una piccola drupa trìgona contenente tre semi cuoriformi.
La resina si ottiene dall'incisione della corteccia, che provoca come risposta la produzione di questa sostanza da parte dell'albero. A contatto con l'aria, la resina indurisce lentamente formando delle perle, dette "lacrime", che conservano il colorebianco crema e la trasparenza tipica delle resine. Ciascuna pianta può produrre fino a un chilogrammo di resina all'anno, e può essere sfruttata per non più di 6-7 anni consecutivi.
Originario dell'India e del Pakistan, cresce in Africa orientale, lungo le coste del Mar Rosso, in Somalia, Abissinia ed Etiopia, nell'Arabia meridionale, in particolare Oman e Yemen. Questa specie preferisce il terreno asciutto delle colline dai suoli calcarei, ma è molto resistente alla siccità e al gelo e tollera situazioni estreme. Cresce anche sulle pendici rocciose, sospesa sui burroni, e la si può trovare fino a 1200 metri di altitudine.
Il nome Boswellia è una denominazione attribuita dal botanico inglese William Roxburgh (1751-1815), medico e botanico, autore della prima Flora Indica, ad un genere di piante che annovera numerose specie, alcune molto rinomate fin dall'antichità, poiché forniscono le resine aromatiche note col nome di incenso.
L'incenso propriamente detto è definito anche Frankincense, cioè incenso franco (schietto, vero), per distinguerlo dalle altresostanze resinose balsamiche, come mirra, benzoino, galbano, storace. Fin dall'antichità era noto l'uso di queste resine aromatiche per scopi curativi, per fumigazioni disinfettanti dell'ambiente, o per culti pagani nell'area Mediterranea e Mesopotamica, finché divennero il simbolo dell'offerta in tutte le forme cerimoniali di culto religioso.
La boswellia viene utilizzata da sempre nella medicina ayurvedica nei trattamenti per il diabete, per la febbre e alcune patologia cardiovascolari, dermatologiche e neurologiche.