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A fully differentiated spermatozoon of both Ascidia zara and Ascidia gemmata is approximately 35 microM long. It contains a head and a tail lacking a midpiece. The head (approximately 4 microM long for A. zara and 5 microM long for A. gemmata) contains an elongated nucleus and a single mitochondrion that flanks the nucleus. Multiple acrosomal vesicles (three or four in number) are present at the apex of the sperm head in both species. Each vesicle is approximately 50 x 50 x 60 nm, and contains moderately electron-dense material. During spermiogenesis of A. zara, three or four vesicles appear in a blister of an early stage spermatid. These vesicles transform into multiple acrosomal vesicles without fusing with each other. Spermiogenesis and acrosome differentiation are similar in A. gemmata and A. zara. Three types of acrosome differentiation in ascidians are described.

Nel corso della seconda guerra mondiale fu gravemente colpita dai bombardamenti aerei e, in seguito al trattato di pace del 1947, fu ufficialmente annessa alla Jugoslavia. Dal 1991, dissoltasi la repubblica jugoslava, fa parte della Croazia ed oggi il capoluogo della regione zaratina, sede universitaria e arcivescovile.

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I nomi in lingua dalmatica Jadra e Jadera hanno influenzato il nome della citt anche in altre lingue e idiomi, come Jatara in dialetto veneziano del IX secolo, Zara o Giara in dialetto toscano, Diadora in tardo latino, Jadres in antico francese, Jdhara () e Jdara () in arabo e Jazara, Jara o Sarra in antico catalano[7].

Nuovo Conte di Zara venne nominato Leachim Michiel, figlio del doge Domenico Michiel, che nel 1154 riusc per a preservare solamente la citt dalla nuova invasione ungherese della Dalmazia. In tale occasione il papa Anastasio IV concedeva il pallio all'arcivescovo zaratino Lampredo, riconoscendolo metropolita della Dalmazia. Tre anni dopo, per, il papa Adriano IV ordinava la sottomissione al patriarcato di Grado, provocando lo scoppio di sommosse e un forte scontento in citt.

Tale situazione port gli zaratini a consegnarsi nel 1161 a Stefano III d'Ungheria. La reazione di Venezia non si fece attendere e quello stesso anno Zara venne espugnata dal doge Vitale II Michiel, intervenuto con una flotta di trenta galee. Il doge pretese il giuramento di fedelt da parte di tutti gli zaratini in grado di portare le armi e la piena sottomissione alla chiesa patriarcale di Grado, lasciando poi come conte Domenico Morosini.

Fu durante questo periodo che Venezia favor l'insediamento presso Zara, tra gli altri, di una colonia di profughi albanesi in fuga dagli Ottomani: per ospitarli nel 1726 venne fondato fuori le mura della Citt Vecchia, Borgo Erizzo (dal nome del Provveditore veneziano che lo volle) che da allora fior come comunit albanese zaratina, mantenendo vivi i propri costumi e dialetto almeno fino alla fine della seconda guerra mondiale, un unicum in questa parte di Dalmazia.

La pace di Villafranca deluse per le speranze dei "marcolini" (i seguaci di una nuova Repubblica di San Marco) e dei protoirredentisti zaratini, visto che il trattato previde solo la cessione alla Francia della Lombardia da girare al Regno di Sardegna.

Dal settembre 1943 in avanti la citt ha continuato a battersi per mantenere la sua identit. I fanti, bersaglieri, alpini, marinai e avieri, tra cui molti zaratini del neo costituito battaglione partigiano italiano Mameli furono i primi ad affrontare l'invasore tedesco. Le molte decine di caduti in combattimento e le centinaia di italiani vittime di esecuzioni sommarie o morti nei lager, annegati, sono stati il prezzo della resistenza.

Oggi, secondo il censimento ufficiale croato del 2021, la locale comunit di madrelingua italiana composta da 63 zaratini, pari allo 0,09% della popolazione[47] che costituiscono la Comunit degli Italiani di Zara, sorta nel 1991. ff782bc1db