Oggi a scuola

ROBERTO COLELLA, SPORT, CULTURA E VITA

Al via la quindicesima edizione del Festival Rocky Marciano

a cura di Valentina Maccarone

La classe terza della scuola secondaria di Ripa Teatina ha avuto l’onore di incontrare lo scrittore e giornalista molisano e inviato di guerra Roberto Colella nella sala consiliare del Comune.

Qualche anno fa il giornalista ha creato sulla piattaforma Google un blog della lettura chiamato “Network Turistico” all'interno del quale valorizzava e valorizza tutt’oggi i luoghi della cultura come Ripa Teatina. Per questa ragione poco tempo fa è stato invitato da una scuola molto prestigiosa di Milano per parlare ai ragazzi di Vita e Sport. Lo scrittore ha rispsto ad alcune curiosità dei ragazzi?

Come mai il continente Africano si chiama proprio così?

Questo termine è stato inventato dai Romani perché nelle zone dove essi abitavano c’era anche una piccola tribù chiamata “tribù degli Africhi” e così da questa popolazione deriva il termine “Africa”.

Colella è un giornalista inviato nei posti dove oggi c’è la guerra come ad esempio il Burundi dove sis contrano due etnie opposte,. Una particolarità: lì la mucca è un animale sacro e dire ad una ragazza “Sei bella come una vacca” è un complimento bellissimo per chi lo riceve.

Perché scrivere di Rocky Marciano ? "Nei villaggi della guerra, dove vado io, devo raccontare qualcosa alle popolazioni che le abitano e così ho scelto Rocky Marciano che è un esempio e un fenomeno da cui prendere sempre spunto". Secondo il giornalista, tutti gli sport praticati ci insegnano qualcosa ma due sport in particolare rappresentano al meglio la vita, ovvero la BOXE e il RUGBY. Il puglie cade moltissime volte a terra ma poi deve rialzarsi subito e continuare a combattere: IL MACH È LA NOSTRA VITA E IL DESTINO IL NOSTRO NEMICO dove la storia siamo noi, siamo noi e solamente noi che la costruiamo con le nostre parole e azioni.

Anche la storia è maestra di vita: questa affermazione in parte è giusta e in parte no perché certi errori non cambieranno mai la realtà e verranno ripetuti ancora. In moltissime nazioni non puoi scegliere nemmeno ci amare

Perché il rugby ha tanti punti di contatto con la vita? La palla va tenuta stretta un po’ come funziona la vita che la devi tener stretta altrimenti ti sfugge di mano.

I ragazzi hanno fatto anche moltissime domande allo scrittore:

Come hanno reagito i tuoi genitori quando hai detto loro che dovevi partire e raggiungere luoghi dove c'era la guerra? Fin da quando siamo piccoli i nostri genitori cercano di trasferire i propri sogni ad i figli, ma ti sostengono sempre in qualsiasi scelta che fai, quindi se sono contento io sono contenti anche loro. Poi il vero reporter è colui che si trova sul campo e non il CAPOCIST cioè colui che scrive solo fatti sentiti e non visti di persona.

Qual è stato il viaggio più interessante? Sono stati tutti bellissimi, ma quello che più mi è rimasto nella mente è stato il viaggio in Africa e in Burundi dove per stare in un posto come quello devi avere l’umiltà perché devi adattarti alle condizioni del posto e spostarsi è molto complicato a parte quando con te ci sono le truppe italiane che ti proteggono e ti aiutano negli spostamenti. Poi ogni sera dovevo controllare fuori dalle capanne se nei paraggi c’erano i serpenti perché comunque non è molto divertente essere attaccati da un serpente (scherza). Quando ripenso a questa mia avventura rimango stupito perché ti trovi a parlare con persone che vivono in un mondo completamente differente dal tuo e costantemente vivono in disagio e oltre tutto sono felici e sorridono perché per loro la cosa più importante non sono gli oggetti ma le persone che stanno vicino a loro.

Che cosa l'ha spinta ad approfondire la conoscenza di queste realtà?

La geografia e la storia fin da quando ero piccolo sono sempre state le mie materie preferite e poi adoro esplorare, guardare e conoscere cose nuove.

I giornalisti manipolano la realtà?

Dipende. Ogni giornalista lavora per una casa e bisogna rispondere alle richiesta del padrone, quindi, se lui dice di estorcere la realtà il giornalista deve farlo, ebbene sì i giornalisti qualche volta lo possono fare.

Riflessioni finali

Questo incontro l’ho trovato molto interessante perché Roberto Colella è risultata una persona molto umile e soprattutto simpatica che a dirla tutta ci sa fare con i ragazzi e gli coinvolge pienamente in quel che è stata e continuerà ad essere le sue esperienze in giro per il mondo.

L’Africa è una vera scoperta perché è un posto magnifico, ricco di risorse ed è un paesaggio naturale dove le persone sono contente e non come i ragazzi dei Paesi ricchi che si lamentano molto spesso nonostante abbiano tutto quello che si possa desiderare.

Ripa Teatina, 2 maggio 2019