17 Ottobre 2023
Sulla base delle attuali linee guida per la gestione dell’ipertensione, le modifiche dello stile di vita e della dieta sono considerate come strategie di prima linea e tra le indicazioni pratiche un ruolo importante è attribuito alle fibre alimentari, ma senza spesso entrare nello specifico di quali. Le fibre alimentari sono generalmente distinte in due tipi in base alla loro solubilità - solubile e insolubile - e alle loro proprietà fisico-chimiche.Nel 2023 una revisione sistematica e metanalisi ha riassunto i dati di 83 studi randomizzati, per un totale di 5.867 partecipanti, esaminando l’effetto dell’integrazione di fibre solubili sulla pressione sanguigna e ha dimostrato riduzioni significative sia della pressione sistolica che della diastolica. In questo studio, le fibre solubili fermentabili hanno indotto maggiori riduzioni sia della sistolica che della diastolica rispetto alle non fermentabili. Inoltre, l’effetto antipertensivo delle fibre solubili è risultato più pronunciato nei pazienti con ipertensione e nei sottogruppi che hanno utilizzato gomma guar e inulina rispetto ad altri tipi di fibre solubili.
Questo studio è il primo a esplorare gli effetti di riduzione della pressione sanguigna di tutte le fibre con analisi complete di sottogruppi basate sul tipo di fibra. Precedenti metanalisi, che confermavano l’effetto benefico delle fibre alimentari sul controllo della pressione sanguigna, prendevano in considerazione gli effetti di tutti i tipi di fibre, indipendentemente dalla solubilità.Fa eccezione uno studio del 2018 che ha considerato solo le fibre solubili viscose includendo studi randomizzati di durata ≥4 settimane che valutavano l’integrazione di β-glucano da avena e orzo, gomma guar, konjac, pectina e psillio. La fibra viscosa ha ridotto la pressione sistolica e la pressione diastolica a una dose mediana di 8,7 g/ giorno per un follow-up mediano di 7 settimane; all'interno dei cinque tipi di fibre, le riduzioni della pressione sistolica sono state osservate solo con l'integrazione con fibra di psillio. Coerentemente con i risultati riportati anche oggi, gli autori nel 2018 hanno riscontrato maggiori riduzioni della pressione sistolica e della pressione diastolica nei pazienti con ipertensione rispetto agli individui normotesi.I meccanismi antipertensivi sottostanti delle fibre solubili non sono stati chiaramente compresi. Prove recenti supportano il ruolo dei metaboliti derivati dal microbiota intestinale, come gli acidi grassi a catena corta (Scfa) e l’N-ossido di trimetilammina, sulla regolazione della pressione sanguigna e introducono il microbiota intestinale come nuovo bersaglio per la gestione dell’ipertensione. La maggior parte dei tipi di fibre alimentari influenzano positivamente la composizione microbica intestinale inducendo un significativo effetto bifidogenico e un aumento dei livelli di Scfa. La resistenza all’insulina e l’iperinsulinemia compensatoria potrebbero contribuire in modo importante all’ipertensione attraverso diversi meccanismi, tra cui la perdita della vasodilatazione indotta dall’insulina, l’attivazione del sistema nervoso simpatico e l’aumento del riassorbimento renale di sodio. Le fibre solubili possono influenzare la pressione sanguigna migliorando la sensibilità all’insulina. Le fibre solubili fermentabili influenzano la composizione microbica intestinale e la produzione di Scfa, portando a un aumento dei livelli di peptidi intestinali come il peptide-1 simile al glucagone (Glp-1) e il peptide YY, che migliorano la secrezione di insulina e ritardano lo svuotamento gastrico. Ciò potrebbe spiegare la maggiore riduzione sia della sistolica che della diastolica indotta dalle fibre solubili fermentabili nelle analisi dei sottogruppi. Inoltre, le fibre solubili, in particolare le fibre solubili viscose, ritardano l’assorbimento dei nutrienti aumentando la viscosità del digerito nel tratto gastrointestinale. La risultante modulazione della risposta glicemica postprandiale porta ad un miglioramento della resistenza all’insulina. Un altro meccanismo proposto è l’effetto di riduzione delle fibre solubili sul colesterolo nel sangue, che può migliorare la vasodilatazione mediata dall’endotelio e il controllo della pressione sanguigna.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
Effect of soluble fiber on blood pressure in adults: a systematic review and dose–response meta-analysis of randomized controlled trials. Nutrition Journal volume 22, Article number: 51 (2023)
The effect of viscous soluble fiber on blood pressure: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2018 Jan;28(1):3-13.
Dietary fiber and blood pressure control. Food Funct. 2016 Apr;7(4):1864-71.
La curcumina e l’estratto di Curcuma longa sembrano migliorare i sintomi e i livelli di infiammazione nelle persone affette da artrite. Sono i risultati di uno studio condotto da un team di ricercatori cinesi pubblicato nel 2022 su Frontiers in immunology. Si tratta di una revisione sistematica e meta-analisi di 29 studi controllati randomizzati che ha coinvolto 2396 partecipanti e cinque diverse tipologie di artrite: Spondilite Anchilosante (SA), Artrite Reumatoide (AR), Osteoartrite (OA), Artrite Idiopatica Giovanile (AIG) e gotta/iperuricemia. Gli scienziati hanno somministrato la curcumina e l’estratto di Curcuma longa a dosi comprese tra 120 mg e 1500 mg per un periodo che variava da 4 a 36 settimane. In generale, entrambi i composti hanno dimostrato di essere sicuri in tutti gli studi e di migliorare la gravità dell’infiammazione e il livello di dolore nei pazienti.
Pertanto, la curcumina e l’estratto di Curcuma longa sembrano migliorare i sintomi e i livelli di infiammazione nelle persone affette da artrite. Tuttavia, sono necessari ulteriori RCT in futuro per chiarire l’effetto della supplementazione con curcumina ed estratto di Curcuma longa nei pazienti affetti da artrite, compresi quelli con AR, OA, SA e AIG.
Frontiers in immunology, 13, 891822. https://doi.org/10.3389/fimmu.2022.891822