Aerys II Targaryen divenne re nel 262 D.C. nominando Tywin Lannister come Primo Cavaliere. Tywin si dimostrò un eccellente amministratore portando stabilità e prosperità a Westeros, ma i rapporti con il sovrano si deteriorarono quando Aerys rifiutò la proposta di matrimonio tra sua figlia Cersei e Rhaegar Targaryen. Il rifiuto segnò l’inizio delle tensioni tra i due.
Nel 277 D.C. la Ribellione di Duskendale peggiorò la già instabile psiche del re. Denys Darklyn, signore della città, fece prigioniero Aerys nel tentativo di ottenere concessioni economiche. Dopo mesi di prigionia, il re fu salvato da Ser Barristan Selmy in un’operazione solitaria. In seguito, Aerys sterminò la famiglia Darklyn e impose dure restrizioni sulla casata sopravvissuta. L'evento segnò un punto di non ritorno per il re, che divenne ancora più paranoico e crudele, circondandosi di piromanti e consiglieri fanatici.
Nel 281 D.C., il Torneo di Harrenhal fu un evento cruciale. Molti nobili parteciparono e si sospettò che fosse un incontro segreto per discutere la sostituzione di Aerys con suo figlio Rhaegar. Durante il torneo, Jaime Lannister fu nominato nella Guardia Reale, privandolo dell'eredità di Castel Granito, il che portò Tywin a lasciare il torneo furioso.
L’episodio più controverso avvenne quando Rhaegar vinse la giostra e incoronò Lyanna Stark come Regina d’Amore e di Bellezza, anziché sua moglie Elia Martell. Questo gesto scioccò tutti. Poco dopo la fine del torneo la Principessa Elia Martell morì dando alla luce la piccola Rhaenys, primogenita di Rhaegar. Pochi mesi dopo la fine del torneo Lyanna Stark scomparve, presumibilmente rapita da Rhaegar. Questo evento innescò la Ribellione di Robert conosciuta anche come Guerra dell'usurpatore che durò dal 282 al 283 DC.
All'inizio del 282 DC Brandon Stark si recò ad Approdo del Re insieme a suo padre, Lord Rickard Stark, per sfidare Rhaegar Targaryen in duello e vendicare l'affronto subito e riavere Lyanna. Tuttavia Rhaegar non era presente e re Aerys II, accusando i nordici di tradimento, li fece giustiziare brutalmente. Questo atto scatenò la Ribellione di Robert: Eddard Stark, Robert Baratheon e Jon Arryn alzarono i vessilli di guerra, seguiti da Lord Tully.
Il conflitto divise Westeros: il Nord, la Valle di Arryn, Le Terre dei Fiumi e le Terre della Tempesta si schierarono con i ribelli, mentre i Tyrell, i Martell e i Lannister rimasero fedeli alla corona. La ribellione si fece sanguinosa e coinvolse anche le Terre della Tempesta, in cui gli eserciti ribelli si scontrarono con quelli dell'Altopiano e di Dorne.
Lo scontro decisivo avvenne al Tridente, dove Robert Baratheon morì combattendo in duello contro Rhaegar Targaryen. Con la vittoria dei lealisti, Rhaegar si recò al campo degli Stark insieme a Lyanna Stark, toranta a farsi vedere mentre cavalcava di sua volontà al fianco del Principe, e tenne un misterioso colloquio con Lord Stark e altri nobili ribelli, che alla fine accettarono la sua autorità.
Rhaegar tornò quindi ad Approdo del Re dove arrestò e depose re Aerys II, esiliandolo a Roccia del Drago. Si fece incoronare come Rhaegar I Targaryen, ponendo fine al regno del padre.
Nel giorno della sua incoronazione, Rhaegar annunciò il fidanzamento con Lyanna Stark, evento che scioccò il reame. Molti videro il gesto come la definitiva unione del Nord e della dinastia Targaryen, realizzando la profezia del Patto del Ghiaccio e del Fuoco stipulato secoli prima tra Jacaerys Velaryon e Cregan Stark.
Dopo l'esilio di Aerys II Targaryen, Rhaegar I venne incoronato re dei Sette Regni. Tywin Lannister sottomise ufficialmente l'Ovest al nuovo sovrano, mentre Jaime Lannister fu liberato dal giuramento della Guardia Reale e divenne nuovamente l'erede di Castel Granito, sposando Jeyne Farman per rafforzare le alleanze.
Nel Nord, devastato dalla guerra, la presenza della Regina Lyanna Stark permise il perdono dei ribelli. La Valle, divisa tra lealisti e ribelli, si stabilizzò dopo un Grande Concilio che confermò la fedeltà a Casa Arryn. Tuttavia il Morso subì ripetuti attacchi da pirati essosi. La Tempesta, devastata da carestie e pestilenze, venne ricostruita grazie alla ferrea amministrazione di Stannis Baratheon che sposò una Connington, rinsaldando l'unità della regione.
I primi anni del regno furono dedicati alla pacificazione del reame. Nel 288 D.C. Rhaegar e Lyanna intrapresero un corteo reale visitando i Sette Regni. Tuttavia, nel 289 D.C. la ribellione di Balon Greyjoy interruppe il viaggio.
L'attacco navale delle Isole di Ferro colpì Lannisport costringendo la flotta occidentale a ritirarsi alle Isole Scudo. Tywin Lannister difese Castel Granito mentre Stannis Baratheon radunò la flotta delle Terre della Tempesta per proteggere Approdo del Re. Contemporaneamente flotte essosi legate alla Compagnia Dorata tentarono di attaccare la capitale ma vennero respinte da Lord Velaryon e Lord Royce.
Nel 290 D.C., la guerra terminò con la conquista delle Isole di Ferro:
Lord Tywin Lannister morì sotto le mura di Pyke, venendo vendicato da Jaime che conquistò la fortezza e uccise Balon e i suoi figli maggiori.
Alle Isole di Ferro venne imposto un limite di tre navi da guerra per casata.
Theon Greyjoy divenne lord ma fu preso in ostaggio ad Approdo del Re, mentre Asha Greyjoy fu posta sotto la sorveglianza di Lord Redwyne a Pyke.
Per anni Rhaegar e Lyanna cercarono un erede. Nel 298 D.C. la regina rimase finalmente incinta e nel 299 D.C. nacque Lucerys Targaryen, nominato erede dalle leggi di primogenitura maschile in vigore in quel periodo. Tuttavia il bambino non presentava tratti valyriani del padre, alimentando sospetti sulla sua nascita.
Il 303 D.C. fu un anno di grandi matrimoni organizzati tutti da Re Rhaegar:
Daenerys Targaryen, sua sorella minore, sposò Osric Arryn erede di Nido dell'Aquila;
Rhaenys Targaryen, la sua primogenita, sposò suo cugino il Principe Quentyn Martell erede di Lancia del Sole,
Viserys Targaryen, suo fratello minore, si fidanzò con Cersei Lannister per rinsaldare i rapporti con i Lannister a cui era stato impedito il matrimono con Rhaegar dal vecchio Re Areys.
Nel 304 D.C., tuttavia, Lyanna morì di parto dando alla luce Daenys Targaryen: questo avvenimentò devastando profondamente l'animo di Re Rhaegar. Renly Baratheon divenne il suo più stretto consigliere e nel 308 D.C. ereditò Capo Tempesta dopo la morte di Stannis che non ebbe eredi.
Nel 310 D.C. Rhaegar morì per una malattia respiratoria, lasciando il trono al figlio Lucerys Targaryen di appena 11 anni.
Il re affidò la reggenza a un consiglio scelto da Renly Baratheon, il quale manovrò il governo senza coinvolgere le grandi casate, consolidando il potere di Casa Baratheon.
Lucerys accettò passivamente il controllo del consiglio, sparendo dalla vita pubblica insieme alla sorella Daenys.
Durante il periodo noto come il "Lustro dei Reggenti", Renly Baratheon, Primo Cavaliere e reggente di Lucerys Targaryen, governò come un sovrano di fatto. La sua amministrazione portò prosperità economica e una corte più festosa che mai, con musici, bardi e spettacoli che allietavano la Fortezza Rossa.
Nel frattempo i principi Targaryen erano sempre più marginalizzati, in particolare Viserys Targaryen e sua moglie Cersei Lannister che furono relegati a un ruolo secondario.
Renly ignorò le richieste delle grandi casate escludendo Stark, Arryn, Lannister e Martell dal governo.
Nel 314 D.C. Renly tentò di consolidare il suo potere stabilendo il matrimonio tra Lucerys e sua figlia Floris Baratheon. Tuttavia Floris si ammalò e le nozze vennero ritardate. Questo diede a Viserys Targaryen l’opportunità di agire alleandosi con le grandi casate e probabilmente comprando la fedeltà delle Cappe Dorate e delle guardie di palazzo con l’oro dei Lannister.
Nel 315 D.C. nel giorno del 16 compleanno di Lucerys Targaryen, Renly e i reggenti furono arrestati in un colpo di stato orchestrato da Viserys. Furono inviati corvi in tutto il regno per convocare i lord alla corte di Approdo del Re dove Lucerys venne ufficialmente incoronato sovrano.
Un mese dopo l'incoronazione Lucerys sposò Tyshara Targaryen, figlia di Viserys e sua cugina, consolidando così il potere del ramo principale dei Targaryen.
All’età di 16 anni Lucerys Targaryen fu incoronato Re dei Sette Regni, ponendo fine al periodo noto come il Lustro dei Reggenti. Il suo regno iniziò con una politica di riconciliazione dove vennero richiamati a corte i grandi lord di Westeros per ristabilire l’equilibrio del potere. Tuttavia i dubbi sulla sua legittimità continuarono a tormentarlo: l’assenza di tratti valyriani e le voci sulla sua presunta nascita illegittima alimentarono sospetti e insicurezze nel sovrano.
Nel corso degli anni Lucerys divenne sempre più paranoico, temendo complotti contro il suo trono. Il suo principale consigliere, suo zio Viserys Targaryen, guadagnò un'influenza enorme arrivando a prendere decisioni al posto del re e a trattare il concilio ristretto con arroganza. Le voci sulla sua instabilità mentale si fecero più insistenti fino a quando il re stesso cominciò a pentirsi di avergli conferito troppo potere.
Nel 318 D.C. un nuovo pretendente Blackfyre, Aurion "Stella Cremisi", emerse da Volantis rivelando che la stirpe del Drago Nero non si era estinta come erroneamente si credeva. Con il sostegno di Volantis e della Compagnia Dorata, guidata dal suo cugino Amos Bittersteel, Aurion lanciò un’invasione su Westeros colpendo Tarth, Estermont, Rain House, Weeping Town e Dorne, conquistando il Bosco delle Piogge e il litorale orientale di Dorne.
L'incompetenza di Viserys permise ai Blackfyre di guadagnare terreno mentre Capo Tempesta era priva di un vero leader. Le grandi casate si unirono contro Aurion e, dopo una lunga campagna, il pretendente fu bloccato a Estermont mentre tentava di ritirarsi. Nella battaglia nota come la Giustizia del Drago, Lucerys stesso lo uccise Aurion Blackfyre ponendo fine alla ribellione nel 320 D.C..
Tuttavia i sopravvissuti Blackfyre riuscirono a portare in salvo la leggendaria spada Blackfyre prima che cadesse in mano ai Targaryen.
Dopo la guerra Lucerys si scagliò contro Visery ritenendolo responsabile delle perdite subite. Lo destituì dal ruolo di Primo Cavaliere e lo bandì da corte. Furioso Viserys si rifugiò a Roccia del Drago sfidando apertamente il nipote. Questo gesto fece infuriare il re che nel 321 D.C. assediò e conquistò l'isola: nello scontro perse al vita Lord Vaemond Velaryon.
Viserys e i suoi figli Aegon e Maekar furono imprigionati e nel 325 D.C. entrambi i principi morirono in circostanze sospette mentre Cersei Lannister fu rimandata a Castel Granito.
Nello stesso anno, Lucerys divenne padre di due gemelli, Baelor e Visenya ma il re si rattristò nel vedere che anche loro non presentavano i tratti valyriani, alimentando ulteriori dubbi sulla sua discendenza e sulla legittimità della sua corona.
Dopo aver destituito Viserys Lucerys rifiutò di nominare un nuovo Primo Cavaliere, governando con un pugno di ferro. Diventò paranoico e vendicativo punendo chiunque mettesse in discussione il suo potere. La corte si riempì di adulatori mentre i lord dissidenti venivano banditi o assassinati misteriosamente.
Tra il 331 e il 333 D.C. le sue sorelle Rhaenys e Daenerys tentarono di placare la sua ira, ma il re le bandì dalla sua vista e dalla corte. Intanto spese enormi somme per finanziare spie ed assassini, cercando sedicenti Blackfyre in Essos che erano riusciti a scappare dopo la disfatta di Aurion.
Nel 338 D.C. per rinsaldare apparentemente i rapporti con Dorne, Lucerys invitò il principe Quentyn Martell e i suoi figli a corte solo per accusarli di tradimento e trattenerli come ostaggi, scatenando l’ira della principessa Rhaenys Targaryen in Martell.
I continui abusi di Lucerys portarono Ellaria Yronwood, Vadris Bar Emmon e Adrian Celtigar a congiurare contro di lui con il sostegno di Rhaenys Martell che aveva visto la sua famiglia imprigionata. Nel 339 D.C. Monford Velaryon ed Ellaria si recarono a Volantis dove scoprirono che i figli di Aurion Blackfyre erano vivi e possedevano tre draghi.
Il maggiore, Daerion Blackfyre, impugnava la spada Blackfyre e godeva del sostegno della Compagnia Dorata e della famiglia Vhassar di Volantis: in cambio dell’indipendenza di Dorne, della liberazione dei nobili tenuti prigionieri e di uova di drago appena possibili, i ribelli westerosi offrirono il loro supporto alla causa dei Blackfyre.
Daerion si infiltrò a Westeros sotto falsa identità tra il 339 e il 341 D.C. raccogliendo alleati tra le Terre della Tempesta e Dorne. Nel 342 D.C. tornò in Essos per preparare l’invasione che sarebbe iniziata nella metà dello stesso anno.
Il 13° giorno del 12° mese del 342 D.C. Daerion Blackfyre, detto "il Sussurrante", sbarcò a Roccia del Drago con un’imponente flotta di 150 navi, accompagnato dalla Compagnia Dorata e dai suoi alleati valyriani provenienti da Volantis, Lys e Tyrosh. Il vero terrore, tuttavia, fu causato dai tre draghi della famiglia Blackfyre, i primi a riapparire su Westeros dopo oltre duecento anni.
L’invasione fu rapida e brutale: tutti i membri della Casa Targaryen presenti furono giustiziati, e Daerion si proclamò Re di Westeros brandendo la spada Blackfyre. Roccia del Drago divenne la base operativa per la conquista del continente.
Daerion inviò corvi a tutti i lord e le lady dei Sette Regni dichiarando guerra ai Targaryen e rivendicando il Trono di Spade. Il suo messaggio accusava i Targaryen di aver tradito la purezza del sangue valyriano e proclamava che gli dèi avevano scelto i Blackfyre come legittimi sovrani donando loro i draghi e la spada ancestrale.
II Targaryen, presi alla sprovvista, riunirono il Concilio Ristretto e richiamarono le loro forze. Tuttavia, prima che la corona potesse organizzare una controffensiva, Daerion volò ad Altamarea, la sede di Casa Velaryon.
Sperando di ottenere il loro appoggio, Daerion offrì vantaggi significativi, inclusi territori e uova di drago. Lord Addam Velaryon, fedele ai Targaryen, rifiutò.
Tuttavia, il fratello minore di Addam, Monford Velaryon, si era segretamente alleato con Daerion e, con il sostegno di metà delle guardie, uccise Addam e la sua famiglia. Monford giurò fedeltà ai Blackfyre e offrì in matrimonio sua figlia Seralla Velaryon a Daerion, ricevendo in cambio una sposa volanteniana e due uova di drago.
Questo tradimento permise ai Blackfyre di consolidare il controllo sulla Baia delle Acque Nere, bloccando Approdo del Re e isolando i Targaryen.
All’arrivo dei corvi con la dichiarazione di guerra di Daerion Blackfyre, la situazione a Westeros apparve subito critica. Il re Lucerys Targaryen si rese conto che nel suo concilio ristretto erano presenti dei traditori: molte informazioni sull’invasione erano state omesse o disperse, impedendo una reazione tempestiva.
Dopo aver richiamato i vessilli di guerra, Lucerys dispiegò le forze di Approdo del Re e delle terre circostanti. Dopo una settimana, le prime casate alleate raggiunsero la capitale, tra cui:
Rosby, Hayford e Staunton.
Bar Emmon, Massey e Celtigar ricevettero invece l’ordine di difendere le coste e l’Uncino di Massey, poiché il blocco navale dei Blackfyre e dei Velaryon aveva interrotto le comunicazioni e il passaggio nella Baia delle Acque Nere.
Le risposte dai Protettorati furono diverse:
Le Terre dell’Ovest, la Valle di Arryn, il Nord, l’Altopiano e le Terre dei Fiumi risposero rapidamente alla chiamata alle armi.
Le Terre della Tempesta, Dorne e le Isole di Ferro rimasero in silenzio, facendo temere possibili tradimenti o neutralità.
I Lannister, vincolati al trono da legami economici e familiari tramite la regina Tyshara, mobilitarono il loro esercito e gli alfieri, avviandosi lungo la Strada dell’Oro per raggiungere la Capitale.
Pochi giorni dopo la partenza, tuttavia, le coste di Fair Isle, Crag, Kayce e Lannisport furono attaccate dalla flotta di ferro guidata da Lord Eryon Greyjoy, noto come la “Piovra di Bronzo”, che approfittò dell'impoverimento delle truppe sulle coste dell'Ovest per sferrare il suo attacco.
L' avanzata Lannister lungo la Strada dell’Oro si arrestò nei pressi di Deep Den dove Lord Tywald Lannister e Ser Lyonel Lannister convocarono un concilio di guerra con generali, lord e capitani dell’Ovest. Di fronte a loro c’era una scelta difficile: proteggere i propri territori o marciare verso Approdo del Re. Alla fine la decisione fu quella di dividersi: Lord Tywald tornò indietro con una parte dell’esercito per difendere le coste, mentre Ser Lyonel proseguì verso le Terre della Corona.
Tuttavia l’avanzata di Ser Lyonel fu interrotta nuovamente presso il guado del Fiume delle Rapide Nere dove lo attendeva l’esercito delle Terre della Tempesta e non era un caso che fossero li: sotto gli stendardi di Casa Baratheon si erano radunati i Caron, gli Swann, i Connington, i Dondarrion, i Mertyns e i Selmy. A capeggiare lo schieramento spiccava il vessillo di Ser Hector Baratheon, un cervo rampante rosso su campo giallo.
Lo scontro fu cruento e prolungato ma la battaglia prese una piega drammatica con l’arrivo di Daerion Blackfyre in sella a Vermax.Il campo si trasformò rapidamente in un inferno e l’esercito Lannister fu messo in rotta, costretto alla ritirata in mezzo a cadaveri carbonizzati e un paesaggio ridotto in cenere.
Mentre Barathoen e Lannister si scontravano lungo le rapide nere, nelle Terre dei Fiumi i nobili si stavano radunando a Delta delle Acque pronti a marciare verso sud in supporto alla Corona. Casa Frey, però, cogliendo l’opportunità tanto attesa, attuò il tradimento pianificato da anni stringendo un’alleanza segreta con i Blackfyre. Con l’appoggio di Casa Bracken, di un ramo filo-Blackfyre di Casa Vance e persino di Casa Mallister, i Frey si sollevarono contro i Tully seminando caos tra le casate minori e dividendo la regione.
L’arrivo di Vaelor Blackfyre, fratello di Daerion, in sella al drago Nyrax non fece altro che dividere maggiormente le forza pro Targaryen. Accompagnato da una parte della Compagnia Dorata e dagli uomini della Corona passati ai Blackfyre, Vaelor colpì alle spalle i lealisti dei Tully, già impegnati a combattere i ribelli lungo i confini. La sua avanzata fu rapida e implacabile: Maidenpool cadde presto, e Casa Mooton, fedele ai Tully, fu annientata.
Il castello venne concesso a Thaeros di Lys, che fondò Casa Thaerion sotto il controllo Blackfyre.
Poco dopo Harrenhal subì la stessa sorte. Casa Slynt fu travolta dalla forza combinata del drago e degli eserciti nemici, e la leggendaria roccaforte venne assegnata a Rhaevor Vhassar di Volantis, che diede vita a Casa Vhassar.
Con queste conquiste, Maidenpool e Harrenhal vennero annesse alle Terre della Corona, e le nuove casate valyriane garantirono il controllo Blackfyre nella regione, isolando i lealisti e impedendo ogni tentativo di resistenza coordinata.
Nel suo cammino, Vaelor sottomise senza combattere molte casate minori, che giurarono fedeltà ai Blackfyre per evitare il destino di Maidenpool e Harrenhal. La guerra nei Fiumi, tuttavia, non fu breve. Casa Tully, sostenuta da Casa Darry, Casa Blackwood e Casa Piper, resistette con disperazione, tentando di difendere Delta delle Acque. Ma la pressione congiunta dei Frey e dei ribelli filo-Blackfyre fu insostenibile. Dopo settimane di assedio, Delta delle Acque cadde, e Casa Tully venne annientata, ponendo fine a secoli di governo sulle Terre dei Fiumi e alla loro lealtà verso i Targaryen.
Con i Tully eliminati, i Frey consolidarono il loro controllo sul Tridente. Tuttavia, anziché sottomettersi ai Blackfyre, rivelarono la loro vera ambizione: dichiararono l’indipendenza e si proclamarono Re del Tridente, facendo di Delta delle Acque la capitale del loro nuovo regno. Questo tradimento colse di sorpresa i Blackfyre che contavano sulla piena lealtà dei Frey per consolidare il loro dominio nella regione.
L’indipendenza dei Frey ebbe ripercussioni durature. Con i Frey che bloccavano i guadi e i principali attraversamenti del Tridente, alle forze del Nord e della Valle furono fu impedito di raggiungere Approdo del Re, privando i Targaryen di due alleati cruciali.
La notizia dello sbarramento imposto dai Frey e dell’impossibilità di marciare verso sud arrivò rapidamente a Grande Inverno. Per gli Stark, già impegnati a fronteggiare sfide interne, la decisione di non partecipare alla guerra divenne inevitabile. Con l’inverno ormai alle porte, il clima rigido cominciava a gravare sulla popolazione, e gli assalti dei Bruti al di là della Barriera, sempre più frequenti e violenti, stavano mettendo in difficoltà i Guardiani della Notte. Per Casa Stark, la protezione del proprio popolo e dei propri confini divenne la priorità assoluta. I lupi decisero così di preservare le loro forze, mantenendo la neutralità e rifiutando di schierarsi con Casa Targaryen, nonostante secoli di lealtà.
A sud anche Dorne prendeva una strada simile, ma con ambizioni diverse. Allo sbarco dei Blackfyre i Martell reagirono prontamente, ordinando il rientro immediato di tutti gli alfieri e i membri della loro casata presenti fuori dai confini. Come promesso da casa Blackfyre alla principessa Rhaenys, Dorne si proclamò indipendente, ristabilendo il Principato di Dorne. La decisione fu accolta con entusiasmo dai dorniani, che per generazioni avevano vissuto l’unione con il regno come un compromesso forzato.
Con Roccia del Drago ormai in mano a Daerion Blackfyre e il blocco navale attorno alla Baia delle Acque Nere, la situazione nelle Terre della Corona precipitò rapidamente. Approdo del Re, il cuore del potere Targaryen, era isolato e sotto minaccia diretta. La mobilitazione delle forze lealiste, pur rapida, fu ostacolata da tradimenti, sottomissioni forzate e mancanza di supporto dai protettorati circostanti.
Con la caduta di Altamarea e la proclamazione di Monford Velaryon come nuovo lord di Driftmark, Casa Velaryon si allineò definitivamente ai Blackfyre.
Il tradimento di Casa Velaryon aprì la strada ad altri sconvolgimenti:
Casa Darklyn, un tempo marginalizzata, ottenne il pieno sostegno di Daerion. Nelle mani di questa casata furono poste navi, un esercito ampliato e un posto di prestigio nel concilio ristretto come Primo Cavaliere del Re.
Casa Celtigar inizialmente opposta a casa Blackfyre, depose le armi e giurò fedeltà nella persona del nuovo lord Adrian Celtigar alla nuova casata regnante.
Approdo del Re, ormai sotto assedio, si preparava per il confronto finale. Le forze Targaryen, guidate da Re Lucerys, radunarono ciò che restava delle loro alleanze: i Rosby e gli Staunton rimasero fedeli, combattendo strenuamente per difendere la capitale. Tuttavia, molte altre casate si erano già arrese o erano state annientate. Quando Daerion e Vaelor Blackfyre marciarono sulla città, accompagnati dai loro draghi e dal supporto della Compagnia Dorata, la resistenza fu travolta.
La presa di Approdo del Re fu brutale. Nessuno fu risparmiato: uomini, donne e bambini della famiglia reale Targaryen furono uccisi, ponendo fine alla dinastia che aveva regnato per tre secoli. Il massacro servì a consolidare l’autorità di Daerion e a inviare un messaggio inequivocabile a chiunque osasse opporsi al Drago Nero. La capitale, devastata ma sotto controllo, divenne il simbolo del nuovo regime Blackfyre.
Mentre Daerion e Vaelor stabilivano il loro dominio su Approdo del Re, la guerra si estendeva. La Valle di Arryn, rifiutando la resa, tentò un attacco alle spalle, sperando di cogliere i Blackfyre impreparati. Nel frattempo, nel sud, Laenys Blackfyre, sorella e moglie di Daerion, volò sul drago Lyraxis per sostenere i Baratheon nella battaglia contro i resti degli eserciti dell’Altopiano e dei Lannister a Tumbleton che, in quel momento, era sotto assedio da parte dei Baratheon per conquistare il castello come roccaforte scudo per Approdo del Re.
Lo scontro nel sud fu devastante: Laenys e il suo drago decimarono gran parte delle forze nemiche, portando i Blackfyre a un passo dalla vittoria. Tuttavia, in un atto disperato, i Lannister utilizzarono un arpione per colpire Lyraxis, uccidendolo. Laenys perse la vita nella caduta, e con lei morirono Lord Edward Baratheon e suo figlio Hector Baratheon, lasciando la sorella Arianne come nuova Lady di Capo Tempesta.
Tuttavia la decimazione portata dal Lyraxis sull'esercito nemico costrinse Altopiano e Ovest a ritirarsi, lasciando in mano dei Blackfyre la fortezza di Tumbleton lungo il Mander che venne successivamente affidata alla neonata casa Bittersteel, felde a casa Blackfyre e discendente del sangue Valyriano di Aegor Rivers, noto come Acreacciaio, il più grande sostenitore del Drago Nero dai tempi di Daemon I Blckfyre e fondatore della Compagnia Dorata.
La notizia della morte di Laenys raggiunse Daerion e Vaelor mentre respingevano l’attacco della Valle. La tragedia portò i Blackfyre a richiamare i loro eserciti nelle Terre della Corona per consolidare il controllo e porre fine definitivamente alla resistenza.
Dopo due anni di guerra, la conquista Blackfyre si concluse in modo brutale ma definitivo. Approdo del Re era saldamente sotto il controllo di Daerion Blackfyre, e nessuno dei regni rimasti “liberi” mostrò interesse a tentare una riconquista.
L’Altopiano, il Nord, Dorne e la Valle si dichiararono indipendenti, preferendo preservare le proprie forze dopo le ingenti perdite subite. Il Tridente passò sotto il controllo dei Frey, che si autoproclamarono Re del Tridente, mentre le Isole di Ferro continuarono a perseguire i propri interessi autonomamente.
Con i Targaryen annientati e il loro potere svanito, i Sette Regni erano ormai frammentati.
Casa Baratheon e le terre della Tempesta rimasero fortemente collegate a casa Blackfyre in quanto Lady Arianne Barathoen sposo il Principe Vaelor Blackfyre, fratello di sangue di Re Daeron I Targaryen.
Diventarono a tutti gli effetti alfieri dei Blackfyre pur mantenendo ampio margine di manovra nei loro Territori.
Il regno di Daerion Blackfyre iniziò in una Westeros divisa e indebolita ma in cui le fiamme del conflitto potevano riaccendersi da un momento all’altro.
I tre decenni di regno di Daerion I furono segnati da tre obiettivi principali: consolidare le alleanze interne alla Corona, sviluppare l’allevamento dei draghi e preparare un piano di riconquista per riportare tutti i regni di Westeros sotto il Trono di Spade, con l’ambizione di fondare un nuovo Impero Valyriano.
Per rafforzare il suo dominio, Daerion si concentrò sulla sottomissione delle casate ribelli e sull’integrazione di nuove famiglie valyriane, legate al suo regno attraverso matrimoni e concessioni di titoli. Parallelamente, diede grande importanza all’allevamento dei draghi, simbolo del suo potere e della sua legittimità.
I commerci tra la Capitale, Capo Tempesta, Lancia del Sole e le città libere Essosi furono più attivi che mai in questo periodo, ed i Draghi tornarono a volare nei cieli di Approdo del Re e di tutti quei feudi che erano stati benedetti dalla schiusa delle uova donate da Daeron stesso ai suoi fedeli.
Uno dei cambiamenti più significativi del regno di Daerion fu la trasformazione del Credo dei Sette. Il vecchio culto, che già guardava con sospetto le pratiche valyriane come l’incesto, era considerato un ostacolo per il nuovo ordine. Daerion decise quindi di estrometterne i rappresentanti e di fondare un nuovo culto, più vicino agli ideali delle casate valyriane.
Nacque così il Culto Protestante dei Sette Dei, in cui l’incesto tra i membri delle famiglie valyriane non era condannato. Daerion stesso si pose come capo del culto, affiancato da un Alto Septon di sua nomina. La nuova sede principale del culto fu stabilita ad Approdo del Re, e il Tempio di Baelor venne ampliato per ospitare non solo i septon, ma anche i soldati del riformato braccio armato del Credo.
Il Credo Protestante dei Sette divenne la Religione ufficiale del Regno Blackfyre, tuttavia c'era ampia tolleranza verso tutti gli altri culti.