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“Finché gli uomini ricordano i torti fatti ai loro progenitori, nessuna pace potrà mai durare”
I fatti e gli eventi qui narrati si svolgono tra il 342 D.C ed il 343 D.C
La conquista di Westeros da parte di Casa Blackfyre iniziò il tredicesimo giorno del dodicesimo mese dell'anno 342 D.C.
Daerion Blackfyre, detto “il Sussurrante,” sbarcò sulle coste di Roccia del Drago con il suo esercito: la Compagnia Dorata al completo, affiancata da signori valyriani delle antiche città di Volantis, Lys e Thyros. Ma ciò che lasciò senza parole i testimoni non fu la vastità della flotta – circa 150 navi che oscuravano l'orizzonte – bensì la presenza dei draghi, assenti da Westeros da oltre duecento anni.
Daerion cavalcava Vermax, un drago maschio con scaglie nere e piastre dorsali rosso sangue, mentre i suoi fratelli, Laenys e Vaelor, montavano due femmine: Nyrax, dalle scaglie verdi e bronzo, e Lyraxis, con scaglie color crema e dorate.
Pur non essendo paragonabili per stazza ai draghi di Aegon il Conquistatore o a quelli della Danza dei Draghi, queste creature bastarono a seminare il terrore: nessuno nel continente aveva più affrontato un drago né sapeva come difendersi da essi. L'assalto si consumò in poche ore e al calare del sole Daerion si proclamò Re di Westeros e legittimo signore di Roccia del Drago.
Brandendo Blackfyre, l'ancestrale spada in acciaio di Valyria simbolo di legittimità e potere sin dai tempi di Aegon, Daerion consolidò la sua autorità.
La resistenza fu annientata e tutti i membri di casa Targaryen presenti nella fortezza, insieme ai loro sostenitori, furono giustiziati. Roccia del Drago divenne il nuovo quartier generale di Casa Blackfyre, punto di partenza per la campagna di conquista.
Le prime notizie della caduta di Roccia del Drago raggiunsero i Targaryen e i Velaryon: i primi tramite i corvi inviati da Maestro Gaemon poco prima della disfatta, i secondi attraverso la vista della flotta Blackfyre ancorata al largo delle loro coste mentre dense colonne di fumo si alzavano dal promontorio. Era il fumo delle pire funerarie, un lugubre segnale visibile a miglia di distanza.
Quello stesso giorno Daerion inviò corvi a tutti i lord e le lady dei Sette Regni. Ogni messaggio era una dichiarazione di guerra e una rivendicazione del Trono di Spade: accusava i Targaryen di aver tradito la purezza del sangue valyriano e proclamava che solo lui e la sua famiglia erano degni di ereditare il potere dell'antico Impero Valyriano. Sosteneva che il vero potere, che per secoli aveva guidato o devastato il continente, fosse passato dal Drago Rosso al Drago Nero. Se gli Dei avessero voluto mantenere i Targaryen al comando, non avrebbero donato né i draghi né Blackfyre a lui.
La sua voce e la sua rivendicazione del Trono di Spade risuonarono attraverso i Sette Regni portando una nuova promessa di guerra e fuoco per chiunque avesse osato opporsi alla sua ascesa.
I corvi raggiunsero le grandi casate del Westeros e Casa Targaryen gettando subito la Fortezza Rossa nel caos.
La presa di Roccia del Drago rappresentava un affronto diretto al potere che i Targaryen avevano faticosamente mantenuto per tre secoli. Mai, nemmeno durante le precedenti ribellioni Blackfyre, si era verificata una simile minaccia. Questa volta, però, la situazione era diversa: i Targaryen, pur contando sull’appoggio di gran parte del continente, si trovavano privi del simbolo principale del loro potere dai tempi di Aegon il Conquistatore, ora tristemente nelle mani degli avversari.
Per la prima volta da secoli, la casata si trovava in una posizione di reale svantaggio. Fu convocato d'urgenza il concilio ristretto al termine del quale vennero richiamati i vessilli di guerra.
Nel frattempo Daerion Blackfyre volò insieme ai suoi fratelli verso Altamarea, il seggio di Casa Velaryon dai tempi di Corlys "il Serpente di Mare". Non portò con sé né uomini né armi, affidandosi unicamente ai draghi con cui era giunto.
La flotta della Compagnia Dorata e dei signori Essosi bloccava intanto gli ingressi alla Baia delle Acque Nere, stazionando lungo le coste di Brownhollow e Sharp Point. Pur senza avvicinarsi ulteriormente, la loro presenza era un monito silenzioso per chiunque avesse osato sfidare lo sbarramento.
Ad Altamarea Daerion chiese udienza a Lord Addam Velaryon che si presentò accompagnato dalla sua famiglia e dai suoi armati, in segno di forza e unità. Durante l’incontro, Daerion offrì vantaggi significativi a Casa Velaryon nel regno che stava costruendo promettendo anche in dono delle uova di drago. Tuttavia, la risposta di Lord Addam fu rapida e decisa: mai si sarebbe inginocchiato a un usurpatore come lui.
A quel punto si fece avanti il fratello minore di Addam, Ser Monford Velaryon che, dopo il rifiuto del lord, venne proclamato nuovo signore di Driftmark da Daerion stesso. Questo cambio di potere rivelò quanto il tradimento e l’intenzione di rovesciare Lord Addam fosse a lungo premeditato: più della metà delle guardie presenti si rivoltarono contro Addam e, su ordine di Daerion, catturarono e uccisero tutti i membri della sua linea di sangue.
Per dimostrare la sua fedeltà, Monford Velaryon depose la testa del fratello ai piedi di Daerion, inginocchiandosi e giurando obbedienza. Come segno di alleanza, Monford offrì a Daerion sua figlia, Seralla, come seconda moglie insieme all’indiscusso appoggio della sua casata. Daerion per consolidare tale alleanza offrì a Monford la sua sposa: la figlia di un triarca di Volantis, discendente dell'Antico Sangue, e due uova di drago da poter schiudere.
Alla voce del Drago Nero si aggiunge quella del Lord delle Maree, in una dichiarazione di fedeltà e legittimazione della pretesa Blackfyre.
All’arrivo dei corvi in tutto il Westeros la situazione apparve da subito critica. La mancanza di informazioni sull’arrivo di un contingente cosi enorme sicuramente era da ricercare all’interno del concilio ristretto del Re.
Fu chiaro a Lucerys che tra le file dei suoi nobili “fedeli” ci fossero dei traditori e che molte delle notizie erano state disperse o semplicemente omesse.
Dopo il richiamo dei vessilli di guerra vennero vennero dispiegate le forze di Approdo del Re e delle terre confinanti. A distanza di una settimana dalla dichiarazione di guerra iniziarono a raggiungere la capitale le casate più vicine.
I primi a raggiungere la capitale furono i Rosby, gli Hayford e gli Staunton.
Bar Emmon, Massey e Celtigar ricevettero l’ordine di restare a difendere le coste e l’Uncino di Massey in quanto la presenza del blocco navale da parte dei Blackfyre e dei Velaryon aveva interrotto le comunicazioni ed il passaggio dall’esterno all’interno della Baia delle Acque Nere.
Dai Protettorati arrivarono repentine le risposte da parte delle Terre dell’Ovest, della Valle di Arryn, del Nord e dell’Altopiano e delle Terre dei Fiumi, mentre rimasero in completo silenzio le Terre della Tempesta, Dorne e le Isole di Ferro.
I Lannister, vincolati al trono da legami economici e familiari tramite la regina Tyshara, mobilitarono il loro esercito e gli alfieri, avviandosi lungo la Strada dell’Oro per raggiungere la Capitale.
Pochi giorni dopo la partenza, tuttavia, le coste di Fair Isle, Crag, Kayce e Lannisport furono attaccate dalla flotta di ferro guidata da Lord Eryon Greyjoy, noto come la “Piovra di Bronzo”. Dopo oltre settant’anni di pace e sottomissione gli uomini di ferro tornarono a saccheggiare l’Ovest, devastando e bruciando seggi e villaggi lasciati sguarniti per rispondere alla minaccia verso le Terre della Corona.
Alla notizia degli attacchi, l’avanzata Lannister lungo la Strada dell’Oro si arrestò. Lord Tywald Lannister e Ser Lyonel Lannister fermarono l’esercito nei pressi di Deep Den e convocarono un concilio di guerra con generali, lord e capitani dell’Ovest. Di fronte a loro c’era una scelta difficile: proteggere i propri territori devastati o mantenere fede all’alleanza con Casa Targaryen, marciando verso Approdo del R
La decisione fu di dividersi: Lord Tywald Lannister tornò con una parte dell’esercito per difendere le coste, mentre Ser Lyonel Lannister proseguì verso le Terre della Corona
Tuttavia l’avanzata di Ser Lyonel fu interrotta presso il guado del Fiume delle Rapide Nere dove lo attendeva l’esercito delle Terre della Tempesta. Non era una coincidenza che fossero li, distanti dal percorso che avrebbero dovuto intraprendere per giungere ad Approdo del Re: sotto gli stendardi di Casa Baratheon si erano radunati i Caron, gli Swann, i Connington, i Dondarrion, i Mertyns e i Selmy. A capeggiare lo schieramento spiccava il vessillo di Ser Hector Baratheon, un cervo rampante rosso su campo giallo.
Lo scontro fu cruento e prolungato, mietendo vittime su entrambi i fronti. Ma la battaglia prese una piega drammatica con l’arrivo di Daerion Blackfyre in sella a Vermax. Per la prima volta dopo secoli un drago fu impiegato in battaglia ricordando tristemente a tutti la pericolosità di tali creature.
“Quando i Draghi Danzano, le persone muoiono”
Il campo si trasformò rapidamente in un inferno: l’esercito Lannister fu messo in rotta, costretto alla ritirata in mezzo a cadaveri carbonizzati e un paesaggio ridotto in cenere. Il potere distruttivo del drago cambiò le sorti dello scontro e il destino di chi lo affrontò.
Durante la battaglia lungo la Strada dell’Oro, nelle Terr -e dei Fiumi i nobili si stavano radunando a Delta delle Acque pronti a marciare verso sud in supporto alla Corona. Casa Frey, però, cogliendo l’opportunità tanto attesa, attuò il tradimento pianificato da anni stringendo un’alleanza segreta con i Blackfyre. Con l’appoggio di Casa Bracken, di un ramo filo-Blackfyre di Casa Vance e persino di Casa Mallister, i Frey si sollevarono contro i Tully seminando caos tra le casate minori e dividendo la regione.
L’arrivo di Vaelor Blackfyre, fratello di Daerion, in sella al drago Nyrax non fece altro che dividere maggiormente le forza pro Targaryen. Accompagnato da una parte della Compagnia Dorata e dagli uomini della Corona passati ai Blackfyre, Vaelor colpì alle spalle i lealisti dei Tully, già impegnati a combattere i ribelli lungo i confini. La sua avanzata fu rapida e implacabile: Maidenpool cadde presto, e Casa Mooton, fedele ai Tully, fu annientata. Il castello venne concessi a Thaeros di Lys, che fondò Casa Thaerion sotto il controllo Blackfyre. Poco dopo, Harrenhal subì la stessa sorte. Casa Slynt fu travolta dalla forza combinata del drago e degli eserciti nemici, e la leggendaria roccaforte venne assegnata a Rhaevor Vhassar di Volantis, che diede vita a Casa Vhassar. Con queste conquiste, Maidenpool e Harrenhal vennero annesse alle Terre della Corona, e le nuove casate valyriane garantirono il controllo Blackfyre nella regione, isolando i lealisti e impedendo ogni tentativo di resistenza coordinata.
Nel suo cammino, Vaelor sottomise senza combattere molte casate minori, che giurarono fedeltà ai Blackfyre per evitare il destino di Maidenpool e Harrenhal. La guerra nei Fiumi, tuttavia, non fu breve. Casa Tully, sostenuta da Casa Darry, Casa Blackwood e Casa Piper, resistette con disperazione, tentando di difendere Delta delle Acque. Ma la pressione congiunta dei Frey e dei ribelli filo-Blackfyre fu insostenibile. Dopo settimane di assedio, Delta delle Acque cadde, e Casa Tully venne annientata, ponendo fine a secoli di governo sulle Terre dei Fiumi e alla loro lealtà verso i Targaryen.
Con i Tully eliminati, i Frey consolidarono il loro controllo sul Tridente. Tuttavia, anziché sottomettersi ai Blackfyre, rivelarono la loro vera ambizione: dichiararono l’indipendenza e si proclamarono Re del Tridente, facendo di Delta delle Acque la capitale del loro nuovo regno. Questo tradimento colse di sorpresa i Blackfyre che contavano sulla piena lealtà dei Frey per consolidare il loro dominio nella regione.
L’indipendenza dei Frey ebbe ripercussioni durature. Casa Thaerion e Casa Vhassar, fedeli ai Blackfyre, mantennero il controllo delle loro roccaforti ma il tradimento dei Frey compromise ogni possibilità di coordinazione tra i ribelli, lasciando le Terre dei Fiumi frammentate. Con i Frey che bloccavano i guadi e i principali attraversamenti del Tridente, alle forze del Nord e della Valle furono fu impedito di raggiungere Approdo del Re, privando i Targaryen di due alleati cruciali.
Le Terre dei Fiumi, un tempo unificate sotto il governo lealista dei Tully, vennero trasformate in una regione devastata e frammentata, dominata dalle ambizioni dei Frey ora Proclamatisi Re dei Fiumi.
Nel Nord, la notizia dello sbarramento imposto dai Frey e dell’impossibilità di marciare verso sud arrivò rapidamente a Grande Inverno. Per gli Stark, già impegnati a fronteggiare sfide interne, la decisione di non partecipare alla guerra divenne inevitabile. Con l’inverno ormai alle porte, il clima rigido cominciava a gravare sulla popolazione, e gli assalti dei Bruti al di là della Barriera, sempre più frequenti e violenti, stavano mettendo in difficoltà i Guardiani della Notte. Inoltre, i racconti di avvistamenti degli Estranei, considerati per lungo tempo solo miti, iniziarono a diffondersi con insistenza. Per Casa Stark, la protezione del proprio popolo e dei propri confini divenne la priorità assoluta. I lupi decisero così di preservare le loro forze, mantenendo la neutralità e rifiutando di schierarsi con Casa Targaryen, nonostante secoli di lealtà.
A sud anche Dorne prendeva una strada simile, ma con ambizioni diverse. Allo sbarco dei Blackfyre i Martell reagirono prontamente, ordinando il rientro immediato di tutti gli alfieri e i membri della loro casata presenti fuori dai confini. Come promesso da casa Blackfyre alla principessa Rhaenys, Dorne si proclamò indipendente, ristabilendo il Principato di Dorne. La decisione fu accolta con entusiasmo dai dorniani, che per generazioni avevano vissuto l’unione con il regno come un compromesso forzato.
Queste scelte segnarono due svolte significative: il Nord si ritirò nella sua leggendaria resistenza, rafforzando i confini e preparandosi a sopravvivere alle sfide dell’inverno e dei Bruti; Dorne, invece, colse l’occasione per ripristinare il proprio potere, abbandonando la guerra per concentrarsi sul consolidamento della propria sovranità.
Con Roccia del Drago ormai in mano a Daerion Blackfyre e il blocco navale attorno alla Baia delle Acque Nere, la situazione nelle Terre della Corona precipitò rapidamente. Approdo del Re, il cuore del potere Targaryen, era isolato e sotto minaccia diretta. La mobilitazione delle forze lealiste, pur rapida, fu ostacolata da tradimenti, sottomissioni forzate e mancanza di supporto dai protettorati circostanti.
Con la caduta di Altamarea e la proclamazione di Monford Velaryon come nuovo lord di Driftmark, Casa Velaryon si allineò definitivamente ai Blackfyre. Il tradimento era stato orchestrato con cura, e la famiglia principale dei Velaryon fu sterminata. Per consolidare l’alleanza, Daerion Blackfyre donò a Manford una sposa di sangue nobile di Volantis e due uova di drago, segnando una nuova era di dominio valyriano sotto il vessillo del Drago Nero.
Il tradimento di Casa Velaryon aprì la strada ad altri sconvolgimenti:
Casa Darklyn, un tempo marginalizzata, ottenne il pieno sostegno di Daerion. Nelle mani di questa casata furono poste navi, un esercito ampliato e un posto di prestigio nel concilio ristretto come Primo Cavaliere del Re.
Casa Celtigar inizialmente opposta a casa Blackfyre, depose le armi e giurò fedeltà nella persona del nuovo lord Adrian Celtigar alla nuova casata regnante.
Casa Bar Emmon fu invece conquistata con la forza, il loro territorio assorbito nel crescente dominio Blackfyre.
Nuove casate valyriane si stabilirono nelle Terre della Corona: Casa Thaerion a Maidenpool, Casa Vhassar a Harrenhal e la neonata Casa Bittersteel a Tumbleton.
Con tre casate valyriane saldamente fedeli e altre sottomesse o eliminate, le Terre della Corona divennero il fulcro del potere Blackfyre.
Approdo del Re, ormai sotto assedio, si preparava per il confronto finale. Le forze Targaryen, guidate da Re Lucerys, radunarono ciò che restava delle loro alleanze: i Rosby e gli Staunton rimasero fedeli, combattendo strenuamente per difendere la capitale. Tuttavia, molte altre casate si erano già arrese o erano state annientate. Quando Daerion e Vaelor Blackfyre marciarono sulla città, accompagnati dai loro draghi e dal supporto della Compagnia Dorata, la resistenza fu travolta.
La presa di Approdo del Re fu brutale. Nessuno fu risparmiato: uomini, donne e bambini della famiglia reale Targaryen furono uccisi, ponendo fine alla dinastia che aveva regnato per tre secoli. Il massacro servì a consolidare l’autorità di Daerion e a inviare un messaggio inequivocabile a chiunque osasse opporsi al Drago Nero. La capitale, devastata ma sotto controllo, divenne il simbolo del nuovo regime Blackfyre.
Mentre Daerion e Vaelor stabilivano il loro dominio su Approdo del Re, la guerra si estendeva. La Valle di Arryn, rifiutando la resa, tentò un attacco alle spalle, sperando di cogliere i Blackfyre impreparati. Nel frattempo, nel sud, Laenys Blackfyre, sorella e moglie di Daerion, volò sul drago Lyraxis per sostenere i Baratheon nella battaglia contro i resti degli eserciti dell’Altopiano e dei Lannister a Tumbleton che, in quel momento, era sotto assedio da parte dei Baratheon per conquistare il castello come roccaforte scudo per Approdo del Re.
Lo scontro nel sud fu devastante: Laenys e il suo drago decimarono gran parte delle forze nemiche, portando i Blackfyre a un passo dalla vittoria. Tuttavia, in un atto disperato, i Lannister utilizzarono un arpione per colpire Lyraxis, uccidendolo. Laenys perse la vita nella caduta, e con lei morirono Lord Edward Baratheon e suo figlio Hector Baratheon, lasciando la sorella Arianne come nuova Lady di Capo Tempesta.
Tuttavia la decimazione portata dal Lyraxis sull'esercito nemico costrinse Altopiano e Ovest a ritirarsi, lasciando in mano dei Blackfyre la fortezza di Tumbleton lungo il Mander che venne successivamente affidata alla neonata casa Bittersteel, felde a casa Blackfyre e discendente del sangue Valyriano di Aegor Rivers, noto come Acreacciaio, il più grande sostenitore del Drago Nero dai tempi di Daemon I Blckfyre e fondatore della Compagnia Dorata.
La notizia della morte di Laenys raggiunse Daerion e Vaelor mentre respingevano l’attacco della Valle. La tragedia portò i Blackfyre a richiamare i loro eserciti nelle Terre della Corona per consolidare il controllo e porre fine definitivamente alla resistenza.
Dopo due anni di guerra, la conquista Blackfyre si concluse in modo brutale ma definitivo. Approdo del Re era saldamente sotto il controllo di Daerion Blackfyre, e nessuno dei regni rimasti “liberi” mostrò interesse a tentare una riconquista.
L’Altopiano, il Nord, Dorne e la Valle si dichiararono indipendenti, preferendo preservare le proprie forze dopo le ingenti perdite subite. Il Tridente passò sotto il controllo dei Frey, che si autoproclamarono Re del Tridente, mentre le Isole di Ferro continuarono a perseguire i propri interessi autonomamente.
Con i Targaryen annientati e il loro potere svanito, i Sette Regni erano ormai frammentati.
Casa Baratheon e le terre della Tempesta rimasero fortemente collegate a casa Blackfyre in quanto Lady Arianne Barathoen sposo il Principe Vaelor Blackfyre, fratello di sangue di Re Daeron I Targaryen.
Non si dichiararono indipendenti, diventando a tutti gli effetti alfieri dei Blackfyre pur mantenendo ampio margine di manovra nei loro Territori.
Il regno di Daerion Blackfyre iniziò in una Westeros divisa e indebolita, con il Trono di Spade sotto il dominio del Drago Nero, ma con un continente in cui le fiamme del conflitto potevano riaccendersi da un momento all’altro.
Nonostante ciò, Daerion non dimenticò mai la minaccia rappresentata dalla Valle di Arryn. I suoi abitanti erano gli unici a poter vantare ancora sangue Targaryen nelle loro vene, un fatto che tormentò il re per i successivi 30 anni.
I tre decenni di regno di Daerion I furono segnati da tre obiettivi principali: consolidare le alleanze interne alla Corona, sviluppare l’allevamento dei draghi e preparare un piano di riconquista per riportare tutti i regni di Westeros sotto il Trono di Spade, con l’ambizione di fondare un nuovo Impero Valyriano.
Per rafforzare il suo dominio, Daerion si concentrò sulla sottomissione delle casate ribelli e sull’integrazione di nuove famiglie valyriane, legate al suo regno attraverso matrimoni e concessioni di titoli. Parallelamente, diede grande importanza all’allevamento dei draghi, simbolo del suo potere e della sua legittimità.
I commerci tra la Capitale, Capo Tempesta, Lancia del Sole e le città libere Essosi furono più attivi che mai in questo periodo, ed i Draghi tornarono a volare nei cieli di Approdo del Re e di tutti quei feudi che erano stati benedetti dalla schiusa delle uova donate da Daeron stesso ai suoi fedeli.
Uno dei cambiamenti più significativi del regno di Daerion fu la trasformazione del Credo dei Sette. Il vecchio culto, che già guardava con sospetto le pratiche valyriane come l’incesto, era considerato un ostacolo per il nuovo ordine. Daerion decise quindi di estrometterne i rappresentanti e di fondare un nuovo culto, più vicino agli ideali delle casate valyriane.
Nacque così il Culto Protestante dei Sette Dei, in cui l’incesto tra i membri delle famiglie valyriane non era condannato. Daerion stesso si pose come capo del culto, affiancato da un Alto Septon di sua nomina. La nuova sede principale del culto fu stabilita ad Approdo del Re, e il Tempio di Baelor venne ampliato per ospitare non solo i septon, ma anche i soldati del riformato braccio armato del Credo.
Il Credo Protestante dei Sette divenne la Religione ufficiale del Regno Blackfyre, tuttavia c'era ampia tolleranza verso tutti gli altri culti.