Il Nostro Programma
Rappresentanti Nazionali dei Volontari in Servizio Civile - Delegazione Umbria
PROGRAMMA SCU
Nicola Sereni
1. Istituire un albo del volontario, (o per zona sociale, o per provincia o per regione) ovvero un registro ufficiale che attesti che il Sig.Mario Rossi (per es.) ha svolto per "n" tempo il SCU presso un determinato ente, pubblico o privato che sia. L'iscrizione al suddetto albo potrebbe anche avvenire automaticamente al termine del servizio. Questo registro potrebbe essere un'ulteriore garanzia per l'operatore volontario, oltre all'attestazione rilasciata dagli enti al termine del periodo di servizio civile. Oltre a questo, ho pensato che si potrebbe fare in modo di rendere questo registro una fonte da cui attingere per il reclutamento di nuovo personale, specie in ambito privato (mi riferisco in particolar modo a tutti quegli enti accreditati come ad es. cooperative, case di riposo ecc...), quindi per tutti quegli enti del terzo settore e non, in cui il reclutamento del personale non avviene necessariamente per mezzo di una procedura concorsuale, riconoscendo, inoltre, degli sgravi contributivi per il datore di lavoro che assume un ex operatore volontario iscritto all'albo. Questa dell'albo potrebbe rivelarsi una garanzia anche per il datore di lavoro perché, consultando l'albo, potrebbe selezionare il personale in base all'esperienza già maturata o in quello stesso ente o in uno similare dove, presumibilmente, le competenze acquisite dall'operatore volontario sono pressoché le medesime; il datore di lavoro potrebbe quindi contare su un personale -almeno parzialmente- formato e strutturato per quel tipo di lavoro.
2. Conferire all'attestato di fine servizio un valore universale ed elevarlo, con tutti i limiti del caso, a "titolo culturale": un attestato più chiaro, più dettagliato e più preciso, in cui non siano solamente indicate informazioni generali (durata del servizio e ente presso il quale si è svolto), ma un attestato in cui siano effettivamente messe nero su bianco le competenze specifiche e trasversali acquisite durante il servizio, al fine di renderlo più spendibile ed appetibile per il mondo del lavoro. Va comunque precisato che chi ci ha preceduto ha già fatto tanto in tal senso, ma si potrebbe comunque continuare per questa strada e fare in modo che tutti i progetti di Servizio Civile prevedano il rilascio di un attestato del genere.
3. Sulla scia di quanto detto sopra, valorizzare, ove la legge lo consenta, l'attestato di fine servizio in particolar modo in ambito concorsuale. Fare in modo che vada a costituire un titolo di preferenza in questo caso specifico: in caso di parità di punteggio tra due o più candidati, favorendo quindi il candidato che ha svolto un anno di SCU, a maggior ragione se ad indire il concorso è lo stesso ente presso cui ha prestato servizio.
4. Istituire un bonus merito volontario (misurabile in termini monetari, anche di qualche decina di euro, purtroppo temo che di più non sia possibile) da destinare a tutti quei volontari che, per tutta la durata del servizio, si sono distinti per merito, rendendosi non solo più produttivi nelle attività esplicate all'interno del loro ente di accoglienza, ma anche più partecipativi e collaborativi nelle "altre attività" previste in ogni progetto di Servizio Civile. Istituire questo bonus potrebbe essere un modo per portare una vera e propria cultura meritocratica all'interno del Servizio Civile. Il fine, chiaramente, non è quello di danneggiare nessuno, ma di premiare i volontari più meritevoli per il maggiore impegno profuso in questa esperienza.
5. Riconoscere il permesso straordinario anche in caso di: concorsi pubblici, esami per certificazioni linguistiche ed informatiche ed esami di abilitazione alla professione.
6. Ottenere il rilascio di alcuni attestati al termine di alcuni corsi previsti durante la formazione specifica: penso, ad esempio, al corso sulla sicurezza sul lavoro. Se necessario, ai fini della validità dell'attestato, aumentare anche la durata del corso.
7. Riconoscimento dei contributi previdenziali, con conseguente obbligo contributivo non più a carico del volontario, ma a carico del Fondo Nazionale, come inizialmente previsto dall'articolo 9, comma 4, del decreto legislativo n.77/2002.
Ilaria Arcangeli
RIMOZIONE DEL TETTO MASSIMO DI ASSENZE GIUSTIFICATE PER MALATTIA durante la presentazione di progetto del servizio civile ci è stato presentato tutto il prospetto delle ferie dei permessi e dei buoni malattia affermando che noi civilisti abbiamo la possibilità di poter prendere malattia fino a 15 giorni+ 15 giorni non retribuiti cosa a mio avviso ingiusta perché già una frattura porterebbe ad una decurtazione di 15 giorni su un rimborso spese già molto basso.
ANDARE A CREARE ULTERIORI PROGETTI DI TUTELA DELLE FAMIGLIE per poter inserire tutte quelle famiglie di anziani soli o con un anziano al loro interno o tutte quelle persone sole che versano in una situazione di completa solitudine, andando così non solo a tutelare le famiglie che versano in condizioni di difficoltà economica ma anche a contrastare quel fenomeno ahimè in costante crescita chiamato “barbonismo domestico”. Ho pensato a questa possibilità una volta presa visione del bando “time to care” PENSADO che sarebbe stato bello farla diventare una realtà definitiva inserendola definitivamente nei progetti non come bando a parte, quindi creare alcuni bandi vacanti fruibili non solo per gli enti del terzo settore ma anche per le famiglie in difficoltà.
MAGGIORE VISIBILITÀ AL SERVIZIO CIVILE Credo che il Servizio Civile sia troppo poco conosciuto e che più giovani dovrebbero avere la possibilità di entrarne facilmente a conoscenza. Per questo propongo una maggiore promozione dell’iniziativa da parte delle Istituzioni e, a livello locale, dei delegati regionali, attraverso incontri divulgativi nelle scuole e nelle università. E PER FARE QUESTO HO PENSATO A DUE IPOTESI:
MIGLIORAMENTO DEL RAPPORTO Università/servizio civile E QUINDI ANDARE A INCREMENTARE LA POSSIBILITA Già ESISTENTE DI RICONOSCERE LE ORE LAVORATE COME SERVIZIO CIVILE IN TIROCINIO CURRICOLARE/ CFU E DUENQUE ESAMI IN MENO DA SOSTENERE SUL PIANO DI STUDI.
Possibilità DI USARE PARTE DEL SERVIZIO CIVILE COME ALTERNANZA SCUOLA LAVORO.
AGGIUNGERE ALLE ORE DI FORMAZIONE GENERALE E SPECIFICA i corsi di BLS-D/ MANOVRE DI DISOSTRUZIONE DELLE VIE AEREE IN ETA PEDIATRICA E ADULTA / CORSI COME RSPP SICUREZA SUL LAVORO E HACCP CORSO ANTINCENDIO. Durante la pandemia e dunque la temporanea sospensione dei servizi la nostra lega delle cooperative ci ha mandato ad operare a tutela dei servizi che continuavano il loro operato nella fattispecie operavamo al fianco di supermercati nell’aiuto e nella tutela delle persone anziane fornendo non solo l’aiuto con i carichi pesanti ma anche la consegna di dispositivi di sicurezza per fare questo però i vari supermercati ci hanno fornito la possibilità di fare il corso sulla sicurezza sul lavoro e il corso HACCP, ho pensato che sarebbe molto utile far fare ai civilisti questi corsi spendibili anche al di fuori dell’ esperienza di servizio civile Inseribili dunque nel curriculum Vitae.
AGGIUNGERE DEI PERMESSI ORARI e dunque non sono permessi ordinari o straordinari giornalieri in modo da non compromettere un’intera giornata lavorativa.
PUNTEGGI in tutti i concorsi pubblici per chi ha svolto servizio civile.
RIPRISTINARE IL VERSAMENTO CONTRIBUTIVO MINIMO PER I VOLONTARI CHE HANNO PRESTATO SERVIZIO CIVILE così da equiparare il servizio civile al servizio militare cosi come era alle origini".
La Delegazione Umbria
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