La meraviglia, o “thaumazein” in greco antico, è un sentimento di stupore e curiosità di fronte alla complessità e al mistero del mondo.
È il punto di partenza della riflessione filosofica: la meraviglia suscita domande e spinge gli individui a cercare risposte. Questo sentimento è evidente nei primi filosofi dell’antichità, come Socrate, che considerava la meraviglia come il motore della ricerca filosofica.
Quando Socrate affermava che “una sola cosa so: di non sapere nulla”, esprimeva un atteggiamento di umiltà e apertura che nasce dalla meraviglia di fronte alla illimitata potenzialità della conoscenza umana. La meraviglia porta a riconoscere l’ignoto e a esplorare questioni che spesso sono considerate ovvie o scontate, stimolando così un’analisi più profonda e critica della realtà.
La filosofia può essere vista come un’estensione e una risposta alla meraviglia. Mentre la meraviglia suscita domande e curiosità, la filosofia cerca di affrontare e risolvere queste domande, esplorando i fondamenti della nostra esistenza e della nostra comprensione del mondo.
La parola “meraviglia” ha origini nel latino “mirabilia”, che è il plurale di “mirabile”, derivato dal verbo “mirari”, che significa “guardare” o “ammirare”. “Mirari” è connesso con l’idea di qualcosa che provoca stupore o ammirazione. In italiano, “meraviglia” ha mantenuto questo significato di stupore e fascino di fronte a qualcosa di straordinario o inaspettato. È un sentimento di sorpresa e curiosità che nasce quando ci si confronta con qualcosa di nuovo o complesso, che va oltre la nostra comprensione immediata e invita alla riflessione e alla scoperta. L’etimologia della parola “filosofia” invece deriva dal greco antico. È composta da due termini: “philos” (φίλος), che significa “amico” o “amore”, e “sophia” (σοφία), che significa “saggezza” o “conoscenza”.
Quindi, “filosofia” può essere tradotto letteralmente come “amore della saggezza” o “ricerca della saggezza”. La parola riflette l’intento dei filosofi di perseguire la comprensione e la sapienza attraverso il ragionamento e la riflessione critica. Ma non è solo questo: la filosofia è una disciplina che si occupa di esplorare e comprendere le questioni fondamentali riguardanti l’esistenza, la conoscenza, la realtà, i valori e il pensiero.
Essa cerca di rispondere a domande profonde e astratte riguardanti il senso della vita, la natura della verità, la struttura del mondo, la mente umana e quella artificiale, in una continua tensione verso il superamento dei limiti dell’essere umano, attraverso la tecnica.
Sapranno i leader del futuro trasformarsi in ponti verso il futuro, possedere una volontà costruttiva, in grado di mettere in discussione gli ideali prestabiliti attraverso la gioia tragica e il recupero della volontà di potenza; perpetrare e promuovere eternamente il processo di creazione e rigenerazione dei valori sposando la nuova e disumana dimensione morale dell’”amor fati”, che delinea un amore gioioso e salubre per l’eternità in ogni suo aspetto terribile, caotico e problematico?
Tratto da “Philoleader”, un libro per leader “umani troppo umani”
La filosofia dell’assurdo, principalmente associata al pensiero di Albert Camus, esplora il conflitto intrinseco tra il desiderio umano di trovare un senso e una coerenza nella vita e la realtà di un universo privo di significato intrinseco. Secondo Camus, la vita è essenzialmente assurda perché non c’è un senso universale o un ordine superiore che possa darle significato. Tuttavia, anziché cedere alla disperazione, Camus propone di abbracciare l’assurdo e vivere con una consapevolezza serena e autentica, accettando la mancanza di significato come una condizione esistenziale inevitabile.
I concetti chiave alla base della filosofia dell’assurdo sono Il Conflitto Assurdo che rappresenta la tensione tra il bisogno umano di significato e l’indifferenza dell’universo, la Rivolta, perché la risposta di Camus all’assurdo non è la resa, ma una rivolta continua, un vivere con la consapevolezza dell’assurdità della condizione umana senza rinunciare alla ricerca di soddisfazione personale e l’Eroe Assurdo, un individuo che, riconoscendo l’assurdità della vita, trova gioia e significato nella propria esistenza quotidiana.
Come sperimentare la filosofia dell’assurdo nelle organizzazioni e migliorare la qualità del proprio lavoro e il benessere organizzativo, fornendo senso e significato?
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