La genetica
La genetica è quella parte della scienza che studia i caratteri ereditari, la loro trasmissione e la discendenza. Sappiamo che tutti i caratteri ereditari posseduti da un individuo sono presenti nel nucleo delle cellule, che sono i cromosomi, essi sono presenti in un numero ben definito e che à caratteristico dalla specie; quindi contando il numero dei cromosomi, presenti in una cellula, possiamo risalire alla specie di cui questo individuo appartiene. La specie umana possiede in ogni cellula 46 cromosomi di cui 23 provenienti dalla madre e 23 dal padre. Questi cromosomi non sono diversi nel padre e nella madre ma sono simili, infatti contengono in duplice copia gli stessi geni. I due geni per un determinato carattere vengono chiamati alleli e sono molto simili anche se non sono perfettamente uguali. Ad esempio il gene che porta il colore degli occhi si trova nello stesso punto sia nel cromosoma del padre sia in quello della madre, però può succedere che siano diversi per il colore, in tal caso il colore degli occhi del figlio sarà dato dagli alleli che è in grado di sovrastare l’altro ed esso viene detto dominante mentre l’altro recessivo. Non sempre un carattere domina sull’ altro e in tal caso il carattere del figlio sarà intermedio tra quello del padre e d ella madre, per esempio: incrociando alcuni fiori di colore rosso co altri di colore bianco si avranno fiori di colore rosa.
Le leggi della genetica
L’abate cecoslovacco Gregor Mendel è considerato il fondatore della genetica moderna. Egli per studiare la trasmissione dei caratteri incrociò delle piante di pisello, infatti, queste piante differiscono per pochi caratteri, e sono quindi facili da incrociare. In questi incroci considerò un carattere alla volta e attraverso molte prove, riuscì a dimostrare, come i caratteri vengono trasmessi da un individuo ad un altro. Mendel ad esempio selezionò le piante in modo da ottenere degli individui puri cioè aventi gli stessi alleli per un determinato carattere. Prese in considerazione il colore dei semi, che erano o gialli o verdi e incrociandoli fra loro si accorse che le piante nate avevano tutti i semi di colore giallo che egli chiamò dominante; questi individui non erano però puri ma ibridi. Dopo aver fatto questi incroci, egli giunse a formulare tre leggi, che prendono il suo nome:
- 1° legge: Incrociando due individui di linea pura che differiscono per un solo carattere si ottiene una generazione con individui che manifestano tutti il carattere dominante
- 2° legge: nella seconda generazione,che incrocia due individui ibridi,il carattere recessivo ricompare in minor presenza di quello dominante
- 3° legge: incrociando due individui che differiscono per due o più caratteri,questi si trasmettono indipendentemente l'uno dall'altro.