Era il 19 aprile del 2023 ...
ESPOSTO DENUNCIA sul cantiere dello Stabilimento Ex Carlo Alberto
Nella giornata di mercoledì 19 aprile 2023 le associazioni Legambiente La Spezia e Posidonia Porto Venere hanno consegnato a Procura della Repubblica della Spezia e Comando Carabinieri Forestale della Spezia un esposto denuncia in merito a presunte violazioni delle norme ambientali avvenute in occasione della predisposizione del cantiere per la costruzione in località Carlo Alberto sull’Isola Palmaria di Stabilimento balneare con piscine.
“Il nostro intento - dichiarano le due associazioni - è contrastare la realizzazione di un progetto che secondo la nostra analisi non rispetta né la normativa del Piano del Parco Naturale Regionale di Porto Venere né quella in ambito di Rete Natura 2000”. “In particolare abbiamo segnalato dei profili di illegittimità che potrebbero configurare conseguentemente la realizzazione di fattispecie di reato indicate dall'esposto e su cui chiediamo che la Procura indaghi a tutela del bene ambientale Palmaria.”
“In questa azione di forte contrasto al Progetto - concludono Legambiente e Posidonia - ci conforta la grande risposta di partecipazione alla manifestazione di sabato 15 aprile, organizzata insieme al movimento Palmaria SI Masterplan NO e al Gruppo Il Frastaglio di Porto Venere”
Era l'8 aprile del 2023 ...
COMUNICATO STAMPA Legambiente La Spezia - Posidonia Porto Venere SULLE RESPONSABILITA' DEL COMUNE DI PORTO VENERE NEL PERMETTERE LA REALIZZAZIONE DI UNO STABILIMENTO CON PISCINE SULL'ISOLA PALMARIA.
In merito alla questione del nuovo Stabilimento Balneare alla Palmaria, le contestazioni nei confronti del Comune di Porto Venere sono secondo noi ben argomentate; quindi attribuire, come fa il Signor Sindaco, la responsabilità dell'approvazione del progetto a chi ha redatto il PUC del 2002 è di fatto una mistificazione. E qui lo dimostriamo.
1. Il Piano Urbanistico Comunale del 2002 prevedeva sì di “dotare la zona di servizi ed attrezzature per la balneazione e la fruizione turistica da collocare nel manufatto esistente da recuperare” ma diceva anche che “dovrà essere garantita la fruizione pubblica libera e dovrà essere consentito l'accesso e la fruizione alla scogliera, alla spiaggia, alla zona boscata e rocciosa di interesse paesistico”; quindi a tutta l’area.
2. Il Piano del Parco, che prevale sul PUC, prevedeva per quell’area di “Potenziare l’offerta turistico-ricreativa, sportiva e culturale del Parco” e di “Garantire l’accesso e la fruizione pubblica e libera della scogliera, della spiaggia e dell’intera area”: quindi chiaramente un intervento “modello parco” e che garantisse pur sempre la libera fruizione in tutta l’area.
3. Riguardo le piscine, il Piano del Parco non le prevedeva, mentre il PUC le vincolava alla realizzazione di un P.U.O. (Piano Urbanistico operativo), che avrebbe permesso di approfondire il tema e, se del caso, di sottoporre il Piano ad una procedura di Valutazione Ambientale Strategica.
4. La società proponente Palmaria Experience s.r.l. invece di presentare istanza per l’avvio del P.U.O. ha chiesto un “Permesso di Costruire convenzionato”, sfruttando i “Margini di flessibilità” previsti dal PUC; e la Giunta Comunale, invece di approfittare del PUO per approfondire un tema “ereditato” dal vecchio PUC, ha deliberato a favore, compresa la “realizzazione di piscine all’interno del procedimento di rilascio del Permesso di Costruire Convenzionato”; quindi le prime piscine private in Palmaria sono state assentite “aggirando” una procedura prevista dal vecchio PUC (il PUO), che pareva ovviamente cautelativa.
5. Tutta la Conferenza dei Servizi per l’analisi del progetto a cura degli enti interessati (tra cui anche la Soprintendenza) si è svolta all’oscuro dal pubblico, ovvero senza darne la comunicazione dovuta sui siti istituzionali, come prevede la normativa; ci siamo dovuti rivolgere al Difensore Civico che è intervenuto ricordando al Comune di Porto Venere dei propri doveri in merito all’informazione al Pubblico. Ovviamente questo ha nuociuto moltissimo a chi avesse voluto conoscere il procedimento e interloquire con i soggetti coinvolti nella pratica autorizzativa; ci siamo sentiti lesi nel nostro diritto di portatori di interessi pubblici.
6. Infine il Comune ha rinunciato ad esercitare il diritto di prelazione nell’acquisto del rudere della Ex Cava in quanto “ non si ravvisano ragioni di pubblico interesse per l’acquisizione dei summenzionati beni immobili da parte del Comune di Porto Venere quale gestore del Parco naturale”; e su questo punto verte un ricorso al TAR di Legambiente perché questa decisione è stata presa non dal Consiglio Comunale, come vorrebbe la norma, ma dalla Giunta Comunale.
Sintetizzando possiamo con un eufemismo dire che questo progetto non è stato certo subito passivamente dall'attuale amministrazione di Porto Venere.
Per Circolo Legambiente La Spezia
Il Presidente Stefano Sarti
Per Associazione Posidonia Porto Venere
La Presidente Gabriella Reboa
#stabilimentoinpalmarianograzie
Gest-Azione di Annalisa Maggiani
La Compagnia Teatro Iniziatico della Associazione Culturale Arthena aderisce alla manifestazione del 15 Aprile in Palmaria a tutela della magnifica isola, oasi naturalistica, oggetto di privatizzazione e aggressione edilizia.
Italia Nostra La Spezia
Unione degli Studenti La Spezia
Teatri del vento APS
Circolo Pertini, Sarzana
Società Marittima Mutuo Soccorso APS Lerici
Comunicato stampa e programma della giornata
Comunicato Stampa di Legambiente La Spezia, Posidonia Porto Venere, Palmaria SI Masterplan NO!, Gruppo Il Frastaglio Porto Venere
Sabato 15 aprile insieme in Palmaria: “Vogliamo una Palmaria parco naturale per tutti”.
Con l’approntamento del cantiere per la costruzione dello Stabilimento balneare con piscine è iniziata l’operazione che porterà allo stravolgimento della Palmaria. Quello che ci aspetta infatti, a seguire, sarà l’attuazione del Masterplan, quel progetto che vorrebbe trasformare la Palmaria nella Capri della Liguria, sostanzialmente un’isola dedicata ad un turismo di elite e quindi per pochi.
Legambiente La Spezia, Posidonia Porto Venere, Palmaria SI Masterplan NO!, Gruppo Il Frastaglio Porto Venere promuovono una manifestazione sull’isola per sabato 15 aprile, dalle 11.15 alle 16.30, per protestare contro questo disegno.
“La Palmaria è Parco naturale regionale, Zona speciale di conservazione dell’Unione Europea, Sito Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità: deve rimanere naturale, libera, accessibile, bene comune e non di pochi privilegiati!”
Questo il programma della giornata:
per chi parte da Spezia: partenza alle ore 11.15 dalla passeggiata Morin, ritorno previsto ore 16.30 dalla Palmaria;
per chi parte da Porto Venere: ritrovo ore 11 davanti al Comune, flash mob insieme al Gruppo Gest-Azione, per portare anche in paese la nostra protesta; alle 12 trasferimento sull’isola Palmaria.
Sull’isola poi ci porteremo al Carlo Alberto e si realizzerà una catena umana a circondare l’area del cantiere; verrà fornita informazione ai partecipanti e scambiate opinioni su come proseguire l’azione di contrasto al progetto; infine ci si dividerà in gruppi per realizzare materiali di supporto e brevi laboratori volanti che partano dal rapporto con la natura dell’isola. Si starà insieme anche a pranzo, ovviamente al sacco, e ci sarà anche chi raccoglierà i rifiuti dispersi nell’ambiente, come sempre facciamo. Il tutto verrà condiviso via social, per realizzare un effetto a cascata in modo da diffondere la denuncia in tutta Italia e all’estero.
Oltre a Gest-Azione e alle associazioni promotrici contribuirà all’evento anche “Teatri del vento APS”, Extinction Rebellion Liguria. Aderiscono inoltre: Italia Nostra, La Compagnia Teatro Iniziatico della Associazione Culturale Arthena, Unione degli Studenti La Spezia, Circolo Pertini.
Si prega di prenotare l’utilizzo del traghetto da Spezia via SMS al numero 353 449 7366.
Tutte le info al sito web bit.ly/sp-pv .
Tutte le info sul Masterplan al sito web www.palmariasi.org
Facebook: Legambiente La Spezia
Blog di Posidonia Porto Venere: www.posidoniaportovenere.blogspot.com
Con l’arrivo della gru in Palmaria è iniziato in concreto il grande assalto all’Isola, quello che cambierà definitivamente il suo volto ma ancora di più il modo di frequentarla…
Via dunque ai lavori per la costruzione dello stabilimento al Carlo Alberto, alle spalle di quelle rocce bianche e nere in cui gli amanti dell’isola sono soliti incontrarsi d’estate, tra una pozza di scogliera e l’altra, fruitori ormai abili a scendere in mare da quegli scogli impervi…
Qualcuno ha valutato che quel ben di Dio, quella vista di Porto Venere da oltre lo stretto, quel mare strepitoso, fossero troppo per dei comuni mortali che al massimo lasciano sull’isola i soldi del traghetto e quelli di un caffè e una “biretta” al Secco…
Ma il problema ovviamente non è l’in-prenditore (quei Paletti proprietari del Grand Hotel che si sono aggiudicati anche la ex scuola, sede dell’ostello chiuso per lasciar posto a qualche suite di lusso che si affaccerà sul più bel panorama di Porto Venere – anche lì troppo lusso per quei bambini che utilizzarono l’edificio come scuola elementare…; quei Paletti che ora potranno offrire ai propri facoltosi clienti anche una strepitosa location del loro nuovo stabilimento: per cui immaginiamoci camera all’ex convento + cabina con piscina a Carlo Alberto, che plusvalore che raggiungerà!), dicevo il problema non sono i Paletti che fanno il loro lavoro, il problema è chi lo ha permesso (qualcuno perché lo ha voluto per chissà quale motivo, e qualcun altro perché lo ha tollerato per chissà quale perversa propensione a monetizzare tutto), dicevo il problema è chi ha permesso di mettere mano alla “valorizzazione” della Palmaria, ovvero a metterla sul mercato, al miglior offerente: la logica del Masterplan quindi, che ha aperto alla speculazione di cui la realizzazione del nuovo stabilimento (all’interno di un Parco Naturale, ad una Zona Speciale di Conservazione) è la prima mossa (pur non essendo prevista nel Masterplan stesso …. insomma, un gentile antipasto!).
Questa gente che era talmente cosciente di quale torto avrebbero fatto agli amanti della natura e della Palmaria, da aver avviato la Conferenza di Servizi in sordina, per avere i permessi prima che qualcuno se ne accorgesse e magari andasse a tirare la giacchetta alla Soprintendenza, alla quale forse avranno detto “Ah, ma qui sono tutti d’accordo!”. Permessi dati senza renderli manifesti alla popolazione che non poteva certo dirsi non interessata alla questione. Eppure tutto in regola, tronfi della loro furberia…
Il mondo va a rotoli, la guerra impazza, il cambiamento climatico ci promette lacrime e sangue, dovremmo preoccuparci solo di fare meno danni possibili alla natura sperando di alleviare le conseguenze del nostro impossibile stile di vita, ma troppi fino all’ultimo mirano a incassare, a privatizzare, a vendere, forse perché pensano che i loro soldi li salveranno dalla rovina…
Sbagliano: ci portano via fette di futuro, e non saranno perdonati, perché oggi abbiamo tutti gli strumenti per capire che cosa bisogna fare e cosa no per poter continuare a vivere decentemente su questo pianeta… E loro quindi lo fanno scientemente. Ma non c’è abbastanza reazione, la comunità sembra anestetizzata, ognuno con il suo piccolo grado di coinvolgimento in questa società dei consumi che ci ha portato via anche l’anima…
Il progetto di nuovo Stabilimento Balneare sull'isola Palmaria, in località Carlo Alberto, proprio di fronte al promontorio di San Pietro, una delle viste più belle al mondo, oggi appannaggio dei liberi frequentatori degli scogli, è una operazione di speculazione su un bene universale (Patrimonio Unesco) finalizzata a creare un ambiente esclusivo probabilmente a favore dei facoltosi clienti degli Hotel di lusso di Porto Venere.
In un'isola sino ad oggi scampata alla speculazione edilizia questo progetto rappresenta la prima vera modifica verso un modello di turismo, in parte elitario ed in parte di massa (leggi: crociere), prospettato dal Masterplan promosso da Regione e Comune (qui il sito del movimento PSMN che si oppone alla sua realizzazione, questo il sito dell'Associazione Posidonia).
Un numero limitato di cabine, ristorante con dehor, area fitness, area relax, due piscine in stile hawaiano, al posto di un antico piazzale di cava ormai riconquistato dalla splendida natura mediterranea dell'isola.
Ecco invece come si presenta oggi l'area, con una natura lussureggiante e la sua "spiaggia di scogli" apprezzatissima dai bagnanti "fai da te", alla portata di tutti:
Ed ecco il colpo d'occhio su Porto Venere che fa gola a coloro che sono abituati a speculare su un patrimonio che è di tutti:
Gli impatti che paventiamo:
Naturalistico, con lo stravolgimento della vegetazione tipica (pineta a Pino d'Aleppo e macchia a Ampelodesma)
Paesaggistico, con arenile artificiale e piscine poste di fronte a San Pietro
Ambientale, con scarichi attività e piscine proprio di fronte alla Prateria a Posidonia, in un tratto di mare cristallino