di Gabriele Pato

MAO ZEDONG

Mao Zedong (毛澤東) nacque nel 1893 nella cittadina di Shaoshan, un centro rurale della provincia di Hunan, situata sul medio corso del Fiume Azzurro. La sua famiglia aveva alcuni piccoli possedimenti agricoli che le assicuravano una tranquilla stabilità economica. Mao frequentò la scuola elementare locale e divenne un vorace lettore fin dall’infanzia, appassionato di romanzi storici riguardanti guerre, ribellioni ed eroi popolari. A quattordici anni fu costretto a sposarsi, ma rifiutò da subito la moglie, con la quale a suo dire non condivise mai il letto. Due anni più tardi il padre gli impose di lasciare gli studi e tornare nei campi, ma Mao anche questa volta non ubbidì e si trasferì nella capitale Changsha, dove si avvicinò alla politica. Tra il 1913 ed il 1918 frequentò con successo la Scuola Normale di Hunan e, una volta diplomato, si trasferì a Pechino insieme al professor Yang Changji, che lo aiutò a trovare un impiego presso la biblioteca universitaria, dove conobbe Chen Duxiu e Li Dazhao, protagonisti delle rivolte del 1911 e futuri fondatori del Partito Comunista Cinese (PCC). Nel 1919 prese attivamente parte al Movimento del 4 maggio, gruppo studentesco, antimperialista e nazionalista che invitava all’abbandono della “via confuciana” per una modernizzazione della Cina che fosse ispirata dai modelli occidentali (democrazia e scienza in primis) ma adattata al contesto culturale e tradizionale cinese.

Nei due anni successivi si mosse tra Pechino, Changsha e Shangai, dedicandosi principalmente allo studio e alla militanza politica. Nel 1921 partecipò alla fondazione del Partito Comunista Cinese e fu tra i principali promotori del Primo Fronte Unito, la coalizione con il Kuomintang (KMT) che mirava alla riunificazione della Cina, divisa tra i vari signori della guerra. Tra il 1924 ed il 1927 ricoprì fu alla testa dell’Istituto di addestramento dei contadini del KMT, e si dedicò all’educazione ideologica e all’organizzazione dei leader contadini nello Hunan. Fu in questo periodo che si rese conto del potenziale rivoluzionario delle masse contadine cinesi, allontanandosi dal marxismo ortodosso e teorizzando le linee generali del maoismo.

Il 1927 fu un anno cruciale per la storia della Cina e per quella di Mao Zedong: il 12 aprile, a Shangai, l’esercito del KMT guidato da Chiang Kai-shek e appoggiato dalle Triadi, attaccò i propri alleati del Partito Comunista e arrestò chiunque fosse ritenuto un suo sostenitore. Il bilancio fu di oltre 1000 comunisti arrestati, 300 morti e 5000 “dispersi”. Nelle settimane seguenti le violenze si estesero a tutte le principali città del paese, a cui i comunisti risposero organizzando insurrezioni in tutto il sud del paese e dando di fatto inizio alla guerra civile.

In questo periodo Mao sposò Yang Kahiui, figlia del professore che lo portò con a Pechino, ma dopo poco cominciò a convivere con la guerrigliera diciottenne He Zizhen, che gli diede cinque figli nei nove anni successivi. Nel 1930 Yang fu catturata e assassinata dal KMT ed egli sposò He Zizhen, con la quale divorziò nel 1938 per sposare l’attrice Jiang Qing – poi conosciuta come Madame Mao – ultima moglie di Mao, futura dirigente del PCC e protagonista della Rivoluzione Culturale di fine anni ’60.

Durante i primi anni ‘30 Mao Zedong si dedicò all’organizzazione dell’Esercito Popolare di Liberazione nelle montagne dello Jinggang, dove costituì la Repubblica Sovietica Cinese, della quale fu eletto primo presidente. Tuttavia, per sfuggire al KMT, nell’ottobre 1934 l’esercito comunista intraprese, una ritirata di un anno lunga oltre 9500km verso lo Shaanxi, conosciuta come la Lunga Marcia. Durante il viaggio fu in grado di estendere la propria influenza nelle gerarchie del partito, ed elaborò la proposta di un Secondo Fronte Unito per contrastare l’invasione giapponese, proposta che venne accettata dai nazionalisti soltanto nel 1937 e che sospese il conflitto civile fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Le ostilità ripresero nel 1945 e, nell’arco di quattro anni, l’Esercito Popolare di Liberazione riuscì ad imporsi sulla Cina continentale, relegando il KMT sull’isola di Taiwan. Il 1° ottobre 1949 venne ufficialmente fondata la Repubblica Popolare Cinese, che Mao governerà fino alla sua morte.

La seconda parte della vita di Mao Zedong, quella del Grande Timoniere a guida della Repubblica Popolare, è probabilmente la più conosciuta. Tra il 1950 ed il 1958 intraprese un programma di espropri e collettivizzazione forzata, introdusse il controllo statale dei prezzi e vasti progetti di industrializzazione. Dopo questa prima fase, nel ’58, promosse il Grande Balzo in avanti, allo scopo di incrementare la produzione agricola e industriale, che causò un numero compreso tra i 14 ed i 30 milioni di morti in due anni. In seguito a ciò, i membri del Partito provarono a privarlo del potere relegandolo ad una figura meramente cerimoniale: la risposta di Mao fu la Rivoluzione Culturale, operazione durata dal 1966 al 1969, che portò all'imprigionamento di milioni di cinesi di ogni estrazione, al ricambio pressoché totale della dirigenza comunista, ad almeno 500'000 vittime e alla parziale distruzione del millenario patrimonio artistico e culturale cinese.

Durante la Rivoluzione Culturale, Mao si allontanò dalla moglie Jiang Qing e, secondo varie fonti, influenzato dalle dottrine taoiste per cui l’attività sessuale porti alla longevità, si circondò di un grande harem di giovani amanti pronte a soddisfarlo e, al contempo, a fungere da spie, come accadde nel 1969, quando venne messo avvertito dell'imminente colpo di stato da una sua amante. Tuttavia, la passione per le donne fu anche causa del suo declino e delle sofferenze patite negli ultimi anni: probabilmente malato di sifilide, oltre che afflitto da problemi cardiaci e polmonari, si defilò dalla politica interna e promosse la diffusione di un vero e proprio culto della personalità. Allo stesso tempo, spinse per l’apertura verso l’occidente e l’URSS. Il 2 settembre 1976 venne ricoverato d’urgenza all'ospedale 202 di Pechino per una crisi respiratoria, dove morì una settimana più tardi, il 9 settembre 1976.

LETTURE E APPROFONDIMENTI:

- Jung Chang, Jon Halliday, Mao, la storia sconosciuta (Longanesi, 2006).

- Documentario “La grande carestia”: https://www.youtube.com/watch?v=XmWu0qmfAvc