Comunicati

Nuove istallazioni militari in Coltano:

Un pesante intervento nel Parco che si stenta a credere!

08 aprile 2022

IL PROGETTO

Dopo alcune frammentarie notizie comparse sui giornali, siamo ora a conoscenza che in data 09/04/2021 è pervenuta al Parco una richiesta di pare preventivo per l’individuazione di un’area per la possibile ricollocazione del Gruppo Intervento Speciale del 1° Rgt. CC paracadutisti “Tuscania” e del Reparto Centro Cinofili – Pisa, con un progetto di livello “preliminare” e quindi non confacente per l’avvio di istanze di tipo autorizzativo.

La richiesta si riferisce a due particelle catastali di proprietà del Demanio dello Stato per una superficie di 729.340 mq.

Sul lotto individuato dal progetto è prevista la realizzazione di nuove urbanizzazioni e cubature per complessivi 445.189,5 metri cubi.

Le destinazioni previste assolvono ai bisogni dichiarati dei reparti interessati, oltre ad alloggi per militari con famiglia (18 villette a schiera composte da due fabbricati).

LE DIMENSIONI

Già solo l’estensione dell’area incrementa di 13 volte l’originaria estensione della vecchia base di Coltano, oggi in stato di abbandono.

Per cogliere il senso delle trasformazioni previste è possibile confrontare le dimensioni di questa nuova “cittadella militare” con quelle di edifici noti in città indicandole in metri cubi (445.189,5) e in metri quadri (73 ettari):


• Il volume attuale di tutto il Santa Chiara è di 438.895 metri cubi, su un’area di poco meno di 12 ettari (117.895 mq.)


• la nuova “cittadella” occuperà un’area vasta poco meno della metà di tutto il centro storico. • il volume del CNR è di circa 200.000 mc., quindi metà di quello previsto a Coltano.


• l’intervento previsto a Coltano, sarà, in metri cubi la metà del nuovo ospedale di Cisanello, (960.000 mc. quando completato).


• Infine, 445.000 metri cubi possono essere paragonati a circa 1400 appartamenti di 100 metri ciascuno: “un paese” di circa 4.000 abitanti.


LE CARATTERISTICHE DELL’AREA


L’area interessata dal progetto è sottoposta ai seguenti vincoli:


• Area Naturale Protetta (Parco regionale Migliarino S. Rossore Massaciuccoli) Rischio pericolosità alluvioneVincolo ambientale DM 17.07.1985 GU n. 185, vincolo n. 90416 “zone di in edificabilità temporaneaProssimità al sito della Rete europea “Natura-2000” ZPS/ZSC codice IT5170002 denominato “Selva Pisana” il cui limite dista circa non oltre 2 km


• Vincolo paesaggistico ex lege ai sensi dell’art. 142 “Aree tutelate per legge” del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D. Lgs 42/2004 s.m.i.;


• Vincolo paesaggistico per specifico decreto ai sensi dell’art. 136 del Codice “immobili ed aree di notevole interesse pubblico”, di cui al D.M. 17.07.1985 GU n. 185


• L’area è sottoposta al Piano paesaggistico regionale (PIT-PPR della Regione Toscana) di cui alla Deliberazione del Consiglio Regione Toscana n. 37/2015 e all’ Accordo tra Regione e Ministero.


Ma al di là dei vincoli normativi, il danno è (come afferma Italia Nostra) rivolto contro i luoghi e la loro storia secolare, che solo la presenza del Parco, può valorizzare.


Un luogo delle meraviglie, con la Villa Medicea del Buontalenti, i granai e gli edifici storici, luoghi di allevamenti di pregio, grandi alberature in filari, le Ragnaie, nel quale si è esercitata nel tempo una agricoltura che oggi può riconvertirsi, da industriale in biologica, sfruttando la presenza del Parco.

Anche per questo, il Piano del Parco ed il Piano di Gestione classificano l’area in questione in parte come “zona agricola di sviluppo” ed in parte come “zona agricola di recupero ambientale”, per le quali, in base alle norme vigenti, non è ammesso alcun cambio di destinazione d’uso.


Senza contare che, per ora, il progetto nulla dice a proposito di una nuova viabilità e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria che sarebbero necessarie e che per un’opera del genere non sarebbero certo irrilevanti, ma molto probabilmente stravolgerebbero la rete infrastrutturale di Coltano.


Resta, quindi, difficile comprendere come tale progetto possa risultare conforme agli strumenti di tutela e pianificazione, strumenti approvati o da approvarsi in sede di Consiglio Regionale.


MA…


Con Decreto del Presidente del Consiglio del 14 gennaio 2022, (dunque ben prima della guerra in Ucraina) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 marzo la nuova sede del Gruppo intervento speciale, del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e del Centro cinofili, è stata dichiarata «opera destinata alla difesa nazionale», che può, quindi, usufruire delle misure di semplificazione procedurale previste dall’art. 44 del decreto legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, n. 108.


Tradotto: si può ignorare e quindi bypassare ogni altra regola, compreso qualsiasi valutazione strategica e di impatto ambientale.


I MILITARI, IL PARCO, LA CITTÁ


L’intervento previsto si va a sommare a una già forte presenza militare nel Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli: la base americana di Camp Darby con un intervento in corso di oltre 40 milioni di dollari per barriere anti-deflagrazione nel bosco (Riserva UNESCO) alte 13 metri e larghe 6 metri; sempre a servizio di Camp Darby, la realizzazione del braccio ferroviario dal porto di Livorno, il vecchio CAMEN con le varie scorie nucleari (sempre nella Riserva Unesco); la base del Col Moschin in Bocca d’Arno, il poligono di tiro in Bocca di Serchio (Sito di interesse comunitario).


Oltre alla presenza in città delle caserme Gamerra e Bechi Luserna, a pochi passi dal Museo delle Navi.


L’insieme delle questioni sopra indicate portano ad un giudizio fortemente negativo sull’intervento proposto, anche per le modalità con cui è stato presentato e le procedure che si intende utilizzare, prive di qualsiasi verifica e escludenti ogni forma di partecipazione pubblica. Va inoltre ricordato che da parte del Ministero della Difesa non c’è stata, negli anni scorsi, alcuna disponibilità a prendere in considerazione la richiesta della città di Pisa a trovare un’altra collocazione per la caserma del Battaglione logistico sull’Aurelia allo scopo di destinare quell’area a nuova porta d’ingresso del turismo, connessa al sistema museale dei Lungarni.


Per queste ragioni chiediamo alle istituzioni locali e regionale di agire per chiedere al Governo un ripensamento sulla scelta annunciata sulla Gazzetta Ufficiale, senza alcun confronto con la realtà e i problemi del territorio.


Sinistra Civica Ecologista Pisa


Le tariffe dei trasporti pubblici subiranno significativi aumenti, anche del 200%.

L’amministrazione comunale non ha fatto niente per evitarlo

28 gennaio 2022

A seguito dell’assegnazione ad Autolinee Toscane del Servizio di trasporto Pubblico, le tariffe subiranno significativi aumenti, in alcuni casi anche del 200%, senza che l’amministrazione comunale abbia sino ad oggi fatto niente per evitarlo.

Si apprende infatti da alcune dichiarazioni degli stessi consiglieri di maggioranza che il comune si era accontentato delle rassicurazioni fornite dal nuovo gestore, senza procedere, per loro stessa ammissione, al rinnovo della convenzione da sempre attiva per tenere calmierati i prezzi dei biglietti.

È stato necessario uno scostamento di bilancio, che al momento sembra peraltro solo dichiarato, per mettere a disposizione le risorse necessarie alla stipula di una nuova convenzione rispetto alla quale questa amministrazione è in estremo ritardo.

Tutti gli altri comuni serviti dal medesimo gestore hanno infatti previsto nei loro bilanci fondi con cui hanno provveduto al rinnovo delle convenzioni non appena terminata l’aggiudicazione della gara e certo prima che si abbattesse sui cittadini un disservizio così grave, tenendo bassi e adeguati i prezzi dei biglietti.

Il tentativo di mascherare il ritardo e l’inerzia del Comune nonché la mancata previsione a bilancio delle risorse necessarie per il rinnovo della convenzione, dietro il supposto silenzio di Autolinee Toscane che non avrebbe ancora comunicato la sua disponibilità ad accettare gli 80.000,00 euro dichiarati e non ancora stanziati, farebbe veramente ridere, se l’argomento non fosse invece così serio.

Tutta la vicenda è semmai indice dell’idea di sviluppo della mobilità di questa amministrazione: da un lato il Comune sceglie deliberatamente di non stanziare nel bilancio neppure un euro per sostenere il trasporto pubblico (salvo poi prendere atto tardivamente dell’insostenibilità di questa decisione); dall’altro progetta nuovi parcheggi dal centro al litorale, incentivando così l’utilizzo delle auto private a scapito dell’ambiente, della qualità di vita dei cittadini ed altresì delle loro tasche.

Esprimiamo forte contrarietà e preoccupazione per il disservizio prodotto dalla negligenza del Comune, non solo per i disagi immediati che produrrà per i cittadini, ma altresì per le conseguenze che la scelta di disincentivare il trasporto pubblico in favore di quello privato, avrà in termini di sostenibilità per la città.

Sinistra Civica Ecologista Pisa


Perchè il Comune di Pisa non investe in arredo urbano anche nelle periferie?

24 gennaio 2022

Questa mattina si apprende dalla stampa locale che il Comune di Pisa, nei giorni scorsi, ha posizionato quarantotto nuovi cestini per la raccolta indifferenziata in tutto il centro storico, al fine di "migliorare la qualità urbana in città".

Lodevole iniziativa, senz'altro, se non fosse per la tanto indelicata - quanto, forse, poco ponderata - dichiarazione dell'assessore Bedini in merito all'utilizzo dei cestini rimossi, perché vecchi e poco decorosi, i quali saranno "posizionati in aree della città più periferiche, in postazioni al vaglio dell'ufficio competente, che sono state segnalate negli ultimi mesi dai cittadini come sprovviste o non sufficientemente dotate".

Se ne dovrebbe necessariamente dedurre che le periferie abbiano minor dignità del centro storico, visto che l'arredo urbano vecchio e indecoroso viene destinato lì.

Perché, ci domandiamo noi?

Perché il Comune di Pisa - fermo restando che il recupero e il riciclo siano senza dubbio da incoraggiare - non investe in arredo urbano decoroso anche nelle periferie, a cominciare dai cestini (fino ad arrivare ai lampioni)? Cos'hanno le periferie che non va? Eppure, l'attuale giunta, lanciando continuamente strali alle vecchie sindacature, e appellandosi alle pance dei cittadini con accorati proclami (e pubblici banchetti), si è vantata in più occasioni di avere avuto un'attenzione per le periferie ben più alta dei predecessori.

Ebbene, ai cittadini ci appelliamo anche noi, oggi, lanciando loro un monito: prestate attenzione, perché potreste ritrovarvi sotto casa un vecchio cestino dell'indifferenziata ("una calamita di spazzatura abbandonata", come asserisce lo stesso assessore) - che domani potrebbe diventare una fioriera dismessa (non sia mai che venga comperata nuova!).

Il coordinamento provinciale di Sinistra Civica Ecologista Pisa, quale espressione dei suoi associati e simpatizzanti, alla luce di ciò, ritiene fondamentale e urgente l'avvio - con buona pace dell'assessore Bedini e dei competenti uffici - di un dibattito sulla rigerazione e riqualificazione urbana, che parta soprattutto dalle periferie e dai quartieri più trascurati, perché nessuna zona della nostra città sia più davvero periferia.

Sinistra Civica Ecologista Pisa


Applicazione della legge 194/78. Regione Toscana inadempiente

Adesione al presidio regionale


17 gennaio 2022

La legge 194/78 rappresenta una importante conquista sociale frutto di una lotta per il riconoscimento della libertà delle Donne di gestire il loro corpo, compresa la possibilità di interrompere una eventuale gravidanza indesiderata, garantendo la sostenibilità sociale di questa scelta.


La sua stesura è frutto, a nostro giudizio, di un eccellente compromesso tra diverse visioni etiche, religiose e politiche, che la rende tutt’oggi valida e da preservare.


La legge stabilisce che le interruzioni di gravidanza siano praticate presso gli ospedali indicati dalla legge 132 del 12/02/68 art. 20 riconducibili oggi ai P.O. delle Az. U.S.L. o Universitarie Ospedaliere e Case di Cura Convenzionate nonché nei poliambulatori pubblici adeguatamente attrezzati, oggi non tanto dal punto di vista chirurgico, ma come organizzazione consultoriale che si fa carico anche delle procedure per la certificazione o attestazione delle richieste di IVG.


Le Regioni (art.15 194/78) devono altresì promuovere, di concerto con le Università, la formazione del personale.


Ne consegue che gli Amministratori ed i Dirigenti che non hanno messo in atto queste norme, sono come minimo inadempienti nei confronti della legge e responsabili dei danni psicologici e morali conseguenti alle attese eccessive ed agli indispensabili spostamenti delle utenti in cerca di strutture, spesso fortemente carenti, che forniscono il servizio.


La legge prevede all’art. 9, la possibilità di sollevare Obiezione di Coscienza per il personale sanitario direttamente coinvolto nelle procedure di, che può essere revocata e risollevata liberamente.

L’alto numero di Obiettori di Coscienza rende difficile oggi, in alcune strutture, l’attuazione della legge, data la carenza generale di Personale Sanitario, in particolare di Ginecologi che probabilmente spesso si dichiarano obiettori non tanto per motivi di coscienza ma per evitare un lavoro non altamente qualificato che non favorisce la carriera.


Per questo proponiamo di istituire delle Strutture Semplici trasversali ospedale-territorio per la gestione delle IVG con un Responsabile ed adeguate dotazioni di personale, economiche, tecniche e strutturali, valutato specificamente per la qualità delle prestazioni da un Ente Terzo al cui giudizio è subordinata la conferma ( annuale) della Responsabilità direttiva.


In sede Universitaria, è necessaria l'istituzione di lezioni con frequenza obbligatoria, in particolare nelle Scuole di Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia e nei Corsi di Laurea in Ostetricia ed Infermieristica in cui Docenti non obiettori illustrino la legge 194/78 e le procedure attuative, ed altresì corsi di aggiornamento periodici per i già laureati o specializzati.


Gli obiettivi principali da raggiungere sono:


  • IVG in tutti i P.O. Regionali e nei Poliambulatori/ Consultori per quanto riguarda la procedura farmacologia

  • Procedura IVG oltre 90 gg in tutti i P.O. che effettuano diagnostica prenatale

  • Liste di attesa per la certificazione o attestazione a livello consultoriale inferiore a tre giorni lavorativi, inferiori a dieci lavorativi per l’effettuazione dell’intervento o della somministrazione dei farmaci, salvo urgenze da gestire nel più breve tempo possibile.

  • Controllo della qualità delle procedure, attinenza alle più recenti acquisizioni scientifiche validate.

  • Valorizzazione delle Ostetriche/i nei compiti di accoglienza, informazione, consulenza, sostegno rispettoso, collaborazione con le ginecologhe/gi.

  • Procedura farmacologica nei poliambulatori-consultori con singolo accesso sino a nove settimane prevalente sulla chirurgica e tendente al 100%

  • Procedura chirurgica in DH con prevalenza sino al 100% di anestesia locale in sale di chirurgia ambulatoriale,in quel momento dedicate, con area di attesa, e controllo postoperatorio che possano garantire la privacy.

  • Per le IVG oltre il terzo mese con induzione farmacologica dell’espulsione, camere singole riservate

  • Disponibità h 24 di un reparto di Ostetricia e Ginecologia di riferimento per eventuali problematiche o complicanze

  • Giudizio del servizio espresso dalle donne


La legge 194/78 ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi uno strumento di civiltà fondamentale e irrinunciabile a tutela della libertà di tutte le donne, ma la sua mancata piena attuazione è un vulnus non più accettabile.


Per questo motivo SCE aderisce con convinzione al presidio di protesta organizzato, tra gli altri, dal coordinamento 194 e dal coordinamento donne CGIL toscana, alle quali si sono aggiunte moltissime associazioni. Ci saremo anche noi martedì 18 gennaio davanti alla sede della giunta regionale Toscana.

Sinistra Civica Ecologista Pisa con la collaborazione del Dr. Massimo Srebot


Sanità Territoriale e Ospedali di Comunità.

Un grave errore di programmazione

07 gennaio 2022

Nell’ambito del rinnovamento e potenziamento della Sanità Territoriale previsto dalla legislazione nazionale (PNRR) e dai documenti ministeriali (AGENAS), oltre alle Case di Comunità, sulla cui localizzazione e organizzazione si è positivamente aperto nel nostro territorio un confronto, sono previste e finanziate strutture denominate “Ospedale di Comunità”, già esistenti in alcuni territori: si tratta di strutture sanitarie di ricovero breve (non superiore a 30 giorni), quindi posti-letto, facenti parte della rete di offerta della Assistenza Territoriale, che svolgono una funzione intermedia tra la assistenza e la cura erogabili al domicilio del malato e il ricovero Ospedaliero; sono pensati per quei malati che hanno episodi di malattia acuta o cronica-riacutizzata di bassa intensità clinica, di gravità tale da non richiedere il ricovero in Ospedale, ma che non possono però essere curati e assistiti con sufficienti garanzie di sicurezza ed efficacia al proprio domicilio, perché necessitano di una assistenza /sorveglianza sanitaria infermieristica continua, anche notturna, non garantibile a domicilio, sotto la responsabilità clinica del proprio Medico di Medicina Generale, come attualmente avviene in Toscana, o di altra figura Medica.

Si tratta quindi di strutture essenziali nel quadro del potenziamento della sanità Territoriale, e di strutture potenzialmente fondamentali per la integrazione tra sanità Territoriale ed Ospedaliera.

La previsione del PNRR e del Ministero della Salute (AGENAS) di fabbisogno è di 20 posti-letto ogni 50.000-100.000 abitanti, con specificati standard di personale infermieristico, socio-sanitario e di supporto amministrativo: questo significa che per la nostra zona-distretto pisana, dove vivono 200.000 abitanti, sono previsti e finanziati da 40 a 80 posti-letto, da distribuire su un numero di Ospedali di Comunità deciso sulla base delle caratteristiche geografiche del territorio.

Nella nostra zona-distretto pisana, sono attualmente attivi 27 posti-letto di Ospedale di Comunità, situati presso la “Casa di Cura della Misericordia di Navacchio”, convenzionati con la ASL Nord-Ovest: c’è quindi una carenza di un numero di posti-letto che va da 13 a 53. La stessa Casa di Cura ha attualmente anche una convenzione per 24 posti-letto di “Cure Intermedie” per facilitare le dimissioni ospedaliere di malati fragili, funzionalmente integrati con l’Ospedale di Comunità ma da non confondere con esso.

Recentemente (20 Dicembre 2021), la Giunta Regionale ha approvato la programmazione degli interventi finanziati con i fondi del PNRR relativi al potenziamento della sanità Territoriale, tra i quali rientrano sia le Case della Comunità sia i posti-letto degli Ospedali di Comunità: per la nostra zona-distretto pisana, purtroppo in questa programmazione non è prevista la attivazione e quindi il finanziamento di nessun posto-letto di Ospedale di Comunità: pare quindi che la nostra zona-distretto sia destinata a rimanere con i soli attuali 27 posti-letto già esistenti, in pieno contrasto con quanto scritto nei documenti ufficiali (PNRR e AGENAS) e soprattutto in pieno contrasto con il potenziamento della Sanità Territoriale di cui i cittadini hanno estremo bisogno.

SCE chiede un immediato impegno delle Istituzioni locali (Amministrazioni Comunali e ASL Nord-Ovest in primis) e di quanti, associazioni e cittadini, hanno a cuore la Sanita Territoriale pubblica per sanare questa inaccettabile e sbagliata assenza nella previsione di programmazione di un numero congruo di posti-letto di Ospedale di Comunità.


Sinistra Civica Ecologista Pisa

SCE è a fianco dei precari del CNR in lotta a Pisa, a Roma e nelle altri sedi

19 novembre 2021

Sinistra Civica Ecologista esprime vicinanza ai ricercatori e tecnici del CNR che hanno ricevuto ieri un diniego all’assunzione da parte della direzione generale, nonostante l’idoneità alla stabilizzazione ai sensi dell’Art.20 comma 2 del D.Lgs 75/2017 (Legge Madia).

Un esito inaccettabile per 350 lavoratori della ricerca, con competenze consolidate ed esperienza pluriennale e con idoneità in scadenza a metà dicembre.

La situazione è tanto più grave se si considera l’ampia possibilità di risorse economiche offerte dal DM n. 614 del 19/05/2021 e dei 22,8 milioni di euro del Decreto Rilancia Italia.

Anche nell’area della ricerca di Pisa sono numerosi gli aventi diritto che aspettano da tre anni il completamento delle procedure di stabilizzazione.

SCE chiede a tutte le forze cittadine di prodigarsi nei confronti del Governo per una soluzione tempestiva di una situazione che si è già trascinata troppo a lungo, incidendo sulla vita di lavoratori e famiglie e di una comunità così importante nel quadro cittadino e nazionale.


Sinistra Civica Ecologista Pisa

Liste di attesa in sanità

Idee e proposte da professionisti e cittadini

17 novembre 2021

Martedi 16 novembre, presso il circolo Alhambra, si è tenuto un incontro con Enrico Sostegni, presidente della Commissione Sanità della regione Toscana, e la partecipazione di numerosi professionisti e cittadini.


Per Cittadinanza Attiva, Marco Frediani ha puntato l'indice sul disagio di molti cittadini che non riescono ad avere appuntamenti in tempo utile, salvo talora trovare un accesso a molti chilometri di distanza con la conseguente impossibilità da parte di anziani e disabili a potervi accedere, essendo conseguentemente costretti a rivolgersi al privato i cui costi sono spesso insostenibili dai meno abbienti.


Alessandro Cipriano, medico del Pronto Soccorso di Pisa, ha fatto presente lo spropositato e crescente carico di accessi che si rivolge alla sua struttura, richieste che per oltre il 50% riguarda codici bianchi, ovvero, problematiche di bassissimo impegno, che dovrebbero essere risolti dal medico di base oppure con visite su appuntamento, ovviamente in tempi accettabili, ne consegue uno spreco di risorse dovute all'utilizzo improprio della struttura.


Per la CGIL, Mauro Fuso ha messo in evidenza la carenza di personale, il ridotto finanziamento della Sanità Pubblica, la frequente inefficienza della medicina di base sempre più orientata a richiedere approfondimenti diagnostici senza una prima valutazione clinica.


Ha partecipato alla discussione anche Paolo Stefani, medico di famiglia, testimoniando l'impegno della sua categoria frustrato però da oneri burocratici: dalla disorganizzazione amministrativa dalla carenza di strumenti diagnostici di base nei loro ambulatori spesso pur riuniti in forme associative.


Marco Rossi, cardiologo, ha riportato, inoltre, la sua positiva esperienza di "open access" per i casi più impegnativi con soddisfazione dei pazienti e senza aggravio della struttura.


Massimo Srebot, medico con una lunga esperienza ospedaliera, ha sottolineato l'importanza della gratificazione professionale di tutti gli operatori che deriva dal loro utilizzo al massimo della loro competenza e quanto sia dispendioso e frustrante, ad esempio, costringere un medico a fare pratiche amministrative, altrettanto indispensabile disporre di strumentario efficiente evitando sprechi dettati da scelte non in linea con le evidenze scientifiche.


Altrettanto importante disporre di strumenti di valutazione dell'efficienza a tutti i livelli della catena organizzativa e operativa con l'automatica sostituzione degli inadempienti.


Ha concluso Enrico Sostegni, presidente della terza commissione in regione, che ha recepito le problematiche esposte, evidenziando le difficoltà di finanziamento, sempre più scarse negli ultimi anni, avendo fiducia però che un passo in avanti potrà essere fatto con i fondi europei potenziando le strutture di base, costituendo le case di comunità ove esaudire con la collaborazione dei medici di libera scelta e gli specialisti buona parte delle richiesta con la loro razionalizzazione e logica riduzione dei tempi di attesa.


Si è dichiarato contemporaneamente disposto a raccogliere altre futuri suggerimenti nell'ottica di una sempre maggior efficienza della sanità pubblica evitando il ricorso al privato.


Fra le conclusioni dell’incontro, di comune accordo fra i partecipanti, è emersa la necessità di un rafforzamento energico della sanità pubblica nel territorio.


Sinistra Civica Ecologista Pisa

La sinistra dopo le amministrative

Quali prospettive?

03 novembre 2021

L’incontro promosso dal coordinamento pisano di Sinistra Civica Ecologista sul tema delle prospettive della sinistra, con la partecipazione dell’Assessore regionale elle politiche sociali Serena Spinelli e del sindaco diSesto Fiorentino Lorenzo Falchi, sarà una occasione importante anche per discutere di alcuni problemi di grande rilievo che riguardano le scelte della Regione Toscana. In primo luogo sul tema della tutela della salute. La pandemia ha messo in evidenza l’esigenza prioritaria di puntare ad uno sviluppo delle strutture sanitarie e sociali sul territorio e nello stesso tempo la necessità di potenziamento dell’insieme dell’organizzazione del sistema sanitario pubblico. Su questi obbiettivi crediamo che la Regione stia evidenziando limiti che vanno rapidamente e concretamente affrontati per evitare il rischio di un serio indebolimento dei livelli di governo e di gestione del sistema pubblico. L’altro tema che ci sta molto a cuore, e sul quale il sindaco Falchi ha svolto una azione positiva, è quello degli aeroporti in Toscana e delle connessioni con le infrastrutture di mobilità nella nostra regione. Questione che tornerà al centro dell’attenzione con la ripresa del traffico aereo dopo la crisi pandemica. Dai principali Enti fiorentini è già ripartita la musica sull’esigenza di realizzare la nuova pista a Peretola, anziché utilizzare questa fase di allentamento della pressione sui voli come momento per riflettere seriamente sui pro e i contro di una scelta, come quella della nuova pista, che mette in secondo piano il problema del potenziamento infrastrutturale, ferroviario e stradale, fra la Toscana centrale e quella della Costa. Peraltro con un notevole spreco di risorse e inoltre compromettendo nella piana progetti ambientali importanti anche sul piano transizione ecologica. Sarà interessante fare il punto su questi problemi con il sindaco di Sesto Fiorentino che è stato appena rieletto con il consenso del settanta per cento dei propri cittadini. L’iniziativa è pubblica e aperta a tutti e si terrà nella sala del Circolo Alberone in S.Giusto GIOVEDÌ 4 NOVEMBRE alle ore 21. Ingresso per il parcheggio da via Pardi. Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista Pisa

Sinistra Civica Ecologista Pisa

Servizi educativi in sofferenza

SCE critica con il Comune di Pisa che non approva la convenzione CRED

07 Ottobre 2021

Abbiamo appreso con sconcerto che, alla data di scadenza del 30 settembre 2021, il Comune di Pisa non ha votato in commissione o in consiglio comunale l’approvazione della convenzione tra i comuni della zona educativa pisana per la gestione associata dei progetti educativi per la scuola. La Conferenza Zonale per i Servizi Educativi (CRED) mette insieme i comuni della zona pisana che attraverso convenzioni lavorano insieme, anche accantonando risorse dai propri bilanci, per pianificare i progetti educativi delle scuole dell’area.

Il CRED rappresenta quindi una struttura fondamentale per il coordinamento e la realizzazione di progetti educativi, di progetti di inclusione scolastica, e raccoglie finanziamenti regionali cruciali per migliorare l’offerta educativa delle nostre scuole.La gestione delle attività del CRED per conto dei comuni è stata svolta dalla Società della Salute fino al settembre scorso.

In seguito all’impossibilità di mantenere questa gestione da parte della SdS si è reso necessario individuare un comune che si accollasse l’onere di gestire per conto dei comuni associati.In sede di Conferenza Zonale si è fatto avanti il Comune di Cascina che è stato l’unico a presentare una proposta di gestione.

Tutti i comuni della zona pisana dovevano quindi approvare la proposta di convenzione del comune cascinese entro la fine di settembre, al fine di garantire una continuità nella gestione in forma associata del CRED, e di garantire quindi una continuità nell’offerta educative per tutti gli istituti scolastici dei vari comuni e dell’area pisana: senza una convenzione per la gestione dell’organo esecutivo del CRED, dal 1 ottobre non sarebbero rinnovati tutti i servizi educativi finora disponibili per tutte le scuole, quali, per citare un esempio, lo sportello psicologico, servizi spesso richiesti al CRED dai dirigenti scolastici stessi, che hanno da sempre espresso riconoscenza per la quantità di progetti di supporto e i servizi alle scuole di tutti i livelli, che il CRED porta avanti.

I Dirigenti scolastici finora hanno potuto contare su una struttura che raccoglie finanziamenti e li convoglia in servizi che altrimenti gli istituti non sarebbero in grado di mettere in piedi.

Ed è inutile qui rimarcare l’enorme affanno attuale delle scuole dopo questi due anni di emergenza sanitaria: affanno delle dirigenze, del personale, del corpo docente, delle ragazze e dei ragazzi e delle loro famiglie. Mentre tutti i Comuni della zona pisana (tranne Vecchiano che non votava perché sotto elezioni amministrative) hanno votato favorevolmente a questa convenzione, Pisa questa votazione e la relativa discussione non l’ha proprio affrontata, né calendarizzata nei termini necessari.

Pisa è fuori, Pisa si è tirata fuori, o ha omesso di rimanere dentro. I servizi del CRED verranno ridimensionati, e Pisa non godrà di quei servizi, non ne godranno le scuole del comune che, va ricordato, sono popolate però anche dalle ragazze e dai ragazzi che lì vanno a scuola ma che hanno la residenza negli altri comuni dell’area, in quelli che invece stanziano fondi dal loro bilancio per rendere l’offerta educativa alle proprie ragazze e ai propri ragazzi degna di questo nome.

Una decisione che lascia basiti, perché odora di ripicche e inadeguatezza istituzionale, ma che però avrà enormi conseguenze sulle bambine e sui bambini, sulle ragazze e sui ragazzi di tutte le scuole pisane.

Siamo felici che molti comuni abbiano deciso di stare dalla parte delle scuole, delle ragazze e dei ragazzi. Ci preoccupa che Pisa abbia deciso di non fare la sua parte.

Sinistra Civica Ecologista Pisa

Elezioni amministrative

5 Ottobre 2021

Il coordinamento pisano di Sinistra Civica Ecologista esprime soddisfazione per i risultati delle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre.

Sul piano nazionale perché le vittorie del centrosinistra nelle grandi città indicano un cambiamento nel clima politico e rilanciano l’idea, nel PD, delle alleanze larghe, aperte a sinistra e anche al M5S.

Una linea che è stata premiata anche in Comuni più piccoli ma importanti come Vecchiano.

È evidente che gli ottimi risultati conseguiti dai Sindaci uscenti, come Massimiliano Angori, testimoniano la realtà di forte legame con il territorio e una valutazione positiva sul lavoro svolto nel primo mandato.

Angori, nonostante la diminuzione dei votanti, ha aumentato in modo sensibile i consensi personali. Ma anche la lista Insieme per Vecchiano ha dimostrato, nel suo insieme, una considerevole capacità di rappresentare i problemi e le istanze dei cittadini vecchianesi.

Sinistra Civica Ecologista ha fatto parte di questa coalizione pur non avendo alcuna presenza organizzata sul territorio e ha dato un contributo alla definizione del programma con iniziative specifiche.

Siamo contenti del lavoro svolto e ringraziamo profondamente i candidati Sara Ferraioli e Marcello Marinelli per la disponibilità e l’impegno che hanno messo in questa campagna elettorale.

E soprattutto siamo convinti che le idee e le proposte che sono state messe in cantiere sui temi della salute, dell’ambiente e della cultura, saranno utili nel percorso di costruzione di una propria lista per le elezioni amministrative di Pisa e S.Giuliano, in coerenza con l’esperienza avviata nelle ultime regionali.

Sinistra Civica Ecologista Pisa

Una serata per il Parco

28 settembre 2021

È stata una bella serata quella svolta lunedì sera al Circolo Arci di Migliarino. Sinistra Civica Ecologista — presenti i propri candidati SARA FERRAIOLI e MARCELLO MARINELLI nella lista Insieme per Vecchiano Angori Sindaco — ha bene organizzato un incontro sul Parco Regionale MSRM, uno dei temi più sentiti dagli abitanti del territorio che, il 3 e 4 ottobre prossimi, andranno ad elezioni.

Condotta da Paolo Fornai coordinatore di Sinistra Civica Ecologista, la serata ha raccolto le testimonianze di personalità che hanno fatto la storia del Parco, le divulgazioni degli esperti su temi scientifici e ambientali, le idee e le proposte dei giovani ecologisti presenti (WWF, Legambiente, Lipu), le comunicazioni ed i progetti degli attuali amministratori.

Gremita la sala che ha accolto con interesse gli interventi dei relatori. Presenti presidenti del Parco passati e attuali (Lunardi, Maestrelli, Bani), professori universitari e ricercatori (Giovannetti, Bianchi, Bonari), ecologisti storici (Galletti, Marinelli, Andreini, Somma) ed anche artisti (Tofanelli). Tutti interessati ad evidenziare le peculiarità del Parco, la sua importanza nel nostro ecosistema, la necessità del mantenimento degli attuali confini, la sua fruizione intelligente e consapevole.

Ha concluso gli interventi Paolo Fontanelli portavoce di Sinistra Civica Ecologista, auspicando la vittoria della lista Insieme per Vecchiano anche per implementare la cultura del rispetto del territorio e la sua difesa da appetiti speculativi.

Come appello finale della serata il Sindaco Angori ha spronato le persone presenti, tante, a farsi parte attiva per la difesa e il mantenimento del Parco con tutti i suoi bellissimi aspetti e le sue potenzialità.

Noi SARA FERRAIOLI e MARCELLO MARINELLI, candidati nella lista Insieme per Vecchiano Angori Sindaco siamo molto soddisfatti della serata, dell’affluenza delle persone e dell’interesse che suscita uno dei temi da sempre ritenuto centrale nella politica locale per il quale ci siamo adoperati negli anni e ci adopereremo una volta eletti in Consiglio Comunale.

Alcuni scatti dell'evento

Foce del Serchio: a volte ritornano!

26 Settembre 2021

Il Serchio, uno dei pochi fiumi a foce naturale d’Italia, è stato incluso nel Parco Regionale di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli per l’enorme valore naturalistico degli habitat che ospita, e per la presenza di importanti specie nidificanti come l’ormai raro Fratino, e di varie specie acquatiche e dunali di avifauna. Per questo l’area di Bocca si Serchio è considerata dagli ornitologi come uno dei luoghi più interessanti dell’area tirrenica.

Le dune alimentate dai processi naturali che ancora il fiume garantisce, sono fra le più importanti della costa Toscana, e fanno parte di quel comprensorio di habitat costieri del nostro Parco che secondo uno studio del WWF di qualche anno fa, è uno dei 10 comprensori dunali meglio conservati d’Italia.

Alla conservazione della Foce del Serchio e delle sue dune ha contribuito per oltre 40 anni l’azione del Parco insieme alla sensibilità del comune di Vecchiano e dei suoi abitanti: è proprio da questo comune che partì il movimento popolare che portò alla costituzione del Parco, reagendo a un mega-progetto di sfruttamento del fiume, delle dune e dei boschi costieri che aveva visto anche l’interesse di investitori della portata di Onassis.

Dopo tanti anni, c’è qualcuno che ancora vede i paesaggi naturali come “degrado” e propone una “valorizzazione” a suon di colate di cemento, motori e asfalto e propone per questo gioiello naturalistico la soluzione che già fu sconfitta dai “Cittadini del Parco” negli anni del boom economico. Proprio oggi che siamo chiamati, per tutelare ciò che di questo pianeta non è stato ancora distrutto, a conservare e ampliare Parchi e Riserve Naturali, FDI con i suoi rappresentanti ripropongono la “cura del cemento” che ha già snaturato buona parte degli habitat costieri del nostro Paese, che di coste ne ha migliaia di chilometri, ma quelle ben protette sono meno del 10%. I porti in questi delicati ambienti creano inoltre erosione e inquinamento, e ce ne sono così tanti ormai che le opportunità economiche che creano sono tutte da dimostrare, mentre i danni sono certi.

Ci auguriamo che queste idee antiquate e dannose vengano ancora una volta sconfitte da un analogo movimento, e messe in un cassetto insieme a tante altre idee balzane che devono rimanere una curiosità da bar.


Sara Ferraioli e Marcello Marinelli, candidati di Sinistra Civica Ecologista Pisa nella lista "Insieme Per Vecchiano"- Massimiliano Angori Sindaco

Elezioni comunali nel territorio pisano, prossime e future

L'impegno di SCE

21 Settembre 2021

Il coordinamento pisano di Sinistra Civica Ecologista è impegnato nelle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre a sostenere le liste che fanno riferimenti ai valori della Costituzione, sul piano della lotta alle diseguaglianze e dell’antifascismo, e che quindi si propongono come alternative alla destra e sono basate su programmi coerenti con gli interessi della maggioranza dei cittadini.

Per questa ragione chiediamo ai nostri elettori e simpatizzanti di votare, nei Comuni chiamati al voto nella nostra provincia, per le liste di “Insieme per Vecchiano”, “Insieme per Buti”, “Insieme per S.Luce” e “Movimento Agorà a Castellina Marittima".

In particolare Sinistra Civica Ecologista è presente con propri candidati nella lista “Insieme per Vecchiano” sulla base di una alleanza che condivide le priorità che abbiamo indicato sui temi della tutela della salute e dell’ambiente, oltre che alla attenzione sui problemi dell’istruzione e della cultura.

Per Sinistra Civica Ecologista, che alle ultime elezioni regionali ha raccolto nel nostro territorio un risultato notevole, con punte del 10% nell’area pisana, si tratta di un impegno di consolidamento di una presenza politica che intendiamo proporre e mandare avanti in vista anche delle future scadenze elettorali amministrative.

Saranno soprattutto le prossime elezioni comunali di Pisa, previste per il 2023, il banco di prova per dare alla nostra esperienza politica e associativa il senso di un contributo importante sia per costruire una alternativa credibile all’attuale maggioranza di centrodestra che governa il Comune, sia per realizzare il necessario rinnovamento programmatico e di proposta politica che deve trovare spazio nel percorso di realizzazione di una coalizione di centrosinistra.

Su questo piano lavoreremo con autonomia e spirito costruttivo, a partire dall’idea che senza una un progetto ancorato ad una visione per il futuro della città, in grado di contenere azioni e propositi innovativi sul terreno dell’equilibrio sociale e ecologico dello sviluppo, sarà assai difficile ribaltare il risultato del 2018.

Anche perché il solo presupposto del voto utile motivato dall’obiettivo di fare argine verso la destra non funziona più. Per questo intendiamo lavorare nei prossimi mesi per sviluppare la nostra iniziativa e la nostra presenza sul territorio, a Pisa come negli a altri Comuni, ricercando un confronto con le forze politiche di sinistra, del centrosinistra e con il M5S.


Certamente un passaggio importante è rappresentato dal confronto con il PD, ma che allo stato attuale non si presenta come facile e scontato.

Permane nel PD una logica e un comportamento di tipo autoreferenziale, peraltro assai condizionata da personalismi, che non facilita la discussione sui problemi della città e soprattutto sulla necessità di allargare e aprire i rapporti con le varie articolazioni della società pisana. Una logica che ha pesato decisamente nella sconfitta del 2018.

Ci auguriamo che da parte del PD ci sia una riflessione in tal senso e quindi una effettiva disponibilità a ragionare insieme sui presupposti per dare vita ad un progetto per la città da proporre ai pisani e sul quale aprire una fase di ampio coinvolgimento dei cittadini.

Sinistra Civica Ecologista Pisa

Saint-Gobain: Quale futuro?

No ai 29 licenziamenti!

02 Settembre 2021

Ci risiamo! A fronte delle difficoltà produttive subito si pensa alla riduzione del personale e così per l’ennesima volta anche la Saint-Gobain, percorre questa strada con l’annuncio di 29 licenziamenti su 300 dipendenti circa (il 10% ).

La motivazione è sempre la solita, difficolta di mercato, ed oggi queste difficoltà si attribuiscono alla pandemia, ma leggendo bene il comunicato della azienda, si capisce che il motivo non è quello o solo quello.

L’azienda attribuisce queste difficoltà anche alla apertura di un nuovo impianto concorrente al sud, come se questa fosse una novità.

Anche verso gli anni 2002 l’azienda voleva ricorrere ad un ridimensionamento del sito produttivo di Pisa perché nel mondo si stavano sviluppando tecnologie analoghe alle sue e quindi maggior concorrenza e minor produzione.

Allora, per reperire risorse e permettere alla Saint-Gobain di continuare a produrre, fu proposto di concentrare tutte le produzioni in un'unica parte dello stabilimento, prima diviso in due dalla statale Aurelia, e mettere in vendita tutti i capannoni industriali dismessi.

L’amministrazione di allora con sindaco Fontanelli si impegnava a cambiare destinazione d’uso di quei capannoni e l’azienda, presentando un piano industriale si impegnava ad investire i proventi della vendita delle officine oramai dismesse, nella tecnologia del Forno Flot, che permetteva così di proseguire la produzione del sito pisano e permettere alla azienda negli anni a venire di continuare ad investire in innovazione e sviluppo affinché non subisse le innovazione tecnologiche, ed essere in grado di rispondere ai cambiamenti di mercato, che ci sono sempre stati e sempre ci saranno.

Al momento di quel accordo sulla politica industriale, sapeva il sindacato e sapeva l’azienda che la tecnologia del forno Flot dura al massimo 14/15 anni in fase di stasi di mercato, quindi Saint-Gobain, aveva davanti a se tempo e risorse per investire e prevenire, con la qualità e capacita produttiva dello stabilimento pisano.

Si sapeva anche allora che in Italia, ma non solo, c’erano realtà produttive che investivano in questa tecnologia perché col cambiamento dei sistemi di costruzione edile il vetro assumeva un ruolo importante, così come il vetro per mezzi di locomozione.

Oggi invece l’azienda annuncia una difficoltà produttiva, e gestionale e pensa subito al ridimensionamento, e così facendo però si pone subito un'altra domanda; se sono passati tutti questi anni senza interventi consistenti, se la tecnologia del forno Float a una durata di venti anni circa, se è nuovo, se è ristrutturato come nel caso di Pisa, anche meno, allora quale sarà il futuro dello stabilimento di Pisa?

La richiesta di licenziamento delle 29 persone, che non deve avvenire, è solo l’inizio di un processo irreversibile e di profondo cambiamento del sito di Pisa, facendolo divenire da sito produttivo a realtà solo logistica e stoccaggio del vetro prodotto da altre parti?

Ecco perché i licenziamenti non debbono avvenire, ecco perché ci vuole un impegno collettivo rispetto ai ruoli e compiti di ogni uno affinché si chiedono garanzie non solo per le 29 persone annunciate oggi ma per il futuro dello stabilimento pisano. E' da qui che deve ripartire la battaglia per il mantenimento del sito produttivo di Pisa.

Oggi è il momento di dire con chiarezza cosa pensano tutti i soggetti in campo, non è una affermazione banale perché già agli inizi del 2000 c’era chi pensava che forse non era conveniente avere una realtà produttiva nel centro di una realtà commerciale quale ora è diventata tutta la zona sud ovest di Pisa.

Se è così lo si dica con chiarezza senza illudere nessuno assumendosi le proprie responsabilità, altrimenti l’unica strada possibile è quello della difesa non solo delle 29 persone interessate MA del futuro della più che centenaria presenza della Saint-Gobain a Pisa.

Sinistra Civica Ecologista Pisa

Sulla Scuola E.Cozzi di Crespina Lorenzana

20 Agosto 2021

La vicenda della Scuola E.Cozzi di Crespina Lorenzana, ci lascia senza parole, non pensiamo sia utile, necessario o auspicabile per un Sindaco, anzi potrebbe essere un precedente pericoloso per l’autonomia scolastica, entrare nel merito di come utilizzare gli spazi didattici di una scuola.

Tutto nasce quando gli studenti non residenti, non trovano posto in una scuola nuova (inaugurata a Gennaio 2021) perdendo di fatto, la possibilità di proseguire il percorso didattico iniziato 5 anni prima. Perché lì c’è il modello di scuola Senza Zaino, un modello educativo e didattico diverso dal tradizionale, che alimenta un flusso di studenti sia in entrata che in uscita tra i comuni che adottano questo modello educativo e gli altri comuni limitrofi che hanno il modello scolastico tradizionale. Riteniamo che questo flusso arricchisca il territorio offrendo una scelta alle famiglie, e allargando la comunità oltre i confini comunali.

Il sindaco, la giunta ed i consiglieri di maggioranza si sono adoperati per ridurre artificiosamente la capienza della nuova scuola ed evitare che gli studenti non residenti del Comune trovassero posto nella scuola media, al punto che 2 scolari residenti, ma iscrittisi solo dopo il fattaccio, sono rimasti anche loro esclusi dalla scuola del loro comune. Siamo assolutamente contrari a politiche di chiusura verso i comuni limitrofi, inoltre quali conseguenze ci sarebbero per le scuole del Comune di Crespina Lorenzana se fossero alimentate solo con i residenti? Vogliamo porre alcune domande: quali ripercussioni ci saranno per la cittadinanza residente? Rimarrebbero aperte tutte le scuole del comune? Anche nelle frazioni più lontane o meno popolose, che vivono grazie agli studenti non residenti? E quali ripercussioni per la qualità didattica?

Magari si verranno a creare delle pluriclassi (dalla prima alla quinta tutti insieme)?

Il sindaco non ha interpellato, su una scelta di questa portata, il consiglio comunale ed ha cambiato cambiare “forma” (piano di utilizzo) alla scuola, con lo scopo di tener fuori i bambini non residenti, come se le fattezze dell’edificio scolastico fossero ad uso e consumo della giunta, invece che patrimonio dell’intera comunità.

Sinistra Civica Ecologista condanna con fermezza una politica fatta di personalismi, di scelte che cambiano in base alle persone che potrebbero beneficiarne, piuttosto che sui principi che le ispirano (il cambio del piano di utilizzo della scuola è avvenuto dopo pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni) intravediamo in queste logiche decisionali una matrice che ha ben poco di democratico.

Ci auguriamo che il buon senso prevalga, che la cittadinanza residente possa godere di una scuola al massimo delle sue potenzialità didattiche, come era stata pensata dalla dirigenza scolastica, invece che manipolata dalla giunta, e ridotta nella sua capienza, anche da impianti di scarico realizzati non all’altezza delle necessità.

Ci auguriamo che tutti i soggetti portatori di interesse della questione “scuola E.Cozzi” possano collaborare e risolvere sia la fase emergenziale ovvero i 16 scolari lasciati fuori. Sia risolvere il problema per il futuro, dove la priorità deve essere quella di armonizzare il flusso degli studenti rendendo lo scambio tra comuni virtuoso.

Sinistra Civica Ecologista, provinciale Pisa

Basta con le morti sul lavoro

05 Maggio 2021

Sinistra Civica Ecologista è fermamente convinta che la salute e la sicurezza sono valori assoluti ai quali non sia possibile rinunciare barattandoli con nessun tipo di lavoro e con nessun tipo di situazione lavorativa.

Il lavoro è un mezzo che deve garantire una vita dignitosa e che deve consentire soprattutto di investire sul futuro personale e della propria famiglia.

Non è accettabile e non deve essere tollerata una condizione lavorativa che sia svolta in una situazione di rischio per la vita o per la salute in modo temporaneo o definitivo.

Pochi giorni fa è morta una giovane donna di 22 anni, con un figlio di 5 anni da mantenere, e già questa situazione ne racchiude almeno altre due che sono oggetto di difficoltà quotidiana nella nostra società, cioè essere donna ed avere un figlio da mantenere.

Questa mattina ancora, un nuovo incidente mortale sul lavoro a Busto Arsizio.

La formazione, l’informazione, l’addestramento e la protezione dei lavoratori e delle lavoratrici devono sempre mettere in condizione di sicurezza e di affrontare situazioni più o meno pericolose, presenti in tutti i luoghi di lavoro.

Non deve mai essere consentito che la mancanza di sicurezza riduca lo stato di salute dei lavoratori e occorre, in ogni situazione, un’accurata valutazione dei rischi e il conseguentemente adeguato intervento per la protezione dai rischi residui.

Molto spesso si lavora in condizioni sottovalutate di stress per mantenere i ritmi di lavoro, in ambienti di lavoro inadeguati e con pratiche di lavoro ripetitivo.

Tutto ciò è oramai tristemente dimostrato che sia stata la causa dei 185 incidenti mortali accaduti nel nostro paese nel primo trimestre di quest’anno.

Questa situazione è intollerabile e l’incidente capitato alla giovane Luana deve servire da monito per tutti affinché si mettano in atto le più efficaci e migliori misure di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro.

Lavorare con tutte le garanzie di prevenzione e protezione per la salute e sicurezza è un diritto sacrosanto dei lavoratori ed un dovere obbligato dei datori di lavoro.

Se questo patto del lavoro, sancito molto bene anche per legge dal testo unico Dlgs 81/2008, sarà mantenuto fino in fondo potremo finalmente vedere il calo del numero di incidenti, compresi quelli mortali, come avvenuto nel 2008 dopo il varo della legge.

Sinistra Civica Ecologista è fermamente convinta che occorra molta più formazione, più investimenti pubblici e privati, più prevenzione e protezione dei lavoratori e più controlli in ogni attività ed è questa la sola strada percorribile per aumentare la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori.

Chiediamo infine che nella realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in tutte le attività previste, sia a livello nazionale che a livello locale, i fondi necessari per la valutazione dei rischi e per la prevenzione e la protezione non siano mai tagliati ma semmai incrementati.

Sinistra Civica Ecologista ritiene che nel nostro paese esistano già delle buone normative per la tutela della salute e sicurezza e per la formazione obbligatoria dei lavoratori, basta semplicemente applicarle e sorvegliare maggiormente che siano applicate bene.

Sul polo socio-sanitario a San Giuliano e la Casa della salute

15/04/21

La polemica sul polo socio sanitario in costruzione a San Giuliano Terme “capita a puntino” e ci permette di rilanciare l’attenzione verso la nostra idea di realizzare una “Casa della salute” nel territorio a nord di Pisa.


Ne abbiamo discusso in un incontro sui problemi di Vecchiano in vista delle elezioni comunali.


Un’idea che ha le sue basi nella delibera della Regione Toscana del 22 giugno del 2020 e trova una forte motivazione nella necessità, da tutti riconosciuta dopo l’esplosione della pandemia, di rilanciare i servizi di prevenzione e di tutela della salute sul territorio, in coerenza con con l’obbiettivo di tenere in piedi un sistema sanitario pubblico universalistico.


Di questa idea abbiamo parlato in modo approfondito nel confronto in diretta Facebook, venerdì 9 aprile, a cui ha partecipato anche l’assessora regionale Serena Spinelli e sul quale abbiamo inviato un resoconto agli organi di informazione.


Un confronto interessante visibile sulla pagina Facebook di Sinistra Civica Ecologista Pisa.


Invece la reazione polemica e le considerazioni che abbiamo letto, rispetto ad un post di Paolo Malacarne, ci sembrano fuori posto.


Innanzitutto perché si allude a “difformità di vedute” all’interno di Sinistra Civica Ecologista che non ci sono, e poi perché l’intervento di Malacarne non mette in discussione la legittimità di quella struttura ma semmai la confusione distorsiva ingenerata dall’uso della definizione “Casa della salute”, che fa pensare ad una struttura pubblica quando in realtà si tratta di una struttura privata.


Su questo aspetto, quello del recupero di un ruolo forte e diffuso del sistema pubblico in materia di tutela della salute, si gioca la credibilità della svolta sul piano delle priorità e dei finanziamenti dopo la lunga fase dei tagli alla spesa socio-sanitaria.


Non c’è niente di male a riconoscere, che proprio in ragione della riduzione alle risorse disponibili si è sviluppata nel tempo in Toscana, con lo sviluppo del terzo settore, una notevole quantità di iniziative di assistenza socio-sanitaria, come le RSA, affidate al privato-sociale.


Una supplenza convenzionata, certamente regolata e programmata dal pubblico, che non intendiamo demonizzare. Ma è una cosa ben diversa dalla “Casa della salute”, che muove dai bisogni di salute e di cura di un territorio e si fonda sull’integrazione dei servizi e sulla collaborazione con e tra i medici di medicina generale.


Per questo pensiamo che non sia utile fare alcuna confusione proprio in un momento in cui si gioca la possibilità di realizzare concretamente il ritorno alla priorità pubblica, che nel caso delle strutture sul territorio deve significare l’affermazione del concetto e della pratica “meglio prevenire che curare”.


Riteniamo, come Sinistra Civica Ecologista, che sia utile aprire un confronto pubblico, chiaro e trasparente, tra tutti i soggetti interessati a questa proposta, a partire dalle istituzioni locali, i livelli di governo e gli operatori della sanità, e soprattutto i cittadini.


Noi siamo disponibili.


Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista di Pisa


Il Presidente del Parco: Non chiunque.

31/03/21

Il rinnovo degli organismi dirigenti del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli ha sempre suscitato molto interesse proprio per l'importanza che oggettivamente ha ed il dibattito politico che ne scaturisce è sempre stato piuttosto vivo.


Purtroppo come spesso accade nel dibattito pubblico — e gli articoli dei giornali locali di questi giorni ne sono un esempio — l'interesse spesso si ferma alla figura che può diventare il Presidente del Parco, solo in quanto rappresentante di una parte politica piuttosto che dell'altra.


In alcun modo vengono invece evidenziate quelle che sono le caratteristiche particolari del territorio in oggetto che dovrà essere governato nei prossimi cinque anni, né le peculiarità che la figura preposta a tale compito dovrà possedere.


Il Presidente del Parco è la persona che, insieme alla Comunità del Parco e al Consiglio Direttivo, deve dare l'indirizzo politico, preciso e corretto, alla gestione del Parco, individuando linee di azione basate su principi di ecosostenibilità.


Per questo come Sinistra Civica Ecologista abbiamo sostenuto e sosteniamo che il presidente deve avere una chiara e riconoscibile sensibilità e competenza sui temi ambientali.


Non chiunque può fare il Presidente del Parco; non tutte le persone hanno la conoscenza e la competenza necessarie per svolgere questo delicato incarico.


Fra le domande presentate ce ne sono indubbiamente alcune che posseggono quella sensibilità ecologica richiesta per la tutela e valorizzazione del territorio del Parco. Alcune, non tutte.


È verso queste competenze che auspichiamo sia indirizzata la scelta che la Comunità del Parco è preposta a fare, individuando quella rosa di cinque persone da sottoporre al Consiglio Regionale per la nomina definitiva.


Abbiamo letto che anche il nuovo segretario del PD Enrico Letta ritiene necessario far emergere criteri di competenza anziché logiche di convenienza e di spartizione politica. Ebbene ciò è tanto più vero e opportuno quando si tratta di scelte che riguardano un Ente pubblico come il Parco.


Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista di Pisa


La cura del ferro

26/03/21

La recente proposta del segretario del PD Enrico Letta di un collegamento veloce tra Firenze e Pisa merita un grande plauso. I particolarismi del campanile la fanno intendere solo in ottica aeroportuale.


Sinistra Civica Ecologista auspica che la nuova linea veloce Firenze-Pisa sia, anche nelle idee di Letta, solo un tassello di una cura del ferro complessiva che doti la Toscana di una moderna e capillare rete di trasporto pubblico, un sistema integrato di treni, metropolitane di superficie, tram e bus locali.


Sarà così possibile non solo ridurre drasticamente le emissioni di gas clima alteranti, in accordo con gli accordi sul clima, ma sarà uno strumento per migliorare il benessere di tutti coloro che quotidianamente devono spostarsi e, in genere, per rilanciare i territori.


Nel caso in questione, la nuova linea veloce Pisa-Firenze libera capacità sulla linea convenzionale e ne consente l’utilizzo per potenziare il trasporto locale tramite servizi metropolitani di superficie. Questa è una delle diverse proposte che Sinistra Civica Ecologista-Pisa ha elaborato in tema di trasporti per la Toscana — proposte che sono consultabili qui.


Infine, a chi ne volesse contestare i costi elevati, ricordiamo che le infrastrutture pubbliche sono degli investimenti che restituiscono i loro benefici in modo diffuso sui territori.


Avrebbero potuto costruirsi le autostrade impiegando i principi contabili che regolano i conti di una famiglia?


Sinistra Civica Ecologista invita tutti gli abitanti della Toscana a riflettere sulla necessità di cambiare passo, smettiamola di costruire strade e di finanziare la mobilità privata, investiamo nella “cura del ferro”.


Pertanto, SCE-Pisa chiede alla Regione Toscana di sviluppare l’idea, avviando un lavoro progettuale insieme alle Ferrovie dello stato e creando i tavoli di confronto, sia tecnici che con i soggetti istituzionali interessati per individuare soluzioni eco-compatibili.


Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista di Pisa


Sulla strumentalizzazione politica della vicenda di Ponsacco

21/03/21

Come coordinamento pisano di Sinistra Civica Ecologista consideriamo grave e inaccettabile lo sciacallaggio politico della Lega e del centrodestra sulla vicenda del condominio di via Rospicciano nel Comune di Ponsacco.


Grave perché cerca di far passare l’idea che esista una connessione specifica fra la pandemia e l’immigrazione o i rom. Cosa tentata dalla Lega di Salvini più volte e chiaramente smentita dai fatti: il virus del Covid-19 non lo hanno prodotto gli immigrati o le etnie minoritarie.


Inaccettabile perché la formazione di una concentrazione così numerosa e problematica di rom e di ospiti più o meno abusivi nel condominio di via Rospicciano è stata il frutto di sgomberi attuati e incentivati da altri Comuni, tra i quali quello Cascina guidato allora da Susanna Ceccardi e Pisa con l’attuale Sindaco Michele Conti, e resa possibile anche da una proprietà degli immobili che ha aperto la strada all’insediamento con discutibili contratti di locazione. Proprietà che ci risulta in buoni rapporti con esponenti della destra ponsacchina.


Per questo la campagna strumentale contro il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Ponsacco rappresenta una forzatura che va respinta, anche perché non facilita ma complica la soluzione dei problemi. Certamente la situazione che si è generata nel condominio di via Rospicciano è fonte di serie preoccupazioni e va affrontata con tempestività e le misure prese di isolamento ne sono la dimostrazione.


Ma l’azione del Comune non basta se non è accompagnata da misure di alleggerimento e di distinzione sulle presenze decise e attuate dalla Prefettura nel ruolo di rappresentanza dello Stato. Stupiscono quei parlamentari della Lega, che invece di esercitare una funzione costruttiva sui problemi del territorio si esercitano perennemente nella propaganda elettorale.


Ci auguriamo che, soprattutto da parte di chi ha compiti e funzioni istituzionali, ci sia un impegno concreto per dare una soluzione rapida alla situazione allarmante di via Rospicciano; e ribadiamo la nostra solidarietà alla Sindaca Francesca Brogi fatta oggetto di attacchi immotivati e interessati.


Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista di Pisa


Tutela e gestione del Parco Regionale

Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli

12/03/21

Si avvicina il momento del rinnovo degli organismi dirigenti del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Nell'attesa della scelta delle persone che guideranno l’ente per i prossimi anni, come Sinistra Civica Ecologista vogliamo rimarcare l’importanza e il ruolo che tale ente ricopre per la tutela dell’enorme patrimonio ambientale che racchiude e per il suo governo e la sua gestione.


Le nomine spettano al Presidente della Regione e al Consiglio Regionale, ma siamo interessati a seguire il percorso che sarà attuato per arrivare a individuare i componenti del Consiglio Direttivo, e in particolare il Presidente del Parco. Si tratta di ruoli che non solo richiedono competenza e conoscenza, ma che sottendono capacità di governo sia per la tutela e la valorizzazione di tali aree di elevato valore naturalistico, sia per la corretta fruizione del suo territorio, contribuendo al contempo a creare un turismo sostenibile e nuove forme di economia “verde”. Per tale funzione è necessaria una vera sensibilità ambientale. È assolutamente prioritario, per noi, mantenerne i confini attuali, comprensivi di aree interne ed esterne, e mantenere il ruolo guida sulle aree contigue, aggiungendo possibili corridoi ecologici di continuità per aumentare la biodiversità al suo interno, tutelare gli ecosistemi interni e fare della costa il territorio che possa contribuire ad una gestione anche rinnovata delle aree marine.


Sinistra Civica Ecologista ritiene quindi prioritaria una guida competente, generosa e oculata, una guida insomma che sappia individuare concrete linee di azione basate sui principi di sostenibilità, per il territorio, per noi e per le generazioni future.

San Giuliano Terme e Vecchiano: Per una nuova integrazione socio-sanitaria.

04/03/21

Sanità territoriale, Casa della Salute, RSA e modelli alternativi di supporto alle persone non autosufficienti, assistenza di prossimità, cura della cronicità: sono temi, idee e progetti che, pur già presenti negli anni passati, sono diventati tema di discussione pubblica a seguito della pandemia, che ha reso evidenti le molte criticità del nostro Sistema Socio-Sanitario territoriale.


Tutte le forze politiche oggi concordano sulla necessità di rafforzare la Sanità Territoriale, ma solo entrando nel concreto dei bisogni socio-sanitari dei diversi territori che possiamo verificare se le soluzioni proposte realizzeranno l’idea di un Sistema Socio-Sanitario Pubblico che, oltre a erogare servizi in forma diretta, programma e controlla, integrando le proprie attività con quelle del privato sociale e, se necessario, del privato convenzionato nel perseguire le finalità di prevenzione diagnosi e cura della popolazione.


In questo senso, il futuro della integrazione socio-sanitaria nei territori dei comuni di S.Giuliano Terme e di Vecchiano, quest’ultimo prossimo alla scadenza elettorale del Consiglio Comunale, offrono una straordinaria occasione di discussione tra le forze politiche e sociali e di coinvolgimento dei cittadini, per definire, tra l’altro:


  • Il ruolo e gli obiettivi e i programmi di una Casa della Salute comune ai 2 territori comunali, ancora tutta da definire, pensata come primo punto di presa in carico dei bisogni socio-sanitari della popolazione, così come delineata sia da recenti Delibere della Giunta Regionale Toscana che dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza connesso all’utilizzo dei fondi del NextEU.

  • Il presente e il futuro della assistenza agli anziani e ai non autosufficienti, consapevoli che ad oggi purtroppo di fatto nel territorio dei due comuni l’unica soluzione disponibile è il modello della RSA che si è mostrato in tutta la sua debolezza nel periodo pandemico, e consapevoli che da ora in poi modelli alternativi devono essere pensati, sviluppati e adeguatamente finanziati.

  • Modalità di integrazione nella programmazione del Sistema Socio-Sanitario Pubblico delle molte realtà socio-sanitarie di privato sociale e di privato già convenzionato o potenzialmente convenzionabile con il Servizio Socio-Sanitario Pubblico presenti su questo territorio.


Come Sinistra Civica Ecologista vogliamo sviluppare il confronto pubblico su queste questioni, che sono temi di riflessione politica e che si devono tradurre in risposte concrete ai bisogni della popolazione; un confronto che deve vedere le Amministrazioni Comunali, la ASL e la S.d.S. di nuovo all’ascolto dei cittadini e delle forze politiche e sociali del territorio.


Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista di Pisa

Sul Piano Strutturale Intercomunale

23/02/21

Guarda l'evento online del 3 Marzo


Riteniamo le previsioni urbanistiche del Comune di Pisa assai negative per la città, dettate da una vecchia logica sviluppista, che ha come obiettivo il rapido e continuo sviluppo, anche se effimero e inconcludente, con una totale assenza di analisi e di visione sul futuro del territorio pisano e della sua comunità. Queste previsioni se attuate, a nostro avviso peggioreranno sensibilmente la qualità della vita dei cittadini e urbana della città.


Il Piano è manchevole di dati e studi necessari per una corretta valutazione sulla sostenibilità degli indirizzi che vengono indicati.


In particolare:


  • Mancano studi sulla componente residenziale e sul fabbisogno abitativo in relazione alla tipologia di popolazione.

  • Manca di indicatori sul disagio abitativo.

  • Manca di qualsiasi indicazione sui cosiddetti standard, cioè sulle quote pubbliche di dotazione obbligatorie per ogni piano.

  • Ignora le dimensioni relative ai grandi servizi di interesse pubblico e le eventuali ricadute dei programmi di sviluppo dell’Università.

  • È carente di indicatori complessivi delle quantità in gioco; il dimensionamento si limita per ogni UTOE al valore della superficie utile lorda (Sul) senza motivarne l’analisi.

  • Ignora fabbisogni, carenze e prospettive.

  • È curioso come in taluni casi invece, dia un’indicazione di superficie ammissibile molto precisa; che sembrerebbe derivare da progetti già maturi ma di cui sono ignorate sia la provenienza che le ragioni.


Prospettive industriali? Programmi di crescita? Nuovi posti di lavoro?


  • Prevede in modo clamoroso una viabilità a nord della città, in zona agricola ambientale, con l’obiettivo di collegare due distinti quartieri. Un modo di progettare che ci riporta agli anni '60 del ‘900, quando si aprivano in tal modo nuovi fronti di edificazione, ma che oramai si credeva abbandonato anche alla luce di nuove sensibilità che evidentemente questa amministrazione non ha.

  • A riprova di una pianificazione oramai superata, prevede parcheggi, riportati anche nel Piano Urbano della mobilità sostenibile (PUMS), che insistono in aree verdi a ridosso delle mura urbane della città (Bastione di S.Giorgio, Bastione del Barbagianni, via delle Trincere, via Nicola Pisano...).

  • Prevede anche un grande parcheggio con relative aree di servizio in area privata all’ingresso della città prima del sottopasso del Viale delle Cascine, che conferma una miopia di vedute sulla logistica connessa allo sviluppo del turismo.

  • Questo rappresenta solo in parte le gravi carenze del piano, che si esplicitano peraltro nella difficile situazione che stiamo vivendo con la pandemia. Una situazione che costituisce motivo di una seria riflessione sulle città, sulla loro funzione e organizzazione. Tanto più per una città come Pisa, segnata da una drastica riduzione dei flussi turistici e anche da una seria limitazione della presenza di studenti universitari, che incidono significativamente nelle attività economiche cittadine.

  • Tutto ciò dovrebbe consigliare una attenta verifica degli orientamenti da portare avanti, alla luce delle novità dei cambiamenti indotti dalla pandemia.


Le principali criticità secondo SCE


La dimensione territoriale della pianificazione

Riteniamo un errore grave quello di impostare un Piano Strutturale limitato ai soli Comuni di Pisa e Cascina eliminando il tema dell’area vasta costiera e in particolare dell’area pisana. Come risulta da ogni seria analisi i rapporti economici, e sociali, l’organizzazione dei servizi e della mobilità tra i comuni del comprensorio pisano (Pisa, Cascina, Vicopisano, Calci, S.Giuliano e Vecchiano) sono tali da far pensare ad una grande area urbana. Pensare la pianificazione urbana sulla base di una logica di affinità politica fra i comuni di Pisa e Cascina, come era prima delle recenti elezioni comunali, è stato un errore grave, con una contraddizione enorme anche in merito ai riferimenti normativi territoriali. Il comune di Pisa infatti ha una gran parte del proprio territorio nel Parco Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli, regolamentato da indirizzi definiti insieme ai comuni di S.Giuliano e Vecchiano.


Il consumo di suolo

Più volte l’attuale amministrazione si era pronunciata per uno sviluppo che escludesse la trasformazione di aree agricole o verdi in aree urbanizzate e edificabili. In realtà il Piano Strutturale prevede una nuova urbanizzazione di suolo, comprensiva di superfici accessorie e nuova viabilità per oltre 110 ettari, una superficie che corrisponde a due terzi del centro storico fra le mura, con la previsione di circa 1.800 nuovi alloggi e 2.800 nuovi posti letto nel turistico ricettivo (una ipotesi di qualche decina di alberghi). Il territorio urbanizzato non viene quindi ridotto, come invece affermato dall’amministrazione, rispetto all’area complessiva delle UTOE del precedente Piano Strutturale, perché allora venivano comprese anche le aree a parco non edificabili. Non è quindi affatto una “rigenerazione urbana”, ma ha tutte le caratteristiche di una espansione intensiva dei tempi passati, ma oggi invece le priorità sono dettate giustamente dal concetto di sostenibilità.


La mobilità

Sul piano della mobilità privata l’esigenza di allentare la pressione del traffico sulla città non è affatto considerata; si presenta piuttosto un Piano Urbano della mobilità assolutamente inadeguato (vedi le osservazioni di Legambiente); tra l’altro sottovalutando gli impatti che alcuni importanti progetti possono determinare nei quartieri interessati, come ad esempio il nuovo stadio nel quartiere di Porta a Lucca. A nostro avviso una delle soluzioni per diminuire i flussi di traffico privato va ricercata nel potenziamento del sistema di mobilità su ferro, anche con la progettazione di una linea di metropolitana di superficie in ottica di area vasta e collegamenti in direzione Lucca e Livorno, anche attraverso accordi di programma preventivi e non con sole petizioni di principio. Infine pensiamo che la logica della mobilità su ferro (tranvie) avrà valore se i parcheggi in centro diminuiranno, poiché attrattori di traffico e se si attuano politiche urbane europee che mirano a tutelare i residenti e la mobilità gentile.


Lo sviluppo economico e occupazionale

Per la città di Pisa è uno degli aspetti più preoccupante. Da tempo viene sostenuta l’esigenza di operare per far crescere il settore del turismo, soprattutto sfruttando le enormi potenzialità dell’offerta culturale della città. Il problema centrale, sottolineato da tutti, è quello di riuscire a modificare la caratteristica di turismo “mordi e fuggi”, che lascia alla città più costi che benefici. L’obiettivo dovrebbe essere quello sia di allungare i tempi di permanenza, sia di rendere visibile e fruibile la qualità e quantità di beni culturali presenti in tutta la città, con l’obiettivo di spostare una parte rilevante dei turisti da piazza dei miracoli verso l’asse pedonale e il centro cittadino. E’ in tal senso che si perseguito negli anni passati il progetto di sistema museale sui lungarni, che con le mostre di Palazzo Blu e la realizzazione del nuovo museo delle navi antiche agli Arsenali Medicei ha aperto nuove possibilità attrattive. Con queste idee pensiamo sia possibile aiutare la crescita e la riqualificazione di molte attività commerciali connesse alla domanda turistica. Un’idea che però ha bisogno di essere sostenuta da una logistica di servizi che avvicini l’ingresso dei turisti al centro cittadino. Con questo Piano ci troviamo invece a camminare nella direzione opposta, con una previsione distorsiva di parcheggi e servizi concentrati nell’area nord della città, in particolare nei quartieri di Porta Nuova e Porta a Lucca, con il chiaro risultato di incentivare la permanenza dei flussi turistici a ridosso solo della Piazza e della Torre. Una scelta quindi errata che non va nella direzione di una riqualificazione dell’offerta turistica della città, ma finisce per consolidare la realtà attuale del turismo concentrato sulla Torre per “una foto e via”.


I tempi della pandemia

Nonostante il Piano sia stato elaborato anche nel periodo pandemico, si evidenzia come vi sia una totale mancanza di ragionamenti e considerazioni su ciò che la città potrà (dovrà) essere dopo la pandemia. Anche su questi argomenti vi sono già numerosi studi e proposte per una nuova configurazione urbana che sia sostenibile, sia sul piano ambientale, sia sociale, portatrice anche di una nuova visione dei servizi di prossimità, dell’utilizzo degli spazi pubblici e degli spazi di socialità, in particolare nei quartieri, fulcro di quella che in futuro sarà la nuova fruizione urbana.

Alla luce di tutte le considerazioni sopra dette, Sinistra Civica Ecologista pensa sia utile e necessario aprire una discussione su questi temi capace di interessare tutta la comunità e per questo promuove un incontro aperto per il giorno mercoledì 3 marzo alle ore 21 sulla piattaforma Zoom e in diretta Facebook.


Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista di Pisa

Vecchiano 2021

Verso le Elezioni Comunali

15/02/21

L’Associazione Sinistra Civica Ecologista ha promosso una iniziativa aperta sul web in vista delle prossime elezioni comunali a Vecchiano che ha visto una significativa partecipazione: 39 partecipanti sulla piattaforma Zoom, tramite invito, e più di 100 hanno seguito in contemporanea la diretta Facebook.


Con questo appuntamento SCE mantiene l’impegno assunto con i cittadini durante la scorsa campagna elettorale per le regionali, di non fermarsi a quella scadenza ma proseguire nel percorso di elaborazione di idee e proposte con il coinvolgimento e la partecipazione attiva della cittadinanza.


Nella discussione, coordinata da Lucia Sbrana, vi sono stati diversi interventi, in particolare sui temi della salute e della sanità territoriale, dell’ambiente e del parco, con specifica attenzione al ruolo del Comune di Vecchiano nell’ambito del territorio dell’area pisana. Temi introdotti dagli interventi di Paolo Malacarne, Marcello Marinelli e Franco Marchetti, e sviluppati nel dibattito con diversi contributi, fra cui quelli di importanti amministratori, passati e attuali, del Comune di Vecchiano.


L’obbiettivo di Sinistra Civica Ecologista è quello di motivare e aggregare persone di sinistra, progressisti e ambientalisti, in vista della campagna elettorale prossima, per contribuire ad un progetto di governo equilibrato del territorio e delle emergenze sociali prodotte dalla crisi, e per contrastare ogni ipotesi di avanzata e di affermazione delle forze del centrodestra.


La nostra idea, ha sostenuto Paolo Fontanelli, è quella di agire per rilanciare i valori e le istanze della sinistra che negli ultimi anni hanno fatto fatica a trovare lo spazio necessario.


La crisi economica e sociale che stiamo vivendo e che genera malessere in molte parti della popolazione, richiede un’attenzione e un impegno nuovo, e per questo è nato il progetto di Sinistra Civica Ecologista che alle recenti elezioni regionali ha ottenuto un risultato significativo. In particolare nell’area pisana. Anche a Vecchiano la lista di SCE, nell’ambito dello schieramento di centrosinistra, è stata la più votata dopo il PD, con 244 voti pari al 4,3%.


Del resto niente è scontato sul piano degli orientamenti elettorali, vista la mobilità e la velocità crescente degli spostamenti dell’elettorato che si è verificata negli ultimi anni e se stiamo ai dati delle ultime elezioni regionali, la differenza fra il centrosinistra e il centrodestra nel comune di Vecchiano è più o meno di quattrocento voti.

Per questo come Sinistra Civica Ecologista intendiamo promuovere una serie di iniziative su temi specifici che riguardano la realtà vecchianese nelle prossime settimane e chiediamo a chi è interessato di contattare l’Associazione SCE ai numeri:


3331321212 oppure 3476968353


• Per vedere la registrazione completa dell’incontro:


Video Facebook

• Interventi selezionati (YouTube):


Fontanelli — https://youtu.be/LuaVpQaj6l8

Malacarne — https://youtu.be/CXbjC-W4o7A

Marchetti — https://youtu.be/T-e-edD3AqM

Marinelli — https://youtu.be/OJL71ScdOFM



Il coordinamento di Sinistra Civica Ecologista di Pisa